Venezuela, o l’importanza del contante

Dall’Italia prenotiamo e paghiamo solamente il volo internazionale a/r e il primo volo interno della sera per Ciudad Bolivar. Decidiamo di partire tutti con pochi contanti e ci affidiamo alla carta di credito per evitare scippi, ma appena arriviamo a Ciudad Bolivar scopriamo che le agenzie viaggi e i negozi non accettano carte di credito. ...
Scritto da: il bes
Partenza il: 23/02/2007
Ritorno il: 10/03/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
Dall’Italia prenotiamo e paghiamo solamente il volo internazionale a/r e il primo volo interno della sera per Ciudad Bolivar. Decidiamo di partire tutti con pochi contanti e ci affidiamo alla carta di credito per evitare scippi, ma appena arriviamo a Ciudad Bolivar scopriamo che le agenzie viaggi e i negozi non accettano carte di credito. Non solo. Le banche aprono alle 8.30-8.40 e chiudono alle 15.30 (eccetto alcuni grandi centri commerciali). E davanti alle banche c’è sempre una fila, anzi una doppia fila, di uomini e donne. Se poi sono stranieri come noi, la fila si allunga. Perché “lo straniero” implica una serie di pratiche lunghissime e faticosissime, tipo fotocopiare un passaporto, tipo scansionare la carta di credito, tipo prelevare il contante dalla cassetta di sicurezza. Mezza giornata di lavoro per l’impiegata, mezza giornata di vacanza per noi turisti. Risultato: malloppo di contanti tipo Paperon De’ Paperoni, controvalore massimo giornaliero: euro 200! Tanta fila per nulla! Ma il prelievo da sportello automatico è sconsigliato: alto rischio di clonazione carte. Altra seccatura che ha rubato tempo da dedicare ad occupazioni migliori è il fatto che tutti i voli interni passino per Caracas. Tra coincidenze, check-in, pagamenti di tasse per ogni tratta e altro, abbiamo imparato a memoria l’aeroporto della capitale. Premesse sfortunate a parte, la prima notte a Ciudad Bolivar l’abbiamo passata nella Posada Don Carlos. La mattina seguente, siamo tornati in aeroporto dove abbiamo trovato le agenzie viaggio e qui, dopo lunghe e pazienti trattative, abbiamo prenotato con l’agenzia Turiexpressdorado. Guillermo ci ha prenotato il tour al Delta dell’Orinoco (3 giorni – 2 notti) e i voli per Merida. Poi ci ha accompagnati al Ristorante da Alfonso a mangiare un ottimo lomito con le patate fritte, che ci ha restituito le forze e l’allegria.

Decidiamo infatti di non andare al Salto Angel per assenza di acqua e perché è il tour a Canaima di 1 giorno costa come 2 giorni al Delta. Dopo un viaggio in auto di 3-4 ore e trasferimento in barca, alloggiamo al Boca de Tigre. Al campamento ci aspettava José Ramon, la nostra guida “warao”. Qui il clima è caldo e afoso, ma per fortuna le zanzare si scatenano solo dopo la pioggia.

Rientriamo a Ciudad Bolivar, voliamo a Caracas, poi a Merida. L’ultimo volo è stato quanto meno emozionante, visto che era un aereo da 16 posti, il vento era forte, e le montagne altissime. Dormiamo alla posada La Montana. Molto carina. Anche se costa un po’ di più, ha il ristorantino (omonimo) al piano terra e l’agenzia viaggi a fianco ed è sul viale principale che arriva al teleferico. Qui il clima è fantastico: caldo e asciutto, fresco di notte. Conosciamo subito Ernesto di Mucuaventura e prenotiamo un tour di trekking per Los Nevados (3 giorni-2 notti), e un tour di 2 giorni al Lago Maracaibo per vedere i “catatumbo”, i fulmini a ciel sereno e senza tuono. Per guadagnare tempo, prenotiamo anche i voli per Los Roques e per Caracas. Ma almeno il volo per Los Roques bisognava averlo prenotato dall’Italia per avere ‘orari simpatici’. I nostri orari ci hanno costretti di nuovo ad una lunga attesa in aeroporto. Pazienza! Tuttora rimpiangiamo molto di non aver scelto il tour di 4 giorni a Los llanos, ma non volevamo rinunciare a Los Nevados. Molto carino il paesino, ma quando il giorno dopo siamo saliti a 4.100 metri a dorso di mulo per 6 ore, l’altitudine ha giocato un brutto scherzo a qualcuno di noi e siamo rientrati in funivia a Merida prima del tempo. (Ci dispiace, Carlos!) A quel punto avremmo potuto recuperare Los Llanos rinunciando ai catatumbo, ma queso comportava affrontare un lungo estenuante viaggio in auto e prendere l’aereo da Barinas per Caracas e poi per Los Roques. Peccato avessimo prenotato i regali nell’unico negozio di artigianato bello di Merida (Capuchinos Cueros nella minitienda del Teleferico) e altri dovevamo ancora sceglierli. Abbiamo svuotato il negozio ad Ady, la proprietaria ed artigiana che crea vasi e dipinti di legno coloratissimi. Diciamo che i souvenir ci hanno consolati dopo il tour con pernottamento in squallida palafitta sul lago di Maracaibo. Nonostante la notte in amaca, i pescatori fanatici del Mariachi e il cielo nuvoloso che non ci ha fatto vedere i catatumbo, grazie ad Ingrid, Omar e il mitico Marino, tutto è andato bene e ci siamo divertiti.

Ultima meta, Los Roques. Paghiamo 38.000 bolivares a testa di ingresso al parco e cerchiamo la posada più economica, che è in piazza a GranRoque e si chiama Del Recuerdo. Nei tre giorni di soggiorno, il vento forte ha limitato le nostre escursioni in barca, perciò ci siamo rilassati a Franzisqui per due giorni e siamo passati per Crazqui ed un’altra isoletta l’altro giorno. A Franzisqui abbiamo fatto snorkelling nella piscina naturale e ci siamo arrostiti ben bene tra sabbia bianca e soffice come borotalco e l’acqua smeraldo da sogno.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche