Bruxelles e Bruges in un weekend
Dopo un tranquillo volo di circa 2ore arriviamo al minuscolo aeroporto di Charleroi e non avendo i bagagli in stiva, andiamo subito a fare i biglietti per il pulmann che ci porterà in città. Solo andata costa 11€, andata e ritorno (validità tre mesi) costa 20€ a testa. Dopo circa 45 minuti siamo alla stazione sud di Bruxelles (Gare du Mudi, da dove partono i treni per Londra, Parigi, Amsterdam…) dove prendiamo la metro arancione, linea 2. Scendiamo alla fermata TRONE, precisamente a Place du Trone, alle cui spalle si trova Place des Palais, su cui si affaccia il Palazzo Reale (visitabile solo in estate) e il Parco di Bruxelles, piccolo ma ben tenuto. In fondo al parco c’è il Palais de la Nacion, di forme neoclassiche, che ospita la Camera dei Deputati e il Senato. Vicino al Palazzo reale c’è la Place Royale, su cui si affacciano la chiesa di S. Jaques e gli edifici del Museo d’Art ancien e il Museo d’Art Moderne. Sulla destra c’è la Place de l’Albertine da cui si gode un bel panorama del centro storico (spicca l’imponente torre del Municipio della Grande Place). Proseguiamo a piedi verso il quartiere europeo (consiglio di prendere un autobus) dove ci aspetta la visita del Parlamento europeo aperto ai cittadini della comunità (dal lunedì al venerdì solo alle 10 e alle 15-gratis-necessario un documento). È una visita molto breve, infatti non c’è molto da vedere se non l’ingresso, dove sono esposte tutte le bandiere dei paesi della comunità (foto di rigore), un’immensa scultura di un artista belga e l’immensa aula del parlamento. Un’audioguida spiega alla perfezione origini, funzioni e compiti della comunità europea e del parlamento (interessante ma anche soporifero). Proseguiamo verso il parco del Cinquantenaire dove ci aspetta Autoworld (6€ / 4,70€ studenti) che attraversa la storia dell’automobile dal 1886 agli anni ’70. Le auto d’epoca sono circa il 90%, ce ne sono di tutti i tipi (solo due Fiat) tra cui anche la macchina dei reali del Belgio e una sala dedicata alle carrozze.
Nel tardo pomeriggio, stanchi morti ci dirigiamo verso la metro (fermata Rogier) e scendiamo proprio sulla Place Rogier dove si affacciano molti hotel: lo Sheraton, l’Hilton e ovviamente il nostro il Comfort Art Siru (prenotato tramite lastminute.Com). Si trova quindi in una bella zona con la metro a 20 metri e il centro a 10 minuti a piedi. Internamente non si può certo dire che sia bello, però è comodo e soprattutto pulito. Unica pecca: quasi tutte le camere sono piccolissime, a malapena c’è lo spazio per girare intorno al letto (matrimoniale, che in realtà è a una piazza e mezza) e ovviamente non c’è il bidet in bagno!? Siamo scesi immediatamente a lamentarci, anche se con il sorriso e la ragazza ci ha gentilmente assegnato una delle suite (n° 408, per intenderci quella che ha due immensi dipinti sopra al letto che ritraggono un nudo di donna e un’altra che fuma, visibile dal sito). Finalmente una stanza dalle dimensioni normali! Le finestre sono a doppi vetri ma nonostante tutto si sentono un po’ i rumori della strada in quanto è una zona molto trafficata, forse prendendo una stanza all’ultimo piano…Ma noi ci accontentiamo! Infine la colazione è servita nella brasserie al piano terra (colazione continentale di buona qualità, non ci sono limitazioni). Tutto per la modica cifra di 70€ a notte colazione compresa. In definitiva senza infamie e senza lode! Appena poggiata la testa sul cuscino entriamo in un coma profondo che ci permette di risvegliarci solo alle 23:30! È molto tardi per cenare, ma la fame ci spinge comunque fino al centro (10 minuti a piedi) in cerca di qualcosa. I ristoranti ovviamente sono tutti in chiusura solo il cameriere di un pub sulla Grand Place ci dice che da loro è possibile mangiare. Ma guarda che strano…Il tempo di sedersi e di aspettare che si liberi l’addetto alle ordinazioni e la cucina chiude! Come potete ben capire i “furbi” non stanno solo in Italia! Comunque siamo stanchi e affamati e non abbiamo voglia di litigare quindi ci prendiamo una birra e ce ne andiamo! Ah dimenticavo! La Grand Place è veramente bella, direi incantevole soprattutto di notte con una sobria illuminazione. Sembra di trovarsi in una scenografia di cartapesta di Cinecittà.
