Fantastica Minorca

Siamo tornati ormai da un po’ da una vacanza nella stupenda isola di Minorca e, visto che abbiamo usufruito dei preziosi consigli degli altri turisti “per caso”, abbiamo deciso di dare anche noi il nostro piccolo contributo che speriamo possa essere utile ai prossimi vacanzieri. Non abbiamo potuto scrivere prima per via della ripresa del...
Scritto da: morigia
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Partenza il: 13/08/2007
Ritorno il: 23/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Siamo tornati ormai da un po’ da una vacanza nella stupenda isola di Minorca e, visto che abbiamo usufruito dei preziosi consigli degli altri turisti “per caso”, abbiamo deciso di dare anche noi il nostro piccolo contributo che speriamo possa essere utile ai prossimi vacanzieri.

Non abbiamo potuto scrivere prima per via della ripresa del lavoro abbastanza “traumatica”.

Non ci soffermeremo più di tanto sulla descrizione delle bellissime spiagge perché questa è stata fatta già da molti altri in questo sito.

Preferiamo, invece, dare delle “dritte” che possano tornare utili nel caso si voglia “ottimizzare” il tempo a disposizione e godersi l’ottima cucina minorchina nei ristoranti più carini dell’isola.

MACARELLA / MACARELLETA spendiamo 2 parole per la seconda: acqua stupenda, grande pineta alle spalle (nella quale rilassarsi al fresco magari leggendo un bel libro) ma purtroppo, essendo un cala piccola e molto chiusa, si riempie subito di gente. Noi, ad esempio, non ce la siamo goduta molto perché a Ferragosto era affollata come le spiagge di Riccione.

CALA’N TURQUETA degna del nome che porta: l’acqua è veramente turchese. Peccato solo che nei giorni in cui c’eravamo noi era affollatissima e meta di frotte di stranieri che sbarcavano da imbarcazioni turistiche (e dato che questa cala è piccolina si fa presto a ritrovarsi spalla a spalla con il tuo vicino di ombrellone…!) CALA PREGONDA la più bella in assoluto. Un paesaggio indescrivibile. Una volta arrivati alla spiaggia più “battuta” sulla destra, guardando il mare, ci sono delle calette nascoste molto molto interessanti alle quali si arriva scendendo per delle rocce chiare (la discesa non è per nulla difficile e ve lo dice una pigrona…).

I pesci sono visibili anche a riva e praticamente ti sfiorano le gambe. Se poi ci si avventura con maschera e boccaglio sopra le macchie di posidonia (l’alga tipica di quelle zone che, però, non è viscida come la nostra ma soprattutto è un segnale che l’acqua è pulita) si vede una fauna sottomarina veramente variegata (qualche turista ha visto anche delle stelle marine!) SON SAURA da cui siamo passati (non ci siamo fermati perché c’erano molte alghe) per raggiungere ES TALAIER (15 minuti di piacevole passeggiata attraverso la pineta. Attenzione! non fate la strada lungo la costa che dura un’ora e vi costringe a camminare su scogli appuntiti).

CALA MITJANA E CALA MITJANETA niente male ma noi abbiamo preferito stringere i denti e farci 40 minuti di cammino (comunque piacevolissimi in quanto in mezzo alla pineta e quindi all’ombra) per raggiungere la meno affollata CALA TREBALUGER. CALA PRESILI, ARENAL DE MORELLA E CALA TORTUGA si trovano nel Parco Naturale di S’Albufera (ma non si paga per entrare).

Per arrivarci si deve camminare circa 40 minuti in un paesaggio semidesertico in cui non c’è un minimo d’ombra (infatti, al ritorno, mio marito ha aperto l’ombrellone con il quale ci siamo riparati dall’arsura durante il cammino).

Diciamo che con borsa frigo, ombrellone e zaino è un’esperienza abbastanza “tosta” ma così si arriva alla meta fradici e pronti per un bel bagno ristoratore.

Questa tre spiagge non sono male, ma niente di esilarante. Nella CALA TORTUGA il mare era bellissimo nonostante il tempo non molto buono.

BINISAFULLER E CALA’N PORTER la prima è una lingua di sabbia lungo una statale, quindi niente di che. La seconda è molto turistica ed attrezzata ma è già più vivibile (qui affittano anche i mosconi). Il problema è che, abituati ormai alle spiagge più amene e difficilmente raggiungibili, non ci siamo goduti molto queste più affollate.

