Maritius: spiagge ed escursioni
Mauritius passa come isola del turismo d’elite, è così, ma ci sono sistemazioni per molte tasche, ne troverete traccia sulla GPC, è decisamente possibile organizzare un fai da te accessibile, anche cercare sul posto (salvo nei periodi caldi). Noi ci siamo mossi una decina di giorni prima di partire: impossibile trovare un volo ad un prezzo decente! quindi abbiamo optato per un pacchetto scontato. L’offerta, di 1100€, 9 gg / 7 notti, volo charter + hotel 4 stelle, All Inclusive, è stata scovata su un piccolo sito (genovagando.It), molto efficiente. Questo pacchetto last minute era di Reliance. Per ciò che ho visto si riesce anche a spendere di meno, anche sugli 800€ escludendo i periodi “caldi”. Si aggiungono circa 40€ al giorno per il noleggio auto e poco piu’ per gli extra. Per una settimana aggiuntiva si possono spendere meno di 200€, sempre in 4 stelle, ma ovviamente va chiesta l’estensione in loco.
Il VOLO Voliamo con Air Italy, (con una semplice ricerca scoprirete che le opinioni sono davvero diverse su questa compagnia!), nel complesso ci siamo trovati bene: colpisce la straordinaria gentilezza dell’equipaggio! Sempre gentili, sempre sorridenti, sempre attenti. Ho volato molte volte, ma è la prima volta che rimango così colpita positivamente: vedere una persona che sorride per ore ed ore -circa 10!!! – è davvero notevole! Si tratta di un volo charter… il che è sempre un punto interrogativo… partirà in orario? (partirà?) Chiedete a Fabio del passaparola voli, cosa pensa dei charter… 😉 sarà un aviomobile fantozziano? (un vecchio tupolev? ;)…) L’aereo mi pare in ottimo stato, la flotta mi è sembrata ok per ciò che ho visto, e parte in orario: tutto ok! (cmq. Dopo aver volato con un partner minore di Aeroflot in India non ci fa paura piu’ nulla… Si fa per dire…) Il volo è di 10 ore circa, è vero, ma passano in un attimo… quando vai in vacanza è sempre così! Ad un certo punto atterriamo: scalo per rifornirci di carburante in Kenya. Ammetto di aver provato una sensazione particolarmente intensa sorvolando l’Africa, una meta che mi ha sempre un intimorita; eppure vedere la terra africana così nitidamente sotto di noi, e fare scalo a Mombasa, mi ha creato una certa curiosità… Mauritius è stata una meta di avvicinamento, in effetti… J per successivi viaggi. Finalmente a terra! La natura è rigogliosa, fa caldo, pioviggina, ed è parecchio umido! Ma è piacevole passare dalla primavera lombarda all’autunno Mauritiano, guadagnando parecchi gradi; il tepore è promettente, non vediamo l’ora di arrivare in hotel, rinfrescarci e …Goderci l’isola! Dalle mie ricerche so che l’AEROPORTO è a sud est, a Mahebourg, quindi in una zona un po’ piu’ a rischio, e subito ci affrettiamo a spruzzarci addosso l’autan barriera, opportunamente a portata di mano, per stare piu’ tranquilli. Subito recuperiamo i bagagli, troviamo il referente e –abituati a muoverci autonomamente- subiamo con una certa insofferenza i “contro” del “tutto organizzato”: dobbiamo aspettare tutti prima di partire…Un intero aereo! Temiamo si siano persi dei bagagli. Intanto abbiamo fatto in tempo ad adocchiare i cambi, procurarci delle mappe turistiche, iniziare a visionarle. Dopo quasi un ora siamo ancora nel bus, fermi e senza informazioni… Infine si scopre che un passeggero che si è sentito male, se ci avessero detto subito cosa stava succedendo, sarebbe stato piu’ corretto per tutti…(Alcune piccole pecche organizzative ci sono state in questa ed altre occasioni, il che conferma la nostra netta predilezione per il fai da te) Sicuramente il nostro disagio è un’inezia in questo contesto e finalmente partiamo! 🙂 Inizia ufficialmente la vacanza!!! Evviva!!! 😀 Il viaggio verso il villaggio turistico, che è esattamente dalla parte opposta dell’isola, è lungo e prende oltre un ora. Sapevamo che Mauritius è un isola grande, ma non pensavamo così grande!!! È importante avere le idee chiare sull’isola e su dove soggiornare, in fase di prenotazione o se si cerca sul posto (fattibile: abbiamo visto molti affittacamere e indicazioni di strutture piccole durante le nostre gite); ecco le MAPPE per andare nel dettaglio e orientarsi http://www.Mauritius-turismo.Com/srv/servizi/mappe.Xtml;jsessionid=01C3BAFF43AC473DF573DEF13B4E776A e http://www.Mauritius-turismo.Com/imgs/mappe_pdf/mauritius_cartina_a3.Pdf La stagione primaverile corrisponde all’autunno locale. Non ho ancora capito quale sia il PERIODO migliore per visitare l’isola, i piu’ parlano di novembre, mesi da evitare, invece, da dicembre a marzo. Se invece volete sapere quale sia il periodo in cui si rendano minimi i rischi di contrarre la Chikungunya, si può ragionevolmente credere che sia da aprile-maggio, per tutta la stagione secca. Quando siamo tornati abbiamo scoperto proprio su TPC che il marito di una ragazza si era ammalato. Noi abbiamo visto poche ZANZARE, ma abbiamo comunque sempre praticato una serrata “protezione meccanica”. Per capire di cosa stiamo parlando si possono consultare siti di medicina di viaggio: (inoltre su TPC ci sono fiumi di parole al riguardo! Col motore di ricerca all’interno del sito sarà sufficiente digitare “protezione meccanica” per documentarsi) La costa secca è a ovest. Il NORD OVEST combina costa secca e meno ventosa nell’autunno locale. Attenzione che a est, nord, e soprattutto a sud si può trovare molto vento. I villaggi a sud sono consigliati ai surfisti. Un “trucchetto” è verificare nelle foto l’inclinazione delle palme, come suggerito da Maurizio, un tpc che ha elargito preziosi consigli, sulla GPC di Mauritius (cercate i suoi vecchi post per molti feed back di strutture). È importante sapere che le zone “migliori” variano con le stagioni, verificate prima di prenotare. La nostra scelta cade sul distretto di Triolet, a nord – ovest, dopo esserci documentati a lungo.