È molto più piccola di quanto immaginassi, forse perché siamo abituati ai grandi spazi di Roma (piazza Navona credo sia almeno il doppio), comunque è valsa la pena venire al centro di notte! Soddisfatti, anche se con lo stomaco vuoto, ci incamminiamo lungo Boulevard Anspach verso l’albergo, ma la fortuna vuole che anche in questa città ci siano dei nottambuli affamati e infatti proprio su questa via ci sono due o tre localini che vendono essenzialmente kebab, patatine…Per capirsi la versione orientale dei nostri fast-food. Ancora più contenti ci incamminiamo verso l’hotel (anche se un po’ appesantiti).
Il giorno dopo non vediamo l’ora di fare una buona colazione, anzi, un’abbondante colazione in vista della faticosa giornata che sicuramente ci aspetta e devo dire che le aspettative sono state ampiamente soddisfatte con croassant impiastrati di cioccolata o marmellata, caffèlatte, succo d’arancia, cornflakes, baguettes con salumi e formaggi… quindi non solo abbondante ma anche di buona qualità…In particolare i croassant erano ottimi! Cartina alla mano ci dirigiamo verso il centro: prima tappa, la cattedrale gotica di Saint Michel, che si affaccia su una grande piazza con un giardino curatissimo, ci sono persino delle panchine singole a forma di chaise longue da cui si può ammirare l’immensa facciata della chiesa che ricorda Notre Dame di Parigi. Per essere la chiesa più importante del Belgio, l’interno mi è sembrato un po’ spoglio, o meglio non ci sono opere particolarmente importanti. Niente di cui un comune mortale si ricorderebbe una volta tornato a casa, a parte forse il pulpito barocco con la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso (devo dire un po’ inquietante), qualche vetrata del 500-600, il “tesoro” esposto nella Cappella del Miracolo del Santissimo Sacramento (entrata a pagamento) e il sottosuolo archeologico, cioè i resti della precedente costruzione romanica (a pagamento). Ci dirigiamo poi verso la Grand Place, fermandoci qualche minuto ad ammirare le ottocentesche Galeries royales Saint Hubert, con copertura in vetro e marmi pregiati, dove vi si trovano negozi lussuosi, librerie, caffè e soprattutto le migliori boutique di cioccolato belga. Qui vendono solo quello artigianale della migliore qualità…Infatti una scatoletta da 500 gr supera tranquillamente i 50€ (forse 500 gr vi sembreranno tanti ma vi posso assicurare che i cioccolatini pesano, infatti all’interno ce ne saranno non più di 30/35 pezzi). Noi ovviamente passiamo oltre…Le nostre casse non ci permettono questi lussi, anche perché intorno alla Grand Place è pieno di negozietti che vendono buona cioccolata a prezzi decenti. Ammiriamo di nuovo la piazza in tutto il suo fascino. Di giorno, piena di turisti, sembra ancora più piccola e ancora più “presepe” nordico di cartapesta (vuole essere un complimento). Proseguiamo per Rue de L’Etruve dove proprio sotto al portico di un palazzo c’è la statua bronzea di un’eroe nazionale (toccarla porta fortuna…Dicono). Su questa stradina iniziano a succedersi una moltitudine impressionante di negozi di souvenir (merletti-cioccolata) dei cinesi. Qui i prezzi sono decisamente stracciati, noi ci siamo fatti