Cuba free
L’unico neo di dover dormire sul Malecon è il traffico, ma con un paio di tappi per le orecchie si dorme comunque. Sistemati i bagagli andiamo a dormire. Abbiamo molto da visitare nei prossimi giorni.
29 aprile – domenica Iniziamo il nostro giro della città partendo dagli itinerari proposti dalla Lonely Planet lungo Havana Vieja e Centro, vagando poi a piacimento nelle strade laterali. Se volete cambiare qualche CUC in pesos cubani, ne bastano 5 CUC. Questo vi permetterà di sperimentare il costo reale della vita cubana e gustare dei sandwich con porchetta o pizzette nei baracchini intorno al Capitolio, o gustare una fresca spremuta di canna da zucchero, facendo la coda insieme ai cubani. Inoltre fatevi cambiare le banconote da 20 CUC in pezzi piccoli (1, 2 e 5), perché avrete molte difficoltà a farvi dare il resto se prendete un taxi in città, o un coco taxi (i graziosi taxi per 2 persone a forma di ovetto giallo) o se vorrete acquistare dell’acqua. In ogni hotel dell’Havana c’è un ufficio cambio; se poi visitate gli hotel della zona del Capitolio potrete vedere gli ingressi dei vecchi hotel in stile coloniale come l’Hotel Angleterra.
Nel nostro girovagare ci siamo trovati di fronte al Floridita e abbiamo gustato un mojito alla Bodeguita del Medio (non è stato certo il migliore di Cuba, ma è stato il primo di una lunga serie), siamo passati davanti all’Hotel Due Mundi dove soggiornò Heminguay.
Siamo a fine aprile e il caldo è intenso anche se il tasso di umidità è ancora basso. Consigliamo di indossare un cappello per ripararsi dal sole.
La sera decidiamo di cenare sul paseo; la scelta non è delle migliori – cibo così così e caro per essere a Cuba.
30 aprile – lunedì Giornata dedicata ancora alla visita dell’Havana. Riconfermiamo l’auto, prenotata sempre tramite “La Coronacion” a 45 CUC + 10 CUC assicurazione al giorno, che ritireremo il 02 maggio; poi continuiamo la nostra visita, fino a Plaza Vieja dove saliamo a vedere la Camara Oscura (visitatela perché ne vale la pena – opera di Leonardo, non è poco). Da qui, attraversando una zona non turistica di Havana Vieja, siamo ritornati al Capitolio; qui si vede che siamo fuori dalla zona turistica, le case non sono ristrutturate e alcune sfidano la forza di gravità nel rimanere in piedi. In tutto questo resta comunque una grande dignità del popolo cubano, che mantiene ordine e pulizia nelle case e per le strade. Dal Capitolio siamo entrati nel quartiere cinese per vedere l’altra Cattedrale; qui, nonostante lo sapessimo e li avessimo evitati più volte in questi due giorni, ci siamo fatti “fregare” da una coppia di jineteros che con la scusa di parlare un po’, si sono fatti offrire due mojito (il peggiore mai bevuto), Va beh, questo è il rischio maggiore che puoi correre a Cuba; è anche vero che ad ogni angolo delle strade trovi un poliziotto che non farà molto, ma è comunque un deterrente e il turista si sente più sicuro; è obbligo comunque tenere gli occhi aperti e se dovete parcheggiare l’auto cercate sempre un parcheggio con un parcheggiatore ufficiale che con 1 CUC vi controllerà l’auto. In molti report si parla di mirador del coche, in realtà si tratta di veri e propri parcheggiatori statali che segnano anche il numero di targa dell’auto e controllano il parcheggio. Non sono abusivi.
Purtroppo la sera finisce male, perché io ho la febbre per cui niente cena.
01 maggio – lunedì Oggi va meglio. Con un taxi ci facciamo portare a Plaza de la Revolution, ma il desfileo è già passato, sono solo le 10.30 e quest’anno niente adunata. L’atmosfera è comunque eccitante. Da qui ci spostiamo all’Università con un bici taxi e poi a piedi rientriamo verso il Malecon e verso casa. La sera recuperiamo la cena persa in un ottimo ristorante lungo il Malecon “El Rancho” (Da provare) Ottimo rapporto qualità / prezzo. Ottima l’aragosta, il piatto misto pesce e carne, e il mojito.
02 maggio – martedì Con una mezz’ora di ritardo arrivano a casa di Mari a portarci l’auto, una Hunday Atos Prime 1100, con aria condizionata, è praticamente nuova. Controllate sempre che ci sia la ruota di scorta (vi capiterà sicuramente di bucare – noi abbiamo preso un chiodo) e soprattutto che tutte le chiusure funzionino bene. Acquistate una buona cartina stradale (noi l’abbiamo trovata al negozio dell’hotel Angleterra) vi tornerà molto utile quando dovrete spostarvi sulle strade dell’isola. Non ci sono molte indicazioni, ma chiedete e tutti saranno pronti a darvi aiuto.
