Da Natal a Penedo: scoprire il cuore del Nordest

(Cambio 1 Euro = 0,26 R$) Spesa complessiva (in due) 2900 euro (inclusi regali!) 23/3 venerdì Partiamo con volo Air Italy da Roma FCO alle 14.45. Facciamo scalo a Fortaleza alle 20.30 e dopo un’ora e mezza di attesa arriviamo a Natal verso mezzanotte. Vista la tarda ora in cui prevedevamo di arrivare avevamo prenotato via internet un hotel...
Scritto da: witch77it
da natal a penedo: scoprire il cuore del nordest
Partenza il: 23/03/2007
Ritorno il: 06/04/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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(Cambio 1 Euro = 0,26 R$) Spesa complessiva (in due) 2900 euro (inclusi regali!) 23/3 venerdì Partiamo con volo Air Italy da Roma FCO alle 14.45. Facciamo scalo a Fortaleza alle 20.30 e dopo un’ora e mezza di attesa arriviamo a Natal verso mezzanotte.

Vista la tarda ora in cui prevedevamo di arrivare avevamo prenotato via internet un hotel a Pontanegra, la parte più bella della spiaggia di Natal (Hotel Nautilus, 78 R$ a notte) e ci facciamo portare là da un taxi (37 R$). Svegliamo la proprietaria che ormai probabilmente non ci aspettava più ma, sebbene insonnolita, è molto gentile e disponibile, e ci accompagna nella nostra camera. Calda e soffocante è il primo impatto, ma c’è l’aria condizionata e una bellissima vista sulla spiaggia di Pontanegra. Il primo impatto con i brasiliani è positivo, gentili e disponibili. Con la temperatura un po’ meno, come si sente la vicinanza con l’equatore! 24/3 sabato Ieri sera eravamo andati a dormire alle 5 a.M. Ora italiana (in Brasile ci sono 4 ore in meno rispetto all’Italia, che presto sono diventate 5 in quanto oggi in Italia è stata introdotta l’ora legale ma noi ce ne renderemo conto solo tra 15 giorni); stamattina sveglia alle 6 ora brasiliana. In Brasile, almeno nel nordest, alle 6 il sole è già alto nel cielo, e scotta! Stamattina però no, perché è tutto nuvoloso e preso comincia a piovere a dirotto. Per fortuna dura poco, giusto il tempo di fare colazione. Prenotiamo direttamente in albergo l’escursione per le dune per il giorno seguente (120R$) e scendiamo alla famosa spiaggia di Pontanegra. Devo dire che il primo impatto con Natal è un po’ deludente. Facciamo una passeggiata sulla spiaggia e già sono distrutta per il caldo e l’”inadeguatezza”. Decidiamo così di affittare una macchina (70 R$) e di andare a fare un giro per i dintorni. Ci dirigiamo verso Pipa, con la raccomandazione del noleggiatore d’auto di non andare sulla spiaggia con la macchina. Ma le indicazioni per Pipa sono piuttosto ambigue e capiamo troppo tardi cosa vogliono dirci i ragazzini che tentano di fermarci ad ogni incrocio. Per farla breve, deviata da un’indicazione “tarocca”, lasciamo troppo presto la BR101 e ci ritroviamo come unica alternativa quella di passare sulla spiaggia. Ovviamente dopo 5 metri ci insabbiamo ma ecco che giunge in nostro aiuto un ragazzetto brasiliano (Paulo, 19 anni) che: 1°, ci aiuta a disinsabbiarci sgonfiando le gomme dell’auto, e, 2°, si offre di accompagnarci lui al traghetto che ci farà risparmiare circa 70 km per Pipa facendoci attraversare il rio do Prego direttamente a Tibau do Sul (che tra l’altro è un posto molto carino dove fermarsi una mezza giornata), e decidendo anche di non limitarsi a passare per un tranquillo e “sodo” bagnasciuga bensì di farci provare l’ebbrezza delle dune. Che dire, da infarto! E in alcuni casi anche da galera… Però è un’emozione che è valsa la pena provare, come anche prendere la chiatta che ci fa attraversare il fiume (10 R$) direttamente con la macchina. Arrivati dall’altra parte del fiume si avvicina un ragazzo e porge a Piero un cellulare dicendo che gli vogliono parlare al telefono: è il noleggiatore d’auto che ci fa il cazziatone perché siamo passati sulla spiaggia. Ma come ha fatto a saperlo? Ci sono le spie? Il Grande Fratello?? E’ il nostro primo giorno e tutto ci sembra così nuovo e strano, siamo anche un po’ sospettosi e guardinghi, tra poco questa sensazione di estraneità passerà completamente ed inizieremo a sentirci come a casa nostra tra la nostra gente, impareremo presto a comportarci, a cosa stare attenti e di cosa poterci invece fidare ciecamente.

