Delhi, Agra, Varanasi, Amritsar, McLeodGanj
24/09/2006 Organizzazione del viaggio Mattinata dedicata all’organizzazione della prima parte del viaggio. All’agenzia abbiamo prenotato l‘ aereo per Varansi a/r, il treno per Amritsar, l’escursione ad Agra piu’ i vari trasferimenti in taxi. Da un Internet Point un’occhiata alle mail, telefonate e prenotazione GuestHouse a Varanasi…Io ancora non riesco a credere a quanto sia “cheap” Internet e il telefono in India…
24/09/2006 Pomeriggio dedicato alla Moschea e al Red Fort. Primo approccio con i mercati locali. Jama Masjid bella, Red Fort imponente.
25/09/2006: Agra…Ovvero Taj Mahal. Che prova d’amore! E’ indicato tra le meraviglie del mondo e io lo aggiungerei ai miracoli dell’amore. Quale donna non sognerebbe una prova come questa? Noi donne comuni ci accontenteremmo di una casetta…! Forse non abbiamo scelto l’orario migliore per la visita ma lo spettacolo e’ stato superbo! Bianco come la sposa, puro come l’amore sincero provato per la propria moglie, semplice nei decori ma maestoso nel portamento, visibile e ammirabile da qualsiasi angolo e direzione.
E’ come credo che sia l‘ amore vero tra due persone.
25/09/2006: … traffico di Delhi “BipBipBip”: arrivo da destra! “BipBip”: arrivo da sinistra! “Beeee”: fate largo! “BeBeBep”: fatti piu’in la! Questa e’ stata l’esperienza di oggi nel traffico di Delhi.
La guida e’ a destra come in Inghilterra ma l’ordinamento e le regole sono esclusivamente indiane. Le strade principali sono per lo piu’ a 3 corsie ma le code indiane possono essere a 4,5 o 6 e non manca neppure il “contromano”! Da provare!!!! Da non provare, anche se del tutto impossibile, l’inquinamento della citta’. Gia’ alle porte di Delhi ti assale il puzzo di benzina e fumi, si fatica a respirare, vestiti e pelle cambiano colore e il caldo afoso non allevia il disagio.
Tanta gente vive sul ciglio della strada di questa grande capitale. Tanti senzatetto si addormentano tra i divisori delle corsie. Forse il caos, le macchine, i tuc tuc, i camion che attraversano da mattina a sera la citta’ gli fanno compagnia. Ma le vacche, a zonzo e padrone della strada, con il loro sguardo sornione sembrano dire : “don’t worry , come to mama”.
26/09/2006: Arrivo a Varanasi Dopo un’ora di traffico nel centro di Delhi arriviamo ai Domestic Flight: partenza per Varanasi.
Arrivati a destinazione, il tragitto Varanasi Airport-Guest House e’stato un susseguirsi di pit-stop per caricare e scaricare vari amici del nostro autista…”2 minutes Madame…2 minutes Madame” si sono trasformati in quasi 2 ore! A questi va aggiunto il percorso tra i vicoli del centro di Varanasi alla ricerca dello Shindia Ghatt.
Dopo la rincorsa del nostro “autante/accompagnatore” tra i vicoletti stile labirinto con la paura che mi rubasse lo zaino, il caldo afoso insopportabile, gli odori e il caos arriviamo alla Guest House…Non posso descrivere come io e R. Ci siamo guardate a quello che si e’ presentato ai nostri occhi! Nonostante questo la camera e’ pulita ma spartana; le formiche ci sono ma un po’ di citronella ha rinfrescato la stanza. La doccia con acqua fredda non e’ male dato che qui e’ molto caldo e anche molto umido.
Lo spettacolo dalla terrazza e’magico e il primo giro in barca sul Gange di sera e’ stato mistico.
In questi giorni c’e’ una importante festa in citta’ e stasera abbiamo assistito ad una celebrazione sulle rive del fiume.
Stordite dal caldo e innervosite dall’albergatore non credo oggi siamo riuscite ad apprezzare la bellezza di questo posto.
Tempo 4 giorni.
TODO LIST per domani: Comprare pile, carta igienica etc.
