Portugal, obrigado

Quest’anno con il mio gruppetto di amici ci siamo organizzati per le vacanze in Portogallo, alla fine siamo partiti solo in 5 tra varie conferme e disdette. L’agenzia di viaggio a cui ci siamo rivolti ci ha proposto varie alternative tra le quali abbiamo optato per il periodo 7-17/8 con soggiorno di 5 giorni a Lisbona e 5 a Porto per un totale...
Scritto da: DomPedroIV
portugal, obrigado
Partenza il: 07/08/2007
Ritorno il: 17/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Quest’anno con il mio gruppetto di amici ci siamo organizzati per le vacanze in Portogallo, alla fine siamo partiti solo in 5 tra varie conferme e disdette. L’agenzia di viaggio a cui ci siamo rivolti ci ha proposto varie alternative tra le quali abbiamo optato per il periodo 7-17/8 con soggiorno di 5 giorni a Lisbona e 5 a Porto per un totale di 3 alberghi (4 stelle) al prezzo di 830 euro totali più 180 euro per il noleggio dell’ auto (ci daranno una renault megan s.W. Diesel full optional). Così dopo aver messo a punto le mappe sul navigatore e buttato giù un itinerario approssimativo (che non seguiremo) arriva il giorno della partenza.

07/08/2007 – Napoli-Monaco-Lisbona Primo ed unico inconveniente della vacanza è quando ci accorgiamo che il volo da Napoli a Monaco, dove faremo scalo, è diverso per tutti e 5, due di noi (tra cui io) partiamo con il volo delle 12.10 per Monaco mentre le altre tre arriveranno a Monaco con l’aereo delle 14.30 per poi partire insieme con il volo delle 19.05 per Lissabon (Lisbona). Il primo volo, come tutti gli altri, parte puntuale da Capodichino e arriva tranquillamente dopo un’ ora e mezza all’aeroporto di Monaco. Girovagando qua e là ci accorgiamo subito dell’efficienza dei tedeschi (caffè e te gratuiti, bagni superaccessoriati e puliti, etc.) fino alle 16.30 quando arriva il secondo volo da Napoli, riuniamo la ciurma ed attendiamo tra i vari duty free le 18.35, ora dell’imbarco per Lisbona. L’aereo parte puntuale ed arriva alle 21.00 ora locale (22.00 in Italia in quanto il Portogallo usa l’ora di greenwich). Dopo aver ritirato i bagagli ci dirigiamo subito verso la stazione di autonoleggio AutoJermin dove abbiamo prenotato l’auto e già qui ci accorgiamo delle difficoltà che avremo con la lingua, per gli italiani è incomprensibile e per i portoghesi si parla poco l’inglese. Dopo che ci hanno spillato 40 euro per un’assicurazione sui passeggeri (il guidatore, io, era incluso nella tariffa) ci consegnano la ns. Auto con cui gireremo centro e nord del Portogallo. Caricati i bagagli e inserita la strada del ns. Hotel nel navigatore ci dirigiamo verso quest’ultimo. Il primo impatto che ci dà Lisbona è quella di una metropoli con palazzi di costruzione moderna e le sue strade enormi (è comunque una capitale), piene di semafori e passaggi pedonali, uno ogni venti metri non sincronizzati ma che tutti rispettano (e per un napoletano è stato davvero difficile – i primi due li ho attraversati con il rosso poi ci ho fatto l’abitudine). Arriviamo dopo 30min all’ Hotel Florida a placa Marques de Pombal (catena BestWestern, struttura moderna ma stile anni 70 e senza piscina, al momento in ristrutturazione), ci danno le due camere triple e sistemiamo i bagagli. All’ 1.00, mentre due ragazze preferiscono abbandonarsi tra le braccia di Morfeo, io e l’altra coppia usciamo per trovare qualcosa da mettere sotto i denti. La temperatura è 4-5 gradi più bassa rispetto a Napoli e tira un leggero venticello appena fastidioso. Ci incamminiamo per Avenida De Libertade, strada principale a ridosso della piazza in cui si trova l’Hotel e comunque deserta con solo un paio di localini aperti; l’ impressione, poi rivalutata, è quella di una città desertificata dall’ esodo di agosto. Scendiamo fino a placa restauradores (che scopriremo era l’inizio del centro storico) dove troviamo l’ Hard Rock Cafè di Lisbona e ci buttiamo dentro per una porzione di patatine ed una cerveza, verso le 2.30 rientriamo in Hotel per concludere il primo giorno di vacanza.

