Ho dormito coi bisonti
LOS ANGELES: siccome a livello architettonico non offre granchè, il mio consiglio è quello di trovare una sistemazione nei pressi di Hollywood (io consiglio i motel della catena Days Inn), così sarete vicini a tutte le cose per cui Los Angeles è famosa. Infatti avrete modo di vedere oltre che la celebre scritta sulla collina, il quartiere di Beverly Hills, Bel Hair (le siepi alte oltre i 3 metri impediscono la vista delle ville), il Chinese Theatre (ovvero il teatro dove vengono consegnati gli Oscar) con le impronte dei divi, la famosissima via delle stelle, la Sunset Boulevard, Rodeo Drive (inavvicinabile a livello di prezzi), l’università U.C.L.A (celebre per essere stata sede di molti film e serie Tv americane) e soprattutto sarete vicino ai principali parchi a tema (Universal Studios e Warner Bross Studios). Noi abbiamo visto solo i primi, stupendi, ma se siete già stati ad Orlando vi assicuro che le attrazioni sono identiche. Il centro città non è niente di chè, ma se non avete mai visto i grattacieli americani andateci, poi fatevi un giro in municipio e se avanzate tempo non perdetevi gli studi della Paramount.
La città è famosa anche per Santa Monica (sinceramente mi aspettavo molto ma molto di più), sede del celebre telefilm Baywatch, caratteristica per il molo con la ruota panoramica e per la pista ciclabile ul lungomare dove puoi vedere di tutto. Ma sia la spiaggia che il mare non sono granchè. Molto meglio Santa Barbara, ma ci arriveremo poi.
L’unica pecca di Los Angeles è il fatto che a livello di cibo dovrete accontentarvi dei 1000 fast food, a meno che non vogliate spendere i vostri $$$ per mangiare in qualche carissimo ristorante gourmet alla moda di Rodeo Drive.
LONG BEACH: fa ancora parte dell’agglomerato di Los Angeles, noi ci siamo andati soprattutto per vedere la Queen Mary, ovvero una nave da crociera stile Titanic perennemente attraccata al porto, oggi diventata un hotel di lusso. E’ possibile visitarla anche internamente (35 $, a voi la scelta), ma noi ci siamo limitati ad un bel giretto del porto ed una veloce visita della cittadina. Poi ci sono l’acquario (su cui è stato disegnato il murales più grande del mondo) e qulche centro commerciale American Style, ma anche qualche buon ristorantino (finalmente). Pernottamento sempre presso catena Days Inn, a proposito, vi consiglio di prendervi la guida dei motel alla reception giusto perche’ almeno appena arrivate in città potete cercarvelo fin da subito visto che ci sono delle zone in cui ce nè uno dietro l’altro.
SAN DIEGO: questa città meritava sicuramente di più della mezza giornata che gli abbiamo dedicato, ma il tempo correva sempre per cui ci siamo limitati alla zona del porto, prima visitando la stazione, poi andando in un centro commerciale immenso all’aperto, per poi farci un giretto per vedere quei famosi palazzi con le scale antincendio sull’esterno. Per finire poi ancora al porto e salire su una vera portaerei (la MidWay 41) usata persino nella guerra del Golfo. E’ un’esperienza che capita una volta nella vita, per cui non potevamo non approfittare. CI sarebbe piaciuto vederlo tutto il porto militare, andare al Sea World e magari una capatina in Messico (visto che San Diego dista solo 20 miglia dal confine), ma la nostra meta era Yuma.
YUMA: citttà che si raggiunge costeggiando praticamente il confine col Messico, è situata cira a metà strada tra San Diego e Phoenix. E’ circondata dal deserto: cactus, dune di sabbia, roccie, ma è proprio quì che iniziano i veri panorami per cui l’America è famosa. Nei dintorni ci sarebbero da vedere i primi parchi nazionali (che forse per davvero meritavano una visita), ma il nostro viaggio era stato pianificato diversamente. Posso solo dirvi che oltre al solito DaysInn quello che ci ha colpito è stato un locale tipo self service dove abbiamo mangiato la prima vera bistecca di manzo americana. Fa-vo-lo-sa.
MONTEZUMA CASTLE: senza fermarci a phoenix abbiamo proseguito per le strade dell’Ariziona fino a questo posto tanto decantato dai principali cataloghi che si trovano nelle agenzie di viaggio. In pratica è una sorta di abitazione primitiva di non so quante tribù indiane scavata completamente nella roccia. Bhè in breve vi posso dire che comunque vale tutto il prezzo del biglietto, è un luogo da visitare secondo me, anche perchè i panorami che ci sono intorno sono molto belli.
