Bretagna, Normandia e un pò di Loira

Questo è il racconto del viaggio in Francia di cinque amici: 2 ragazzi romani e 3 ragazze napoletane. Decidiamo di compierlo tutto in macchina, una scelta felice perchè in 5 vengono ammortizzate le spese per il carburante e i pedaggi( alla fine 150 € a persona). Partiamo da Roma alle 5 di mattina del 15 agosto: attraversato il Frejus( 32,30...
Scritto da: Roberta77Roma
bretagna, normandia e un pò di loira
Partenza il: 15/08/2007
Ritorno il: 26/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Questo è il racconto del viaggio in Francia di cinque amici: 2 ragazzi romani e 3 ragazze napoletane. Decidiamo di compierlo tutto in macchina, una scelta felice perchè in 5 vengono ammortizzate le spese per il carburante e i pedaggi( alla fine 150 € a persona). Partiamo da Roma alle 5 di mattina del 15 agosto: attraversato il Frejus( 32,30 €) decidiamo di fare una deviazione per Annecy, una sorta di Venezia francese confinante con la Svizzera. Il lago è bellissimo, con sfumature tra il verde e l’azzurro, e la città è davvero molto graziosa. Dappertutto negozi di dolci e gelaterie. Purtroppo la stanchezza non ci permette di goderne appieno per cui decidiamo di recarci all’ Etap prenotato. Si trova a Villefranche Sur Saone, vicino Lione, e lo cito perché si rivelerà di gran lunga migliore rispetto a quello di ritorno. La stanze sono spartane ma ottime per una notte di passaggio, il prezzo contenuto, il bagno buono. Decidiamo di pranzare al ristorante dell’ Ibis che si trova di fronte, niente di che. Il 16 agosto partenza per la Bretagna. Facciamo tappa per pranzo a Chartres dove mangiamo la prima galette. Ci dirigiamo poi verso la cattedrale che è bellissima: merita assolutamente di essere visitata, almeno per lo stupendo recinto del coro, in cui sono scolpiti episodi della vita di Gesù e di Maria. Le cattedrali gotiche-soprattutto il gotico fiammeggiante- ci accompagneranno per tutto il viaggio, insieme ai coloratissimi fiori, le mucche, i prati verdissimi, le case in pietra, le cozze con le patatine fritte(“moules frites” per dirlo alla francese) e il vento delle scogliere. Verso sera arriviamo a Plemy, dove abbiamo prenotato per 4 notti due chambres d’Hotes. I proprietari della casa sono Mary Jo e Claude Brochon(sito: http://www.Gitesdarmor.Com/labrochoniere ). L’accoglienza è ottima, le stanze davvero belle, noi ragazze abbiamo dormito in una mansarda rosa, sembrava di stare nella casa di Heidi, loro sono simpaticissimi e la colazione è a base di crepes e marmellate fatte in casa. Nonostante non parlassimo francese, in un reciproco stentato inglese ogni mattina perdevamo almeno un ora in chiacchiere, anche perchè Claude insisteva per scriverci ogni giorno l’ itinerario. Insomma ci siamo trovati benissimo e consiglio a tutti di andarci. Vicino si trova un paese medievale molto carino, Moncontour, dove la sera abbiamo mangiato le migliori cozze del viaggio e un ottimo gelato(La Mulette, 17 €).

Il 17 agosto decidiamo di seguire l’ itinerario propostoci da Claude e ci dirigiamo a Lannion: mi piace molto il centro, con le case antiche del XV secolo. Salendo per 142 gradini, si arriva alla chiesa di Brelevenez, costruita nel 1192 dai templari. In alto c’è una bella vista della città ma mi ha colpito soprattutto il crocifisso in pietra che si trova alla base delle scale. Ci dirigiamo verso la costa di granito rosa. Visitiamo prima l’ Ile grande, un ‘isola di cui vediamo il porto: la mia attenzione va però a due uomini che fanno allegramente il bagno mentre io indosso 3 maglie una sopra l’altra( e ho ancora freddo…). Proseguiamo per le spiagge di Tregastel e Ploumanach che con la bassa marea danno davvero la sensazione di vedere cosa c’è sotto il mare. A Le gouffre vediamo la famosa casa incastonata nella roccia: gli scorci sono fantastici e la scogliera non è da meno. Qui facciamo il nostro primo incontro con il micidiale vento bretone. La sera ceniamo a Treguier, peccato non poter visitare all’ interno la cattedrale dedicata a Sant’ Ivo(siamo arrivati troppo tardi).