08/08/2007 – Lisbona La mattina successiva ci ritroviamo tutti e 5 in sala colazione (classico buffet) e si decide di dedicare la giornata a Lisbona. Ci si dà appuntamento alle 11.15 e ci si incammina per placa Marques de Pombal dove troviamo subito una stazione metropolitana (funziona fino all’ 1.00). Consultiamo le cartine (una concessaci dall’autonoleggio e l’altra dalla reception dell’Hotel) e decidiamo di prenderla per fermarci a Baixa-Chiado, tre stazioni più avanti ed ad occhio nei pressi del centro storico, anche se la scelta si rileva giusta quello che non sapevamo è che Lisbona è sviluppata su un terreno non pianeggiante ma pieno di colline per cui per passare da un posto all’ altro ci toccheranno dure salite e poche discese. La metro (biglietto 0,75euro) è efficiente e si fa attendere poco; dopo pochi minuti siamo alla stazione di Baixa e prenderemo l’uscita lato Rua Da Vittoria, pochi passi e troviamo la Rua Augusta (foto), il corso principale con palazzi settecenteschi e pavimentazione a mosaico dove si intravede da un lato l’arco Augusta (che da su placa de Commercio) e dall’altro la piazza del Rossio che vedremo più avanti, per il momento si decide di raggiungere il Castello di S.Josè che vediamo dal basso. Ci incamminiamo in questa direzione per un 200 metri poi incrociamo un italiano (aveva Milano scritto sulla maglietta) e ci facciamo dare indicazioni. Attraversata una faticosa scalinata che dava su una ripida strada riusciamo a trovare l’ingresso al Castello (5euro). Il castello di S.Jose si sviluppa su un enorme spiazzale da cui si vede tutta Lisbona (foto) oltre ad un ottima veduta del Cristo Rei e del ponte 25Abril che collega le sponde del fiume Tago (foto). Visitiamo i bastioni (foto) dopodichè ci rifocilliamo al bar interno. Si decide di abbandonare il castello e dirigerci tra le stradine adiacenti verso la Chiesa di S.Josè che scopriremo nulla di chè ed in stato di abbandono; ci incamminiamo in discesa fino ad avvicinarci alla chiesa di Santa Luzia, piccola chiesetta ma con una bella statua in legno intarsiato della madonna. All’ esterno il miradouro (belvedere) di Santa Luzia pieno di azeljos ed un bel colonnato ma tenuto in uno stato davvero pietoso e con una vista disturbata da varie tettoie in alluminio. Fatta comunque una sosta qui vediamo passare le prime carette elettriche nr. 28 che si inarcano per le varie salite e discese delle città; decidiamo al momento di non prenderla e di dirigerci a piedi verso una cupola che si vede a pochi metri di distanza e non individuata sulla cartina (probabilmente il pantheon che non visiteremo), ma fatti 500metri (in salita) ci blocchiamo ad un bivio, una strada in discesa, l’altra in salita. Nell’ incertezza (non potevamo chiedere poiché non sapevamo dove stavamo andando) prendiamo la strada in discesa per riavvicinarsi al centro ma alla fine della strada ne inizia una in salita peggiore di quella lasciata ma che comunque scaliamo portandoci a quello che pensavamo stessimo cercando, l’igrea de la Gracià (foto), bella chiesa ed enorme ma nulla di particolare. Ormai distrutti ci prendiamo un gelato e chiediamo il biglietto per scendere con la caretta elettrica al centro. Il biglietto si fa a bordo e costa 1,30 euro ma il viaggio in queste carette e allucinante tra le varie salite e discese della città, non ci rendiamo nemmeno conto di dove siamo e dove scendere per il centro finchè intravediamo le stradine adiacenti alla Rua Augusta viste in mattinata e ci facciamo fermare alla prossima, 1km più avanti al culmine di una salita. Rifatta la strada in senso inverso, quindi in discesa, seguiamo le indicazioni Placa De Commercio, una piazza sproporzionata e assolata con la sola particolarità dell’ arco Augusta già visto in mattinata dall’altro lato. Si decide di raggiungere la cattedrale nelle vicinanze quindi attraversiamo l’arco e ci incamminiamo su una strada adiacente che diventerà tutta in salita fino alla cattedrale, imponente ed in stile barocco. Fermatoci all’ interno ci accomodiamo sulle panche, più per riposarci che per pregare, dopodichè ritorniamo sui nostri passi con una sosta in un supermercato per prendere una riserva di liquidi ed un cafè (buono ma lontano da quello napoletano). Arriviamo su una parallela della Rua Augusta che risaliamo tra un negozio e l’altro fino ad arrivare alla piazza del Rossio, in realtà si tratta di tre piazze adiacenti: Praca da Figueira, Praca DomPedro IV (la più bella) e Praca dos Restauradores, vista la sera prima ma ora più movimentata. Si decide di ritornare in hotel prendendo proprio da quest’ultima piazza la metro per placa MarquesdePombal (2 fermate sempre a 0,75euro).

La sera, dopo una doccia, si ci rivede per la cena; ci facciamo consigliare dalla reception per un locale caratteristico della zona e ci consiglia il Ristorante ASevera sul Bairro Alto sconsigliandoci la metro ed indicandoci la strada ed un parcheggio sulla cartina. Presa l’auto (parcheggiata di fronte in sosta libera) ci perdiamo subito dalla strada indicata e ricorriamo al navigatore che ci porta in zona dove troviamo un parcheggio a pagamento (i parcheggi tutti interrati ed economici, in media 0,70euro all’ora). Dopo aver chiesto la direzione giusta (per caso sempre ad italiani) ci incamminiamo per le stradine del Bairro Alto, caratteristiche ma davano l’impressione di un area malfamata, comunque ricca di ristorantini dove si cucinava in prevalenza Pescado e Bacchalau (merluzzo e baccalà) a prezzi modici. Riusciamo a trovare il ns. Ristorante un po’ piu’ sperduto dal centro dei vicoletti e ci accorgiamo subito che non è quello tra i più economici ma si decide di entrare lo stesso per ascoltare il tanto rinomato Fado Portoghese. Alla fine abbiamo speso 40 euro a testa per un paio di fettine di Merluzzo (i menù sono incomprensibili, a volte non riportati nemmeno in inglese e il cameriere nonostante parlasse un pò di italiano non ci ha aiutato nella scelta). Il Fado sono in realtà storie cantate in portoghese stile musica napoletana ma senza melodia e quindi incomprensibili ed insoddisfacenti per i turisti stranieri anche se all’interno del locale erano interpretati da veri maestri di questa musica (foto). Delusi da questa avventura culinaria facciamo ritorno all’ auto ripercorrendo le stradine del Bairro Alto che ora si è popolato di giovani di varie classi e, cosa che prima ci spaventa e poi ci si abitua, ascisc e pasticche si vendono tranquillamente per strada. I portoghesi non se la passano benissimo (visto anche alcune zone tipo favelas) e cose strane come questa se ne vedono ma non sono per niente invadenti, un ‘no grazie’ e sufficiente per toglierseli da mezzo. Prima di ritirare l’ auto si fa una visita al Cafè Brazilera, locale ‘in’ della zona, dopodichè si decide di attraversare il ponte 25Abril prima di ritornare in Hotel ed impostato il navigatore arriviamo sull’altra sponda (2.8Km di ponte stile GG di S.Francisco) fino alla statua del Cristo Rei che ci sembrava più imponente visto dai vari miradouro della città (ovviamente vista da fuori poiché il complesso alle 2.00 di notte era chiuso). Si rientra in Hotel per il meritato sonno.

