Sulle orme dei Maya

AMSTERDAM Alle ore 8.30 arrivo ad Amsterdam, visto che avevamo qualche ora prima di risalire sull’aereo abbiamo fatto un giro per la capitale olandese. Il tour è iniziato tra la sonnolenza della sempre viva Amsterdam, tra coffeeshop e una serie infinita di materiale erotico per tutti i gusti. Tra l’acquisto di una manetta pelosa muccata, una...
Scritto da: emi.ale
sulle orme dei maya
Partenza il: 10/08/2005
Ritorno il: 29/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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AMSTERDAM Alle ore 8.30 arrivo ad Amsterdam, visto che avevamo qualche ora prima di risalire sull’aereo abbiamo fatto un giro per la capitale olandese. Il tour è iniziato tra la sonnolenza della sempre viva Amsterdam, tra coffeeshop e una serie infinita di materiale erotico per tutti i gusti. Tra l’acquisto di una manetta pelosa muccata, una tromba al Bulldog, un giro per vetrine in cui spiccavano le zie di quelle “vere” che ci sono alla sera, è arrivata l’ora di partire per Houston.

HOUSTON Maledette manette! Al controllo bagagli quasi quasi mi hanno scambiato per un “delinquente per davvero”!!! CANCUN Mexico! Mexico! Eccoci finalmente alla fine di questo viaggio massacrante. Più di 24 ore sulle spalle e posso garantire si sentono tutte! All’uscita dell’aeroporto tra una selva di messicani pronti a caricarci sui loro taxi siamo riusciti ad arrivare al terminal degli autobus…Ma non era ancora finita perché qui abbiamo aspettato qualche ora il primo pullman per Tulum che partiva alle 4 del mattino.

TULUM Abbiamo alloggiato al Zazil-kin, ex Don Armando, e abbiamo subito notato che i prezzi non sono così economici come si pensava. Comunque la nostra capanna, seppur così spartana priva di energia elettrica e bagno, attorniata da un paradiso tale a noi è subito sembrata una reggia! Dopo aver passato 3 giorni di autentico mare cristallino la domenica ci siamo dedicati alla visita delle rovine (che richiede poco meno di un’ora ma che offre paesaggi molto fotogenici e la possibilità di rinfrescarsi in una piccola spiaggia ai piedi dei templi!) e un bagno nelle acque fredde del Gran Cenote (a soli 5 minuti di taxi da Tulum sarebbe imperdonabile perderselo). Mentre ci allontanavamo verso Mérida all’1.30 della manana, giungevamo alle conclusioni: Tulum da un po’ di anni a questa parte è diventata troppo cara, sempre più turistica e piena di italiani. Ci mancheranno solo il mare, le palme, la sabbia bianca e la nostra cabana Xel-Ha! ME’RIDA Poco distante dal terminal ADO abbiamo trovato alloggio presso Casa Becil in calle 67 ad un prezzo davvero economico in cambio di una grande ospitalità che abbiamo riscontrato poi nella maggior parte degli abitanti di questa città. Una segnalazione per un buon pranzo “barato” la merita il ristorante El Trapiche a due passi dalla centralissima Plaza Grande. Mérida è la classica città caotica e inquinata ma è un buon punto di partenza per i numerosi siti vicini. Noi ci siamo dedicati ai più importanti Chichèn Itzà,che è un po’ dispersiva ma ha dalla sua parte El Castello che è veramente imponente, e Uxmal che grazie al suo paesaggio ondulato permette una bella visione d’insieme. In entrambi i casi abbiamo preferito fare la levataccia e prendere il primo bus del mattino alle 6 entrando così per primi si possono fare foto senza “intrusi” e assaporare un’atmosfera magica.

SAN CRISTO’BAL DE LAS CASAS Siamo arrivati alle 8 del mattino dopo un viaggio di 13 ore e in quelle poche ore di luce siamo riusciti a vedere paesaggi che sanno di Messico vero. Sconsigliamo l’hotel Casablanca, si molto economico ma altrettanto squallido e sporco. S. Cristòbal è una città viva, colorata, ricca di mercatini d’artigianato e una via pedonale molto carina. Inoltre è molto facile mangiar bene (segnaliamo Maya Pakal e El Gato Gordo); non bisogna fidarsi dei taxisti però, uno dei pochi che parlava italiano non ha mantenuto l’appuntamento per la mattina dopo facendoci così saltare la gita a San Juan Chamula e a Zinacantan. Presi un po’ dallo sconforto abbiamo così deciso di anticipare in mattinata la partenza per Palenque.

