Finalmente Lisbona
Venerdì: sveglia con comodo (il bello di viaggiare da soli), direzione Cais do Sodrè per prendere il tram n. 15 verso il quartiere di Belem dopo aver bevuto ad un chiosco un buon caffè pagato ben 50 centesimi!! Andiamo a vedere la Torre di Belem, il Monumento delle Scoperte e il Monastero di San Gerolamo, monumenti in un particolare stile manuelino (da Manuel 1° che li fece erigere, stile circoscritto a questa zona e durato solo circa un trentennio) che sono il simbolo di Lisbona unitamente al Ponte 25 Aprile che unisce le due sponde del fiume Tago. A questo punto ci stà bene uno spuntino a base di pasteis de nata di belem, una prelibatezza dolce tipica del luogo e di tutta la città e al ritorno al Cais do Sodrè decidiamo di oltrepassare il Tago per salire alla statua del Cristo Rei e vedere Lisbona di fronte…Non pensavamo di farlo a piedi (40 minuti abbondanti di salita dall’approdo e al caldo)…Ma l’abbiamo fatto e ne valeva la pena, ciò ci ha dato l’opportunità di scoprire una chiesetta, Nostra Signora do Successo, che è un piccolo gioiello di azulejos. Ritorniamo in città e salendo verso la Cattedrale do Sé ormai chiusa ma illuminata dalla calda luce del sole al tramonto ci fermiamo a cena in un ristorante (Alpendre) dove assaporiamo una zuppa di verdura e pesce freschissimo alla griglia con vino e dolce a ben 25 euro in due! Troviamo che sia un Paese per noi molto rilassante.
Ritorniamo a piedi nella Baixa lungo le vie lastricate con cubetti di porfido chiaro e basalto nero a formare disegni artistici che contraddistinguono comunque tutta la città e non solo la capitale; giunti in Praca Don Pedro IV prendiamo un taxi per l’albergo. Buona notte.
Sabato: giunti con la metro in centro, saliamo con il mitico tram 28 fino al Castello Sao Jorge che visitiamo e dal quale si spazia a 360° sulla città (bello). Dopo un pranzo con bacalau piuttosto impegnativo, visto anche il caldo, decidiamo di salire su un pulmann turistico che per due ore ci porta a spasso per luoghi di Lisbona molto interessanti che valeva senz’altro la pena vedere, soprattutto il Parque das Nacoes (Expo) zona dalla quale si diparte il Ponte Vasco Da Gama, lungo ben 17 km e secondo per lunghezza in Europa .
Al ritorno attraversiamo nella luce del fine pomeriggio il parco Edoardo VII, torniamo a piedi in albergo per posare gli acquisti e tornare nel Bairro Alto per cena. E’ sabato sera e i ristoranti sono presi d’assalto, come al solito cerchiamo di stare alla larga dai posti “turistici” e finiamo in un frizzante locale frequentato da clientela giovane, molto schiamazzo ma anche molta simpatia.
Buona notte.
Domenica: solita passeggiata, dopo un buon caffè al “Brasileira” storico caffè di Lisbona (sempre a 50 centesimi l’uno) nel quartiere Chado, Baixa, fino alla Cattedrale e visita della attigua chiesetta di Sant’Antonio (da Padova ma nato a Lisbona); facciamo passare il tempo fino alle 14,30 per poter partire per un giro organizzato verso Sintra (bel posto senz’altro ma di domenica troppo turistico, ci ricorda Saint Paul de Vence), Cabo da Roca (estrema propaggine occidentale del continente europeo), posto molto suggestivo ed emozionante per l’ubicazione geografica e in questa stagione ricoperto letteralmente di fiori; proseguiamo lungo un percorso ricco di vegetazione e di paesaggi a noi mediterranei poco consueti fatti di spiagge profonde, contornate da dune sabbiose battute dal vento e tipicamente oceaniche, giungiamo a Cascais, Estoril (posti di villeggiatura esclusivi e si vede dalle ville esistenti che costellano il litorale) e via di seguito risalendo l’estuario del Tago dal punto in cui le sue acque dolci incontrano quelle salate dell’oceano, fino a fare ritorno a Lisbona immersa in una magica luce di un tramonto senza fine. Cena e passeggiata lungo le decorate strade della Baixa per finire la serata e suggellare il nostro breve soggiorno a Lisbona con l’assaggio della mitica Jinginja, un distillato di ciliegie. Buona notte.
Domani, purtroppo, la nostra giornata è impergnata sul viaggio di ritorno, è vero che tutto ha un inizio e una fine ma la fine arriva sempre troppo velocemente, arrivederci Lisbona, sogno accarezzato da lungo tempo, le tue atmosfere intrise di tristezza malinconica e di una magica luce hanno conquistato un pezzetto del nostro cuore.
Ogni viaggio è un arricchimento, bisogna organizzare subito un’altra partenza. Claudio e Caterina