09/08/2007 – Fatima-Bathala-Obidos Svegliatoci la mattina e fatto colazione giusto in tempo (qui max. 10.30) si decide di allontanarci da Lisbona in direzione Fatima a 120Km di distanza. Partiamo verso le 11.20 percorrendo un’unica autostrada fino all’uscita di Fatima (6.15 euro) e dopo 5-6Km ci ritroviamo al parcheggio libero del Santuario. Ovviamente il posto è pieno di pellegrini e fedeli e dobbiamo fare la ns. Bella fila per vedere la tomba dei tre pastorelli nei pressi dell’altare(foto). La chiesa non è grande dall’interno ma maestosa dell’ esterno(foto), per di più si intravedono i lavori dell’immenso Santuario in costruzione nello spazio adiacente a quello esistente, 10.000 posti a sedere. Visitiamo la cappella aperta (con la madonnina di Fatima originale) sullo spiazzo del Santuario con i numerosi fedeli che lo percorrono in ginocchio e quindi l’area con i voti di cera sul retro della cappella. Fatti i ns. Voti attendiamo all’ombra del parco ai margini del Santuario le 15.00 (il sole si fa sentire più del giorno prima), orario di apertura per la visita del museo (1euro) dove è custodito il tesoro di Fatima e la corona della madonnina con il proiettile incastonato sparato a Papa Giovanni Paolo II. Dopo un breve abbeveraggio alle fontanine al centro delle piazza e assalto ai bagni pubblici nel parco. Prendiamo l’auto per dirigerci all’ abbazia di Bathala a 17Km di distanza. La caratteristica di questo paesino è che è estremamente piccolo, poche case, dove alle spalle sbuca questa maestosa abbazia (foto), stile gotico e parzialmente incompleta. Parcheggiamo, facciamo spesa in un supermercato adiacente e visitiamo l’ Abbazia, incluso il chiostro (4euro – foto). All’ interno ci soffermiamo per assistere al cambio della guardia al monumento del milite ignoto (foto). Completato il giro del chiostro ci incamminiamo verso la macchina, prossima destinazione Nazarè (20Km). La visitiamo facendo solo qualche giro in auto. Piena di turisti ma località prettamente balneare, nulla da visitare, in stile moderno ma con una bella spiaggia; come tutti i paesi di mare del Portogallo la zona è abbastanza ventilata. Si decide di proseguire verso Obidos a 40Km di strada normale (ci impiegheremo un’ ora e mezza). Arrivati alla base della collina che ospita il paese si scorge solo un castello con maestose mura di cinta, il paese è all’ interno ed è molto caratteristico (foto). Dopo una breve visita alle stradine della città (fa freddo e tira vento) troviamo un posto per mangiare in uno dei localini della zona (con qualche difficoltà poiché se non c’è posto non ti fanno attendere come qui in Italia). Mangiato del porco (cosi si chiama) bollito e più soddisfati della cena della sera prima (16.6euro) facciamo rientro a Lisbona (72Km ma da quest’altro lato l’autostrada non si paga) ed infreddoliti si fa rientro direttamente in Hotel.

10/08/2007 Lisbona-Estorill-Sintra Questa mattina dopo l’abbondante colazione si decide di visitare gli immediati dintorni di Lisbona. Prima tappa Torre di Belem (foto), molto bella e costruita sulla riva del Tago. Il parco antistante e pieno di vu compra portoghesi un pò più fastidiosi di quelli incontrati i giorni prima che vendono occhiali da sole falsi e plaid, la torre non la visitiamo dall’ interno per la folta fila ma non ci sembra tanto bella dall’interno quanto da fuori. Si ci incammina, quindi, verso il monastero di S.Jeronimos, imponente con un bel parco antistante (foto); visitiamo solo la chiesa tralasciando il museo interno. Presa l’auto ci mettiamo alla ricerca della famosa pastelleria de Belem (a 50metri) e dopo un parcheggio ‘napoletano’ ci facciamo una scorta di pasteis che degusteremo per il resto della giornata. Direzione Estorill a 20Km da Lisbona; anche qui località balneare con il suo casinò (casino in portoghese). Parcheggiamo e raggiungiamo la spiaggia, anche questa degna di nota ma con un vento fastidioso che ci impedisce di bagnarci. Dopo un paio d’ore di sole prendiamo l’auto e ci dirigiamo verso Cascais (15Km). Bel centro balneare ma trafficato e non riusciamo a parcheggiare per cui facciamo rotta diretta verso la Boca Do Inferno poco fuori al centro. Posto da non perdere (foto). Dopo le foto di rito la prossima destinazione era Cap De Roca ma il navigatore ci tradisce in quanto non riporta questa località e le indicazioni stradali sono molto vaghe per cui rinunciamo a visitare la punta piu’ a ovest dell’Europa e ci dirigiamo verso Sintra (56Km). Arriviamo verso le 19.00 quando i negozietti iniziano a chiudere per cui ci facciamo solo un giro per la stradina della città (ovviamente tutta in salita) dopodichè prendiamo l’auto per dirigerci più in alto verso il castello che si scorge dal paesino. Ci addentriamo in una strada di bosco e saliamo per un bel po’ e proprio mentre perdiamo le speranze di trovare il castello (che non visiteremo ma scopriremo che stava nei paraggi) troviamo il Palacio De La Pena, un castello variopinto costruito in vari stili con predominanza araba, ma le visite chiudevano alle 19.00. Poiché meritava si decide tornare il mattino dopo armati anche di maglioni (il termometro era sceso a 16 gradi). Si fa ritorno a Lisbona (72Km) per l’ora di cena e si decide di fermarci al Galeto, locale originale proprio nei pressi di Placa Marques De Pombal, dove prendiamo tutti arrosto di gamberi e gelati (25euro a testa). A pancia piena ci ritiriamo in Hotel per chiudere la giornata.

