Porto Santo da innamorati
Dopo pochi minuti di viaggio in pullmann siamo arrivati all’Hotel Vila Baleira: brutto fuori ma carino dentro, con belle camere -spaziosissime!- e servizio ottimo. Unico inconveniente: dopo una prima, velocissima occhiata ai nostri compagni di vacanza ci siamo resi conto di essere, in assoluto, la coppia più giovane dell’albergo…Intorno a noi solo famiglie con bambini o, al contrario, gruppi di pensionati in cerca di relax. In un attimo abbiamo constatato che la settimana ci avrebbe offerto ben poche occasioni di socializzazione, e che avremmo obbligatoriamente dovuto stare fianco a fianco 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (aiut!). La prima giornata sull’isola, poi, ha notevolmente accresciuto le nostre preoccupazioni: cielo coperto da nuvole, nebbia fitta che a momenti si trasformava in pioggia, temperatura autunnale…Tutto il contrario di quel che avevamo letto sul catalgo de “I viaggi di Atlantide”! Sprovvisti di indumenti pesanti, abbiamo rischiato la polmonite noleggiando uno scooter e andando alla scoperta dell’isola. Nonostante il tempaccio, il luogo ci è sembrato da subito molto bello: arrampicandosi nelle stradine che conducono verso la parte alta di Porto Santo, abbiamo scovato panorami mozzafiato e scorci da cartolina. Tornati all’albergo, abbiamo cercato invano qualcuno che ci rassicurasse sulle condizioni meteorologiche: ebbene, ci pareva impossibile, ma tutti gli interpellati ci ripetevano -arrabbiati!- che la settimana precedente NESSUNO aveva osato mettere il naso fuori dall’albergo, a causa del vento pungente e della pioggia. Sempre più preoccupati circa le sorti della nostra vacanza abbiamo iniziato a valutarne i pro (?) ed i contro: isola deserta, niente sole, mare impraticabile, freddo pungente, compagnia inesistente. Una tragedia! Pomeriggio e sera trascorsi a guardare il soffitto e a dormire.
La mattina seguente ci siamo svegliati su un altro pianeta: dopo aver fatto colazione (ottima, ricca e varia…Slurp!) siamo usciti e…Meraviglia! Il cielo, seppur con qualche nuvola, lasciava intravedere larghi spazi di blu…E la spiaggia antistante l’hotel (lunga 9 km, dorata e praticamente DESERTA), così illuminata, ci è sembrata un vero paradiso in cui poter passeggiare, correre e prendere -finalmente!- un pò di sole. Per fortuna il tempaccio non è più tornato, anche se per tutta la settimana abbiamo dovuto fare i conti con il vento forte e le -basse!- temperature che, sopratutto di sera, avrebbero imposto l’uso di quei famosi maglioni pesanti che il catalogo consigliava di portare solamente nei mesi invernali (grrrrr!).
Allietati da un’abbronzatura via via più intensa, abbiamo trascorso i restanti 5 giorni ad esplorare l’isola con lo scooter, a provare i piatti tipici serviti con estrema cura e gentilezza nei numerosissimi ristoranti (degni di nota: Pè na Agua, O Infante, Baiana) e a cercare angoli di paradiso da cui scattare bellissime foto di scogliere a picco sul mare. Tra i tanti luoghi che abbiamo “scoperto”, uno in particolare c’è rimasto nel cuore. In fondo all’unica spiaggia dell’isola, laddove iniziano le scogliere, c’è un angolo incantato che si chiama Punta Caletha. Lasciando lo scooter nel posteggio del ristorante, basta proseguire a piedi per poche decine di metri e, scavalcando un pò di scogli, scegliere la caletta che si preferisce. Agli inizi di luglio erano TUTTE deserte, apparte qualche pescatore dal volto sorridente o qualche anziano isolano seduto su uno scoglio a pregare. Insomma…Le nostre giornate a Porto Santo sono trascorse in un lampo…La vacanza da terribile si è trasformata in fantastica…E io e Simone siamo tornati con la voglia di ripartire subito alla scoperta di nuovi posti, nuove EMOZIONI e, perchè no?, nuovi modi di vivere la nostra STORIA INSIEME! …BUON VIAGGIO A TUTTI! Giulia