La spiaggia di Pipa è carina con delle piscine naturali che si formano con la bassa marea (come quasi in tutti i 1000 km circa di costa che vedremo). Pranziamo in un ristorantino carino con delle scimmiette che ogni tanto fanno capolino dagli alberi vicini, cerchiamo un costume per Piero perché ha dimenticato questo particolare trascurabile e poi di corsa a mollo nell’acqua! Dopo un po’ decidiamo di proseguire a sud per vedere come è la costa (belle spiagge, enormi e deserte, ma con le onde lunghe dell’oceano, per cui fare il bagno per noi è impensabile, mentre per surfisti e kite-surfisti è il paradiso!). Torniamo a Natal verso le 18.00, ormai è completamente buio, doccia in albergo e giù a Pontanegra per una bella cenetta: caipirinha, pesce alla bahiana e vino bianco (80$ in due). Torno in hotel quasi ubriaca, il vino brasiliano dà delle belle batoste, specie se mischiato alla caipirinha! 25/3 domenica Gita in buggy sulle dune a nord di Natal (60 R$ a persona in 4, 70 in due): abbiamo appuntamento per la partenza alle 8.50 davanti all’hotel, il nostro “buggero” di chiama Mauriçio (è simpatico e conosce bene il suo lavoro). Con noi viene una coppia di brasiliani, due tipi “particolari” ma simpatici. La gita è veramente molto bella ed emozionante, non si può passare a Natal senza farla, sarebbe veramente un delitto, e inizio pure a capire il fascino questo posto, finora visto solo come una normale città molto turistica anche se con una bella spiaggia. Facciamo diverse tappe, Mauriçio ha le idee ben chiare su dove portarci (e lo credo, lo fa tutti i giorni!): bagno nella laguna in mezzo a una miriade di pescetti, discese mozzafiato per le dune, spiagge da sogno, palmeti infiniti, ristorante da leccarsi le dita, ma il vero punto forte sono le “giostre” delle dune: nella prima, seduti in una specie di carrucola appesa ad un filo, si precipita per i circa 50 metri di altezza che separano la cima della duna dalla laguna (non sono una persona paurosa ma ci ho pensato due volte prima di infilarmi là dentro, a vederlo dall’alto fa un po’ di impressione, ma poi è divertentissimo!!!! Costo 10R$ a discesa); nella seconda invece il meccanismo è simile, solo che invece che nella “carrucola” ti siedi su una semplice tavola di legno: sembra più tranquillo ma in realtà prendi ancora più velocità! Dopo tutte queste emozioni finalmente eccitati stanchi ed affamatissimi ci godiamo un ottimo e abbondante pranzo gentilmente offerto dai nostri due nuovi amici e compagni di viaggio brasiliani.

La sera torniamo in albergo distrutti ma è stata una giornata bellissima e indimenticabile. Scopriamo che il nostro albergo ha anche una piscina sul tetto e ci rammarichiamo di non averla potuta sfruttare, visto che domani partiremo alla scoperto di un altro pezzetto di Brasile.

La sera non ceniamo perché il pranzo è stato veramente superlativo, scendiamo sulla spiaggia e ci prendiamo una caipirinha superalcolica, e visto che la salita per tornare in albergo ci ha messo appetito ci fermiamo ad un chioschetto lì vicino per prenderci un panino come spuntino prima di andare a letto (in questi chioschetti si mangia molto bene se non si hanno grandi pretese, panini, spiedini, qualcosa da bere e si spende praticamente niente! Un panino 2R$. Ci si siede sul bordo della strada e si chiacchiera con gli altri avventori godendosi il fresco della notte prima andarsene a letto: altamente consigliati).