11/08/2007 – Lisbona-Sintra-Coimbra Il quinto giorno si lascia l’albergo per raggiungere in nottata Porto (Oporto) senza però non aver visitato l’oceanario di Lisbona nella zona Expo e Sintra. L’oceanario si presenta bene (foto) all’ingresso ma la fila in biglietteria (foto) dura una trentina di minuti (10,50euro). All’interno la vasca principale non è grandissima ma ricca (dagli squali alle cozze), si ci gira tutto intorno con qualche vasca qua e là. All’uscita il giro di rito per il negozio di souvenir, pausa al bar e si riprende l’auto in direzione Sintra (70Km). Conoscendo già la zona si parcheggia un pò più distante (vicino al castello che non avevamo trovato la sera prima) e si fa un bel tratto a piedi (sempre in salita) per raggiungere la biglietteria del palazzo (11euro giro completo + 1.50 per il trenino interno che ci porta ancora più su). Il palazzo dall’esterno non è male (foto) ma il vento è molto fastidioso specie durante le file per visitare gli interni; troppo lente per vedere nulla di particolarmente interessante. Giratoci comunque tutto il palazzo e raggiunta un ora proibitiva per restare lassù si riscende per prendere l’ auto e si affronta la prossima tappa: Coimbra (116Km da Sintra). Il viaggio è tranquillo con autostrada deserta. Ci fermiamo a metà strada per fare rifornimento (30euro, il diesel va a 1.059 e la verde 1.288 euro, poco meno che in Italia); si raggiunge l’uscita di Coimbra in serata (6.15euro) per trovare un luogo dove mangiare. La tappa in questa città ci era stata sconsigliata da parecchi ma anche se deserta l’abbiamo trovata abbastanza degna di una visita. Prima visitiamo la piazza antistante il corso, poi ci inerpichiamo per le solite salite fino a raggiungere la sede universitaria (univesidade) ovviamente chiusa a quell’ora (foto), quindi, tra le strade deserte, si riscende fino ad arrivare al corso principale dove chiediamo ad una signora del posto il ristorante Ze’Mandel consigliatoci in Italia ma che troviamo chiuso a quell’ora (sono le 23.00) cosicche’ optiamo per un ristorante indo-pachistano incrociato sul Rio Montego (fiume che attraversa la città). La cucina è ricca di spezie dove ho assaggiato dei gamberetti e del merluzzo con una salsa speziata appena piccante e niente male (ma comunque esagerai in quanto poi accusai gli effetti – 18,00euro). In ritardo, contattiamo l’Hotel di destinazione per indicargli il ns. Orario di arrivo (fortunatamente alla reception capivano un pò di italiano). Rimessoci in autostrada raggiungiamo l’uscita di Porto (140Km – 14.15euro) che ci da subito l’idea di una città più sporca e meno curata di Lisbona ed anche l’Hotel Fenix a Rua de Goncalo Sampaio ci da l’idea di essere in un posto molto staccato dal centro anche se la struttura è ultra moderna e ben curata. Comunque scaricati i bagagli e messa l’auto nel parcheggio convenzionato con l’Hotel (ci dicono 2euro al giorno ma ne pagheremo 8) prendiamo possesso delle stanze e ci buttiamo direttamente sotto le coperte (la temperatura era intorno ai 22gradi).

12/08/2007 – Porto Al mattino successivo si ci rivede a colazione che qualitativamente ci sembra superiore a quella del precedente Hotel e ci prepariamo i nostri panini da portare a sacco (qui come a Lisbona non sembrano fare storie come in Italia o in Spagna). Decidiamo, come per il primo giorno a Lisbona, di muoverci con i mezzi cosicchè usciti dall’ Hotel cerchiamo la stazione della metro più vicina grazie alla cartina che non si rileverà molto precisa (presa alla reception dell’ Hotel). A pochi metri ci ritroviamo alla Rotonda de Boavista dove al centro sorge una colonna con all’estremità un leone che sovrasta un’ aquila in commemorazione della vittoria dei portoghesi su inglesi e francesi durante la guerra napoleonica, ma della metro nulla, cosicchè chiediamo ad una passante portoghese che gentilmente oltre ad indicarci la fermata della metro accompagnandoci per un tratto di strada ci spiega in lingua portoghese i vari posti da visitare preferiti da loro, ovviamente non capiamo molto di ciò che dice e non potremo fare bagaglio dei suoi consigli per cui proseguiamo per la strada indicata fino alla stazione Casa da Musica ben in tutt’altro posto di dove indicato sulla cartina. La metro qui è più moderna anche se composta praticamente di solo due linee ed anche la biglietteria è totalmente automatica e dopo qualche prova riusciamo a fare un biglietto valido per due titolos de viaggio ma un giapponese, che ci vede perplessi, ci spiega in inglese che questo è valido solo per una persona per due viaggi da compiersi in 1h tra metro e bus cosicchè, capito il meccanismo, emettiamo gli altri quattro biglietti singoli (1.10 euro) e ci incamminiamo verso la metropolitana che non si fa attendere per scendere, poi, dopo due fermate alla stazione Trinidade che ci sembra quella più vicina al centro (capiremo poi che questa stazione interseca la seconda linea che ci avrebbe portato in una zona ancora più centrale). Porto, a differenza di Lisbona, è posta su una sola collina per cui, nel nostro caso, si tratterà solo di discese. All’ uscita della stazione ci troviamo davanti al Palacio Municipal imponente ma non si visita (foto), scendiamo lungo la piazza antistante e seguiamo le indicazioni della Igrea De San Francisco che dalla cartina ci sembra in prossimità della Rua De Riberia, nostro obiettivo e principale strada turistica sulle rive del fiume Douro. Dopo qualche bella chiesetta e qualche fontana (foto) vista qua e là raggiungiamo Praca della Bolsa dove alle spalle sorge la chiesa cercata (sempre in stile gotico). Arrivati all’atrio ci accorgiamo che si tratta di una della poche chiese dove occorre il biglietto per visitarla (3euro) in cui è incluso la visita al museo ed alle catacombe; nulla di interessante ma l’interno della chiesa è interessante, tutto il colonnato è rivestito in legno dorato ed intarsiato. Dopo la dovuta pausa ci avviciniamo alla riva del Douro per poi attraversare i vicoletti che sbucheranno sulla Rua de Riberia dove possiamo ammirare il ponte Luis I, tutto in ferro, non grande come quello del 25Abril a Lisbona ma imponente (foto). Una decina di metri più avanti ci fermiamo davanti alla biglietteria ambulante di una delle tante minicrociere dei sei ponti (quelli che uniscono Porto con l’altra sponda del fiume) e dopo un breve consulto decidiamo di acquistare il biglietto (10euro) per l’ imbarcazione che è prossimità di partire (una ogni ora). In realtà a parte il ponte Louis I gli altri sono in cemento e non offrono nulla di interessante ad eccezione del Ponte MariaPia, anch’esso in ferro ma più scarno, ed il ponte Do Infante, in cemento ma con una struttura più moderna e che attraverseremo più volte rientrando a Porto; nemmeno la foce del Douro (punto in cui si spinge l’imbarcazione) non offre nulla di interessante, cosicchè una volta rimesso piede a terra (durata 50minuti) percorriamo un’altra decina di metri per raggiungere una piazzetta sulla Riberia dove ci abbeveriamo e decidiamo di acquistare anche il biglietto per il tuor in bus (10euro valido per due giorni, se qui avessimo fatto il biglietto bus+boat avremo pagato 17euro risparmiandone 3). Una volta raggiunta la fermata del bus indicataci alla biglietteria ambulante gestita da un italiano rimaniamo in un estenuante attesa, volendo approfittare anche del fatto che nel suo giro si sarebbe avvicinato di molto all’ Hotel. In realtà l’agenzia del tour scelto (PortugalTour – bus rosso) non ha molti mezzi che girano in città come l’altra compagnia che effettua lo stesso giro (VillageTour – bus giallo) per cui appena vediamo un bus rosso provenire dalla parte opposta ci si fondiamo sopra decidendo così di fare il tour completo della città. Ci mettiamo ovviamente sopra e stranamente la guida audio prevede anche l’italiano. La prima zona che visitiamo e quella dall’altra parte del fiume, VilaNovaDeGaia città con comune proprio e raggiunta attraversando il fiume sul ponte Luis I. Questa zona è quella in cui sono presenti tutte le cantine del vino di Porto e che visiteremo il giorno dopo, il resto della città è più moderno e meno caratteristico rispetto a Porto (è presente solo un megagalattico centro commerciale che visiteremo qualche giorno dopo), il resto del tour continua tra le strade di Porto raggiunto ripercorrendo il ponte Luis I e ci accorgiamo fin da subito che non c’è moltissimo da vedere rispetto a Lisbona. Dopo un paio di ore di sole sul bus capiamo che quello preso non fa il giro completo (linea blu) per cui ci ritroviamo al punto di partenza dove scendiamo. Non capendo bene quale tipo di bus faccia il giro che passa davanti al ns Hotel (linea rossa, capiremo che è scritto sul davanti del bus) decidiamo di raggiungere a piedi una fermata in cui passa solo il bus della linea interessata. Tocca inerpicarci per le varie stradine di Porto attraversandone anche qualcuna maltenuta ma senza preoccuparci più di tanto e dopo una faticosa scalinata ci ritroviamo su una piazza (praca dos leos) che non riusciamo ben ad evidenziare sulla cartina anche se, ad occhio, vicino alla fermata cercata. Cossichè uno del gruppo va all’avanscoperta trovando qualche piazza più avanti la fermata indicandocela via SMS. Raggiunto non attendiamo molto il bus turistico ma cerchiamo di orientarci per capire dove scendere e quando chiediamo informazioni all’ autista ci fa capire che la fermata è già passata aggiungendo qualche altra cosa in portoghese che capiamo solo quando ci ferma proprio davanti al nostro Hotel dopo aver fatto una leggera deviazione al percorso classico. Ringraziato l’autista facciamo una breve sosta al bar di fronte al ns. Hotel (cafè 0.35euro) prima di rientrare nelle ns. Stanze per un breve riposino pomeridiano (sono le 18.00) ed una doccia. La sera, nonostante la disavventura di Lisbona, anche qui cerchiamo di farci indicare un posto dove mangiare dalla reception dove la signorina di turno, però, non ci sa consigliare nemmeno su cosa mangiare e solo dopo avergli estirpato da bocca il nome del ristorante Thonio proprio sulla Rua De Riberia prendiamo l’ auto per dirigerci in quella zona. Il traffico non è molto sostenuto come al mattino e raggiungiamo facilmente il parcheggio Do Infante proprio sotto Placa da Bolsa e, quindi, percorsa la Rua Riberia a piedi troviamo il ns. Ristorante proprio a ridosso del ponte Luis I ed anche questo si rileva il più costoso della zona ma fortunatamente non ci fanno sedere per l’orario (sono le 23.00) cosicomè i vari ristorantini limitrofi fino a trovarne uno disposto a sfamarci. Prima ci fanno sedere all’esterno ma fa un freddo cane quindi dopo l’ordinazione ci fanno gentilmente accomodare ad un posto all’interno che era già stato pulito vista la prossimità del loro orario di chiusura. Gli altri prendono una porzione chi di carne di vitello chi di merluzzo con vari contorni, io ancora disturbato dal cibo indo-pakistano della sera prima prendo solo un piatto di prosciutto (comunque ottimo) accompagnato da un insalata mista (che non mi porteranno mai) più un buon bicchiere di vino Porto invecchiato 5 anni (cena 12.60 euro a persona). Fattosi mezzanotte le strade sembrano deserte (anche per il freddo) e ci ritiriamo anche noi definitamene.