SON BOU l’abbiamo tenuta per ultima come “chiusura in bellezza” della vacanza ma purtroppo il brutto tempo degli ultimi giorni (nuvole e pioggia) ci ha costretti a rinunciare ad un bagno in questo paradiso. Si tratta di 4 Km. Di sabbia bianca con un’acqua tipo piscina e bassa per un buon tratto (da notare che l’acqua era stupenda e limpidissima nonostante il vento e la pioggia!).

La parte di spiaggia attrezzata è molto affollata mentre proseguendo a piedi verso destra (sempre guardando il mare) si raggiunge la zona non attrezzata che è decisamente preferibile alla prima in quanto più tranquilla (infatti si vedono parecchi nudisti e coppie gay).

DA VEDERE: Cova d’en Xoroi: incredibile locale ricavato da una grotta naturale. Si paga l’entrata (6 Euro) nella quale è inclusa una consumazione che però non dev’essere un super-alcolico (altrimenti si devono aggiungere altri soldini).

Naveta des Tudons: monumento funerario simbolo di Minorca nel quale vi consigliamo di entrare Fornells: paesino da vedere con villette incantevoli sul mare Fortezza La Mola: vale la pena pagare l’entrata + audioguida perché è una fortezza come se ne vedono poche. Da ogni parte al suo interno di vedono vedute mozzafiato del porto di Maò. Notevole la galleria “aspillerada” con un succedersi di 48 volte all’interno delle mura di cinta.

RISTORANTI ASSOLUTAMENTE CONSIGLIATI (tutti fanno cucina tipica minorchina e non sono, però, molto economici. Per tutti è consigliabile la prenotazione in quanto non hanno molti posti): El Gallo a Ferreries (nella strada che porta a Cala Caldana): molto romantico (buganvillee e ambiente tipico minorchino) ottima la grigliata di carne. Non accettano né bancomat né carte di credito! 58 S’Engolidor: ristorante già segnalato da altri turisti per caso. Si fatica a trovarlo se non si sa che c’è perché non ha insegne visibili ed è in una casa perfettamente mimetizzata con le altre nella via principale di Es Migjorn ma vale la pena di provarlo sia per l’ottima cucina (la tortina al cioccolato e arancia è da svenimento…!) sia per l’ambiente visto che si mangia all’aperto in 2 terrazze protette da un pergolato di viti con vista sulla campagna minorchina. Noi abbiamo anche beccato un cameriere che sapeva la traduzione dei piatti in italiano.. Arrozeria El Port al porto di Ciutadella: noi abbiamo mangiato un’ottima paella di verdure.

Cas Ferrer in Carter Porta de sa Font a Ciutadella: questo è il più caro fra tutti quelli elencati ma il posto è molto molto bello (una vecchia fattoria minorchina con mobili d’epoca). Cibo molto buono (i piatti tipici sono indicati con un asterisco nel menu) e ricca carta dei vini.

Restaurant Cobblers ad Alaior: propone una cucina mediterranea ma con forti influenze anglosassoni (non a caso, visto che è gestito da 2 inglesi..!). Ottima cucina, eccellente servizio e ambiente romantico (si mangia in una corte interna di una vecchia casa tipica). Vi consigliamo di provare i dolci tutti rigorosamente fatti in casa (noi abbiamo preso il tortino di cioccolato fondente caldo abbinato al gelato di ribes: da urlo!).

Restando in tema di ristoranti vi sconsigliamo vivamente il ristorante che si trova in un vecchio mulino a Es Mercadal (quello che trovate lungo la strada che collega Maò a Ciutadella) se non volete pranzare a formiche (la pulizia non è il loro forte e neanche l’affabilità…).

Nota finale: le spiagge sono tutte tenute bene e pulite. I paesini sono tutti carini (abbiamo citato Fornells, ma anche Es Mercadal e Ferreries sono caratteristici). Ciutadella l’abbiamo trovato molto più carina di Maò (ma è un’opinione soggettiva). Noi abbiamo alloggiato all’Hostal Ciutadella, una pensione 2 stelle recentemente rinnovata carina e comoda (è vicina ad un grande parcheggio comunale gratuito e al contempo è in centro ma in una via laterale e quindi non rumorosa).

Unico neo: stanza un po’ piccola e senza balcone (infatti lasciavamo ad asciugare i teli mare sui sedili della macchina presa a noleggio per tutti i 10 giorni del soggiorno).

La consigliamo comunque per permette di scegliere la formula bed and breakfast: ideale per riuscire a visitare bene l’isola.



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