SEDONA: è una località assolutamente da vedere. Sede della principale università dell’Arizona, Sedona è una sorta di città di villeggiatura circondata da dei Canyon dai colori ineguagliabili. Già gli innumerevoli Vista Point che si trovano sulla strada principale, ti danno un’idea di quello che potrebbe offrirti la località. Il mio consiglio è quello di andare assolutamente all’Oak Creek Canyon, un posto assolutamente indescrivibile. Guadate il fiume e voltatevi a sinistra: lo spettacolo è assicurato. Mi sono informato su questo posto ed ho scoperto che è quello più fotografato in tutti gli U.S.A., forse perchè è davvero impareggiabile la sua bellezza.
FLAGSTAFF: cittadina di passaggio sulla famosissima Route 66, offre solamente Motel, piccoli bar e sitemazioni di ogni genere, ma causa problema tecnico (inconsapevoli del fatto che nel giorno del Labor Day – prima domenica di settembre) è stato assolutamente impossiblie trovare una sistemazione, ma forse è stato meglio così visto che per prima cosa abbiamo imparato il termine NO VACANCY e poi abbiamo potuto vedere l’alba al Grand Canyon (distante da flagstaff un centinaio di Km).
GRAND CANYON: dopo una nottataccia al non proprio comodo “Impala Lodge” eccoci ad assistere ad uno degli spettacoli più straordinari della natura. Non ci sono parole per descriverlo: va visto e basta, per cui vi do solamente un paio di consigli. Il primo è presto detto: se avete intenzione di vedere altri parchi, fatevi rilasciare la tessera che vi permetterà di entrare nei parchi americani per un anno intero. L’altro consiglio è quello di provare l’esperienza di un volo sopra il Gran Canyon. Non vi dico altro, potrei rovinarvi la sorpresa.
PAGE: pensavamo che non fosse tanto interessante, ma invece ci sbagliavamo di grosso. Il colore azzurro fluorescente del lago Page che fa da contrasto col rosso del Canyon circostante ti lascia a bocca aperta: strepitoso. Ci sono tante attività da fare sul lago, ma l’unica cosa che vi consiglio io è quella di farvi una visita all’Anthelope Canyon (informarsi su orari e giorni di apertura). Per dormire solito Days Inn e per cena c’è solo l’imbarazzo della scelta.
BRYCE CANYON: un’altra tappa da fare assolutamente. Il colore giallo che lo contraddistingue non ha eguali. Le strane forme delle rocce erose dal vento e da altri agenti atmosferici sarebbero tutti da immortalare in fotoricordo. E’ un’altra esperienza unica e il mio consiglio è quello di godervela fino in fondo, magari con qualche camminata alla base del canyon per poterlo vedere dal basso.
Ma anche quì il tempo è tuo nemico per cui via verso la prossima tappa dove non ci saranno motel ma semplicemente lodge e ranch american style, tutti rigorosamente immersi nella natura che a sua volta ti danno la possibilità di vedere l’animale più famoso d’america : il bisonte. A tal proposito ringrazio la Mush che li ha visti per prima aggiudicandosi la sfida.
ZION: un’altro parco da vedere e visitare, soprattutto se vi piace camminare e se siete amanti della montagna. Ci sono diversi lookout interessanti, incontri ravvicinati con scoiattoli e cervi sono assicurati. È un parco ricco di vegetazione con montagne rosse, fiumi , cascate, si visita per lo più con un pulmino che passa costantemente ogni 15 minuti e che vi fa scendere all’inizio di ogni sentiero.
DEATH VALLEY: causa caldo opprimente, guasto tecnico (di cui non posso dire altro) e strada verso le principali attrattive bloccata, ci siamo limitati ad osservare da lontano il lago salato più famoso degli U.S.A. Tra l’altro sede della più bassa depressione di tutta l’America. Mi sarebbe piaciuto vedere Zabriskie Point e Scottish Castle, ma la voglia di arrivare a Las Vegas era troppa.
LAS VEGAS: 3 giorni sono davvero pochi e lo spazio concessomi non è tantissimo per cui do solo alcuni consigli: – cercate di pianificare il vostro viaggio per evitare di arrivare quì nel wkend visto che i prezzi degli hotel raddoppiano.
– il rapporto qualità/prezzo di ogni hotel è ottimo, se paragonato ai servizi offerti.
– consiglio il Luxor, prenotatevelo via internet così in omaggio avrete l’ingresso all’Imax, alla ricostruzione della tomba di Tutankamon e soprattutto alla beauty spa dell’hotel. Inoltre è all’inizio della Streep, vicino all’aereoporto e comodissimo per raggiungere gli altri hotel.