26/3 lunedì Inizia l’avventura. Lasciamo Pontanegra e decidiamo di andare a Porto de Galinhas in pullmann. Dall’albergo prendiamo il bus 66 fino alla Rodoviaria (stazione) di Natal. Arriviamo alle 9.20 e il pullmann per Recife parte alle 11.00 (47,50 R$ a persona). Il viaggio dura 4 ore e mezza (circa 400 km) ed è comodissimo: sedili comodi e allungabili, aria condizionata. Da Recife a Porto de Galinhas invece bisogna cambiare due bus (7 R$ in tutto) e se non avessimo conosciuto una coppia argentina con cui poi abbiamo fatto amicizia non ci saremmo mai arrivati! L’alternativa è un taxi, in fondo sono solo 60 km, ma costa molto più caro (circa 100 R$). Per fare gli ultimi 60 km ci mettiamo quasi 2 ore e mezzo, arriviamo a Porto de Galinhas che sono circa le 7. Come scendi dal pullmann vieni attorniato da una miriade di ragazzetti che ti consigliano pousadas, e invece di evitarli ti conviene darli retta, ti fanno vedere le foto, ti dicono i prezzi, e specie se arrivi stanco e non ti va di girare a vuoto possono essere preziosi. Poi magari la mattina dopo, se vuoi guardarti intorno puoi sempre cambiare! Noi ci siamo fatti portare alla Pousada Angra do Porto (80 R$ a notte cafè de la manhana incluso), molto carina supercolorata e con un’amaca nel piccolo patio della camera, e anche se non vedeva il mare ci siamo fermati lì per 4 notti trovandola più che soddisfacente. Dopo esserci sistemati facciamo un giro per il paese (che è un villaggio di pescatori che ultimamente ha avuto un “boom” turistico, ma non fatevi ingannare da questo termine, niente villaggi turistici o superalbergoni, è tutto ancora molto a misura d’uomo, e il turismo è soprattutto locale), molto carino, pieno di negozietti e localini, una bella e grande spiaggia fronteggiata dal reef dove con la bassa marea si formano delle piscine naturali in cui i pesci (coloratissimi anche loro) restano intrappolati, così i pescatori del posto per qualche ora al giorno si trasformano in noleggiatori di barche (le loro jancadas, delle tipiche imbarcazioni a vela) e ti ci portano a fare il bagno in mezzo (8R$).

Ceniamo a un ristorantino sulla spiaggia dove alcuni ragazzetti brasiliani quasi litigano per finire il nostro riso che noi non ce la facciamo più a mangiare.

27/3 martedì Oggi passiamo tutto il giorno sulla spiaggia. Ombrelloni e sdraio si possono occupare liberamente, basta che consumi anche solo qualcosa da bere, ma se vuoi ti portano anche il pranzo (pesce, pollo …) Noi tra caipirinhas, succhi di frutta e pesce alla griglia spendiamo 80 R$ (un botto!). Ma volendo risparmiare ci sono i venditori ambulanti con i carrettini che vendono spiedini di formaggio o carne alla griglia a 2R$. Ma che ci vuoi fare, è difficile resistere alla tentazione di un vassoio pieno di pescioni appena pescati, quando ti chiedono: “quale preferisci che ti metto sulla griglia?” Nel pomeriggio facciamo una bella passeggiata sulla spiaggia che con la bassa marea è favolosa e poi ci fermiamo al centro del paese in un delizioso localino ad assaporare un milk shake ed una pina colada (14 R$).

