PARIGI: treno e metrò

05 maggio 2007 sabato Prendiamo a Firenze Campo di Marte il Palatino delle 20:53 per Parigi; abbiamo prenotato una cabina-letto (euro 560,00 A/R per due persone). Alle 21:00 circa ci siamo già sistemati e verso le 23:00 decidiamo di dormire; il che non è molto facile per i continui scambi che il treno attraversa.06 maggio...
Scritto da: graziano
parigi: treno e metrò
Partenza il: 05/05/2007
Ritorno il: 12/05/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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05 maggio 2007 sabato Prendiamo a Firenze Campo di Marte il Palatino delle 20:53 per Parigi; abbiamo prenotato una cabina-letto (euro 560,00 A/R per due persone). Alle 21:00 circa ci siamo già sistemati e verso le 23:00 decidiamo di dormire; il che non è molto facile per i continui scambi che il treno attraversa.

06 maggio 2007 domenica Quando ci svegliamo, la mattina alle 6:30 il sole sta sorgendo sulla vasta pianura nei pressi di Digione dove arriviamo alle 7:00.

Alle 9:45 arriviamo a Paris Bercy con circa mezz’ora di ritardo. Muoversi a Parigi è molto semplice: c’è una fitta rete di servizi pubblici (metrò, bus e treni). A chi, come noi, rimane a Parigi per più giorni, conviene fare la “Paris Visit”che è un pass (per cinque giorni costa euro 27,20 a testa zona 1-3) che permette di muoversi liberamente e velocemente da un capo all’altro della città. La usiamo subito per andare al nostro albergo che si trova vicino alla Gare du Nord (euro 100,00 al giorno con colazione). Siccome non siamo eccessivamente stanchi perché un po’ siamo riusciti a dormire, e, approfittando che è una bella giornata, con la linea 4 del metrò (tempo di attesa medio due minuti) siamo a Le Chatelet e poi con la linea 1 a Place de la Concorde, decidiamo di recarci a piedi, attraversando il Pont del la Concorde, fino alla Torre Eiffel. Percorriamo la rive gauche della Senna e non ci spaventano le due ore di fila per salire sulla torre. I biglietti per gli ascensori che portano fino al terzo livello (metri 274) costano euro 11,50; ma lo spettacolo della vista della città ripaga abbondantemente il prezzo del biglietto e il disagio per la lunga coda: bisogna andarci! Da non perdere la vista della torre e del vicino parco del Camp de Mars dalla terrazza del Trocadero.

Abbiamo detto che Parigi si gira bene in metrò: ne è la prova che alle 18.00 siamo a goderci la vista del tramonto dalla scalinata del Sacro Cuore! Ceniamo nei pressi dell’albergo, la stanchezza comincia a farsi sentire.

07 maggio 2007 lunedì Alle otto facciamo un’abbondante colazione al buffet dell’albergo.

A Parigi, a chi ha intenzione di visitare numerosi musei e monumenti nazionali, conviene acquistare il “pass” che permette l’accesso, saltando le code, a circa 70 luoghi d’interesse; si può fare per più di giorni: a noi interessa per quattro giorni al costo di euro 45,00 a testa.

La giornata di oggi è dedicata alla visita del museo del Louvre. La linea 1 del metrò ci porta proprio alla piramide sotterranea all’ingresso del museo.

Entriamo … la Nike ci accoglie in cima alle scale dell’ala Denon… la Venere ci introduce nell’ala riservata alle antichità greche e romane, una grande folla poi ci precede al settore della pittura italiana… La Gioconda ne è il gioiello… Saliamo al piano superiore dove c’è la pittura francese, ma a nostro giudizio da non perdere la pittura olandese col maestro Vermeer.

Verso le dodici usciamo e sostiamo nel cortile della Piramide di fronte all’arco del Carrousel, poi rientriamo e, prima di riprendere la visita delle sale, pranziamo al self service del museo (circa 12,00 euro a testa).

