Dalmazia centrale: mare, natura e storia

Spinti dal desiderio di combinare una vacanza mare e turismo storico- culturale la mia ragazza ed io abbiamo optato per la riviera di Makarska, a 70 km a sud di Spalato. Precisamente Promajna, frazione di Baska Voda. Otto giorni: partenza da Treviso 750 km, tot 10 h di viaggio considerando le soste. Una buona notizia è che la Croazia sta...
Scritto da: Miki83
dalmazia centrale: mare, natura e storia
Partenza il: 31/07/2007
Ritorno il: 07/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Spinti dal desiderio di combinare una vacanza mare e turismo storico- culturale la mia ragazza ed io abbiamo optato per la riviera di Makarska, a 70 km a sud di Spalato. Precisamente Promajna, frazione di Baska Voda. Otto giorni: partenza da Treviso 750 km, tot 10 h di viaggio considerando le soste. Una buona notizia è che la Croazia sta investendo notevolmente in INFRASTRUTTURE: da Rijeka a Brela (sud di Spalato) è stata completata l’autostrada, ottima. Entro l’anno prossimo sarà completato il tratto fino a Dubrovnik.

Riguardo al MARE, devo ammettere che è un sogno, da cartolina: la pineta che sfiora la spiaggia, mare cristallino. L’acqua è freddina, ma ci si abitua. A volte il vento era forte. Lo scenario è completato dal monte Biokovo, alle spalle di Promajna, che rende molto suggestivo il luogo.

Riguardo all’ALLOGGIO ho prenotato tramite un’agenzia di Spalato trovata su internet un monolocale, 60 euro al giorno. Lo so è che caretto, ma avevo cercato di muovermi per tempo, prenotando a metà giugno ma tutte le soluzioni più economiche non erano più disponibili. Inoltre ho notato che durante la mia permanenza tutti gli alloggi privati erano prenotati. Consiglio pertanto di prenotare per chi va in Dalmazia in questo periodo: il last minute non sembra andare di moda da queste parti in altissima stagione. Per quanto riguarda il confronto dei PREZZI con l’Italia, indubbiamente la Dalmazia è più economica in quasi tutto. Dalla pallina di gelato alla cena in una konoba, dal materassino gonfiabile alla benzina. I ristoranti sul mare sono un pò più cari, per cui consiglio di prendere la macchina e di cercare qualche trattoria verso l’interno o sulla strada che da Baska Voda scende verso sud. Ad esempio ho trovato sulla strada che collega Brela e Imotski una konoba favolosa, si chiama Roko. Con 10 euro a testa si mangia un’ottima e abbondante grigliata mista di carne, birra a volontà, il mitico caffè turco.

Per quanto riguarda le ESCURSIONI a parte le classiche e favolose Spalato (con sosta alla fortezza di Klis, sconsiglio le rovine di Solin), Trogir, Dubrovnik (con sosta a Ston), Parco della Krka (lasciate la macchina a Lozovac e un autobus gratuito vi condurrà all’ingresso del percorso che culmina con le cascate di Skradinski Buk), rilancio con alcune proposte. Per chi come me è interessato a vedere con i propri occhi gli effetti drammatici della GUERRA balcanica di dieci anni fa consiglio, dopo la visita delle cascate di Krka di proseguire per la strada che passa a Drnis fino a KNIN. Il panorama è impressionante: si possono vedere i segni indelebili della follia che ha travolto queste zone. In effetti questa zona era abitata in prevalenza da serbi: nel 1991 questa regione si autodichiarò indipendente dalla Croazia e fu teatro di duri scontri con l’esercito di Tudjman. Case sventrate, villaggi abbandonati, manifesti giganti dei generali croati vittoriosi, bandiere inneggianti il nazionalismo rendono molto toccante il percorso. È un altro mondo, sconosciuto rispetto a quello paradisiaco delle spiagge. A Knin inoltre consiglio una sosta per visitare la fortezza. Da Knin consiglio di proseguire per Sinj per gustare il piacevole panorama della Alpi Dinariche e del lago Cetina.

Un’altra visita in salsa storico- culturale è MOSTAR, in Bosnia. L’occasione per visitarla è il ritorno da Dubrovnik attraverso la frontiera di Metkovic. E’ sufficiente la carta d’identità per entrare in Bosnia. Il panorama verso Mostar è poco piacevole, ma l’attenzione deve essere posta al cruscotto a causa di un assurdo limite di 50 km/h per tutti i 44 km che separano Mostar dal confine. Consiglio di rispettarli viste le numerose pattuglie di polizia munite di autovelox. Infastidisce quest’ambiguità della Bosnia, che da un lato ha bisogno degli euro dei turisti per risollevarsi da un conflitto che ha messo in ginocchio l’economia e dall’altro tutti cercano di fregarti. Ad esempio tutti i parcheggi vicino al centro di Mostar sarebbero liberi se non che qualche lazzarone si piazza lì ed esige qualcosa come 3 euro l’ora per posteggiare la macchina. O come le bancarelle nelle vie centrali che sparano cifre assurde per oggetti banali o come i ristoranti che in media non scendono sotto i 15 euro a testa. A parte queste polemiche la visita di Mostar è stata toccante ed interessante. Toccante perché quando si entra in periferia compaiono gli scheletri di grattacieli in attesa di essere ricostruiti. Una mazzata allo stomaco. Interessante perchè chi conosce la storia della città prova un brivido nell’attraversare il ricostruito ponte che collega il quartiere musulmano con quello croato, auspicio per una futura integrazione tra i due popoli. Non vedo particolari problemi per la sicurezza, come sottolineato dal sito del Ministero degli Esteri. Solita regola: nessun luogo è sicuro al 100% , ma il buon senso permette ovunque di evitare spiacevoli guai.

In conclusione la riviera di Makarska è un’ottima base per combinare mare, natura e storia. Non offre granché per il divertimento notturno alla Rimini (sia pure i centri tipo Baska Voda siano molto vivi di sera), la consiglio per chi oltre al relax desidera visitare città affascinanti dove sembra di tornare indietro nel tempo e per vedere con i propri occhi quello che i mass media non raccontano più.



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