Il 18 partenza all’ alba per Mont St. Michel(col povero Claude che si sveglia alle 6 per farci trovare la colazione): consiglio a tutti di andarci la mattina prestissimo. L’ abbazia (8,00 €) apre alle 9 e noi arriviamo alle 8,30, ci sono pochissime persone ma dopo 10 minuti la fila è già lunghissima. L’interno è davvero suggestivo, tutto in pietra, ad un certo punto da una porta laterale sbuca anche un monaco. Da li osserviamo l’ arrivo dell’ alta marea, è un processo che dura un paio d’ore. Dopo aver visitato il borgo medievale ci dirigiamo verso St. Malo, la città dei corsari. A pranzo c’è stato un momento di puro terrore: non riuscivamo a capire una parola del menu, che bisogna dire era scritto col gesso su delle lavagnette. Abbiamo aspettato con ansia di sapere cosa avessimo ordinato: carne con patatine fritte(14 €). Dopo aver visitato la cattedrale dedicata a San Vincenzo(stupende le vetrate, in particolare il rosone) percorriamo a piedi i bastioni, con vista, da un lato, della città e, dall’altro, della spiaggia(hanno creato persino una piscina artificiale, con l’alta marea si riempie e con la bassa si può fare il bagno in un mare tranquillo). Da lì arriviamo a Cap Frehel: con quella vista, per chi come me ama fare fotografie è una manna. Molte foto mostrano anche i nostri tentativi di destreggiarci tra le folate di vento bretone… La sera cena a Lambale, alla creperie Les Korrigans, dove ho preso un altro piatto onnipresente, la crepe con sopra una montagna di crema chantilly (8 €) che poi è panna semplice, non come la nostra, fatta mescolando panna e crema.

Il 19 decidiamo di visitare Finistere, partendo dalla penisola di Crozon, anche se da fare in macchina in un solo giorno è piuttosto stancante. Fedeli agli itinerari di Claude, visitiamo prima Camaret. In realtà non mi colpisce molto, anche se le bancarelle lungo il porto vendono di tutto, e mi è rimasto il rimpianto di non aver provato il salmone affumicato che facevano assaggiare. A Pointe du Penhir sperimento il vento più forte in assoluto, la sensazione però mi piace, anche qui il paesaggio con le sue scogliere è mozzafiato. Nel pomeriggio visita a Locronan, un paese rimasto allo stato medievale, con le sue case in granito e la chiesa di St. Ronan. Visitiamo i promontori Pointe du van(dove la mia amica si perde..) e Pointe du raz, il punto più ad ovest. Qui è bellissima la statua della Madonna dei naufraghi è indescrivibile la sensazione che ti dà sederti sulle rocce e guardare il mare infinito. La sera cena a Quimper.

