Kwaheri Kenya, arrivederci Kenya
I pochi giorni che abbiamo trascorso in Kenya ci hanno permesso di constatare di persona la tradizionale ospitalità africana, una realtà profondamente umana e calorosa.
Era il 16 Gennaio 2007, quando ci arrivò la comunicazione che, causa l’illustre overbooking, siamo stati indirizzati al ventaclub temple point. Increduli, abbiamo appreso la notizia, quindi di nuovo il catalogo della Ventaglio alla mano.
Il profetico giorno giunse e, dopo aver volato per circa otto ore, arrivammo all’aeroporto di Mombasa. La cosa che feci, dopo aver superato le operazioni di prassi compreso i biglietto verde da cento per entrare, fu quella di accendere la sigaretta, quindi salire sul pulmino e partire alla volta di Watamu, più precisamente per Mida Creek Beach.
Arrivati in villaggio, i nostri occhi ci hanno regalato un visione a dir poco incantevole, il sogno si era avverato. Proprio come piace a noi la struttura si sviluppa per decine e decine di sentierini, ognuno dei quali porta a bungalow in muratura, dove sotto il tetto in “makuti” o foglie di banano, si respira la magica atmosfera d’Africa. Se la stanchezza del viaggio non prende il sopravvento, giungendo dalla via che porta alla bianchissima spiaggia, ci si rende conto subito di aver davanti un mare cristallino con tutti i toni del turchese che svela i suoi coralli tra giochi di luce e trasparenza.
Di notte, fra stelle e pleniluni, c’è un’aria di magia, è un attimo talmente romantico…Che è tornato con noi.
Abbiamo passato otto giorni indimenticabili, il villaggio offre parecchie attività diurne e gli spettacoli notturni fino alle ore 24.00, si può comunque passare altro tempo a chiacchierare in compagnia bevendo qualche drink. Tutte le mattine alle 10.00 parte una navetta che via mare porta, gratuitamente, a questa famosa “long beach”, una lingua di spiaggia bianchissima, visto che quella che offre il villaggio, altro non è che una “piccola” insenatura; approdando sulla spiaggia lunga preparatevi all’invasione di questi famosi ragazzi di spiaggia, conosciuti meglio con il termine di beach boys, ragazzi che vi vogliono vendere l’impossibile, più che altro artigianato locale; tutti gli altri che non fanno parte di questa schiera, con qualche esperienza in più e appoggiati da vere e proprie agenzie, vendono escursioni, soprattutto safari di due giorni nel famoso Tsavo National Park. Noi abbiamo effettuato questa escursione che ci ha portato nella parte Orientale del parco abbiamo trascorso tre giorni indimenticabili immersi nel mondo incantato e selvaggio della savana, dove leoni, elefanti, giraffe e zebre circolano liberamente nel loro contesto naturale. I pernottamenti sono organizzati in un tipico campo tendato che pur garantendo ogni comfort consente di rimanere anche la notte in un ambiente capace di custodire e alimentare le emozioni e le sensazioni raccolte durante il giorno; da segnalare la gestione italiana, con cucina attenta ai nostri gusti tradizionali, e la particolare attenzione posta alla salvaguardia dell’ambiente. Si trova lungo il fiume “Galana” nel cuore del parco riparato e circondato dalle tipiche palme “Doum” e da altri alberi indigeni. Vi si respira l’atmosfera dei tradizionali accampamenti da caccia africani. Per noi è stata un’ esperienza indimenticabile, ascoltando per quasi tutta la notte i rumori degli animali, ed aver appreso la mattina seguente, che un gruppo di babbuini ci aveva rubato la borsa contenente delle banane e della torta, appoggiata sul tavolino immediatamente fuori la tenda. L’itinerario è vario e va a descrizione della guida e lo scenario è qualcosa che non dimenticherete, se poi avete la fortuna di avvistare the King, il ghepardo o il più raro leopardo dormicchioso su qualche albero allora potrete ritenervi veramente fortunati; per noi non è stato così: nessun felino ma tanta emozione.
Purtroppo l’Africa non è solo quella della fauna e della flora, del mare e dei profumi; il lato oscuro dell’Africa si rivela ai vostri occhi sulla strada del ritorno del parco Tsavo: centinaia di baracche in legno e malta, col tetto in lamiera, abitate da bambini con gli occhi grandi che vi urlano JAMBOO al passaggio del vostro pulmino, vi raccomando: niente soldi e poche caramelle perché questi bimbi non hanno alcuna assistenza odontoiatrica!! Piuttosto bottiglie d’acqua, vestiti e tanto rispetto.
Abbiamo effettuato con amici di villaggio tre escursioni pomeridiane nella spiaggia che, personalmente ritengo la più bella tra quelle viste, talmente bianca da far male gli occhi, dove, per il gioco delle maree, la vista regala uno scenario unico, infatti alle 14 del pomeriggio ci si trova a dover camminare per centinaia di metri con l’acqua alle caviglie prima di poter raggiungere la famosa isola dell’amore.
Un consiglio che do a tutti: portatevi e spalmate per l’intera vacanza, creme solari con fattore di protezione altissimo, sulla schiena mettevamo la 60!! Buone vacanze a tutti ANNA & MAURY