Aggiriamo il massiccio centrale, ci rendiamo conto che la vegetazione è varia e rigogliosa.
Le STRADE sono moderne ed asfaltate –lo specifico per chi si aspettasse realtà africane- l’isola è percorsa da un’autostrada a 2 corsie, che è però curiosamente attraversata dai pedoni a raso!!!! Stupefacente… i pedoni spesso camminano ai bordi dell’autostrada, ma il traffico non è così fitto, anzi a tratti è quasi inesistente. Le costruzioni sono simile alle nostre, specialmente nelle città. Ci pare che il tenore di vita sia quasi europeo, piu’ che africano, il che permette anche alla popolazione di godere delle bellezze dell’isola, fatto che noteremo spesso. Chiaramente ci sono anche realtà meno agiate.
“Le CONDIZIONI DI VITA a Mauritius sono tra le migliori del continente: solamente il 10% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, l’alfabetizzazione è alta e l’accesso ai servizi di base è garantito. Il tasso di infezione da Hiv è molto basso, appena lo 0,1%, e l’aspettativa di vita raggiunge i 73 anni.
La popolazione dell’arcipelago è composta in maggioranza da Hindu, con significative minoranze creole (discendenti dagli antici schiavi africani e dai coloni europei), cinesi e europee. Le diverse comunità hanno sempre vissuto in armonia tra loro, grazie anche agli equilibri garantiti all’interno delle forze politiche. L’unico momento di tensione dall’indipendenza si è registrato nel 1999, quando alcuni scontri tra la comunità creola e quella Hindu hanno portato a disordini nella capitale, in cui ha perso la vita anche un popolare cantante reggae. “ http://www.Peacereporter.Net/dettaglio_mappamondo.Php?idc=8&idm=1&menu_aree=625 Siamo curiosi, ansiosi di conoscere l’isola e la sua realtà, e guardiamo con attenzione ogni particolare. Ci sono moltissimi indiani, molte donne in sari (che nostalgia dell’India!), alcune persone dai tratti africani, alcune signore sicuramente di cultura francese –l’andatura femminile, elegante ed altera è riconoscibilissima! – Arrivati alla costa opposta il CLIMA cambia: non piove più! Mi colpisce un particolare di cui avevo letto sui forum di TPC: le colorate signore creole vestono abiti sgargianti e abbinano ombrelli coordinati dello stesso colore degli abiti e li aprono per proteggersi dal sole. Mi rendo conto che può sembrare banale aggiungere questo particolare, ma.. Davvero tutti sorridono! Attraversiamo la capitale: è una città moderna (qui i cittadini sono meno sorridenti e molto indaffarati, vigili compresi, considerando quanto sia difficile trovare un parcheggio come scopriremo piu’ avanti quando visiteremo la capitale…), con un porto turistico, alcuni palazzi molto alti, che si alternano a costruzioni basse che ospitano i classici negozietti per turisti, questo passaggio ci permetterà di orientarci quando torneremo autonomamente. Qui il traffico è piu’ caotico e denso. Di nuovo in autostrada fino ad una serie di rotonde che ci annunciano l’avvicinamento alla zona degli hotel turistici. Archiviamo ogni dettaglio, perché ancor prima di arrivare abbiamo deciso di affittare un’auto e muoverci per conto nostro. Le strade diventano piu’ piccole, il traffico piu’ denso, ci sono anche molti scooter. Aumentano, presentandosi in una sequenza molto fitta, i negozi di abiti di stilisti occidentali –imitazioni- a prezzo di discount, riconoscibili, perché hanno sempre qualche pullman parcheggiato davanti 😉 Ora descriverò l’hotel: prima di confermare non trovavo feed back decisivi! Se vi interessano le gite passate oltre! LA STRUTTURA Fanno capolino i primi campi di canna da zucchero, alte un paio di metri, intervallati da stradine che portano ai vari resort: ecco finalmente il nostro, La Plantation, prima dell’Oberoi (saperlo accanto garantisce una buona posizione, pensiamo, e per certi versi è proprio così). Occorre sapere che questo hotel ha molti pro e alcuni contro. PRO: la struttura in se è molto bella, con le sue fontane e gli spazi maestosi, un immenso parco la circonda. Immenso davvero! Le strutture non sono ammassate, sembra una cittadella immersa in un bosco, anzi in una foresta vista la vegetazione tropicale, che da il nome alla struttura, composta da alcuni caseggiati a 3 piani, collegati da scale e balconate, è piacevole percorrerle tutte per vedere dall’alto il parco e ammirare le montagne (operazione molto utile quando al mattino di deve decide *DOVE* fare le escursioni della giornata… ); un percorso pedonale, costeggia il fiume, in una successione incredibile di piante tropicali coloratissime: buganvillee rigogliose, palme, piante del viaggiatore e molte specie diverse, sembra un giardino botanico! Se amate passeggiare dopo cena, potrete camminare lungamente senza annoiarvi! Ci confermano che spesso è pieno per metà (non amiamo le folle e le lotte ai buffet); ha strutture comuni di buon livello, 3 ristoranti, di cui uno francese molto romantico e suggestivo, su isolette nella piscina, alcuni bar sparsi un po’ ovunque, una serie di piscine piacevoli; c’è un mini club (solo in