Il 20 lasciamo a malincuore i Brochon, e partiamo alla volta della Normandia. Visitiamo però prima Dinan, con le chiese di San Sauveur e di Saint-Malo(soprattutto la vetrata con Anna di Bretagna) . Purtroppo la pioggia incessante, che ci accompagnerà in tutti i tre giorni in Normandia, non ci permette di visitarla al meglio. Per pranzo ci fermiamo a Dol-De-Bretagne, dove per ripararci dalla pioggia ci fermiamo nella cattedrale di St. Samson. La sera arriviamo alla chambres ad Arromanches(sito: http://arromanchesaccueil.free.fr/. Qui c’è da aprire un capitolo a parte: la posizione è ottima, le stanze sono bellissime, forse superiori alle precedenti, ma il servizio lascia un po’ a desiderare…In pratica a gestire il tutto è la madre del proprietario, una signora un po’ svampita che la mattina dimentica di portare il latte, non rifà i letti e soprattutto non mette la carta igienica! Uno dei ricordi indelebili della vacanza è quello di una sera quando, stanche morte per la giornata in macchina con pioggia e vento, io e la mia amica contrattiamo, nel nostro francese stentato, con la signora per avere 2 rotoli, con lei che dice: no,no, no solo un rotolo(e intanto alla spalle ce n’è una dispensa piena). Alla fine riusciamo a spuntarla, e trionfanti ci mettiamo i rotoli in borsa…Ci sarebbe da dire anche sul pagamento quando ci spara 100 euro in più rispetto al prezzo del sito, ma questa è un’altra storia…Ritornando al viaggio, la sera cena ad Arromanches, c’è la bassa marea cosi ne approfittiamo per avvicinarci ai resti del porto artificiale creato dagli alleati durante la II guerra mondiale. C’è anche una piccola banda che suona rivolta verso il muro, chissà perché? Il 21 a Bayeux. Dopo aver visitato la cattredale gotica, ci dirigiamo a piedi a vedere la tapisserie, l’arazzo che descrive la conquista dell’ Inghilterra nel 1066(7.70€). Sul percorso c’è un bellissimo mulino. L’arazzo merita la visita( ti danno l’ audioguida in italiano), il museo che ti fanno visitare prima non è granchè. Il pomeriggio ci dedichiamo alle spiagge dello sbarco, partendo dal cimitero americano e Omaha Beach. Poi Utah beach dove visitiamo il musee du debarquement(5,50 €), Point du Hoc( fa impressione vedere i segni lasciati dalle granate e qui per il vento stavo davvero per decollare…) e Longues sur mer( con i cannoni tedeschi). A Longues ceniamo da “La chaumiere” a base di zuppa di pesce e dolci(14 €) Il 22 a Rouen che mi piace molto come città: vistiamo la cattedrale Notre-Dame, la chiesa di St. Ouen e il museo dell’ orologio(6,00 €). Il pomeriggio a Deauville, città di lusso che non mi colpisce molto, e Honfleur, veramente bella e molto “impressionista”. Il 23 attraversiamo il ponte di Normandia(5 €) e arriviamo ad Etretat dove saliamo fino alla sommità delle falesie: qui le foto si sprecano! Spettacolare la falesia, dalla caratteristica forma proboscidale, raggiungibile attraverso un lungo percorso immerso nel verde dove abbiamo avuto modo di incontrare vari gabbiani e gabbianotti… Il pomeriggio giungiamo a Mosnes vicino Amboise, Loira. Fidandoci degli altri turisti per caso, abbiamo prenotato da Adeline et Jean-Marc Charpin alla Chambres d’hôtes “La Lice”( sito: http://perso.Orange.Fr/la-lice/). Infatti la signora non faceva che ringraziare il sito per tutta la pubblicità gratuita che aveva avuto. E merita: la stanza bellissima(addirittura il frigo con acqua e bevande di ogni genere incluso nel prezzo), ottimo il servizio, la posizione. E la piccola e dolce Manù, la figlia della proprietaria, che la sera faceva capolino dalla porta per salutarci. Il 24, con un sole finalmente splendente, visitiamo il castello di Chenonceau(9,50 €): stupendi i giardini, il labirinto, la fattoria(per gli amanti dei fiori). Anche l’interno, anche se è troppo affollato. Il pomeriggio visita a Tours con la cattedrale di St. Gatien. La città però mi delude, soprattutto il centro storico. La sera ceniamo ad Amboise in un ristorante indicatoci dalla padrona di casa, La cave aux Fouees, dove per 25 Euro a testa mangiamo focacce cotte in forno a legna con salsicce, formaggio di capra, vino a volontà e per finire torta di mele. Il 25 visitiamo la Clos Lucè, l’ultima residenza di Leonardo da Vinci. Le stanze sono 6 o 7, il tutto molto ben curato e il pezzo forte è il giardino dove sono state ricostruite tutte le invenzioni di Leonardo, però 15 euro mi sembrano troppi. Decidiamo di vedere il castello di Chambord solo dall’esterno: è più grande del precedente, ma a me ha colpito di più Chenonceaux. Ci sentiamo ancora in colpa per il pranzo in un ristorante vicino: il cameriere è rimasto profondamente turbato quando io e la mia amica abbiamo chiesto solo un dolce, chissà se si è ripreso. Purtroppo dobbiamo partire per Lione, un giorno in più in Loira non sarebbe stato male, peccato. La sera dormiamo all’Etap: sporco, con il bagno diviso in tre parti(il lavandino è in stanza). C’è pure la sposa alla prima notte di nozze: ma come si fa a prenotare in un Etap in un occasione cosi importante? 26: Ritorniamo a casa con il ricordo di una vacanza bellissima, da consigliare a tutti(spesa complessiva: 750 € a persona)



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