– informatevi sull’orario degli spettacoli di ciascun hotel (se non lo avete mai visto anadte al Cirque du Soleil).
– se volete buttar via un pò di soldi alle macchinette fatelo con giudizio visto che ad ogni angolo vi riempiono di depliant con fishes omaggio (e non solo).
– Obbligate le visite al “Venice” (notare i soffitti all’interno), al “Bellagio” (lo spettacolo delle fontane è da vedere e rivedere), allo “Stratosphere” (magari di notte) e alla Firmeont street (la zona vecchia), non vi deluderanno.
– Se avete $$$ da buttare, piuttosto che farlo con le macchinette, fatevi un bel giro in limousine!!! YOSEMITE: è un bellissimo parco, molto simile alle nostre dolomiti. Se entrate da Mammoth Lake vi accorgerete di quanto offre la natura, foreste, laghi, animali, tutto stupendo. Una visita è d’obbligo, visto che c’è anche un’area molto vasta dove poter vedere le famose sequoie, alberi dal fusto imponente ed infinito. Anche questo parco, come tutti del resto, meriterebbe più di un solo giorno di visita.
SAN FRANCISCO: una delle città più belle viste finora: il Presidio, Chinatown, i giradini pubblici, e ancora Lombard Street, il Pier 39 con le sue simpaticissime foche, la Transamerica Pyramid e ancora, la magia del Golden Gate, Alcatraz, le case vittoriane, e tanto, tanto ancora. Probabilmente non basterebbe una settimana per vederla tutta, ma se volete un consiglio c’è una strada contrassegnata da dei cartelli che raffigurano gabbiani che fa praticamente il giro di tutte le principali cose per cui vi potrebbe bastare questo giro per essere pienamente soddisfatti. Altre 2 cose che vi dico sono: Mangiare la pagnottella ripiena di crema di granchio, provare il granchio in qualche ristorante (preventivate almeno 80 $), ma soprattutto cercate di andare ad Alcatraz.
Poi tappa verso Los Angeles, sulla strada costiera più spettacolare del mondo (consigliate almeno 2 o 3 tappe, le località sono fantastiche e i paesaggi sono indescrivibili).
MONTEREY: è un’altra tappa d’obbligo sulla strada che da San Francisco riporta a Los Angeles. Pensavo fosse famosa solo per la chiesa di San Francesco, ma nasconde molte altre attrattive questa cittadina. In più poco dietro la chiesa, se seguite la strada vi ritroverete al ranch di Clint Eastwood.
Appena fuori dal paese, sempre sulla famosa strada prendete la deviazione per Palo Colorado, un posto molto simile alla foresta incantata degli gnomi. Da vedere!!! BIG SUR: è forse la cittadina più famosa di tutta questa costa, bella ma carissima, per cui se cercate una sistemazione per la notte, andate a Pacific Groove dove avrete la possibilità i dormire in bellissime guet-house con accesso illimitato alle cucine… Un’altra sistemazione alquanto particolare che troverete sulla strada di ritorno verso Los Angeles è il Madonna Inn (c’è anche un sito internet), ma non vi svelo niente, vi dico solo che va visto, anche per un semplice caffè o per gustarsi una fetta di quelle torte americane alte almeno 15 cm!!! SANTA BARBARA: ultima tappa prima del nostro ritorno a Los Angeles, è una cittadina universitaria che vale almeno 1000 volte più di Santa Monica. Bellissimo il centro, bellissimi i ristorantini, non male nemmeno il mare e bella anche la chiesa francescana. Insomma va goduta almeno un paio di giorni.
Poi tappa finale verso l’immenso aereoporto di L.A. Con sosta obbligata al mitico Rose Bowl (per intenderci, lo stadio dove Roby Baggio ha calciato fuori il rigore alla finale di Usa 94 sigh sigh!!!).
Per il ritorno cercate di prendere un aereo che parte in serata così vi godrete lo spettacolo di Las Vegas dall’alto e al Buio (sempre che non lo abbiate già fatto durante il tour). Tre settimane da sogno, promessa di tornare negli States per vedere tutti i parchi che ci mancano.
Voglio ringraziare solamente la mia Mush per questo viaggio da favola. Un piccolo ringraziamento anche agli amici che sono andati l’anno successivo portandomi a casa il puzzle del Bryce Canyon (esposto appena entrati in casa mia). Spero di non avere dimenticato niente (a parte la camicia lasciata in hotel a Las Vegas).