Siamo un po’ in crisi su come proseguire il viaggio, Bahia, che era il mio punto fermo, sembra molto lontana ora che ci siamo resi conto che muoversi con i pullmann non è poi così veloce, e ancora più difficile è da Salvador do Bahia tornare a Natal in tempo per l’aereo (non avessimo questo maledetto tempo contato!). L’unica soluzione sembra un volo, ma quanto ci costa? E quanti giorni ci restano tolto il tempo del viaggio? Le distanze qui in Brasile sembrano veramente infinite, le strade sono brutte e con orari e fermate dei pullmann non ci si capisce niente. Ci ripromettiamo di pensarci. Ci chiediamo anche se quattro giorni qui a Porto de Galinhas non siano un po’ troppi, non c’è un granché da fare a parte stare sulla spiaggia, ma ormai abbiamo pagato tutto l’albergo. La cosa migliore è sempre decidere giorno per giorno, ce ne ricorderemo in futuro.

La sera dopo cena decidiamo di andare a vedere la possibilità di un volo Salvador-Natal, ma l’internet point sta chiudendo.

28/3 mercoledì Oggi la giornata inizia bene, di nuovo pieni di entusiasmo e senza i dubbi di ieri: non dobbiamo fare tour de force, se non arriviamo in un posto ci torneremo un’altra volta, decidiamo di goderci questo viaggio completamente alla giornata. Decidiamo di affittare una macchina (80R$) per andare a vedere le spiagge dei dintorni: – Muro Alto: pressoché deserta, un’enorme piscina con mare caldo e piatto e una fortissima corrente (sembra di stare dentro una vasca idromassaggio!) formata da una lunga scogliera (da qui il nome) che la protegge dall’oceano. Qui incontriamo i nostri amici argentini e proseguiamo la gita con loro – Gaibu: paesino di pescatori 28 km a nord di Porto de Galinhas molto poco turistico con una bella spiaggia delimitata da un lato da una scogliera e mare adatto a surf. Pranziamo sulla spiaggia (pollo e insalata per 4 + bevande 30R$) sotto un acquazzone, circondati da 4 ombrelloni portati dall’”oste” per ripararci dalla pioggia (max durata 10 minuti).

– Calethas: ci arriviamo dopo pranzo, è una spiaggia anomala rispetto a quelle viste finora, formata da due piccole calette protette da scogliere.

– Maracaipe: ultima tappa della nostra gita, sulla strada del ritorno, 3 km da Porto de Galinhas, ci arriviamo che è quasi buio. Il posto e bellissimo per chi piace la massima pace e tranquillità, ma è quasi tutto chiuso, qui la bassa stagione si sente veramente! Ci sono dei bungalow favolosi proprio sulla spiaggia a 230 R$ al giorno.

Tornati a Porto de Galinhas mi compro un paio di ciabattine nuove (quelle di cuoio comprate a Natal mi fanno male…20 R$), ci facciamo una bella doccia e andiamo a cena in un posto specializzato in crepes (3 crepes + 2 coca cola 40 R$). Molto buone specie quella dolce.

La sera a letto presto, siamo abbastanza distrutti dalla giornata ma soddisfatti. Facciamo un piano per i giorni futuri: abbandono con rammarico necessario l’idea di Salvador e decidiamo di affittare una macchina per i giorni restanti spingendoci più o meno a sud fino a Penedo.

29/3 giovedì Ultimo giorno a Porto de Galinhas, completo relax. La mattina prendiamo la jancada e andiamo alle piscine naturali. Come scendo in acqua mi trovo circondata da migliaia di pescetti gialli e neri e il “barcadero” mi prende in giro dicendo di non preoccuparmi che non sono piranha! Tornati sulla spiaggia Piero si fa una scorpacciata di ostriche (16) e il tizio ci dà una “sòla” (25R$, uno sproposito per il posto) semplicemente perché ci siamo dimenticati di fare prima la fatidica e obbligatoria domanda: quanto costa? Non ce lo dimenticheremo più.

