Salomone e fiji

Invio il mio racconto su un viaggio alle Isole Salomone purtroppo a distanza di qualche giorno dello tsunami che ha colpito questo paradiso.Io e mia moglie siamo rimasti molto impressionati nel vedere quelle poche immagini trasmesse dai telegiornali dove veniva mostrata l'isola di Gizo completamente devastata,dove avevamo passato...
Scritto da: SANDAP
Partenza il: 20/06/2006
Ritorno il: 20/07/2006
Viaggiatori: in coppia
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Invio il mio racconto su un viaggio alle Isole Salomone purtroppo a distanza di qualche giorno dello tsunami che ha colpito questo paradiso.Io e mia moglie siamo rimasti molto impressionati nel vedere quelle poche immagini trasmesse dai telegiornali dove veniva mostrata l’isola di Gizo completamente devastata,dove avevamo passato un’indimenticabile vacanza.Nello stesso viaggio durato alla fine un mese esatto dal 20 giugno al 21 luglio 2006 siamo stati anche alle Fiji in pratica tre giorni/due notti a Singapore,due giorni Honiara,otto giorni pieni a Gizo,proseguimento per le Fiji a Nadi duove ci fermiamo altri due giorni e successivamente altri dieci all’isola Taveuni.

Ho acquistato tutto il pacchetto soggiorni tramite un Tour operetor di Roma specializzato in soggiorni e diving nelle più remote isole del mondo, anche se non siamo subacquei, specificando si ottiene una riduzione sul prezzo dove invece sono già inclusi escursioni e noleggio d’attrezzature.Ovviamente c’è da tener conto del loro ricarico.

Visitiamo all’inizio Singapore anche per spezzare il lungo viaggio.

24 giugno Arriviamo ad Honiara via Brisbaine, siamo attesi da John il corrispondente dell’agenzia che ci porta subito in albergo al King Solomon, vi è un solo altro albergo di pari categoria i prezzi comunque non sono elevati rispetto allo standard europeo al cambio in euro dai 50 ai 60€ per notte, ci sono poi altre strutture apparentemente molto più semplici, altre di aspetto decisamente fatiscente. Dopo il necessario riposino e doccia usciamo per prendere i primi contatti con la città.Honiara non offre molto dal punto di vista turistico, ma si può trovare di tutto, vi sono molti drug stores gestiti prevalentemente dalla comunità cinese, dove è possibile comprare liquori,viveri,attrezzature varie,vestiario semplice ma decisamente molto economico. Anche i cosidetti ” ristoranti ” lasciano molto a desiderare dal punto di vista igienico, poi considerati i prezzi decisamente abbordabili dell’albergo lasciamo da parte qualsiasi voglia di provare esperienze poco piacevoli.

25 giugno Abbiamo compresa una mezza giornata dedicata alla visita delle zone interne più interessanti,John ci viene a prendere puntuale e ci conduce a visitare lo SkyLine Drive da dove si può ammirare tuto il panorama dall’alto due War Memorial,sia quello americano che quello giapponese, dei posti dove sono raccolti alcuni relitti di aerei,un giardino botanico ed un centro artigianale dove vengono eseguiti dei lavori il legno. Alla fine ci facciamo lasciare sul lungomare è domenica le chiese sia quella cattolica che quella protestante sono gremite di fedeli,in quella cattolica addirittura in molti sono rimasti fuori. Nel pomeriggio dopo il necessario break usciamo nuovamente,girelliamo avanti ed indietro,c’è uno spettacolo per bambini in un giardino vicino all’albergo.A cena conosciamo un gruppo d’italiani che sono lì per lavoro,ci dicono che in effetti i turisti europei sono praticamente inesistenti ma Honiara rappresenta un punto d’incontro per traffici commerciali nel sud Pacifico.

26 giugno Piove fino alle 10, e quando smette usciamo e ci rechiamo al mercato in gran parte coperto, frutta e verdura esposta in artistici cestini, pesce e frutti di mare certamente non mancano, vi sono delle cozze giganti peccato che in albergo le servano spalmate di una fonduta di formaggio al gusto americano. Mi reco alla compagnia aerea per la riconferma del volo per Gizo, tutto OK. Visitiamo un piccolo museo di arte e storia polinesiana, rientriamo in albergo per la cena, per evitare il pesce al formaggio è meglio ordinare una sana bistecca ovviamente ” No sauce”.Iragazzi italiani mi chiedono se desidero vedere con loro la partita dell’Italia, ma rispondo che il calcio non mi interessa più come una volta e che preferisco farmi una sana dormita.