PALENQUE Che viaggio massacrante! E dopo un giorno di fresco rieccoci a fare i conti con caldo e zanzare! La sosta nella cittadina è stata breve, giusto il tempo per visitare le rovine e ripartire alla volta del Guatemala. Questa volta al sito abbiamo deciso di farci accompagnare da una guida riuscendo così ad apprezzare più cose rispetto ai siti precedenti dove avevamo praticato il “fai da te”.

FLORES Onde evitare di perdere importanti coincidenze, per lo sconfinamento in Guatemala, ci siamo affidati ad un’agenzia che ci ha venduto un pacchetto comprendente il trasferimento in pulmino fino a Frontera Corozal, attraversamento del Rio Usumacinta fino a Bethel a bordo di una lancia e infine il raggiungimento di Flores con un pullman di 2° classe. I paesaggi che abbiamo visto navigando il fiume ci ricordavano quelli visti nei film, con una selva fitta e l’acqua torbida che quasi sembrava dovesse sbucare un coccodrillo da un momento all’altro. Dall’altra parte invece ci aspettava una realtà tipica con donne immerse in queste acque a fare il bucato, bambini appiccicati in cerca di un piccolo regalo (noi abbiamo portato una borsa di pennarelli), strade prive di asfalto e autobus degli anni 50. Dopo 3 ore di “macinino” ci siamo ritrovati su quest’isola silenziosa, tranquilla e romantica.

TIKAL Sveglia alle 4.30! Alle 5 il pulmino era già davanti all’albergo a prelevarci. Siamo giunti al sito che iniziava ad albeggiare ed abbiamo preso una guida italiana, Mauro, che è da 20 anni che vive in Guatemala, oltre ad essere un esperto di Tikal lo è anche della giungla che lo circonda. Grazie a lui abbiamo conosciuto innumerevoli piante e avvistato diversi animali tra cui le scimmie ragno e urlatrici, il coatto, il coccodrillo e la volpe grigia. Con le piramidi che escono dalla fitta selva e sembrano toccare il cielo, con il fischiare continuo delle cicale e il volare silenzioso di farfalle coloratissime Tikal ci ha subito conquistato. Alla fine della visita ce ne siamo andati affascinati dall’architettura delle costruzioni e dal pensiero che solo il 15% della città è stata riportata alla luce mentre il restante dorme ancora sotto la giungla.

ANTIGUA Dopo 9 ore di notte su un pullman di 1° classe lontano parente di quelli messicani, eccoci ad Antigua, splendida città colorata ai piedi di tre vulcani, attraversata da strade acciottolate, nasconde dietro ogni portone fioriti patii con fontane e decorazioni coloniali. Splendidi locali, negozi, alberghetti (come il nostro Yellow House veramente grazioso e pulito ad un prezzo ridicolo) e un coloratissimo mercato dell’artigianato rendono Antigua unica in Guatemala. Inoltre rappresenta una buona base per visitare vari luoghi come il Lago di Atitlàn, considerato uno dei più belli del mondo (non di certo nella stagione delle piogge!) e il famoso mercato di Chichicastenango dove abbiamo trovato tutto sommato le stesse cose viste nei vari mercati ma il vero divertimento è barattare con i commercianti, anche perché partono sempre da cifre spropositate. Gli ultimi due giorni, visti i quasi 3.000 Km sulle spalle, abbiamo deciso di rilassarci cogliendo l’occasione per visitare a fondo la città ed immergerci nella vita reale del coloratissimo mercato del sabato ricco di frutta e verdura e di autentici personaggi che vendono la merce più svariata e impensabile.

CONSIGLI PRATICI: • Prenotare sempre i pullman. Munirsi di una coperta e possibilmente scegliere le prime file. L’aria condizionata è davvero a manetta! • Arrivare ai siti all’ora di apertura, verso le 11 arrivano flotte di gruppi turistici • Munirsi di un trasformatore 110/220 V e comunque di una buona scorta di pile ricaricabili per gli apparecchi fotografici • Ad Antigua i prezzi delle escursioni nelle agenzie sono in dollari. Conviene pagare così e non cambiare in Quetzal, le agenzie applicano un tasso di cambio alquanto sfavorevole!



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