Sbrigate le formalità per l’auto usciamo dall’Havana senza problemi (se seguite le indicazioni che vi danno e controllate la cartina, basta chiedere un poco e non rischiate di perdervi – noi non riusciamo a capire come abbia fatto certa gente a perdersi e impiegare 2 ore per uscire dalla città) e imbocchiamo l’Autopista Nacional per Trinidad – 3 corsie di strada completamente vuota a parte qualche auto di turisti, qualche bus, carretti e biciclette. Le strade non sono così pessime come le descrivono; anzi in alcuni casi sono migliori di alcune strade comunali da noi. Avete mai viaggiato su alcune nostre autostrade…?? L’unica cosa è che bisogna fare più attenzione rispetto alle nostre autostrade, perché puoi trovare autostoppisti, gente che vende di tutto (anche un tacchino pronto da cucinare), gente a cavallo o sul carretto. A Cienfuegos siamo arrivati verso mezzogiorno e ci siamo fermati per pranzo. Molto carina anche se visitata solo di passaggio. Da qui abbiamo proseguito per Trinidad dove siamo arrivati verso le 17.00. Bisogna mettere in conto che i trasferimenti non sono così veloci come da noi, anche perché ad eccezione dell’Autopista Nacional, tutte le altre strade passano nei centri abitati con relativi rallentamenti.
A Trinidad abbiamo dormito a Casa di Ines, prenotata da l’Havana via telefono e trovata sulla guida Lonely Planet. La camera è spaziosa ma un po’ calda (il problema è che di notte non puoi tenere l’aria condizionata accesa anche se c’è molto caldo, a causa del rumore) e il bagno enorme, con frigorifero a disposizione; un po’ rovinato il fondo della vasca ma pulito (20 CUC la camera, 3 CUC la colazione a testa, 7 CUC la cena, qualcosa di più se si vuole l’aragosta). Noi abbiamo cenato tutte e tre le sere a casa, gustando pollo arrosto con banane fritte, pargo alla griglia (una delizia) e finendo con l’aragosta. Se non amate molto il cibo fritto, ditelo subito ai proprietari della casa, altrimenti vi troverete a mangiare per 15 giorni ogni tipo di pietanza fritta.
03 maggio – mercoledì Primo giorno di completo relax a Playa Ancon, o meglio al Grill Caribe, bella spiaggia attrezzata, dove si paga 1 CUC per il parcheggio con lavaggio vetro, e 2 CUC a testa per sdraio e ombrellone. Qui abbiamo gustato un ottimo cocco fresco. La sera la passiamo alla Casa della Musica, in piazza della Cattedrale, dove ogni sera si esibiscono gruppi diversi. Sarà la nostra meta anche per le sere successive.
04 maggio – giovedì Al mattino visita della città di Trinidad (un consiglio visitatela presto al mattino per evitare il caldo e i pullman di turisti che arrivano dalle località vicine). Passiamo dall’ufficio della Cubacan per prenotare 3 notti in un hotel all inclusive a Playa Santa Lucia, sulla spiaggia del nord, e poi torniamo a Playa Ancon per rilassarci. Anche qui parcheggio a pagamento a 2 CUC e noleggio lettini e ombrellone a 2 CUC a testa, l’accesso alla spiaggia è appena prima degli alberghi. A mezzogiorno, poi pizza a domicilio in spiaggia – ottima 05 maggio – venerdì Partenza per Playa Santa Lucia. Trasferimento lungo all’interno di Cuba. Una prima tappa è alla Torre Iznaca, appena fuori Trinidad – salite ne vale la pena per la vista che potete godere, ma non guardate le scale… Passiamo per Santo Spirito, molto simile a Trinidad ma più caotica, Camaguey e poi altri 120 Km fino a S.Lucia. Attraversiamo campagna e piantagioni di canna da zucchero, banane, frutto bomba, mango; paesini che sembrano fermi nel tempo. Nei nostri spostamenti ci siamo fermati in alcune scuole di campagna a lasciare penne e carta e qualche maglietta, visto l’embargo mancano molte cose e se potete portare qualcosa, saranno sicuramente molto contenti di accettare. Sono pochi i cubani che vi chiederanno qualcosa, caramelle e penne i bambini, sapone le persone più anziane; se poi avete palline da baseball o da tennis che non utilizzate più portatele per regalare ai bambini, il baseball è lo sport nazionale e lo vedrete giocare dappertutto.