13/08/2007 Guimaires-Braga-VilaNovaDeGaia Arrivati a colazione a limite di orario (10.30) la coppia che è con noi risulta dispersa e solo dopo il loro rientro dal centro commerciale adiacente all’Hotel visitato di buon mattino (noi lo visiteremo 48ore dopo) decidiamo per un tour de force verso Braga (86Km da Porto) visto che loro hanno scelto, come da programma, di rientrare il 14/08 per motivi di lavoro. Come prima metà indichiamo Guimaraes (56Km da Porto) suggerito non so da chi e nemmeno per vedere cosa. Arrivati comunque sul posto e parcheggiato grazie ad un abusivo (ci siamo sentiti a casa) troviamo il castello di Guimaraes (ingresso 4euro), in stile 700 le stanze interne sono ben tenute e visitabili liberamente (foto). Usciti dal castello visitiamo il parco antistante dove all’interno troviamo una torre con mura di cinta a sua protezione: è una delle sette bellezze del Portogallo. La struttura è diroccata e dopo un rapido giro sopra le mura ci dirigiamo verso l’ auto saltando la visita della cittadina, molto caratteristica e con una bella piazzetta. Partiamo alla volta di Braga (42Km) ed arrivati all’uscita dell’autostrada la città si presenta molto grande. Gironzoliamo un po’ in tondo per trovare il centro storico non senza qualche difficoltà fino a trovare un parcheggio alle spalle della cattedrale (foto) dove lasciamo l’auto. La parte storica della città si presenta carina con il suo corso caratteristico (foto) ed una strada pedonale perpedincolare al corso e molto movimentata dove sorge la villa comunale ben tenuta (foto). Visitata la cattedrale, la più antica del Portogallo, ci dirigiamo verso il parcheggio (saltiamo per motivi di tempo la visita alla Basilica do Semeiro vista tra le cartoline del luogo) per fare ritorno a Porto e, precisamente, a VilaNovaDeGaia per cercare di visitare una delle decine di cantine presenti lungo le rive del Douro. Arriviamo a destinazione verso le 19.00 parcheggiando lungo la strada ma le cantine più importanti che avevamo intenzione di visitare (SandeMan e Carlem) erano già chiuse (visite fino alle 18.00) cosicchè ci accontentiamo delle cantine di Vasconcelos (3euro se non acquisti). La guida ci parla in spagnolo il che ci consente di capire in grosse linee il processo di produzione del vino di Porto e dopo l’attesa degustazione (te ne fanno assaggiare 2 tra 4 vini) facciamo i nostri acquisti (Dolce rosso 8anni 14euro, Secco rosso 15anni 20euro). Ritorniamo all’auto e decidiamo di andare a mangiare direttamente per evitare che ci chiudano le porte in faccia come la sera prima. Prendiamo l’auto e, ormai pratici della zona, arriviamo al parcheggio Do Infante per incamminarci lungo la Rua da Riberia. Troviamo un locale che espone il menù in italiano (anche se scritto male) e decidiamo di fermarci all’interno consci che da li a poco sarebbe calato il freddo (la temperatura all’esterno era comunque sopportabile, 26gradi). Il locale all’interno era davvero sporco e poco igienico (le mani te le lavavi fuori al bagno a ridosso dei tavoli!) ma le porzioni erano davvero abbondanti (bistecca di pescespada alla griglia più insalata mista più cerveza 16euro). In tutti i ristoranti i secondi piatti vengono sempre serviti con contorni misti (io non sapendolo ne ho ordinato uno supplementare) mentre il pane va considerata una portata a parte e te lo fanno pagare caro. Finito il pasto prendiamo l’auto e ci facciamo un giro veloce ritornando a VilaNovaDeGaia, dove incrociamo all’ ingresso del Ponte Luis I un posto di blocco della polizia che fino a quel giorno ci sembrava inesistente in Portogallo; la particolarità e che i posti di blocco non vengono eseguiti come in Italia da una sola pattuglia ma c’è un vero e proprio schieramento di forze. Comunque ci individuano come turisti e ci fanno passare tranquillamente, e dopo un breve giro facciamo rientro in Hotel alle 23.00 dovendoci svegliare di buon ora il giorno dopo.