francese, ma i bimbi di varie nazionalità non mi sembravano intimoriti) con attività che ho sinceramente invidiato (lo ammetto, sarebbe piaciuto anche a me fare il corso di hennè sulle mani… ;)… o di preparazione di cibi tipici o il corso di sci d’acqua!) Stupefacente come un bambino di 5-6 anni possa dal nulla riuscire a fare cose che un adulto farebbe con qualche timore… Sono comprese alcune attività gratuite (pattino, gita per lo snorkeling, etc); non ha assolutamente animazione invasiva: esiste un programma di attività esposto in bacheca accanto al ristorante dove si pranza, ma il tutto è decisamente discreto e silenzioso, apparentemente non si organizzano giochi rumorosi per gli ospiti (al massimo una partita di beach volley in spiaggia) e nessuno viene a scocciarti; alla sera vengono rappresentati degli spettacoli carini dal team di animazione, vicino alle piscine, molto bello quello che racconta la storia dell’isola. È perfetto per chi cerca relax e non ama i “trenini”, chi cerca un ambiente romantico e riservato (invece chi amasse animazione coinvolgente farà meglio a scegliere un altro hotel!). Ha personale cordiale e stanze molto spaziose (preferite quelle alte, noi ci siamo trovati benissimo al 3° piano). Clientela internazionale e varia.
CONTRO: La palestra, onestamente, è davvero deludente: tanto nascosta che per due gg non l’abbiamo trovata! dopo un paio di tentativi, abbiamo desistito, complici gli spazi angusti, pochi attrezzi (cyclette anteguerra, panche e poco piu’) e le muffe sul soffitto, capisco l’umidità, però… Non ci sono ascensori (o meglio pare siano non funzionanti): per chi ha problemi motori potrebbe essere un problema, le barriere architettoniche sono molte purtroppo. Ci sono lunghe scalinate e Alcune stanze del primo piano sono piene di zanzare e se sono vicine ai grandi ventilatori sono rumorose.
Soprattutto, la spiaggia non è esaltante. Se guardate il sito o il catalogo, noterete che compare una piccola spiaggetta con sabbia bianca, non è proprio così! La sabbia è beige, come in liguria, e soprattutto di mattina il colore del mare è verdastro. Ho letto alcuni commenti al riguardo che, però, non rendono giustizia alla situazione vera: non è ne un acquitrino, ne un paesaggi tetro! Assomiglia molto ad un paesaggio lacustre. Ciò è dovuto al fatto che la ricchissima vegetazione del parco si riflette nel mare al mattino (la luce arriva alle spalle del villaggio), in piu’ il fiume sfocia in mare e muove il fondo, di qui un po’ di acqua torbida, ma solo in prossimità della foce. Al pomeriggio, comunque, il mare diventa cristallino, l’inclinazione della luce cambia e tutto è decisamente diverso e piacevole. Altro appeal per passare almeno un pomeriggio in spiaggia è che i ragazzi dello staff girano con fantastici piatti di frutta fresca: fettine di ananas, papaia, uva… buonissima! Sei sdaiato all’ombra delle palme e servito e riverito da persone sorridenti che al tramonto ti chiedono che cocktail tu preferisca… Anche se non amate il genere villaggio, queste coccole non potranno che piacervi, anche perché davvero discrete. Può essere diverso da ciò che ci aspetta, io tuttavia sono dell’idea che fare tutti quei km per stare una settimana chiusi in una struttura, anche la piu’ bella, sia un vero spreco! E con solo 10 minuti a piedi si raggiunge un piccolo paradiso. Dalla spiaggia incamminatevi verso l’Oberoi, si attraversa una terra di nessuno, per un km scarso, fino ad arrivare ad una spiaggetta libera, frequentata da pescatori e fidanzatini mauritiani… Qui lo spettacolare Oceano Indiano vi stregherà: ci sono tornata piu’ volte ed ogni volta mi sono stupita della bellezza di questo tratto di mare. La sabbia è bianchissima! È uno scampolo, tra i due resort, ma se siete fortunati sarete soli, voi e il mare del colore piu’ bello che possiate immaginare… portatevi i teli, un buon cappellino, una T-shirt bianca e una protezione a schermo totale!!! (ci si ustiona). L’acqua ha sfumature incredibili, è calma e trasparente, leggere ondicelle sono complici dei giochi di luce che creano l’alternanza di colori “perfetti”, quelli che a volte si pensa siano artificiali sui cataloghi… Siamo rimasti ore ed ore in adorazione, abbagliati da tanta meraviglia… Abbiamo sentito raccontare da un signore che i ladri gli siano entrati in camera! Purtroppo ho letto di altri episodi come questo. Sinceramente a noi sembrava un posto davvero molto tranquillo, abbiamo in ogni caso riposto cellulari, soldi e documenti nella cassaforte a combinazione. Normalmente chiudiamo sempre i nostri bagagli e non viaggiamo ne’ con gioielli, ne’ con oggetti costosi. Se ne avete e non entrano in cassaforte, magari lasciateli in custodia alla reception. I RISTORANTI: Nel corpo centrale sotto la scalinata si trova il punto di ristoro principale: colazione, pranzo e cena vengono serviti a buffet. Si alternano le cucine indiana, francese, creola, italiana e cinese. Ogni sera c’è un tema diverso, ma c’è sempre una notevole scelta (e ci sono 3 