Consigli pratici
VALUTA: Conviene portare gli euro che si possono facilmente cambiare in CUC (pesos convertibles) nella varie CaDeCa (case di cambio) sparpagliate soprattutto nelle città. Non vengono applicate commissioni sul cambio, mentre si paga circa l’11% per il prelievo di contante tramite carta di credito. Al momento dell’operazione conviene anche cambiare una decina di euro in moneda nacional, con cui si può acquistare la frutta ed altri snack nei mercati locali, e utilizzare anche come mancia (anziché strafare con i CUC).
LINGUA: Vale veramente la pena fare un piccolo investimento con lo spagnolo prima di partire, soprattutto se si intende evitare il circuito più prettamente turistico. In Cuba è molto poco diffusa la conoscenza di altre lingue straniere e, pur intendosi tra lingue latine, qualche parola in più non nuoce! Anche le visite guidate dei musei sono per lo più condotte solo in spagnolo e le guide sono contente di rispondere alle vostre domande. Noi abbiamo anche dato un passaggio a molti autostoppisti e può essere piacevole scambiare qualche impressione con loro.
CASAS PARTICULARES: Noi abbiamo optato per questa formula dopo le prime due notti in hotel all’Avana. In linea di massima consigliamo di fare affidamento sui nominativi consigliati da altri viaggiatori, dai turisti per caso e dalla guida (Routard o Lonely Planet). Tutti consigliano di andare a vedere diverse case prima di scegliere, ma è una questione di carattere. Tenderemmo invece a sconsigliare di seguire le indicazioni della casa in cui si sta pernottando, perché non sempre coincide con i nostri gusti. Abbiamo avuto l’impressione che anche in questo caso vigesse un qualche sistema di commissioni (o comunque di favori reciproci). Conviene sempre telefonare magari il giorno prima per accaparrarsi la camera. L’unica vera segnalazione è una fantastica casa di Trinidad: Casa Santana, Maceo 425 entre Zerquera y Colon, tel. 4732. TELEFONATE: Conviene senz’altro acquistare le tarjetas telefonicas che costano molto meno dei nostri cellulari (anche se la copertura è molto alta). State attenti che il prefisso cambia a seconda che si chiami dall’estero o dall’interno di Cuba.
SCOCCIATORI: L’unico posto dove ci hanno snervato è stata L’Avana, soprattutto per quanto riguarda la vendita di sigari. Resistete e allontanateli con fermezza! Nei pressi della fabbrica di sigari Partegas (di cui consigliamo caldamente la visita, nonostante il prezzo salato), si possono incontrare gli operai che sono disposti a vendere la loro quota (ogni giorno ricevono 5 sigari gratis) a prezzi molto scontati.
COSA PORTARE PER LORO: Non in tutti i luoghi siamo stati accostati con richieste dirette, ma è successo soprattutto a Trinidad e a L’Avana. Sono molto apprezzate magliette, scarpe, penne, sapone di ogni genere, palline (soprattutto se vanno bene per il baseball), berretti, costumi da bagno, vestiti e reggiseni. Le scuole apprezzano moltissimo il materiale scolastico.
AUTO: Noi abbiamo preferito noleggiare una macchina per andare in giro in libertà. Dall’Italia ci chiedevano tariffe maggiori di quelle riscontrate sul posto. La società più conveniente ed onesta si è rivelata essere Transgaviota che ci dava una vettura più grande alla stessa tariffa di una compatta di Cubacar. I distributori di benzina sono abbastanza diffusi; state attenti che azzerino il contatore prima che inizino a rifornirvi! Le strade non sono male, la segnaletica stradale pressoché inesistente: chiedete, chiedete, chiedete! Potete comprare la guida di Lovely Cuba (il cui unico pregio sono le carte stradali di tutta l’isola) oppure andare alla Libreria del Navegante di L’Avana, fornitissima di carte stradali.
LIBRI: Diffidate dei venditori ambulanti che si trovano in Plaza de Armas all’Avana: i loro prezzi sono superiori a quelli delle librerie! BUCHE DELLE LETTERE: Molto difficili da trovare. Andate nei grandi alberghi oppure ne trovate una molto carina, a forma di bocca di leone, su un lato del Campidoglio all’Avana, vicino al Servicio Postal.
DOGANA: All’arrivo due delle nostre valigie erano state contrassegnate e un doganiere ce le ha fatte aprire perché contenevano apparecchi elettronici; dopo aver spiegato a cosa ci servivano, non hanno fatto storie. Contrariamente a quanto ci avevano detto, non ci hanno affatto controllato i bagagli alla ripartenza. Attenti però a un fatto strano: al negozio duty-free dell’Avana avevamo comprato una bottiglia di rum e una di acqua di colonia floreale. Quando siamo atterrati allo scalo di Parigi, il doganiere francese ci ha fatto storie e voleva trattenere entrambe le bottiglie per via delle norme anti-terrorismo, perciò abbiamo risolto spedendo lo zainetto contenente le bottiglie! Non ho avuto alcun problema a portare via una piantina e dei semi di fiori nel bagaglio a mano.
In conclusione, è stata una bellissima esperienza, trascorsa in un’atmosfera di totale sicurezza. L’ultimo consiglio è di non strafare con le distanze chilometriche e di dedicare più tempo a parlare con la gente che è in linea di massima molto disponibile! Noi avevamo pensato di esplorare gran parte dell’isola nelle nostre due settimane, dato che non ci interessava fare mare, ma poi ci siamo limitati alla parte centro-occidentale.
Per chi volesse maggiori delucidazioni, scriveteci a: ariella.It@bigfoot.Com.