invogliare da “6 scatolette da 62 gr ognuna per 10€” in modo da non scontentare nessuno al nostro ritorno a casa. Sono delle scatolette nere con su scritto “BELGIAN CHOCOLATES” con tanto di indirizzo dello stabilimento di produzione (Brugge) però non ci metterei la mano sul fuoco. I cinesi stanno superando i napoletani in quanto a falsi d’autore! Comunque all’interno ci sono solo 5 cioccolatini per ogni scatola…Per carità sono buoni ma la qualità non si può certo dire che sia alta; è un po’ come comprare la cioccolata della kinder. Quindi se le vostre finanze vi permettono un gradino in più vi consiglio di spendere i vostri soldi nelle cioccolaterie che si trovano nella via tra la Grand Place e le Galeries St Hubert. Lì potete prendere sia le scatole preconfezionate che scegliere voi stessi i singoli cioccolatini.
Finalmente arriviamo al famosissimo Manneken Pis, ormai simbolo della città. All’angolo tra la rue de l’Etruve e la rue du Chene c’è infatti la fontana barocca sulla quale è posta la celebre statuetta di bronzo, alta una cinquantina di centimetri, del fanciullo nudo mentre fa la pipì. Numerose leggende circolano su di lui. Fra esse una descrive un bambino che avrebbe estinto, al suo modo, la miccia di una bomba con la quale i nemici volevano mettere il fuoco alla città. È oramai di tradizione (dal secolo XVIII) offrire al Manneken Pis degli abiti in occasioni speciali, in particolare per onorare una professione. Infatti il caso ha voluto che fosse vestito con una tutina bianca e verde, con tanto di berretto. Non c’è niente di meglio che ammirare la statuetta con un gauffre caldo tra le mani! Proprio sulla stessa strada, poco prima della fontana c’è un negozietto che vende questi tipici dolci belgi (semplici 1,50€, con cioccolata o vaniglia 2€, con fragole, panna, banane, cioccolato…4€). Noi tanto per tirarci su abbiamo preso il più condito di tutti, ma credo che la versione semplice o con il cioccolato sia la migliore per gustare appieno il sapore della pasta…Veramente sublime! Ci dirigiamo verso Boulevard Anspach dove si affaccia il palazzo della Borsa di Bruxelles (e il Mc Donald dove usufruiamo del bagno per ben 30 cent a testa- tanto si paga ovunque); poi un giro veloce nel quartiere di St Gèry e dietro alla chiesa di St Catherine prendiamo la metro (1,50€ a viaggio) linea gialla A1 per scendere alla fermata Heysel dove ci aspetta l’Atomium e il Brupark, praticamente un parco divertimenti con ristoranti, giostre per bambini, il parco acquatico e il Mini-Europe. Decidiamo di entrare proprio in quest’ultimo (12,20€ a testa + libricino in italiano che spiega passo passo tutti i plastici presenti). Forse questa visita si potrebbe evitare, ma è senz’altro piacevole passeggiare in questo giardino tra le ricostruzioni dettagliatissime dei più importanti monumenti delle città europee. L’Italia è rappresentata da ben cinque monumenti più il Vesuvio. Per quanto riguarda l’Atomium, ci siamo accontentati di vederlo lì dal parco anche perché è immenso, si vede già appena usciti dalla metro e poi costa ben 9€. Per tornare in hotel decidiamo di prendere un tram che fa capolinea proprio lì, in modo da vedere ancora un po’ la città.