14/08/2007 Barra-VilaDoConte-Viana Do Castello Ci alziamo alle 07.00 per accompagnare i ns. Amici all’aereoporto di Porto avendo da lì a poco un volo interno per Lisbona da dove sarebbero rientrati a Napoli (sempre via Monaco). Abbiamo una discussione con la reception in quanto ci fanno pagare il parcheggio dell’Hotel nonostante abbiamo lasciato una sola stanza delle due e per di più un loro collega ci aveva fatto capire chiaramente che il costo del parcheggio era di due euro al giorno anziché gli otto che ci hanno richiesto, comunque lasciamo per ora la ragione a loro. Il cielo era cupo e non prometteva nulla di buono, rinviamo la colazione al ritorno, e prendiamo la direzione aeroporto (9Km). In prossimità dell’ aeroporto il navigatore ci tradisce a causa delle nuvole molte fitte (capita spesso da quando siamo a Porto) ma riusciamo a raggiungere l’aeroporto grazie alle indicazioni stradali; il ritorno in Hotel si rileva, invece, molto complicato, ovviamente non ci siamo mai preoccupati di procurarci una cartina stradale del luogo, cosicchè giriamo in lungo ed in largo le autostrade intorno Porto (fortunatamente senza pedaggio) fino a quando ad un certo punto i satelliti riemergono e riusciamo a rientrare in Hotel per la colazione. Rimasto in minoranza con due ragazze riesco a strappare loro solo un giro lungo la spiaggia di Porto prima di visitare il centro commerciale a VilaNovaDeGaia. Indossiamo anche i costumi nella speranza che sbuchi il sole ma arrivati sul posto tira vento e la temperatura è intorno ai 22gradi (c’era comunque qualcuno qua e la che faceva il bagno!) quindi giusto il tempo di goderci il bel lungomare e la spiaggia (sabbia e roccia – foto) per poi dirigerci al centro commerciale, gigantesco di 10 piani di cui tre interrati (incluso di parcheggio) ognuno a tema; a me si e no ne sono interessati due cosicchè dopo un paio d’ore ci rincontriamo all’ ultimo piano per una merenda nella caffetteria, molto pulita (wafergelato+cafè 8,12euro). Ripresa l’auto dal parcheggio del centro commerciale ci dirigiamo alla ricerca del monastero di Porto che abbiamo sempre visto imponente dalla Rua DeRiberia sovrastare il ponte Luis I. Parcheggiamo di fronte la salita pedonale che porta al monastero; uno dei pochi parcheggi all’aperto senza cassa automatica (0,40 euro/h). Finita la salita ci accorgiamo che il monastero non è visitabile ma ci godiamo la vista di Porto (foto). Riscesi al parcheggio facciamo rientro all’ Hotel e di nuovo sorpresa: la card del parcheggio non ci funziona e siamo costretti a rifare il biglietto d’ingresso (come al primo giorno). Le ragazze agguerrite si recano alla reception per una nuova questione spiegandoci che il malinteso era dovuto al fatto che il parcheggio era stato registrato sulla stanza lasciata e che ci avrebbero rilasciato un nuovo pass di ingresso dal giorno corrente. Nonostante siamo stati chiari nel fargli presente che la giornata odierna era comunque già stata pagata con il saldo fatto in mattinata, le ragazze preparano le armi per la battaglia del giorno finale convinte che avremo pagato la giornata due volte. Risaliti in stanza per un riposo pomeridiano (sta diventando un abitudine) ed una doccia; si perde un po’ di tempo nel cercare un obiettivo per la serata. Propongo Vila Real ma la proposta viene respinta poiché distante 99Km da Porto (comunque, come accadrà, già sapevo che ne avremo fatti di più). Solo quando siamo già in auto decidiamo di andare in direzione nord verso Vila Do Conte (36Km), una località a malapena segnata su una cartina ma sottolineata come posto di interesse (per me poteva essere anche il solito miradouro o qualche villa diroccata sul mare). Visto l’orario (20.45) e la vicinanza accetto la proposta convinto che se non avessimo trovato nulla comunque avremo fatto in tempo per rientrare e mangiare al centro commerciale visitato la mattina. Dall’ autostrada si vedono solo boschi e solo in prossimità dell’ uscita si vede una chiesetta illuminata cosicchè orientandoci cerchiamo di raggiungere questo luogo pensando che si trattasse di un paese in festa. Arriviamo nell’entroterra al paesino di Touges: totalmente deserto e semi buio ad eccezione della chiesetta (foto) vista dall’autostrada. Ci avviciniamo a quello che sembra essere l’unico abitante del paese, posto proprio sotto la chiesa, e ci fa capire che tutta quella sfarsa di luci era opera sua, fatto per hobby. Dopo avergli mandato con il sorriso sulle labbra un paio di bestemmie in italiano reimpostiamo su Vila Do Conte il navigatore, ormai impazzito, e proseguiamo il viaggio anche se non promette nulla di buono. Arrivati a destinazione si vede un acquedotto romano (come se ne trovano in italia) che serpenteggia all’interno del paese, il navigatore ci ferma in quello che dovrebbe essere il centro città (si intravede a malapena la Vila Do Conte), città balneare di nuova costruzione ovviamente deserta. Decidiamo di non tornare indietro ma di fermarci all’unico ristorante trovato aperto: Barca Do Conte, sotto un condominio e che se non fosse stato per l’orario non avremo mai scelto. Non aveva un menù vasto ma, come quando succede con tali premesse, alla fine della cena abbiamo cercato di bere il meno possibile per non perdere il gusto dell’ orata alla griglia appena mangiata (ed appena pescata) e deliziati anche dal conto (7,50 euro a testa) decidiamo che il paese merita anche un giro in auto che ci conferma essere una località balneare posta alla foce di un fiume sulla quale riva si vedeva anche qualche locale con un pò di persone all’interno. Saliamo verso la Vila Do Conte che ovviamente è chiusa e giusto il tempo di fare qualche foto al miradouro ci mettiamo in auto per non disturbare le coppiette che a quell’ ora frequentavano il posto. Nonostante l’ orario (00.20) si decide di non tornare in Hotel ma dirigerci a Viana Do Castello (70Km da Vila Do Conte) dove, letto chissà dove, c’è la più bella piazza del Portogallo. Dopo un problemino in autostrada dove veniamo rallentati per un paio di chilometri da una nebbia estremamente fitta (essendo di Napoli nessuno di noi l’aveva mai vista) arriviamo a destinazione in un centro molto caratteristico ed in festa; a quell’ora non c’era gente ma gli spalti costruiti lungo le strade ci hanno lasciato intuire che si deve trattare di un importante festività. Giriamo intorno al centro storico per cercare un varco dove entrare con l’auto ma evidentemente è solo pedonale così facciamo un parcheggio napoletano in uno spazio compreso tra due impalcature che sostengono gli spalti ed allo sbocco di una stradina contro senso; a turno, prima io, poi le ragazze, ci incamminiamo nelle stradine per raggiungere la piazza: piccola ma bella. L’ora ci consiglia di tornare in Hotel dove arriviamo alle 02.30 per la ns. Penultima notte a Porto.