Trovare Banca per prelievo Telefonare casa + Internet Point Andare Indian Tourist Office 27/09/2006: Varanasi-Sarnath Dopo esserci perse tra i vicoli di Varanasi abbiamo trovato la via principale. Manco a dirlo…CAOS ASSOLUTO!!!! Compere fatte poi dirette all’India Tourist Office. Oggi era il World Tourist Day per la promozione del turismo come forma di ricchezza per cui noi abbiamo “comperato” la visita guidata di Sarnath per il pomeriggio e qualla di Varanasi per il giorno seguente.
Ci hanno accolto con corone di marygold, tica rossa in fronte e foto ricordo.
Pomeriggio dedicato ad una immersione nel Buddhismo nella citta’ di Sarnath dove Buddha ha tenuto il primo sermone, quello sulle “vie di mezzo”.
Ho avuto il primo approccio con i differenti monasteri buddhisti, dal cinese al giapponese e al nepalese.
Mi ha fatto piacere avere una guida: meno sbattimenti, piu’ informazioni, qualche storiella. Abbiamo fatto i nostri primi acquisti Varanasi Varanasi e’ un labirinto di viuzze sporche e puzzolenti ma molto pittoresche. Vendono e fanno di tutto; a seconda della stradina cambiano i colori e i profumi. Dal blu al giallo e all’arancione; profumi di incenso, gelsomino, latte cotto per formaggio o yoghurt, spezie. . . E perche’ no anche di piscio e merda.
Le vacche sono veramente sovrane. Al mattino abbiamo visto una donna cucinare il chapati per una vacca che era fuori dalla porta di casa. Magari non ha di che sfamarsi . Ma qui la spiritualita’ e’ talmente forte che gli idoli, le preghiere, fare del bene al prossimo e’ uno stile di vita.
Devo ammettere che qui trovo le persone molto gentili e tranquille ma sinceramente, come sto dicendo a R. Da quando siamo arrivate, se fossi stata da sola me la sarei fatta sotto. Credo che i timori siano solo nella mia mente perche’ poi e’ tutto molto “indiano” ma i vicoli bui e stretti e il caldo soffocande rende il “labirinto” Varanasi un po’ inquietante. . .Se poi di sera ti dimetichi la torcia. . .E’ meglio che paghi qualcuno per accompagnarti a destinazione.
Una persona potrebbe nascere e morire tra questi vicoli. Se perdi i punti di riferimento e’ veramente difficile orientarsi.
Ma, col senno di poi, dico . . . DA PROVARE!!!! 28/09/2006 Visita di Varanasi Sveglia alle 4.30 per giro in barca sul Gange… FAVOLOSO!!!!!! Il sunrise e i riti del mattino proseguono ormai da secoli. Il Ganga, fiume fangoso e inquinatisssimo, e’ considerato nettare: ne bevono l’acqua, si lavano per purificarsi, gli dedicano preghiere; e’ fonte di vita.
La visione al mattino presto e’ spettacolare, da osservare da lontano e in silenzio per non disturbare le meditazioni e non invadere i rituali.
Sembra che i turisti abbiano invaso Varanasi con i soldi ma non sembra che abbiano intaccato le usanze degli abitanti e dei pellegrini.
Le persone sono curiose, hanno voglia di parlare con “lo straniero” per raccontare le loro credenze. Alla fine della chiacchierata, certo, ti mostrano il loro negozio ma non ti forzano ad entrare e a comperare. In fondo, come loro dicono e come tutti pensano,“I soldi non sono tutto e non danno la felicita’ “…E gli induisti credono nel destino per cui se oggi non sono riusciti a vendere la sciarpa significa che quella vendita non gli avrebbe portato benefici.
Credono nelle rinascite “perche’ una sola vita non non e’abbastanza”. Questa credenza li rende felici e consapevoli che se in questa vita tutto va male la successiva potra’ essere migliore.
Agli occhi di un occidentale questo modo di pensare e’ una scusa per non cercare di migliorarsi e di non prendersi le proprie responsabilita’, di lasciare che la vita ti scorra addosso.
E’ giusto che non cerchino di migliorarsi? Che non cerchino di vivere in condizioni igieniche migliori e di avere cura di se stessi? Non lo so.
Gli Indiani sembrano felici, noi no.
Dove sia il giusto e’qualcosa di troppo grande per me, non ho risposte, non lo so.