ristoranti), c’è anche un menu’ baby, con pietanze non speziate. Il cibo indiano è eccellente, non perdete la serata indiana con le preparazione live!!! Nel complesso si mangia bene, salvo non siate di quei turisti che “o cibo italiano o niente”, in quel caso avreste meno scelta. Ci sono sempre molte verdure per costruirsi una fantastica insalatona, opzione molto comoda per il pranzo. La frutta è fantastica. I dolci sono forse il punto debole, ma si sopravvive…;) Il ristorante sulla spiaggia propone piatti serviti, molti sono fuori dall’all inclusive, ma si riesce comunque a mangiare qualcosa di buono. È suggestivo cenare a lume di candela sulla spiaggia, ciò che propone la cucina creola; potete scegliere tavoli appartati se siete una coppia. C’è vento la sera, meglio avere uno scialle o una felpa…Carino, ma… niente di che! Decisamente interessante invece il ristorante francese. Va purtroppo prenotato subito! Non è aperto tutti i giorni e ci sono in tutto 3 tavoli degni di nota: sono nel giardino sull’acqua, piccole isolette separate dal resto del ristorante, davvero suggestivo. Ci sono poi alcuni tavoli semi all’aperto e una sala interna, che secondo me toglie tutta l’atmosfera, adatta per gruppi… Appena l’ho visto ho desiderato andarci e ci siamo riusciti ben 2 volte!!! Ed alla fine abbiamo trovato un tavolo – isoletta, dove abbiamo trascorso davvero una bella serata! Ciò che mi ha molto colpita è l’atmosfera nel complesso, la posizione isolata dei tavoli sull’acqua, il poco rumore, l’atmosfera. Romantico ma senza essere supponente… molto amichevole il servizio, abbiamo chiacchierato a lungo con il nostro cameriere indiano, che ci ha ottimamente consigliato di scegliere un vino bianco sudafricano… perfetto con la cena a base di pesce e verdure e piacevolmente profumato (NB: vini alla carta ovviamente! il SudAfrica è vicino, quindi il vino è ottimo, fa poca strada, ed è il meno costoso); sebbene alcuni dettagli siano complici nel dare un tocco raffinato, con presentazioni da haute cousine, l’ambiente è decisamente informale. Anche in questo caso non tutto è compreso nell’all inclusive, ma ci sono sempre 3 opzioni per portata incluse. Esistono alcuni bar, per gli spuntini (buoni i samosa caldi), aperitivi, bicchiere della staffa, e caffè (si paga a parte l’espresso: occhio!); i cocktails non sono la loro specialità, sono piuttosto leggeri ed annacquati (tranquilli! Il ghiaccio è fatto con l’acqua minerale), ma chiedendo un cocktail a base di rum locale si ottiene una piacevole bibita tipica. Chiaramente noi ci siamo sentiti in dovere di provare tutte le varianti 😉 Dopo cena amavamo passeggiare nel parco, attraversare le piscine, fermarci a prendere un cocktail quando lo spettacolo proposto era interessante, oppure arrivare fino in riva al mare, passare qualche tempo sulle comode amache sotto i ficus (autan barriera, abiti chiari e a maniche lunghe d’obbligo!) a dondolarci e guardare le stelle. Ripensando a quelle notti, se chiudo gli occhi posso ancora udire il rumore del mare ed il fruscio delle foglie, sentire l’aria fresca sulla pelle, odorare la brezza marina, percepire la sensazione di quiete e tranquillità… Nel complesso ci siamo trovati bene e lo consiglieremmo per il rapporto qualità prezzo e la posizione strategica, però se siete molto esigenti c’è decisamente di molto meglio. COSA FARE A MAURITIUS Mare, Relax, e poi? Andare a Mauritius e passare 10 gg al sole sarebbe un peccato, e sicuramente non varrebbe il viaggio! Perchè fare tante ore di aereo per stare chiusi in un villaggio, quando si ha la Sardegna e altre bellissime mete italiane a pochi km? Ma…De gustibus non disputandum est! TAXI O AUTO? Abbiamo affittato un’utilitaria per 3 giorni, non consecutivi, ad un prezzo di circa 42€/gg. Il contatto è stato ottenuto chiedendo alla reception di indicarci chi contattare per affittare un’auto. La cosa divertente è che davanti a noi, il ragazzo di turno ha sfogliato le pagine gialle e ci ha fatto telefonare direttamente dalla reception, molto cortesemente. Volendo avremmo potuto cercare qualcosa da casa, per chi prevede soggiorni lunghi conviene sicuramente. Il nostro viaggio doveva avere una componente di relax e una di esplorazione, anche funzionalmente al meteo, facilmente individuabile guardando da nord verso sud. Il vantaggio dell’auto in affitto è l’autonomia assoluta che permette. Giri quanto vuoi, quando vuoi, tornando all’ora che ti va e vai dove vuoi, scegliendo al momento dove fermarti e dove andare… La guida è a destra, il traffico non è caotico, ma è necessario girare con una mappa. Ci sono zone un po’ critiche, senza molte indicazioni. Il taxi è piu’ adatto a chi preferisce farsi scarrozzare e consigliare sulle escursioni. Quando cercavo notizie per organizzare la nostra vacanza, ho avuto molte indicazioni preziose, vi copio un intervento – bigino di Veronica, gentilissima, che ci è rimasta quasi un mese, soggiornando nella costa Est, spero di invogliarvi a sfogliare la GuidaPerCaso di Mauritius.