Ci rituffiamo poi nel “mondo antico”: persiano, assiro-babilonese, egizio per poi ritornare a quello greco e romano in parte già visto; pensiamo di dedicare un altro giorno all’approfondimento della pittura italiana visto che il pass ci permette un ingresso illimitato in tutti i musei più volte.

Verso le diciassette, una sosta rapida in albergo, e, in pochi minuti (solito metrò!), siamo all’Arco di Trionfo; lo troviamo chiuso e transennato per una manifestazione (ricorre in questi giorni la commemorazione della vittoria del 1945), ci ritorneremo! Nel frattempo ammiriamo la parata al suono della Marsigliese.

A piedi, percorriamo tutto il viale degli Champs Elysees, soffermandoci presso i vari negozi (solo dal di fuori, i prezzi sono proibitivi) fino a Place de la Concorde da cui con la linea 1 prima e 4 poi in nemmeno mezz’ora siamo all’albergo

08 maggio 2007 martedì Ci alziamo e piove.

Decidiamo di passare la giornata dedicandola alla visita interna di alcuni monumenti.

Cominciamo da Notre Dame: rapidamente raggiungiamo Place Saint Michel; dal ponte la cattedrale ci appare nella foschia dietro i secolari alberi, sostiamo nel piazzale: è bellissima! Visitiamo l’interno, le numerose cappelle, i famosissimi rosoni ci abbagliano con in loro colori: Quando usciamo, il tempo è notevolmente migliorato, e possiamo quindi sperare di salire sulla torre (apre alle dieci); nel frattempo visitiamo i retrostanti giardini dove molti fiori offrono alla machina fotografica le loro corolle ancora umide di pioggia. Una breve coda (pass di entrata) e ci accingiamo a salire i circa 400 gradini che portano alla sommità della torre nord: ci fermiamo ai tre differenti stadi di altezza e oltre alla vista delle famose “chimere” che vigilano sulla città, alla guglia metallica e alla sua celebre campana, ci lascia di stucco uno dei più bei panorami di Parigi.

Ridiscesi, a circa trecento metri, assolutamente da non mancare, la Sainte Chapelle, attualmente inglobata nel Palazzo di Giustizia. (pass di entrata) E’ formata da due chiese sovrapposte, la superiore a cui si accede da una scala a spirale, è famosissima per le sue vetrate istoriate e il suo soffitto a volta coperto di stelle; in parte in restauro la facciata e la guglia.

Una fermata della linea C ci conduce alla vecchia stazione ferroviaria della Gare D’Orsay, sede dell’omonimo museo. (il pass ci fa evitare del tutto la chilometrica coda) Il museo occupa cinque dei sei piani dell’edificio; al sesto ci sono gli ambienti dedicati alla ristorazione e la terrazza sulla Senna con il Louvre di fronte: le maggiori opere degli impressionisti sono qui riunite… Bello il museo! altrettanto bella la “stazione”! All’uscita, visto che non piove, ma, anzi un timido raggio di sole sbuca da dietro dei nuvoloni, facciamo “due” passi e raggiungiamo l’attracco del bateaux-mouches, dopo il Ponte di Alessandro III e poco prima della Torre Eiffel. Il biglietto per una romantica crociera sul fiume costa nove euro a testa; uno speaker in varie lingue illustra i monumenti che costeggiamo, il Ponte di Alessando III, Place de la Concorde, l’Ile de la Cité con Notre Dame, il Giardino della Scultura en plein air, poi, tornando verso l’Ile, la Conciergerie, fino al Ponte di Alessandro III per poi proseguire e oltrepassare la torre Eiffel fino a doppiare l’isolotto su cui c’è una copia ridotta della statua della Libertà. Ritornati sulla terra ferma è già l’ora di cena; stasera abbiamo in programma una cenetta in un ristorantino dalle “nostre”parti: dobbiamo festeggiare un compleanno!

09 maggio 2007 mercoledì Il Pantheon apre alla dieci, e siccome è ancora presto, ne approfittiamo per tornare a Notre Dame ed immergerci nel silenzio della chiesa a quest’ora ancora quasi del tutto deserta.

Ci dirigiamo poi verso il quartiere Latino dove ci rechiamo prima alla Chiesa di Saint Etienne du Mont.

