Samanà da scoprire
La spiaggia è attraversata ogni giorno da decine di venditori ambulanti che cercano, senza insistere, di piazzare i loro manufatti in legno o in larimar (la pietra azzurra tipica del posto), i tattoo o le treccine (me le sono fatte fare anch’io, sono simpaticissime e danno un’aria molto sbarazzina che dona un po’ a tutte!).
Ovviamente, per esplorare meglio Samanà, abbiamo prenotato presso il tour operator tre escursioni, che consiglio a chi visita quei posti: il parco naturale di Los Haitises e Cayo Levantado, la gita a cavallo alle cascate del Limon e Playa Rincon.
La prima escursione (che fino all’ultimo abbiamo rischiato di saltare per il maltempo), ci ha portate dapprima al porto di Samanà città, da dove ci siamo imbarcate alla volta di un parco naturale dove la solita vegetazione lussureggiante e il mare la fanno da padroni. Si costeggiano isolotti selvaggi sorvolati da uccelli di varie specie, la spiaggia dell’Isola dei famosi, si attraversa una foresta di mangrovie, si sosta in un villaggio tipico dove i locali offrono assaggi di crostacei appena pescati, per poi arrivare alle suggestive grotte in cui si possono ammirare primitive incisioni rupestri. Da lì si riprende la navigazione, alla volta di Cayo Levantado, un isolotto di sabbia bianca e palme, che mi sento di definire un vero angolo di paradiso. Peccato che il cielo grigio non facesse risaltare gli splendidi colori del mare, della vegetazione e del cielo. Se si ha la fortuna di trovare bel tempo, credo che ci si trovi davanti a una vera visione.
Il giorno seguente siamo partite alla volta delle cascate del Limon, dove siamo arrivate a cavallo. Si tratta di animali molto mansueti, che attraversano lentamente un percorso immerso nella rigogliosa vegetazione, in alcuni punti abbastanza impervio. La presenza rassicurante durante l’escursione del “padrone” del cavallo, che segue passo a passo l’animale, rende il tutto molto piacevole e sicuro. Finalmente eccoci alla cascata, alta circa 50 metri. Ai suoi piedi un laghetto d’acqua fredda, nella quale ci ritempriamo dopo la “fatica” a cavallo, mentre i ragazzi del posto si divertono ad arrampicarsi sulle scivolose pareti rocciose, da dove si buttano in acqua con grande agilità. Che coraggio! La terza e ultima escursione ci porta a Playa Rincon. Con un paio d’ore in pulmino, arriviamo a questa bellissima spiaggia, dove finalmente possiamo immergerci in un’acqua pulitissima, tiepida e tranquilla e sdraiarci al sole, di cui bisogna subito approfittare se si vuol tornare in Italia con un po’ d’abbronzatura. Infatti la fine di aprile non è il momento ideale per andare a Santo Domingo: inizia il periodo delle piogge, il tempo è sempre molto variabile, si rannuvola facilmente e piove abbondantemente. Ma attenzione: quando il sole c’è, picchia! Quindi consiglio di portarsi una bella crema protettiva, soprattutto se si ha la pelle molto chiara. Insomma, Samanà è un posto che mi ha davvero entusiasmata. I colori, la vegetazione, il mare, il paesaggio, la natura incontaminata sono dei buoni motivi per visitare questo angolo di mondo, dove potersi rilassare, divertire, esplorare e trascorrere giornate indimenticabili.