“Queste sono le escursioni della durata di una giornata che abbiamo fatto da Belle Mare: 1)Tour del sud: Curepipe, Toux aux Cerfs, Grand Bassin e Chamarel, molto bella ma l’abbiamo fatta un po’ di corsa, forse valeva la pena spezzarla; 2)Isola dei cervi (3 volte, perchè per noi era comoda da raggiungere) e cascate di Grand Rivière; 3)Tamarin, per nuotare con i delfini e Flic en Flac ; 4)Port Louis e Giardino botanico di Pamplemousse (qui consiglio di affidarsi ad una guida); 5) museo della canna “l’aventure du sucre”, richiede minimo 2 ore, noi ne abbiamo impiegate 3, e costa nord ovest con sosta a Mont Choisi; 6) costa nord ovest da Pereybere percorrendo tutta la costa nord e poi nord-est fino a Belle Mare; 7)Ile aux Aigrettes, Mahebourg; 8)Costa del sud da Gris-Gris – dove ci avevano detto che era stato girato il film Cast Away ma poi ho verificato che è una bufala! – a Le Morne; 9) Parco de la Vanille, Cascate di Rochester e Valle dei 23 colori (“La Vallees des coleurs”); 10) Blue bay e parco del Val…8 (a blue bay abbiamo preso una barca con fondo di vetro e poi abbiamo fatto “snorkelling) Avendo una settimana a disposizione io non perderei Grand Bassin soprattutto in occasione di ricorrenze religiose indù (informati una volta che sei li); le terre colorate valgono la pena ma io ho preferito la Valle dei 23 colori, un posto interessante vicino a Bassin blanc, ci si arriva da Chamouni, dove ci sono terre colorate analoghe a quelle di chamarel ma c’è anche un un ambiente (cascatelle, laghetti, piante e coltivazioni) inperdibile. L’isola dei cervi è molto bella, ma può essere un po’ affollata, meglio non andare la domenica, a noi è piaciuta moltissimo.
Pamplemousse a me è piaciuto molto; dato che è vicina a L’aventure du sucre le puoi abbinare; questo museo a noi è piaciuto moltissimo perchè aiuta a “capire l’isola” e i suoi abitanti.
Molto belli i mercati, non solo quello di Port Louis ma anche quelli più veri in quasi tutte le cittadine dell’isola.
La spiaggia che mi è piaciuta di più in assoluto è quella di Belle Mare; c’è un tratto senza villaggi, ma anche i tratti di spiaggia di pertinenza dei villaggi sono liberi e per niente affollati e si possono percorrere tranquillamente (noi siamo andati a piedi da Belle Mare in direzione Troux d’Eau Douce per alcuni km).” Impossibile vedere tutto! Abbiamo deciso di stare sulla costa Ovest, ed esplorare il centro sud, con tappe finali nel distretto di Pamplemousse, decidendo al momento cosa fare. Ecco una sintesi della nostra settimana abbondante.
Il primo giorno lo trascorriamo in spiaggia, dobbiamo un po’ capire come organizzarci. Approfittiamo del pattino che occorre solo prenotare e subito ci rendiamo conto che non è il caso di avvicinarsi al reef! Un’onda “anomala” che ha superato la barriera, mi fa prendere una discreta paura… siamo lontani dalla riva, ma sotto di noi ci sono gli scogli!!! Chiaramente non abbiamo corso rischi reali di ribaltarci, ma io ho un sacro timore del mare… prendere il pattino è molto bello, ma te lo fanno tenere solo mezz’ora per volta, perché tutti possano usarlo, ma lo si può riprendere più volte. Vorremmo fare snorkeling, ma oggi il battello non esce perché il mare è un po’ agitato. Decidiamo di visitare la spiaggetta accanto, di cui avevamo letto in rete. BELLISSIMA!!! PARADISIACA!!! (Come arrivarci l’ho spiegato in precedenza) Siamo rimasti ore in adorazione. Soli, noi due e il mare, poi è arrivato un pescatore… Ho fatto mille foto! La giornata trascorre a tutto relax, di pomeriggio la spiaggia dell’hotel dove siamo tornati diventa carina, ci godiamo tutti gli agi che la struttura mette a disposizione… siamo in vacanza! Lettura, cocktail, frutta, e la giornata vola! Il secondo giorno torniamo nella spiaggia vicina, restiamo in adorazione del mare… bellissimo! 🙂 oggi troviamo altri 2 turisti del nostro hotel, ma per il resto c’è questo angolo semideserto che stupisce. Rientriamo; vogliamo fare la gita per lo snorkeling, sono scettici sulla fattibilità ma alla fine rinunciano ad andare oltre il reef come previsto: troppe onde! Si ripiega nel tratto di mare accanto ai nostri vicini, l’Oberoi, pazzesco… in pratica aggiriamo un piccolo tratto di scogli e finiamo in una spiaggia che prima non vedevamo, basta pochissimo per cambiare completamente vista e *qualità* del mare e della spiaggia! Ci immergiamo, ma purtroppo l’acqua è bassissima e la corrente ci trascina contro la barca e contro i coralli: bisogna fare molta attenzione. Ci sono alcuni pesci colorati, ma di poche varietà al confronto con la Maldive…Il corallo è in gran parte a pelo d’acqua, la corrente forte, mi massacro la caviglia appena tento di pinnare. Ho ancora la cicatrice! Fate attenzione. Ad un certo punto sento un dolore fastidioso, come se avessi incontrato una medusa, sensazione urticante sulle gambe e sulle braccia… intanto mi accorgo che la caviglia mi sanguina: giornatina!!!!! Torniamo in hotel e nel tragitto mi ricopro di bolle, la pelle è tragicamente urticata… inizio a preoccuparmi. Faccio una doccia e rifletto. Occorre capire di cosa si tratti, ma sicuramente