Pranziamo sempre sulla spiaggia con pollo fritto (20R$) e poi un acquazzone ci convince a tornare alla pousada. Il pomeriggio passeggiata per Porto de Galinhas per comprare qualche regalino, una caipirinha come aperitivo e decidiamo di provare la pizza brasileira (30R$ in due) che non ha niente a che vedere con la nostra! 30/3 venerdì Questa mattina all’alba sto sulla spiaggia per un ultimo saluto a Porto de Galinhas e così posso vedere la bassa marea al massimo. E’ bellissimo, alle piscine ci si arriva a piedi e le rocce che le delimitano sono fuori dall’acqua. Andiamo a ritirare la macchina (558 R$ x 7 giorni – con assicurazione, cosa non scontata da queste parti – con ritiro alla Rodoviaria di Recife, da dove poi riprenderemo il pullmann per Natal) e partiamo diretti a Penedo. Il viaggio è interminabile, 9 ore per fare circa 400 km. Lungo la strada pranziamo al Bar do Bahia, a Maresciallo Deodoro, proprio sul fiume. Il proprietario prima aveva un bar a Bahia, e per questo lo chiamano così, un tizio nero nero molto gentile ed entusiasta di farci assaggiare la sua frittata al siri (granchio, 20R$ in due), specialità della casa e con cui ha vinto un premio culinario quando aveva il ristorante a Bahia. Ovviamente i granchi sono pescati da lui stesso al fiume sottostante, ed in genere quando li serve è al massimo 1 ora che sono stati tirati fuori dall’acqua, poverini… Ma che buoni! Arriviamo a Penedo distrutti e alloggiamo alla Pousada Colonial (70R$ a notte), la prima sul lungofiume, un edificio coloniale un po’ fatiscente ma con un’indiscutibile atmosfera, delle stanze enormi e vista direttamente sul fiume.

Proprio di fronte alla pousada c’è un chiosco con tavolini all’aperto sotto le palme e musica dal vivo. Dopo mezz’ora di riposo già siamo entusiasti del posto e diciamo che ne è valsa la pena! Una doccia, passeggiata sul fiume e spiedini di carne con caipirinha al chiosco (8 R$ in due! Il nostro record…) La musica, il fiume e la pousada creano un’atmosfera indimenticabile, sembra quasi di stare a New Orleans (e lo dice una che non c’è mai stata…) Purtroppo non ce la godiamo fino in fondo perché siamo stanchi morti, ma rimedieremo domani sera! 31/3 sabato La peggiore colazione del Brasile (non che le altre siano state chissà che…) Ci informiamo dal proprietario del ristornate per le gite alla foce del rio San Francisco, e subito telefona e organizza la gita (25 R$ a persona, si parte da Piaçabuçù, 30 km da Penedo, lì al distributore ci sta già aspettando un ragazzo che ci porta dal “capitano” Gilmar. La barca è solo per noi! Sono circa 2 ore di navigazione sul fiume che ci godiamo al 100%, vicino alla foce ci sono delle due di sabbia che formano lagune naturali con le acque del fiume dove si può fare il bagno. La vista lungo il fiume: sulla destra la foresta; sulla sinistra il deserto. E’ uno spettacolo. Una volta scesi dalla barca proseguiamo a piedi proprio fino al punto in cui le acque del fiume incontrano l’oceano formando onde fortissime (1 ora buona di camminata tra andata a ritorno durante la quale non incontriamo anima viva, a parte qualche barca di pescatori che rientra). Tornati a Piaçabuçù facciamo una passeggiata per il paese (esclusivamente pescatori, un paesino molto carino e per niente turistico, pieno di gente allegra e simpatica) e ci troviamo nel momento in cui rientrano le barche dalla pesca: hanno pescato uno squalo, enorme, di quelli veri! Sarà lungo 2 metri! Ci godiamo tutto il momento e facciamo una miriade di foto anche ai pescatori, che ci danno l’indirizzo e vogliono la promessa che gliele spediremo. Torniamo a Penedo che sono le 3 del pomeriggio ma ci è sembrata una giornata intensa e interminabile. Ora abbiamo un solo problema: abbiamo finito i soldi contanti e il bancomat del Banco do Brasil non accetta la nostra carta. E la pousada nemmeno. Come faremo? Niente paura, scoviamo un’altra banca che funziona, pericolo scampato per stavolta non ci faranno pulire le stanze! Il pomeriggio prendiamo la barca per Neopolis, un paesino di fronte a Penedo famoso per le sue ceramiche, ma alle 5 i negozi sono già tutti chiusi così facciamo un breve giro e torniamo a Penedo, uno spiedino al volo e ci andiamo a riposare un po’ prima di cena.