27 giugno Abbiamo il volo per Gizo,il nome vale sia per l’isola che per la città.Si vola con un piccolo aeroplanino da dieci posti,si atterra su un campo in erba,in un’isoletta vicina che oltre all’aeroprto ospita un allevamento di perle che visiteremo poi alla fine. Il trasferimento è con un motoscafo,il panorma intorno è stupendo, il mare èlimpido,cristallino e caldo,splene il sole.L’imbarcadero è proprio di fronte all’albergo ma serve per tutti gli altri servizi.Abbiamo prenotato il GizoHotel,confortevole e pulito.E’già quasi ora di pranzo,abbiamo però solo il trattamento B&B,ma alla fame non si comanda, tanto per rendersi conto di quello che passa il convento e per non correre rischi ci accontentiamo per il momento solo di un club sandwich accompagnato da un’abbondante porzione di patatine fritte, uno a testa ma uno solo era più che sufficiente per placare l’appetito di due viaggiatori.Nel pomeriggio comincia a piovere,il tempo cambia molto rpentinamentefuori c’è un pittoresco mercato del pesce,sono gli stessi pescatori che espongono la loro merce su delle cassette di legno o su teli di plastica, chi solo tre o quattro, chi invece una quantità maggiore ma c’è di tutto perfino un piccolo barracuda e due pesci rossi che assomigliano a degli scorfani o forse lo sono.Ci rendiamo conto che è impossibile telefonare,il cellulare ovviamente non ha linea,c’è un ufficio della Telekom locale,chiedo se è possibile chiamare ma mi dicono che devo acquistare una scheda internazionale e di recarmi alla cabina esterna,ma dopo aver digitato il PIN,ascoltato il messaggio sul credito residuo,digitato il numero e atteso il segnale,cade la linea.Altro tentativo ma il credito si è già ridotto di circa il 30%,dopo un ulteriore tentativo ed ulteriore riduzione del credito senza dire una parola ripiego su una e mail a mio cognato dalla postazione internet vicino all’albergo.Ceniamo con una specie di astice alla griglia veramente eccellente e che sarà una costante quasi fissa per le prossime cene.

28 giugno Piove per quasi tutta la mattinata, non forte ma in modo fastidioso,girelliamo per il paese sperando che smetta quanto prima,dobbiamo trovare il modo di tascorrere meglio possibile i prossimi giorni.Non c’è spiaggia nelle vicinanze del paese,camminiamo sulla strada sterrata che con la pioggia è diventata ai limiti della praticabilità fino ad una piccola prigione, non c’è vigilanza solo una normale recinsione in legno, un paio di detenuti si sbracciano dalle inferriate per salutarci,ci chiediamo cosa possono aver fatto per finire dentro in un posto che sembra tanto tranquillo. Seguendo le indicazioni della Lonely raggiungiamo l’agenzia Gizodive per avere maggiori informazioni su possibili escursioni e come raggiungere luoghi vicini. I nostri nomi sono scritti su una lavagna, il ragazzo che ci aveva condotto in albergo è un dipendente dell’agenzia.E’gestita da una coppia di australiani, Dennie e Ketty Kennedy che sono lì da oltre 18 anni, ci espongono i loro programmi e a pianificarci il nostro soggiorno, parlano per fortuna un inglese privo di forti accenti slang,riesco a comprenderli abbastanza bene,rimaniamo d’accordo che saremo lì all’indomani.Inganniamo il tempo finendo la visita del paese,c’è la chiesa cattolica, la protestante,perfinouna Sala del Regno dei testimoni di Geova,una rivendita di alcolici senza licenza di mescita,la banca con sportello automatico,un meccanico ed altre piccole attività. Nella zona collinare ci sono alcune guest house di aspetto rassicurante ed un solo ristorante. Compriamo acqua,birra e qualche sacchetto di patatine.

29 giugno Puntuali alle 9 siamo in agenzia, non piove ma tira molto vento ed il mare è abbastanza mosso,quindi ci sconsigliano di andare in mare e ci propongono di raggiungere la spiaggia di Searaghi distante circa 12km.E’ considerata una delle più belle di tutto l’arcipelago. Abbiamo a disposizione un autista con pick up 4 x4 e picnic compreso. La spiaggia è veramente stupenda ci siamo solo noi, ci sono anche dei lettini in legno, dal nulla spunta una matrona locale che pretende una cifra esorbitante per utilizzarli,l’autista confabula con lei alla fine le lasciamo solo una piccola mancia,dopo pranzo e gli innumerevoli tuffi raggiungiamo il piccolo villaggio vicino, si sta disputando un torneo di calcio in piena regola con tanto di arbitro e guardalinee, con un nutrito seguito di pubblico. Rientriamo nel tardo pomeriggio.