si tratta di una reazione allergica, metto della crema cortisonica che mi ero portata da casa. L’infiammazione accenna appena a diminuire per cui telefono al contatto Reliance, che mi accenna che ci sono dei precedenti e mi consiglia di andare dal medico della struttura –l’ambulatorio era chiuso al rientro dalla gita- Lo allerta e io mi faccio vedere in ambulatorio da un infermiere, che non mi può dare nulla, quindi chiedo all’assistente del TO di richiedere la visita di un medico, che verrà a visitarmi in camera. “Reazione allergica”. Realizzo che è stato fatale il contatto con la corda del battello, sulla quale la corrente mi ha forzato ad avvicinare, era evidentemente ricoperta di alghe… Mi da dell’antistaminico, che nel giro di poche ore farà sfiammare l’eritema: STATE ATTENTI!!!! Ho descritto questo spiacevole episodio perché non capiti a nessuno di voi. Anche perché con questi trattamenti non potrete piu’ prendere il sole. Ecco, in quel momento, tra il nervoso e il disappunto, ho pensato che potevano benissimo avvisare i clienti, visto che c’erano stati altri casi, non limitarsi a dire che al mio ritorno avrei potuto chiedere il rimborso di quanto pagato per il medico e le medicine!!! 1° gg con l’auto Reduce di una brutta giornata, impossibilitata a stare in spiaggia – tra l’altro minacciava pioggia-, abbiamo preso un’auto e ci siamo recati a SUD: ancora non avevamo capito che, mentre al nord si tratta di brevi rovesci, come i famosi acquazzoni tropicali per intenderci, se a nord è brutto al centro diluvierà e a sud sara piovoso o coperto… regolatevi di conseguenza! 😉 Prima tappa nella capitale: giro veloce, ricerca di un cambio, e si procede. Sulla strada acquistiamo in un centro commerciale una tessera telefonica “Hello”, economicissima. Passando da Rose hill e in direzione Curapipe, forse a Vacoas o Quatre Bornes, o prima ancora, abbiamo visto uno SPLENDIDO MERCATO locale, dove trascorro -sicuramente mio marito ha apprezzato un po’ meno questa sosta!- ore piacevoli, all’insegna dello shopping etnico! Ci sono dedali di viette, il mercato è colorato e davvero interminabile. Sono venduti abiti molto belli, stoffe e altri indumenti ed accessori, prevalentemente indiani; se –come me- amate i mercati locali sarete molto soddisfatti! Io non volevo piu’ andarmene ed ho comprato tanti regalini e ricordi per me, tra cui una bellissima gonna riccamente ricamata di perline. Ci sono anche abiti occidentali a prezzi modesti. Intendiamoci, non sono prezzi indiani! Ma si tratta tutto: i venditori invece lo sono. Non mancano i banchi della frutta, bellissimi da vedere e fotografare. Scoppia un violento temporale, ma le bancarelle sono così vicine che quasi non ci si bagna, una pioggia torrenziale allaga in parte il mercato… meno male che sono sempre in infradito! La pioggia è calda, ma siamo rimasti al riparo e siamo praticamente asciutti. Lasciamo il mercato e ci dirigiamo a Curepipe, dove avevo letto esservi molti negozi indiani, negozi deludenti, almeno per me (ma io non faccio testo perché in India ci sono stata e ho un metro di paragone particolare…) Ce ne sono molti, ma andiamo oltre. Il cielo era nero, quindi scendiamo in direzione di GRAN BASSIN per visitare il tempio. Andandoci troviamo l’indicazione del Parco indicato da Veronica “la Valle dei 23 colori”, ma il tempo è pessimo, sempre peggio man mano che ci si addentra e si procede verso sud, quindi ci segnamo come arrivarci (da Curapipe seguite i cartelli per Gran Bassin) Arriviamo al tempio, che è molto grande e colorato, interessante per chi non abbia mai visitato regioni induiste, anche se è in quello stile colorato, quasi neo disneyano, non ricorda molto i templi antichi indiani…Tuttavia il tempio, dedicato al culto di Shivaratree e Ganeshaya, è un luogo suggestivo per la sua posizione, in collina, su un lago, con le diverse costruzioni sulle sponde. Passaggiamo cercando di renderci invisibili e facciamo il giro completo per godere della vista piu’ completa. Curiosità: questo lago con il suo santuario è considerato il secondo luogo sacro al mondo per gli indù dopo il fiume Gange, ed è proprio dal Gange che è stata prelevata l’acqua con il quale il lago fu consacrato per la prima volta nel 1893. Si respira aria di grande devozione, finchè l’arrivo di un autobus di turisti viola la pace e la sacralità dei luoghi. Purtroppo è molto fruito e spesso gruppi molto poco silenziosi rompono l’incanto. Scimmiette dispettose mangiano le offerte dei devoti. Capiamo che è tempo di proseguire, non amiamo sgomitare.
Una enorme statua di Ganesh, in restauro, ci saluta con uno sguardo intenso mentre ci allontaniamo. Percorriamo la via del tè, che ne attraversa le coltivazioni, quasi senza rendercene conto, inizialmente, e ci dirigiamo verso sud. Ci fermiamo per osservare la vista magnifica della costa sud: ecco il mare! Il tempo è di nuovo mutato, ora c’è vento. La luce è davvero particolare: il mare riluce all’orizzonte, raggi decisi attraversano nubi scure e dense; ha appena smesso di piovere e si sente ancora l’odore intenso della pioggia e di foglie di tè bagnate.