Dormiamo fino alle 9. Decidiamo di andare all’Afro Show (lo avevo visto la mattina passando), un cortile all’aperto con dei tavoli e un palco su cui si esibisce un gruppo di 11 persone. Un casino tremendo! Ovviamente siamo gli unici turisti e tanto per cambiare tutti si dimostrano cordiali e simpatici con noi, ci tengono che ci troviamo bene ed hanno voglia di farci sentire a casa nostra. E ci riescono. Passiamo una serata di quelle che si ricordano.

1/4 domenica Il tizio della colazione ci aveva detto che la domenica i negozi erano tutti aperti, e invece manco per niente! Non ci resta che partire da Penedo direzione Maragogì. Unico rimpianto è che inizia la strada del ritorno.

Le solite interminabili ore di viaggio per percorrere circa 2 cm di mappa stradale con sosta da Bahia (lo stesso dell’andata) per fargli vedere che il suo locale sta su una guida “muy importante conosciuta in todo el mundo”. E’ contento e ci offre due succhi di frutta.

Arriviamo a Maragogì come al solito stanchi e ci fermiamo alla Pousada Ohl D’Agua (80R$, ormai è tariffa fissa). All’inizio il posto non mi entusiasma ma poi quanto mi ricredo! Decidiamo di fermarci una sola notte e di ripartire domani, dopo essere andati alle piscine. Facciamo una passeggiata sulla spiaggia e poi andiamo a riposarci un po’ in stanza. La pousada è carina, direttamente sulla spiaggia, con terrazzino e giardino con poltrone in legno e tavolini.

La sera, dopo tre giorni di pasti arrangiati, decidiamo di concederci una bella cena: aragosta e vino bianco (100R$). Il ristorante è carino e ben curato (ci mettono persino la tovaglia!), proprio sulla spiaggia, ma il vino proprio non va (troppo dolce!) e mi dà la classica “botta”. Dopo una passeggiata sul lungomare cerco disperatamente di tenere gli occhi aperti per godermi il fresco della sera sulla terrazza, ma ben presto devo arrendermi.

2/4 lunedì Ci alziamo molto presto. Finalmente una colazione decente! Alle 9.30 imbarco per le piscine (50 R$ in due incluse maschere). Le piscine distano 6 km dalla riva e sono molto grandi e belle, niente a che vedere con Porto de Galinhas. Per la “modica” cifra di 54 Euro (incluso cd con foto, in due) facciamo anche l’immersione (la mia prima!). Il pranzo è direttamente in acqua alle piscine, una barchetta distribuisce spiedini e bevande a tutti.

Decidiamo di fermarci un’altra notte qui a Maragogì, si sta molto bene. Finiamo la giornata su un’amaca sulla spiaggia. La sera ci riproviamo con la pizza (stavolta è molto buona).

3/4 martedì Si parte di nuovo. Direzione Olinda.

Tappa a Tamandarè per un bagno (anche qui acqua molto bassa e calma protetta dal reef) e a Calhetas per pranzare. Sono le tre passate ma ci cuociono un ottimo pesce serra (30R$): spiaggetta solo per noi, tavolo direttamente sul bagnasciuga.

Arriviamo ad Olinda che come al solito è tardi, siamo molto stanchi e senza soldi. Trovare una pousada qui non è facilissimo, o sono molto care o bruttine. Alla fine ci affidiamo ad un ragazzino che ci porta alla Pousada Alto Astral (60R$), economica e carina, la nostra stanza è enorme e coloratissima, prende tutto un piano e ci sono 5 finestroni che guardano direttamente sulla piscina. Il servizio non è proprio ineccepibile ma il proprietario è simpatico e disponibile. Dopo esserci sistemati, aver trovato un bancomat grazie ai soliti ragazzini all’entrata della città e fatto un giretto per Olinda andiamo a spizzicare qualcosa in un locale vicino alla pousada, anch’esso molto caratteristico e di atmosfera, in cui compiamo (o meglio Piero compie) l’errore gravissimo di berci 2 caipirinhas versione maxi. Io mi limito a non ricordare più niente il giorno dopo, lui la pagherà cara il giorno dopo… 4/4 mercoledì Piero sta male tutto il giorno per la sbronza di ieri sera. La giornata passa tra la piscina e qualche giretto per Olinda guidati da Leandro (uno dei ragazzetti di ieri sera) che ci porta a pranzo in un ristorante “a peso” niente male. La sera la sbronza sta passando e riusciamo a goderci un po’ di più la città, ceniamo alla creperia all’ingresso della città vecchia e facciamo una passeggiata (o meglio una scarpinata, visto che la pendenza media delle strade di Olinda si aggira intorno all’80%) fino ad Alto da Sé (la zona più alta di Olinda). Qui ci fermiamo ad ascoltare un gruppo che suona in un locale dalle gradinate della piazza antistante, e attacchiamo discorso con un po’ di gente del posto.