Entrati nel Pantheon (pass) siamo subito attratti dal centrale Pendolo di Focault, scendiamo nella cripta dove sono le tombe dei “grandi” di Francia… ma la visita alla cupola è possibile solo con guida e non prima di un’ora; quindi usciamo e dopo aver un po’ girato nel Quartiere Latino, andiamo ai Giardini di Lussemburgo, grande parco cittadino voluto da Maria dei Medici sullo stile di Boboli.

Puntuali ritorniamo al Pantheon per la salita sulla cupola. Oramai siamo allenati, gli oltre 260 scalini non si fanno più sentire; altra veduta di Parigi a 360 gradi, ma è bella soprattutto la vista dell’interno della chiesa da uno dei numerosi ballatoi.

Pranziamo vicino a Boulevart Saint Michel; poi prendiamo il metrò per Les Halles, il più antico mercato parigino, per poi andare a vedere il Centre Pompidou (pass), centro di arti grafiche e moderna caratterizzato da una grande scala mobile esterna.

Vicino c’è la gotica chiesa di Saint Eustache, con ampio piazzale in pavé ed interno severo con bei rosoni.

Con la RER poi andiamo all’Arco di Trionfo; lunedì scorso lo avevamo trovato chiuso.

Ancora circa 280 gradini ci separano da un altro panorama della città: il Grand Arc della Defence con un po’ di fantasia lo possiamo quasi toccareeee… Ridiscesi, raggiungiamo Place de l’Opera, non entriamo nel celebre palazzo, ma veloci ci dirigiamo ai Magazzini La Favette per darvi una rapida occhiata (troppo rapida!), e poi in Place Vendome, davanti al Ritz prima ( chissà chi può uscire?) e con il naso schiacciato poi davanti alle vetrine dei suoi celebri gioiellieri.

Stanchi rientriamo in albergo.

10 maggio 2007 giovedì Vicino al nostro albergo, in Piazza Litz, c’è la chiesa di Saint Vincent de Paul; forse perché ci siamo passati davanti ogni giorno non l’abbiamo molto considerata, oggi ci soffermiamo a guardarla e ci accorgiamo che ha un’ampia scalinata, delle belle colonne ioniche ed un interno che ricorda lo stile bizantino.

Percorriamo tutto Boulevard Magenta e in una decina di minuti siamo a Montmarte ai piedi del Sacro Cuore. C’eravamo già stati la sera del nostro arrivo, ma non eravamo saliti alla basilica. Lentamente, quasi da soli (è presto, il quartiere si deve ancora svegliare) prendiamo a salire l’ampia gradinata e, in compagnia di piccioni che cercano cibo tra gli scalini sconnessi, arriviamo al sagrato: nella fitta foschia si intravede lo scheletro della città. L’interno della chiesa non è di particolare interesse artistico; non saliamo sulla cupola: di panorami di Parigi ne abbiamo visti abbastanza. Ci dirigiamo invece nella vicina Place du Tertre che comincia giusto ora a prendere vita; i famosi artisti si stanno svegliando e offrono la loro arte a chi di lì passa. Tra vicoli e vicoletti raggiungiamo il rinomato Mulin de la Galette, poi discendiamo verso Pigalle e il Mulin Rouge.

Da Place Blanche col metrò andiamo nuovamente al Museo D’Orsay (sono già passate le undici, veloci entriamo con il nostro pass); oggi vogliamo “assaporare” i quadri degli impressionisti che l’altro giorno avevamo appena “assaggiato”.

Verso l’una non sazi di opere d’arte (ma anche perché domani il nostro pass non sarà più valido) ritorniamo al Louvre: la galleria degli italiani ci attende… Giotto e Cimabue, Paolo Uccello, Raffaello, Tiziano, Antonello da Messina, il Caravaggio, il Veronese,per non parlare di Leonardo poi…Che non è solo la Gioconda! Usciti dal Louvre, ci spostiamo nuovamente verso l’Ile de la Cité per recarci alla Concegerie, antica residenza reale prima e poi trasformato in prigione durante la rivoluzione. Passiamo dalla imponente sala delle armi, alle tristi celle dove prigionieri illustri e non, qui hanno soggiornato.