30 giugno Il tempo è migliorato è prevista l’escursione all’isola di Kennedy, è l’isola dove il futuro presidente USA trovò rifugio dopo che la sua motosilurante PT109 era stata affondata dai giapponesi durante la guerra.Vi si arriva con poco meno di mezz’ora di motoscafo,è un’isoletta quasi circolare larga poche decine di metri,al centro un ceppo commemorativo. In mare vi sono numerose stelle marine azzurre, ciportano poi ad un vicino resort dove trascorriamo il resto della giornata.

1 luglio Altra isola, andiamo a Njngiono, siamo insieme ad un gruppo di giovani medici inglesi che hanno dedicato le loro vacanze a dare un piccolo aiuto al povero ospedale locale, fra l’altro sono sulle spese e dividono in tre o quattro una camera nel nostro albergo.Anche questa è un’isola molto bella spiaggia bianca quasi accecante,ci viene offerto un BBQ con pesce servito su foglie di palma,veramente eccellente. Il ritorno è quasi tutto sotto la pioggia.

2 luglio Escursione all’isola di Lola,abbastanza lontana,all’andata passiamo attraverso una laguna di mangrovie,sull’isola c’è solo un resort lo Zipolo Habu,abbastanza caro considerando quello che abbiamo speso per mangiare poco o nulla al ristorante dell’albergo.Fra l’altro piove ancora,arriviamo al vicino isolotto Skull Island,c’è un ossario con i resti dei capi guerrieri degli passati,si deve pagare una piccola tassa d’ingresso con tanto di cartello infisso nella spiaggia,un incaricato riscuote quanto dovuto ma non rilascia nessun biglietto!!Scambio qualche parole con un tizio che credo inizialmente italiano che è insieme ad altre persone, mi lamento della pioggia mi dice che in effetti il tempo è cambiato e che la stagione secca si è spostata verso ottobre novembre. Solo alla fine mi dice che è spagnolo dall’accento proprio non si sarebbe detto.

3 luglio Andiamo alla vicina isola di Nasutepe dove si trova l’aeroporto e come dicevo all’inizio la coltivazione di ostriche perlifere. Nel pomeriggio non mi resta che andare a saldare il conto delle escursioni alla fine pago 1520 solomon$ pari a circa 170 €. Scambio d’indirizzi con la Sig.Ra Ketty che mi chiede di inviarle alcune foto di Firenze,al mio ritorno tengo fede alla promessa ma non ho mai ricevuto risposta, non ho capito se le ha mai ricevute.

4 luglio Facciamo una lunga passeggiata all’interno dell’isola visto che ha smesso di piovere. Vi sono innumerevoli fiori e piante tropicali che creano un ambiente del tutto particolare. Inganniamo il resto della giornata curiosando nel vicino mercato e scambiando qualche amichevole parola con la popolazione locale.

5 luglio Abbiamo il volo di ritorno ad Honiara per poi proseguire all’indomani per le Fiji. A cena in albergo ritroviamo i ragazzi italiani, vengo aggiornato su gli ultimi eventi di calciopoli e che l’Italia è in semifinale.

6 luglio Volo Honiara – Nadi .Lo shuttle dell’albergo Mocambo ci viene a prendere. Alle Fiji vi eravamo giàstati quattro anni prima ma ci trasferimmo direttamente all’isola di Matamanoa. L’albergo è molto bello e curato e per motivi di praticità ho prenotato vixcino all’aeroporto, perchè al ritorno dovremo partire molto presto. Intorno ci sono altri alberghi e niente altro. Anche il portiere non sa indicarci nessun ristorante nelle vicinanze quindi ceniamo in albergo. Nota dolente la cucina unica scelta possibile le cotolette d’agnello allo scottadito ( piatto tipico fijiano!) 7 luglio Con un taxi raggiungiamo il centro, le informazioni ricevute durante ilprecedente viaggio corrispondono alla verità: la città è un immenso duty free un negozio dietro l’altro sia d’artigianato,HiFI,vestiario,qualcosa ci sarebbe anche da comprare ma alla fine non compriamo nulla.Ci guardiamo attorno per vedere se troviamo un ristorante carino per tornarci alla sera, ma o non ci sono o vermanente non esistono, per il pranzo pilucchiamo solo qualche patatina fritta.Fermo un taxi e ci facciamo portare al Giant garden, un giardino botanico dove sono raccolte una grande quantità di orchidee,rientriamo poi ovviamente in albergo.