Arrivati a Playa s. Lucia – Club Amigo Caracol – il viaggio è un ricordo di fronte alla spiaggia borotalco e al mare cristallino e decidiamo di fermarci fino a giovedì. Il posto è magnifico, si mangia molto bene (il cuoco ha imparato da un cuoco italiano) e il pesce non manca mai. 06 maggio – sabato – 09 maggio – mercoledì Giornate dedicate all’ozio in spiaggia, siamo in vacanza e qualche giorno di dolce far niente ci vuole.
10 maggio – giovedì Mezza giornata di sole, pranzo e poi partenza per Remedios. La strada lunga ed infinita; abbiamo costeggiato la costa nord lungo una strada secondaria; le condizioni dell’asfalto sono buone e traffico pari a zero (solo qualche trattore); dopo 5 ore arriviamo a destinazione – Casa de Richard Y La China – (20 CUC la camera –3 CUC la colazione e 8 CUC la cena – 12 CUC cena con aragosta) dove ceniamo con uno spettacolare e ottimo filetto di pargo. Per parcheggiare a Remedios, esiste un servizio ottimo di presa e consegna auto dalla casa al parcheggio statale al costo di 2 CUC a notte. Ritirano l’auto da casa la sera e la riconsegnano all’ora che vuoi la mattina.
11 maggio – venerdì Al mattino brutta notizia: Gomma bucata. Non ci perdiamo d’animo e il parcheggiatore ci aiuta a cambiarla. Andiamo da un gommista e la facciamo riparare – non si sa mai dobbiamo tornare all’Havana domani. Finalmente tutto a posto partiamo per Cayo Santa Maria (ricordarsi di portare i passaporti perchè c’è il controllo di polizia – i cubani non sono ammessi a meno che non lavorino negli hotel). La strada in mezzo al mare è una cosa spettacolare, ad un certo punto non vedi più ne l’isola di Cuba ne il Cayo ed è spettacolare. Ci fermiamo alla spiaggia subito dopo l’aereoporto (Playa Las Bruyas), l’unica economica del Cayo (4 CUC a testa per sdraio, ombrellone, parcheggio, sandwich e bibita) – Le altre chiedono 50 CUC a testa per la giornata…
La spiaggia è spettacolare e il mare ha un colore cristallino. Attenzione: quando cala il sole verrete assaliti dalla moschitos, altrimenti sarebbe bello pernottare nelle cabanas dell’hotel.
La sera ci gustiamo un’ottima aragosta a testa. La mamma di Richard è una cuoca favolosa, e anche a colazione non troverete mai la stessa cosa per due mattine di seguito. (ottimo anche il mojito fatto da Richard).
12 maggio – sabato Purtroppo il viaggio è giunto al termine. Stasera partiamo e alle 09.00 lasciamo Remedios direzione Villa Clara. Visita d’obbligo al treno Blindado e al monumento al Che e poi dritti in Autopista per l’Havana.Arriviamo che sono quasi le 14.00. Non sappiamo bene come passare il tempo, poi ci viene voglia di aragosta e torniamo al nostro ristorantino sul Malecon. Parcheggio del ristorante nella via laterale (1 CUC di mancia al parcheggiatore). Brindiamo così alla fine del nostro viaggio. Dopo pranzo riportiamo l’auto e il noleggiatore ci accompagna in aereoporto.
Il viaggio di rientro è un pò più lungo perchè facciamo scalo a Cancun, e l’aereo è pieno, ma a parte un’ora di ritardo va tutto benissimo.
A presto.
Indirizzi delle case e ristoranti citati: HAVANA Casa de Ma del Carmen Villafana – Malecon 51 esq. A Carcel – Piso 3 , Centro Habana – Tel. 861-8125 – entrada por parqueo detras del edificio en san lazaro esquina a carcel. Ristorante RANCHO COQUITO – Malecon 107 e/GENIO Y CRESPO – Centro Havana – Ottimo pesce – soprattuto aragosta – con ottimo rapporto qualità prezzo.
Agenzia Viaggi – La Coronacion – Hotel Copacabana, La Habana, Telefax: + 537 204 2222 Tel : + 537 204 4433 – Indirizzo e-mail : info@lacoronacion.Com Sito Internet : www.Lacoronacion.Com TRINIDAD Casa de Ines – Josè Marti no 160 e/c Camilo Cienfuegos Y lino Perez – Trinidad – Tel.: +53 419-3241 REMEDIOS La China y Richard – Maceo No 68 e/Fe del Valle y Cupertino Garcia – tel 0142 39.66.49