Rientriamo alla pousada con un po’ di rimpianto da parte mia, avrei continuato a godermi la serata e l’atmosfera di Olinda all’infinito.

5/4 giovedì Gita all’Ilha de Itamaracà e Forte Orange con Juan, proprietario della pousada nonché guida accreditata di Olinda (25 R$). Non sono i posti più belli che ho visto (forse perché il mare con la bassa marea è praticamente scomparso) ma ne valeva ugualmente la pena e poi avevamo giusto mezza giornata da sfruttare. Alle 5 parte il pullmann da Recife per tornare a Natal (TIP Rodoviaria, fuori città ma raggiungibile con la metro – già, a Recife c’è pure la metropolitana, non lo sapevo..). Alle 16 ci aspetta il ragazzo dell’autonoleggio di Porto de Galinhas per ritirare la macchina. Tutto va liscio. Ci abbiamo messo 2 ore per attraversare la città e raggiungere la rodoviaria da Itamaracà. Mai sottovalutare le distanze in Brasile! Arriviamo a Natal in orario alle 9,30, in pullmann il viaggio passa veloce (297 km in 4 ore e mezza) e non è per niente faticoso: sedili comodissimi, aria condizionata e qualcuno che passa con le provviste (graditissime) ad un certo punto del viaggio. Ora che abbiamo più esperienza pensiamo che forse avremmo potuto sfruttarli di più. Il problema è che da città a città funzionano bene, ma poi per spostarsi nei dintorni o nei piccoli centri è un casino! Dalla rodoviaria di Natal prendiamo un autobus fino al nostro albergo (lo stesso dell’arrivo), dove ci viene ad aprire la solita signora sempre più insonnolita e anche un po’ di cattivo umore, si vede che stavolta l’abbiamo presa nella fase REM del sonno! Un panino al volo al chioschetto che ormai conosciamo bene per la strada e a nanna.

6/4 venerdì Ultimo giorno in Brasile! Oggi ci godiamo Natal e la sua spiaggia, che con la bassa marea non è niente male. Piero inizia facendo una mega partita a pallone con i brasiliani, e continuiamo godendoci appieno quest’ultimo giorno, il mare caldo del Brasile, questo immenso bagnasciuga lambito dalle onde tiepide dell’oceano, il sorriso aperto e simpatico della gente, l’atmosfera allegra e gioviale… Anticipando già la nostalgia che inevitabilmente ci prenderà nei prossimi giorni.

Il pomeriggio andiamo a fare un bagno nella piscina sul tetto dell’albergo, tanto per provare anche quella (sul terrazzo, con una vista magnifica su Pontanegra) e poi proviamo ad andare al centro commerciale Cidade de Jardim, ma non ci riusciamo (sbagliamo autobus), in cambio facciamo un giro in autobus per il centro di Natal (che non sarebbe neanche male se non fosse già tutto chiuso!). Al ritorno facciamo una splendida passeggiata per i 2 km e ½ del lungomare di Pontanegra, ci fermiamo a mangiare un panino e poi in albergo a fare le valige. Un taxi ci verrà a prendere alle 21.30 per portarci in aeroporto (50R$). Il volo è per le 0.40 ma parte con parecchio ritardo. Il viaggio in Brasile è finito, ma sono pronta a scommetterci che ci torneremo molto presto…



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