8 -17 luglio isola di Taveuni Arriviamo nel primo pomeriggio,ho la prenotazione al Garden Island Resort in località Waiyevo che dista circa 10 km dall’aeroporto di Matei, il trasferimento ovviamente è già compreso.L’albergo nonè in un centro abitato vero e proprio ma nelle immediate vicinanze si trova l’ospedale, la stazione di polizia,l’ufficio postale ed un piccolo supermercato. Anord in direzione dell’aeroporto (6-7 km) si trova Somosomo il paese principale e a sud il paese di Wairiki ( 2 km) Qui abbiamo pensione completa,almeno le grosse spese dovrebbero esser finite.La titolare ci rende edotti sulle possibili escursioni che sono anche presentate in bacheca, e sulle regole dell’albergo.Il menù della cena può esser prenotato anche alla mattina, vi è anche scelta ma tutto è fatto al gusto creolo, il pesce è quasi del tutto assente. E’ invece molto buono il kokoda una specie di chevice di pesce marinato con cipolla e latte di cocco. Abbonda la carne che anor del vero è anche buona ma mangiare carne al mare non è sempre psicologicamente ben accettato. La spiaggia dell’albergo con l’alta marea è quasi del tutto coperta,conviene farsi portare o ad un isolotto di fronte o alle baie vicine.Collegato all’albergo c’è l’Aqua Trek che organizza immersioni e noleggio di attrezzature sub. Con l’auto dell’albergo ci facciamo accompagnare alla Prince Charles Beach distante 4 km, posto molto incantevole,la Lonely raccomanda Island Pizza è il classico baracchino su una terrazza in riva al mare, ci preparano una pizza con cipolle cotta in un normalissimo forno elettrico da casa,il risultato è superiore ad ogni aspettativa.Alterniamo quindi i giorni di mare con escursioni all’interno e ve ne sono molte da fare.Vorremmo pure arrivare alla costa orientale dove vi è un’incantevole laguna ed un parco marino ma i mezzi pubblici sono molto precari ed inaffidabili, si può pure correre il rischio di restare bloccati o pagare una cifra esorbitante per il ritorno, purtrioppo non abbiamo trovato nessuno con cui dividere le spese.Ci consigliano di andare alla chiesa Waikiri Catholic Mission dove vi sono delle vetrate di fine ‘800 effettuate da un artista francese.E’domenica e la chiesa si riempie rapidamente di fedeli, non ci sono panche tutti si siedono per terra, a noi insieme ad una famiglia credo australiana ci viene offerto un posto su delle seggiole nel transetto laterale. Il prete europeo officia in lingua locale, quando ci vede ci rivolge un particolare saluto in inglese. Faccio pure la gradita conoscenza con il Servizio Sanitario delle Fiji. Mi si è infettato un taglio da corallo ad un piede,mi presento in ospedale,mi registrano e mi rilasciano un tesserino con nome,data di nascita e codice a barre.Con questo mi presento all’ambulatorio una dottoressa gentilissima mi visita e mi dice di stare tranquillo ma di non fare il bagno, mi prescrive degli antibiotici e mi affida ad un’infermiera per la medicazione. Passo dalla farmacia per ritirare le medicine,alla fine chiedo il conto, NON HANNO VOLUTO NULLA !!!! non ho parole proprio come in Italia 18 luglio Abbiamo il volo di ritorno a Nadi in tarda mattinata, alla fine si perde tutta la giornata.Ritorniamo al solito albergo Mocambo,all’indomani partiremo all’alba prima che sia aperta la sala per la colazione, mi raccomando di farmi trovare almeno un pò di caffè.

19-20 Luglio E’ tutto un lungo viaggio: quasi 5 ore per Brisbaine,4 di coincidenza, 7 ore abbondanti per Singapore,12 per arrivare a Roma alla fine sono 32 ore di viaggio a cui vanno ancora aggiunte un’altra oretta per arrivare a Termini ed altre due fra Eurostar e Taxi per rientrare in casa.

Conclusioni: I prezzi in loco non sono eccessivi anzi specialmente alle Salomone direi particolarmente economici, una cena completa con acqua e birra al massimo può costare 10-12 € una camera in un buon albergo come quello dove siamo stati dai 50 ai 70 €. Qualcosa in più alle Fiji.

Pacchetto voli tutti circa 2600€ a testa Prenotazioni alberghiere come descritto 2500€ a testa,Considerare il forte ricarico dell’agenzia.

Extra in genere per tutto il viaggio altri 2000€.

NB. Non ci siamo privati di nulla,anzi forse abbiamo esagerato.

SANDRO & IVANA



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