Per la cena scegliamo un pub che si trova proprio di fronte alla chiesa di St Nicolas. Assaggiamo il piatto tipico mussel/cozze servite in una pentola nera e a parte le patate fritte (13€ è un accostamento senz’altro stravagante ma provare nuove cose non fa mai male) ma anche un piatto di tagliatelle al salmone (solamente 14€) e una bottiglia d’acqua da 1litro (5,20 €). Ci è sembrato tutto abbastanza buono…Forse per colpa della fame o dei prezzi! Per l’ultimo giorno ci riserviamo una breve gita a Bruges.
Quindi prendiamo la metro fino a Gare du Midi, il treno per Bruges (12,80€ A/R a testa) e poi una navetta che dalla stazione porta proprio al centro storico della cittadina (1,20€ a biglietto se li comprate alla stazione, 1,50€ se lo fate direttamente sull’autobus). Bruges è a dir poco splendida, incantevole e romantica quindi vi consiglio di rimanerci almeno un paio di giorni per godere appieno della tranquillità del posto e dell’aria da fiaba che si respira nel centro storico (non come noi che siamo rimasti solo qualche ora).
La navetta vi lascia proprio nella piazza principale chiamata Markt dove ci sono le famose Case delle Corporazioni, con la tipica facciata triangolare e l’imponente carillon di 47 campane del Beffroi. Proseguiamo per la piazza del Burg dove si affacciano il Municipio (il più antico del Belgio), il finesettimana è probabile trovare degli sposi; la basilica del S Sangue, composta da due chiese sovrapposte e altri edifici antichi con la tipica facciata triangolare. Sotto il palazzo della Cancelleria, per un passaggio a volta si esce dalla piazza, e attraversato il canale, si sbuca nella cosiddetta Vismarkt (pescheria), un complesso architettonico costruito nei primi dell’Ottocento, e che ancora oggi ospita, ogni mattina, il mercato ittico. Una breve passeggiata lungo il canale ci conduce sino al Groeninge museum, che conserva una collezione particolarmente ricca di pittori “fiamminghi primitivi”. Appena poco più avanti ecco la Chiesa di Nostra Signora, costruita tra il XIII e il XV secolo, che custodisce la Madonna con Bambino scolpita da Michelangelo. Lì vicino ci si può concedere una pausa romantica presso il Minnewater, il lago dell’amore, oggi caratteristica passeggiata “a due”. Il nome deriva dalla parola olandese “minne” che significa amore. Le origini del lago sono invece molto meno romantiche. Era semplicemente un fiume costiero che si insinuò nella città e che più tardi venne incanalato fino al centro abitato per essere utilizzato come serbatoio d’acqua e per mantenere l’acqua del canale ad un livello costante. Successiva fu la costruzione del parco circostante, dove in estate vengono organizzati degli spettacoli dal vivo e concerti.
Il lago è sempre stato animato dai cigni, da qui una leggenda che narra che nel 1488 la popolazione di Bruges ebbe giustiziato uno degli amministratori cittadini della corte di Massimiliano d’Austria, marito e successore della duchessa Maria di Borgogna. L’uomo fu chiamato “Pieter Lanchals” che significa collo lungo. Massimiliano punì i cittadini di Bruges obbligandoli a popolare di cigni i loro lagni e canali per l’eternità. Ancora oggi lo stemma della famiglia Lanchals è caratterizzato dalla figura di un cigno bianco.
Il tempo a nostra disposizione a Bruges purtroppo è già finito (quindi ritorniamo alla piazza principale per prendere la navetta che ci porterà alla stazione), ma con la promessa di tornare per goderci con più calma questo piccolo paradiso. In definitiva, vi consiglio vivamente di trascorrere un weekend rilassante in questa splendida cittadina! Per quanto riguarda Bruxelles invece…Se non avete la possibilità di viaggiare spesso…Allora forse vi consiglio di scegliere un’altra meta. Se Londra, Barcellona, Parigi, Praga etc. Sono più ambite un motivo c’è!!!