Credo che ognuno debba capire cosa sia giusto e buono da solo e con i propri tempi, senza forzature esterne o imposizioni. Io spero che l’occidentalita’ non riesca ad assorbirli totalmente o a invaderli con arroganza.
Cronaca della giornata: Sveglia 4.40 AM Ore 5.45 AM giro in barca sul Gange Tempio nepalese a decorazioni erotiche Monkey Temple Varanasi University con tempio di Shiva Golden Temple (chiuso a causa di recenti attentati e timori per eventuali altri ) Mother India Temple 12.30 SIAMO DISTRUTTE!!!!! A nanna per qualche ora Cena “Nanna” 29/09/2006 Sarnath con Ani-la Mattinata tranquilla…Meno male perche’ la notte e’ stata quasi insonne. In questi giorni di festa i generatori di corrente saltano in continuazione e vengono azionati quelli manuali automaticamente. Quello fissato sul nostro pianerottolo nella Guest House non e’ proprio l’ultimo modello per cui è’ MOLTO rumoroso. Fa’ un caldo bestiale e anche dopo la doccia fredda il sollievo dura molto poco. Dopo colazione siamo tornate a Sarnath per salutare una monaca buddhista amica di Wendy. Abbiamo passato un bel pomeriggio tranquillo fuori dal caos e dal caldo di Varanasi. Ci ha portato al monastero buddhista e all’Universita’ dove studia. Che posto tranquillo, la pace e’ sovrana. L’espressione religiosa buddhista e’ completamente diversa da quella induista. Da un lato pulizia, ordine, armonia, di colori, movimenti e rituali; dall’altro sporcizia, caos, disordine ma regalita’ . Regalita’ dei templi, dell’abbigliamento delle donne, dei rituali individuali sul fiume. La suorina ci ha salutato con la tipica sciarpa bianca. Ho ricevuto la mia prima benedizione…Speriamo mi porti bene.
Dopo cena abbiamo assistito alla cerimonia sul Ghatt principale in favore della divinita’ Durga a Varanasi.
01/10/2006 Arrivo ad Amritsar Sveglia ore 5.30. Meno male abbiamo dormito a Delhi al “Prince Polonia”…Peccato che non ci siamo potute godere appieno la stanza : partite tardi da Varanasi e arrivate tardi in albergo; io poi non stavo molto bene: ho sudato tanto a Varanasi perdendo tanti sali e zuccheri.
I treni indiani e le stazione di Delhi sembrano ben organizzati ma ovviamente secondo i “loro metodi”. I treni devono essere prenotati con largo anticipo; prima che il treno parta vengono pubblicate e appese le liste con nomi e posti numerati. Abbiamo faticato un pochino a trovare i nostri nomi dato che si erano trasformati in PAPA e DULA VIGA…Non faccio altri commenti Il caldo e la stanchezza mi hanno fatto venire un calo di pressione…La solita straniera che sviene alla stazione di Delhi! R. Mi ha aiutato tanto e una volta sul treno mi sono ripresa: ho mangiato poco e riposato tanto. Arrivata ad Amritsar mi sentivo un leone, un leone nella regione dei Sikh. Nel tardo pomeriggio cambio della guardia alla frontiera tra India e Pakistan. Molto interessante anche se l’ho trovato un po’ troppo folkloristico.
Il Punjab e’ una regione molto ricca. Lo si nota subito perche’ le persone non sono cosi’ magre, ci sono tanti campi coltivati, i mercati sono molto forniti e piu’ puliti di quelli visti fino ad ora. La popolazione e’ molto cordiale e, nonstante tutti ti osservino divertiti, sono molto curiosi e desiderosi di salutarti, di sapere da dove arrivi e quale sia il tuo nome. Abbiamo dormito da Mrs. Bandahari Guest House…Delizioso! I prezzi sono un po’piu’ alti rispetto agli standard Indiani ma per poco piu’ di 10 Euro si dorme tra lenzuola fresche e ricamate, in una camera enorme con un grande bagno e salottino. Per la prossima volta: soggiorno prolungato per visita e relax ai bordi della piscina o tra gli incantevoli giardini.
03/10/2006 Giornata intensa: Lezione di filosofia buddhista sui “cattivi pensieri” dal libro del Boddhisava.
