TuttaCuba
Destinazione: Cuba! Partecipanti: 8, quattro coppie di amici. Idea di base: vedere tutta l’isola nel modo più “genuino” possibile e poi rilassarsi al mare…
Abbiamo noleggiato un mini bus per girare da soli l’isola e prenotato dall’Italia i pernottamenti, anche perchè in otto persone era difficile immaginare di improvvisare sul posto.
Siamo partiti il 2 agosto da Zurigo e all’arrivo abbiamo avuto subito un piacevole inconveniente: il nostro mini bus era rotto e per farsi perdonare l’agenzia ci ha procurato un potente mezzo da 12 persone con autista e benzina pagati per tutto il viaggio… Così il mitico Nivaldo, cubano verace, è diventato il nono compagno di viaggio. E’ stata una vera fortuna perchè le strade di Cuba sono davvero imprevedibili e le indicazioni inesistenti, perciò avere una persona del posto è stato molto utile per arrangiarsi le numerose volte in cui ci siamo persi in mezzo ai campi di canna da zucchero o nelle tortuose periferie…
Il nostro tour è partito con tre giorni a L’Havana nelle case particular: volevamo vivere da vicino l’atmosfera Habanera e ci siamo riusciti. La padrona di casa era gentilissima, la camera grande e con l’aria condizionata, l’arredamento decisamente “interessante”, il bagno funzionava (il che non è affatto scontato a Cuba) ed era abbastanza pulito. Nel complesso è stata una buona sistemazione, anche meglio di alcuni hotel tre stelle in cui siamo finiti nelle notti successive! A L’Havana abbiamo avuto la fortuna di assistere alle sfilate del carnevale (divertente anche se dopo una certa ora gli animi si scaldano) e abbiamo capito che con i cubani l’unico atteggiamento che funziona è la flemma e il sorriso. Loro sono abituati a fare con calma, alle attese: passano ore al bordo della strada aspettando un passaggio, non sanno cosa sia la fretta. Perciò qualunque cosa succeda voi sorridete e fate i vaghi, non arrabbiatevi, non innervositevi perchè con loro proprio non funziona… Vi dico solo che la risposta più comune alle nostre domande era “Posible!”: nè sì, nè no, però possibile! La città mi è piaciuta molto per la sua aria decadente e per l’atmosfera allegra e malinconica allo stesso tempo. Non ci siamo fatti mancare nulla, siamo stati in tutti i posti “raccomandati”: boteguita del medio, la casa del tabacco, il floridita, fortaleza, il tropicana (un pò caro ma merita, avevamo un buon tavolo e le bottiglie di rum hanno tenuto alto il morale della serata), le mangiate di aragosta (i prezzi sono un pò più alti di quello che si dice in giro, almeno 20 CUC, ma è davvero squisita)… Il quarto giorno siamo partiti per il tour che ci ha portato in giro per quasi 3000 chilometri! Le tappe più o meno sono state Cienfuegos, Santa Clara, Camaguey, Covarrubias, Santiago, Trinidad e molti altri posti sconosciuti in cui abbiamo fatto tappa per rifocillarci e fare gasolina. Le cose che più mi ricordo di quei giorni sono – la vegetazione spettacolare, non pensavo che il verde potesse declinarsi in tante sfumature – le persone che si spostavano con qualunque mezzo di trasporto inventato dall’uomo, dal carretto alla bicicletta al camion – il succo della canna da zucchero spremuto al momento e la frutta buonissima comprata al bordo della strada (alla faccia di qualunque precauzione igienica…) – la miseria di molti paesini ma anche il sorriso e la gentilezza delle persone – la musica, sempre e dovunque Spostandosi verso Santiago ci sono pochissimi turisti, perciò il livello degli alberghi diminuisce molto: tre stelle non garantiscono pulizia, ci siamo adattati visto che alla fine trascorrevamo in camera solo la notte, dedicando tutto il resto del tempo ai dintorni. E’ stato molto faticoso fare tutti questi chilometri ma ne è valsa la pena per esplorare tutta l’isola e sperimentarne l’atmosfera più autentica.
Dopo 10 giorni siamo tornati a L’Havana e da lì abbiamo preso il volo per Cayo Largo per concederci il giusto relax al mare…
Appena atterrati, sotto una pioggia torrenziale, abbiamo scoperto che il villaggio cui eravamo destinati era stato chiuso! Ma ormai abituati allo stile cubano abbiamo preso la notizia con molta flemma e di fatti l’assistente cubacan ci ha semplicemente accompagnati in un altro villaggio (Sol Cayo Largo, di livello decisamente superiore al nostro) in cui senza nessun sovrapprezzo abbiamo soggiornato da pascià per una settimana.
Cayo Largo è bellissima ma qualche nota non proprio felice va fatta: nel mese di agosto soffia vento da sud est, perciò il mare è agitato, la spiaggia si accorcia, stelle marine e pesci spariscono e quelle foto bellissime che vedete sui catologhi non corrispondono proprio alla realtà. Playa Sirena ha un mare un pò più piatto ma non soffia un filo di aria e per prendere un ombrellone vi dovete presentare all’alba… I mosquitos sono feroci, a volte cenare all’aperto è impossibile, le punture non guariscono e danno un prurito terribile.
Detto questo a me è piaciuta molto, anche se a causa dell’avvicinarsi dell’uragano Dean siamo stati evacuati (per precauzione e con una efficienza svizzera). Abbiamo quindi trascorso gli ultimi 4 giorni in un super hotel 5 stelle a Varadero, vedendo anche l’ultima località che ci mancava! Varadero è divertente ma rispetto al resto dell’isola sembra di essere a Disneyworld: alberghi enormi, prati all’inglese, campi da golf, barche a vela… Insomma un’atmosfera un pò patinata rispetto a quello che avevamo sperimentato all’inizio.
L’ultima sera siamo stati ospiti a cena dall’amico Nivaldo, l’autista del pullmino! Serata bellissima, la sua famiglia è stata gentilissima e praticamente tutto il vicinato ha cucinato cose buonissime solo per noi (per la nostra esperienza, i cubani sono molto solidali tra di loro) Per concludere è stato un viaggio molto denso, con qualche imprevisto risolto “alla cubana” e conservo dei ricordi molto intensi dell’atmosfera e delle persone in cui ci siamo immersi per queste tre settimane.
Tiengo amigos en Cuba!