Sempre sull’Ile de la Cité c’è il colorato mercato dei fiori, il più antico di Parigi: segue gran parte della riva della Senna, a noi ricorda molto quello di Amsterdam.

Di lì a poco, davanti a Notra Dame, c’è una cripta archeologica (pass) di quella che era la Parigi gallo-romana: per chi,come noi, ama l’archeologia, se ne consiglia la visita, il sito è molto ben tenuto ed interessante come testimonianza.

Siamo spossati, sono passate già le quattro del pomeriggio, ci riposiamo su una panchina nei giardini dietro Notre Dame mentre un artista di strada con la sua chitarra allieta passanti e turisti con il classico repertorio degli chansonniers. Andiamo poi a vedere le bancarelle lungo le quais della Senna; ritorniamo, facendo il giro, sull’Ile de la Cité e, passato il ponte, siamo sulla riva sinistra del fiume proprio davanti all’Hotel de la Ville. La piazza è in restauro, ma nulla toglie all’imponenza del palazzo comunale.

Ritorniamo in Place Sain Michel per riprendere il metrò e tornare all’albergo.

11 maggio 2007 venerdì Oggi è il giorno della partenza; dopo la solita ricca colazione, lasciamo le valige al deposito dell’albergo e ritorniamo a Montmarte perché ci siamo accorti che le riprese fatte ieri non sono venute come volevamo. I soliti dieci minuti e siamo nuovamente di fronte alla bianca basilica del Sacro Cuore; ne approfittiamo per conoscere meglio il quartiere e i suoi abitanti. Gironzoliamo in Place de la Tertre, ci dirigiamo nuovamente al Mulin de la Galette percorrendo Rue Lepic dove sappiamo visse Van Gogh, ci soffermiamo a veder i caratteristici negozi che stanno aprendo (sono quasi le nove del mattino) ci mettiamo a parlare con uno di questi artisti che sta dipingendo sull’uscio della sua bottega dove espone principalmente foto, ritratti, cartoline, francobolli della “libera repubblica dei gatti di Montmarte”… Conviene farci una capatina…

Ridiscesi a Pigalle, con il metrò passiamo da Piazza della Bastiglia per andare nella vicina Place des Vosges, la piazza più antica di Parigi: è un quadrilatero di edifici in mattoni rossi, ha un bel giardino al centro della piazza, sotto i suoi portici ci sono negozi e caffè e la casa dove visse Victor Hugo.

Riprendiamo il metrò diretti a Place de la Concorde, ci fermiamo prima a La Madaleine, tempio imponente circondato da colonne e poi, via diretti ai Giardini delle Tuileries.

Ne approfittiamo per rilassarci e riposarci un po’ prima della partenza prevista per oggi nel tardo pomeriggio. Il tempo non è dei migliori, ma non piove e così arriviamo fino all’Arco di Trionfo du Carrousel e alla Piramide del Louvre. Ci giriamo indietro, un ultimo sguardo per immagazzinare quello che abbiamo visto e poi prendiamo il metrò diretti all’albergo a ritirare i bagagli e quindi partire per la Gare de Bercy dove alle 19:10 abbiamo il Palatino per Firenze. Arriviamo alla stazione con un certo anticipo, abbiamo così il tempo di comprare i panini per la cena e comodamente accomodarci nella nostra cabina-letto. Fa buio da poco quando ci mettiamo a dormire… la bella fatica accumulata nei giorni passati si fa sentire ad un tratto tutta insieme!

12 maggio 2007 sabato Il sole rosso della pianura padana ci sveglia facendo capolino al finestrino della nostra cabina che sono quasi le sei; abbiamo dormito bene…È da poco passata Parma. La strada ferrata corre veloce…Bologna…In un lampo vediamo il nostro cupolone…Sono passate le sette e mezzo quando arriviamo a Campo di Marte, naturalmente con almeno mezz’ora di ritardo!



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