Abbiamo visto il Dalai Lama che rientrava a casa dopo uno dei sui viaggi Presi contatti con LHA – Associazione no-profit – . Domani comincio. Aiutero’ l’associazione con un DB Access per la loro gestione interna.
Splendida passeggiata tra le montagne con Darjee e Sopa fino a Bagshu e poi fino alle cascate.Splendido, e la loro compagnia e’ davvero speciale. Peccato che si capisca poco il oro inglese perche’ potremmo arricchire il nostro cuore ogni minuto.
Oggi io e R. Non ci sentivamo molto bene: stanchezza, mal di gola, un po’ febbricitanti. Forse e’stata l’aria condizionata o il repentino cambiamento di temperatura. Pero’ siamo felici ed entusiaste di questa esperienza.
06/10/2006 Stiamo ancora male: raffreddore, tosse, mal di testa…UFFAAA!!!! Non facciamo altro che bere hot ginger/lemon/honey tea…Aiuta sul momento, solo sul momento pero… Giornata intensa ma speciale: Sveglia ore 6.30 Tempio per puja con il Dalai Lama Che emozione!!!! Poco prima della fine della preghiera siamo andate davanti alla sua casa e dalla macchina HH ci ha guardate e dato la sua benedizione. Per me e’ stato come se mi avesse scagliato una freccia d’ amore. Il mio primo istinto e’stato quello di inginocchiarmi e abbassare la testa in segno di rispetto. E’stato molto intimo, straordinario.
Onestamente, fino ad oggi, vedere HH, vedere e salutare i monaci o andare al tempio mi avevano lasciato quasi indifferente. Si’, bello, ma non era scattato niente dentro di me.
Ma oggi, non so, il suo viso sereno e l’aria di semplice potenza che emana mi hanno lasciato senza parole e con le lacrime agli occhi.
Ho iniziato a fare il volontariato per LHA. Sono contenta di farlo, era quello che volevo fare.
08/10/2006 MOMOS’ DAY Domenica splendida. Finalmente dopo 5 giorni di febbre, tosse, raffreddore ci sentiamo bene…Un pochino meglio in realta’ Abbaimo trascorso la giornata con Sopa e Darjee. Il loro obiettivo era quello di insegnarci a fare i momos : tipici tortelli tibetani. Dopo il 20esimo momo sono QUASI riuscita a chiuderli…Mi sono riusciti meglio i cappelletti e loro si sono fatti una grassa risata.
Prima abbiamo comperato verdure, farina etc. Poi i ragazzi hanno preparato tutto per noi…Su 20 pezzi forse 1 mi e’ riuscito bene ma e’ stato divertente.
Non hanno niente eppure ti danno tutto quello che hanno. Forse quando hai poco o niente e’ piu’ facile “liberarsi” di cio’ che hai.
Non lo so…Piu’ cose hai e piu’ si e’ attaccati alle cose materiali: oggetti, denaro, vestiti. Perche’? Non lo so , proprio non lo so.
Io sono molto attaccata alle mie cose, le possiedo, sono mie anche se e’ vero che condividere quello che hai rende tutto piu’ piacevole e dona un valore in piu’ alle “tue” cose.
12/10/2006 : Vacanza quasi finita Domani si parte per Delhi. Ho voglia di tornare a casa, mi mancano le mie cose, il mio gatto e ho voglia di vedere mia mamma.
Anche in questo caso sono molto piu’ fortunata di tante altre persone che vivono qui, soprattutto a McLeod Ganj. Tutti vorrebbero tornare in Tibet ma non possono perche’ non hanno soldi, non hanno il passaporto e non sanno come procurarselo o perche’ non sanno come fare per tornare al loro villaggio: sono arrivati qui da bambini e non si ricordano piu’ da dove sono partiti, magari i loro genitori sono morti…Che storie tristi.
R. Vorrebbe rimanere ancora ma il mio tempo e’ scaduto qui. E’ stato sufficiente per me: ho visto quello che volevo vedere, ho fatto quello che volevo fare, ho capito quello che volevo capire. Sono solo di passaggio.
Le persone che ho incontrato le portero’ sempre nel cuore, le esperienze che ho fatto mi cambieranno per sempre. Sono felice.