Alla fine della strada svoltiamo a sinistra, superiamo un cimitero e ci troviamo in una spiaggia libera, molto bella. Siamo nella zona di S.Felix. Un prato molto curato, padiglioni dove ripararsi dal sole o godere della vista comodamente sedute su panchine che si rivolgono al mare, e legare le biciclette, spogliatoi pulitissimi e servizi dove gratuitamente è possibile cambiarsi, ci danno indizio certo che i Mauritiani sappiano godere delle bellezze della loro bella isola! uno “strisciante” con curiosi fiori blu’ degrada dal prato alla spiaggia… Vediamo che ci sono alcune persone dedite alla pesca, ed altri dediti al relax, nonni con bimbi, ragazzini che giocano, giovani che prendono il sole… Ci avviciniamo ai pescatori e notiamo che il vento è molto forte ed anche la corrente del mare, ma i colori sono splendidi: la sabbia è chiara e il mare ha delle sfumature notevoli, malgrado si mosso. Ci mettiamo a passeggiare sul bagnasciuga, il vento ci scompiglia i capelli ed è quasi difficile tenere gli occhi aperti, tra l’altro la luce è molto forte. C’è un forte odore di salsedine: tutti i sensi sono stimolati. Sento la pelle scottare, malgrado il vento, e nel timore di ustionarmi –timore fondato – rinnovo la protezione (vivamente consigliata protezione almeno 30! …Anche quando è coperto!) Ripartiamo perché ormai sono le 4 di pomeriggio e non desideriamo trovarci in strada al buio. Costeggiamo per un po’ la costa, guidiamo a lungo anche per vedere dove potrebbe essere interessante tornare. Ci fermiamo ogni volta che un punto attira la nostra attenzione: le spiagge sono varie, si alterna lava nera, sabbia, vento, calette riparate, onde grandi e minacciose, angoli piu’ lontani dal reef e balenabili. Mauritius ha spiagge così varie! Assistiamo ad un tramonto bellissimo, non saprei dire dove, ma non eravamo soli, alcune macchine sostano in spiaggia insieme a noi. Il sole declina rapidamente: in pochi secondo calano le tenebre. Siamo ancora molto lontani dalla zona dell’hotel. Decidiamo di tornare sull’autostrada, non è semplice al buio, ma con la mappa ci arrangiamo. La strada sembra interminabile… Sull’autostrada chiediamo aiuto ad un benzinaio, gentile ci spiega dove siamo e dove uscire. Abbiamo solo qualche perplessità quando arriviamo nella cittadina degli hotel; un signore in scooter ad un semaforo si accorge di noi, ci vede in difficoltà con la mappa, attira la nostra attenzione e ci chiede in che hotel soggiorniamo. È gentilissimo! Ci accompagna fino alla svolta critica. Che persona gentile! J Non è la prima volta che ci capita qualcosa di simile, in viaggio, a Mauritius troveremo sempre persone molto attente a noi, alla nostra sicurezza, al nostro godere al meglio la vacanza, ad avvisarci se ci sono pericoli (zone dove non è il caso di fare il bagno!). Arriviamo nelle viette che portano ai vari hotel e finalmente siamo “a casa”! Sulla via del ritorno realizziamo che dopo le 5-6 è buio pesto e tutto è chiuso! Tenetene conto!!! Una doccia ristoratrice e siamo pronti per una serata di relax. Il giorno seguente ci concederemo una pausa al mare, ancora nella la bella spiaggia accanto alla nostra.
2°giorno con l’auto Siamo indecisi, ma il tempo promette pioggia a catinelle guardando a sud e non sappiamo se avventurarci all’isola dei cervi, anche perché è domenica e sappiamo che non è consigliabile perchè l’affluenza raddoppia, contando anche molti turisti mauritiani! Torniamo al sud, visitiamo una cascata segnalata, non ci entusiasma. Complicato parcheggiare, affollatissimo –ancora non mi spiego come un bus sia arrivato fino a lì…-purtroppo ci trascinano quasi a forza da una strada secondaria, “i mauritiani sono sempre gentili..”, penso, “magari ci stanno solo indicando una via meno fangosa” (occhio a dove mettete i piedi!!! Specie con le infradito…), invece si tratta di un procacciatore abbastanza insistente di spettatori per alcuni ragazzi che si lanciano da un masso molto alto nel laghetto sotto la cascata. Non ci tenevo a vedere ragazzi che rischiano l’osso del collo per poche rupie, (chiaramente sanno ciò che fanno, ma non è certo uno spettacolo interessante), ma questa cosa capita ovunque nel mondo, che si può fare? Ripartiamo e ripercorriamo la strada dell’escursione precedente: non è così facile ritrovare il Parco delle 23 terre colorate! Il tempo pare tenere, ma quando usciamo dalla stanza didattica, in cui vediamo gli splendidi 23 colori diverse di terre, e finalmente siamo nel parco …Inizia a piovere a dirotto!!! che sia la zona??? Ormai siamo lì, non ci torneremmo, quindi si va avanti, tanto la pioggia è tiepida! Ci viene da sorridere, ripensando al monsone indiano…Abbiamo sotto i costumi e con noi cappelli per il sole e parei, che ci hanno protetto… per qualche minuto! Inizia a piovere piu’ forte e a salire il vento, il cielo è sempre piu’ nero, Visitiamo cascate, orridi e percorsi dove vengono mostrate piante bellissime ed alcuni animali. Il tempo peggiore ancora e ormai siamo zuppi. Occorre salire lungo un percorso, che si fa in un paio d’ore –col sole sarebbe sicuramente