15/08/2007 Porto-Esphino-VilaNovaDeGaia Anche oggi dopo colazione ho dovuto patteggiare per cercare di andare in una località di mare anche se il tempo fuori era nero e nella notte aveva piovuto ma con la speranza che il sole si sarebbe fatto sentire più in là come successo nei giorni passati. Prendiamo l’auto per dirigerci verso Rua Da Riberia per gli ultimi acquisti lasciandola al parcheggio Do Infante ma dopo una mezz’ora un acquazzone ci sorprende e siamo costretti a rimetterci in auto. Propongo di andare a Coimbra in quanto anche se la città l’avevamo già vista le due ragazze volevano fare acquisti di ceramiche caratteristiche della zona e l’avevano proposta come tappa per il ritorno. Sottolineando che il giorno dopo durante il ritorno a Lisbona sarebbe stato più logico fermarsi alle tappe saltate: Tomar e/o Alcobaca (l’unica delle sette meraviglie del Portogallo non esplorata) e/o CapDeRoca, la mia proposta viene scartata facendomi notare che era ferragosto ed i negozi erano chiusi. Arresomi decidiamo di muoverci verso Esphino (26Km), località balneare a sud di Porto: città di mare, bella chiesetta e spiaggia interessante(foto), anche se pioveva. In prossimità dell’ora di pranzo cedo per una visita al centro commerciale a ridosso del nostro Hotel dove perderemo un paio d’orette: a differenza del precedente, questo è strutturato a magazzini divisi su tre piani. Non ho trovato nulla di interessante ed ho ripiegato subito per una delle tavole calde all’interno del centro dove ho preso un paio di tranci di pizza ed una coca (3.50euro, niente male). Rientriamo in Hotel per l’ormai consueto riposo pomeridiano, doccia e in auto per Vila Nova De Gaia dove abbiamo intenzione di fermarci al ristorante Thonio presente anche dall’altro lato del fiume ma anche qui non ci fanno sedere cosi come al ristorante TrombaRia poco più avanti e che si presenta bene. Ceniamo al ristorante Aderio che gentilmente ci fa accomodare (filetto+megacontorno+vino 16euro), sazi rientriamo in Hotel per prepararci le valigie.