piacevole starci di piu’ 😉 arriviamo finalmente alla zona dove sono state raccolte le terre colorate: ironia della sorte ora che la terra è zuppa le variazioni di colore sono minime… che beffa! Però si gode di una vista bellissima, facciamo delle foto curiose, che saranno soprattutto un ricordo che ci permetterà di rinnovare un sorriso: riguardando le foto fa davvero ridere vederci così fradici!!! Ma si sa, il turista esploratore è sportivo per definizione… 😉 In macchina abbiamo i teli e qualche indumento di ricambio portato per la spiaggia, neanche fossimo Super-eroi ci cambiamo e piu’ o meno siamo pronti per procedere… terremo gli asciugamani sotto di noi per non infradiciare i sedili, dirci zuppi è riduttivo… 😉 Ripercorriamo la strada fino alla costa, cambiamo spiaggia, ma sempre nella stessa zona, ora c’è addirittura il sole, saremmo quasi tentati di fare il bagno, tanti bambini stanno giocando in acqua, ma un giovane mauritiano ci blocca, avvisandoci che per noi è pericoloso. Ci sono gli scogli, i ricci, e noi, a differenza dei bambini del luogo non sappiamo dove vada bene e dove no. Ci spostiamo seguendo le sue indicazioni, pochi metri piu’ in là ci concediamo un bagno ristoratore… bellissimo! ricomincia a piovere… Sto in acqua? Ma sì, tanto… Un po’ angosciata dall’ipotesi di fulmini esco quando la pioggerellina si trasforma in scrosci. Ci ripariamo sotto un grandissimo albero: so che non sarebbe saggio farlo, ma tutti i locali sono lì e in effetti dopo pochissimi minuti la pioggia smette e tutti tornano in acqua felici! E noi pure… Torna il sole J. Torniamo vedendo un altro pezzo di costa dopo una giornata davvero impegnativa… Il giorno successivo ci meritiamo del bel tempo, ne siamo certi! 3°giorno con l’auto Questa volta non ci avventuriamo a sud, rinunciamo a qualsiasi ipotesi che ci spinga verso la zona centrale (è ormai chiaro che le nuvole stazionano lì) e questa volta andiamo a nord. Andiamo a Point Cannonier, avremmo voluto andare nell’omonimo hotel, ma non c’erano offerte per le poche disponibilità. Curiosiamo mentre ammiriamo il panorama dal capo, le informazioni sul forum corrispondono. La vista è molto bella!!!! Il mare è increspato per la corrente, cè una luce forte e pura, nessuna nube all’orizzonte! Anzi.. Gran mare, di un azzurro violetto molto bello, da contemplazione. (questa struttura ha piu’ spiagge, infatti quella che confina con l’area pubblica ed esposta al vento è deserta) Confermo che il bazar lì accanto vende di tutto e a prezzi onesti, gli stessi che fanno gli ambulanti in spiaggia… ero curiosa! Procediamo in auto e vediamo delle spiagge particolari, di chiara origine vulcanica! Un vento fortissimo rende eccitante camminare sugli scogli neri lavici con una mare agitato che faceva arrivare gli spruzzi addosso… Purtroppo come al sud vediamo molti cantieri, molte spiagge libere diventeranno presto resort esclusivi, togliendo ai locali, ma anche ai turisti, la possibilità di godere delle bellezze della natura.
È tempo di procedere, andiamo a Trou aux biches, la lunghissima spiaggia, caraibica per i colori da cartolina, che si può percorrere per parecchie centinaia di metri… forse piu’ km. Ne percorriamo una parte, troviamo un punto carino, praticamente deserto –pochissima gente, o meglio moltissima gente, ma spazi talmente ampi che ti sembra non ci sia nessuno. Ci rilassiamo, ancora una volta si intuisce che l’ustione è veramente un rischio concreto 😉 , prendiamo il sole, facciamo il bagno, un pisolino… poi arrivano dei venditori di frutta: fantastico! Per poche rupie possiamo mangiare dell’ananas fresco, pulito al momento! Buonissimo! Slurp!!! In hotel avevamo anche preso della banane. Improvvisamente la spiaggia si popola: decine di persone arrivano con enormi cestoni: è l’ora del pranzo. Donne dalla corporatura che comprova la bontà dei cibi locali, dispongono il cibo su tavolini da pick nick che sono stati montati in pochi minuti. Tutto accade rapidamente… Dopo pranzo come sono arrivati spariscono e noi capiamo che è tempo di lasciare la spiaggia anche per noi. Ci dirigiamo a Pamplemousse, poco distante, dove visiteremo i bellissimi giardini botanici: uno spettacolo!!!! La ninfee giganti sono davvero belle, alcune sembrano cuoriformi, inutile dire che io mi sia sciolta nel mio elemento: piante, fiori e caldo… 😉 portatevi dell’acqua! al parco fa molto molto caldo e le piante peggiorano la sensazione di umidità. Torniamo alla spiaggia accanto all’hotel per concludere serenamente la giornata. Poi alla nostra per l’aperitivo al tramonto.
La giornata è volata in un attimo… Rimane un ultimo giorno che passeremo tranquillamente tra la nostra e la spiaggia accanto. Bellissimo e rilassante ancora una volta! Abbiamo rinunciato alle escursioni piu’ famose, ma è stato bellissimo vagare senza una meta precisa. La vacanza è volata in un attimo, abbiamo fatto molte gite, ma è stata anche rilassante, malgrado la piccola disavventura… So già che se ce ne sarà occasione tornerò volentieri in questa bella isola, qundi si tratta solo di un arrivederci 🙂 …A presto!