16/08/2007 Coimbra-Lisbona Facciamo colazione rapidamente per poi prendere le valigie, le ragazze mi liquidano mandandomi a prendere l’auto in modo di essere libere di sfogarsi alla reception per la questione del parcheggio ma quando ci incontriamo sulla strada le trovo deluse in quanto alla reception gli hanno detto che non c’è nulla da pagare fino a chè non trovano sul parabrezza dell’auto un foglio lasciato dall’ Hotel dove dice di rivolgersi alla reception per il parcheggio; riaccanite rientrano alla reception dove risottolineano che non c’è nulla da pagare. Deluse loro e contento io di aver risparmiato 16euro facciamo rotta verso Coimbra (120Km) dove, usciti dall’autostrada (6.15euro) parcheggiamo rapidamente un po’ più lontano dal centro. Mentre loro iniziano le operazioni di shopping io mi giro il corso ed i vari vicoletti limitrofi molti più movimentati rispetto alla precedente tappa. Vana la mia ricerca di francobolli (sembrano inesistenti in Portogallo) ci riuniamo e risaliamo verso l’Universidade per visitarla dall’ interno (foto) e con miradouro sul Rio Montego. Dopo una rapida merenda a base di frutta (3.40 euro) ed aver racimolato qualche francobollo (0.61euro cadauno) all’interno dell’ università ci dirigiamo verso il ristornate Ze’Mandel che trovammo chiuso qualche sera prima: si tratta di un buco per niente accogliente che ha come caratteristica le pareti tappezzate con messaggi lasciati dai vari clienti anche famosi. Ripercorso il centro a ritroso ci dirigiamo verso l’auto per destinazione Lisbona (196Km da Coimbra). Ci fermiamo ad una prima area de servicio per fare il pieno (45euro) che si rileverà uno sbaglio, e poi ad una seconda per un cafè ed una rinfrescata; usciti dall’autostrada (14.50euro) si arriva all’ Hotel Radario in Avenida dom Enrique in prossimità dell’ aeroporto ma con una struttura molto ben curata anche rispetto ai due precedenti Hotel, sostiamo l’auto in divieto di sosta ma solo per scaricare i bagagli e prendere possesso della stanza. Alla reception si presentano abbastanza scorbutici e ci chiedono anche 50euro (non volendo lasciare carta di credito) come cauzione per le 4h che dobbiamo rimanere in Hotel. Ripresa l’auto ci dirigiamo subito verso il parcheggio a Placa de Restauradores (5.6Km) e ci incamminiamo a piedi per la zona già conosciuta; decidiamo di cenare al Bairro Alto prendendo l’elevador DeSantaJusta presente in zona (foto) ma la fila ci fa desistere e optiamo di farcela a piedi, essendo già pratici, arriviamo brevemente in zona e dopo varie offerte di ascic e marijuana ci sistemiamo all’interno del ristorante Bizzarro dove anche qui prendiamo vino + un’ orata a testa che stavolta ci fa rimpiangere quella presa due sera fa (15euro). Ritirata l’auto ci dirigiamo in direzione aeroporto per consegnarla, durante il tragitto ci accorgiamo che la lancetta del carburante è poco di sotto al pieno e ci fermiamo per fare un rabocco, ma nell’area de servicio il pagamento avviene prima del rifornimento (contrariamente a quanto fatto fin’ora) e non sapendo quando diesel c’entrava, calcoliamo chissàcome 5 euro. Arrivati all’aeroporto ci disorientiamo un po’ fin quando un addetto dell’autonoleggio AutoJermin che ci vede girargli intorno ci indica il punto di consegna. Finisce qui l’avventura della nostra RenaultMegane che segna 1.836Km percorsi ed addebitandoci 7.80euro (calcolato chissàcome) per il pieno di carburante. Non contestiamo poiché mancano poche ore alla nostra partenza e ci dirigiamo verso la stazione dei taxi per rientrare in Hotel e dopo una fila organizzata il ns. Tassista ci porta in Hotel con il tassametro che segna 4,10 euro che con un gioco di prestigio del tassista diventano 8,20 euro, perdipiù gli diamo 10euro e ci da 0,50euro di resto dicendo di non avere monete. Bastava rivolgersi alla reception ma non contestiamo poiché mancano poche ore alla nostra partenza. Sveglia ore 4.00.

17/08/2007 Lisbona-Monaco-Napoli Insonnolenniti chiudiamo i bagagli e scendiamo alla reception per ritirare la cauzione e farci chiamare un taxi che arriverà in 5min. Arrivati all’aeroporto, solito gioco di prestigio ma stavolta per 7 euro ma non contestiamo poiché mancano poche ore alla nostra partenza. Al ceck in abbiamo qualche difficoltà in quanto le persone in fila (tedeschi anziani ed incivili in quanto fanno di tutto per non rispettare la fila) hanno già la carta di imbarco; chiediamo spiegazioni ad un hostess di terra che gentilmente ci spiega che il ceck in viene fatto in automatico, ci mostra l’utilizzo della macchinetta e, soprattutto, apre un gate giusto per noi tre per l’imbarco del bagaglio. Superati i controlli facciamo colazione da Hawards (pasteis + cafè 3euro) prima dell’ imbarco ore 6.00. L’aereo parte con 30min di ritardo per un presunto guasto (visto il da farsi di tecnici all’interno della cabina di pilotaggio) che ci preoccupa un po’ essendo venerdi 17 ma il volo prosegue regolare fino a Monaco dove atterra alle 10.30 ora locale. Avendo 25min a disposizione per il volo successivo pensiamo di fare una spesa rapida al duty free ma appena scendiamo dall’aereo gli altoparlanti annunciano i nostri nomi per l’imbarco ad un gate nella parte opposta alla nostra. Riusciamo a far partire il volo con solo 15min di ritardo ed arriviamo a Capodichino (più che atterrare il pilota sembrava volersi schiantare) alle 12.40 con 33gradi all’ ombra dove finisce la nostra vacanza.

CONCLUSIONI Lo scopo di questo racconto non è tanto quella di farvi scoprire le meraviglie del Portogallo ma semplicemente aiutarvi a capire come poter affrontare un simile viaggio suggerendovi itinerari, stravaganze, condizioni climatiche e qualità di vita dei portoghesi; anche noi lo abbiamo affrontato conoscendo ben poco di questo paese ma siamo rimasti tutti soddisfatti. In conclusione può esservi utile anche il mio resoconto finale di cui vi faccio bagaglio: – Pregi del Portogallo: spiaggie, natura e cultura. Difetti del Portogallo: movida notturna, mare e cucina – Questa vacanza è per chi non cerca nulla di particolare ma gli piace viaggiare soprattutto se è in coppia. Col senno di poi (e per chi ha intenzione di fare questo tipo di viaggio) sarebbe stato opportuno iniziare il proprio tour con 3 giorni a Porto, mal tenuta ma più caratteristica, per poi apprezzare meglio Lisbona e dintorni dove 5 giorni sono sufficienti; nel resto dei giorni si può anche pensare di fare una capatina a Faro nell’ Algarve. – Chi ha 15 giorni può anche evitare i tour de force che abbiamo fatto noi e pensare anche ad una escursione a Santiago De Compostela (200Km da Porto) ed a Cadice (250Km da Faro) entrambe in Spagna.

– Oltre alle tappe saltate indicate sopra bisognava valutare anche Evora a sud di Lisbona (c’è la cappella des osses ed il templio di Diana), Gruttas mira de Aire (per chi non è claustofobico) e Peniche (dovè c’è un isoletta a 10Km dominata da un castello).

– Le temperature variano da 16 a 30 gradi anche quando è bel tempo, quindi è meglio portarsi sia abbigliamento leggero che pesante.

– L’auto si è dimostrato un elemento indispensabile anche se i paesi principali sono ricchi di mezzi pubblici e privati che comunque danno limitazioni di orario. Senza navigatore la cartina è indispensabile.

– Per mangiare bisognerebbe riuscire ad individuare un posto non troppo isolato (magari una zona balneare) lontano dai grossi centri turistici ma frequentato solo da turisti portoghesi. C’è capitato una sola volta ma siamo riusciti a mangiare bene ed a spendere poco.

– Il Portogallo è tutto sommato economico (ho speso, oltre viaggio e hotels, 600euro in 10giorni) anche nel periodo di alta stagione ma ovunque cercano sempre di spillarvi qualche euro in più (sono portoghesi).

Per foto o qualsiasi altra informazione potete contattarmi a mundorama@libero.It.



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