Squali toro a Cuba
Il giorno successivo facciamo una escursione organizzata nella valle di Vinales, famosa per le piantagioni di tabacco e per i mogotes (colline arrotondate). L’escursione a dire il vero è un po’ troppo turistica, anche se la guida è simpatica e preparata. Visitiamo anche la cueva del indio e il murale della preistoria. Quello che più ci colpisce è la visita alla casa di un contadino, da cui acquistiamo una quarantina di ottimi sigari ad un ventesimo del prezzo ufficiale, e la vista spettacolare dei mogotes. Alla sera torniamo all’Avana per assistere alla cerimonia del canonazo. Il giorno successivo visitiamo la città (che avevamo già visto 5 anni prima). Ci concediamo anche un riposante giro in calesse.
La sera partiamo dall’Avana in aereo alla volta di Camaguey, per poi proseguire verso Santa Lucia. Siamo gli unici turisti a bordo dell’aereo e, arrivati alle 19.30 a Camaguey, abbiamo una brutta sorpresa: non c’è alcun taxi fuori dall’aeroporto. Come fare ad arrivare a Santa Lucia (che dista circa 130 Km da Camaguey)? Per fortuna una hostess ci aiuta e ci chiama un taxi, che ci ha porta a Santa Lucia e ad un prezzo ragionevole (50 cuc). A Santa Lucia alloggiamo all’hotel Gran Club Santa Lucia. Carino, ma nulla di più. Ci sono 3 tipi di camere, noi siamo nelle più economiche e spartane, ma comunque accettabili anche se mi aspettavo qualcosa di meglio. Il cibo è di buona qualità.
La mattina dopo ci rechiamo immediatamente al diving Sharks Friends per programmare le immersioni.
Il nostro viaggio è infatti finalizzato, oltre che a vedere Cuba, anche ad immergerci con gli squali toro. Cuba è rimasta purtroppo uno dei pochi posti al mondo in cui è possibile ammirare questi splendidi animali, oggetto di caccia indiscriminata a causa delle loro pinne, considerate pregiate sul mercato asiatico. La popolazione di squali toro, come quella di tutti gli altri squali, si è ridotta dell’80%.
Ma torniamo allo Sharks Friends: il diving è a circa 500 mt dal Gran Club Santa Lucia. Muniti di sano entusiasmo e voglia di mettere la testa sotto l’acqua, nonostante il tempo molto nuvoloso e il mare mosso, chiediamo al responsabile del diving il programma delle immersioni e gli chiediamo se è possibile vedere gli squali toro. Sia lui che l’altra guida ci rispondono in modo molto sgarbato, scocciati, e ci dicono che squali toro non se ne vedono da mesi in quanto ne sono stati uccisi un paio e di toglierceli quindi dalla testa. Ci trattano in malo modo, e quando gli chiediamo di poterci aiutare a trasportare l’attrezzatura del nostro hotel al diving, ci rispondono che non hanno tempo e mezzi per aiutarci. Non sanno a che ora usciranno perchè il mare è mosso, e non ci spiegano nulla sul programma delle immersioni.
Totalmente sconfortati (tempo brutto, mare mosso, spiaggia sporca e piena di alghe, niente squali toro, guide sub antipaticissime) torniamo al nostro hotel intenzionati a questo punto a fare escursioni. Al banco escursioni del nostro hotel conosciamo il mitico Dieppa, istruttore SSI da 23 anni che, anche se non esiste una insegna DieppaSub, accompagna i turisti del Gran Club in immersione. A differenza dello Sharks Friends, che parte dall’hotel e arriva al canale di Nuevitas con un gommoncino su cui si sta stipati e tutti vestiti, Dieppa ha una barca grande ancorata nel canale, a cui si arriva con la sua macchina passando per una strada non asfaltata costeggiata da vegetazione e stagni. La barca non è certo nuova, ma effettivamente è comoda e spaziosa.
Il primo giorno siamo in barca con una simpatica coppia di canadesi, Dave e Barbara. E’ la quindicesima volta che tornano a Cuba in 5 anni, affidandosi sempre a Dieppa per le immersioni. Facciamo la prima immersione al relitto del Mortera, molto carino. Prima qui veniva fatto shark feeding con i toro, ma ora non se ne vedono più. Una murena verde, enorme, addomesticata, si lascia accarezzare da Dieppa e da noi. Decidiamo per oggi di fare una sola immersione, ma chiediamo a Dieppa se l’indomani ci porta a vedere gli squali toro. Lui ci spiega che si possono vedere in un posto che conosce solo lui, dove in genere non porta i turisti, perchè è una immersione impegnativa che si trova all’imbocco del canale, e profonda.
Il mattino dopo eccoci pronti per l’immersione: siamo solo noi sulla barca perchè i 2 amici canadesi devono ripartire e hanno lo stop di 24 ore prima del volo. Il mare si è un po’ calmato, anche se le onde fuori dal canale arrivano quasi a 2 metri. Dieppa si è portato una seconda guida, che si immergerà con noi, mentre lui, compre sempre senza muta, con uno schienalino al posto del gav, e un ficile subacqueo, si butta da solo per cercare di arpionare un pesce che, con il suo movimento di preda ferita, dovrebbe attirare gli squali. Non faremo shark feeding, ma useremo questa tecnica solo per attirarli. Dopo 2 minuti ci buttiamo per raggiungere Dieppa: scesi a 40 metri, lo vediamo più profondo di noi, ache sta recuperando il pesce arpionato. Uno squalo toro di circa 3,5 mt si materializza all’improvviso dietro di lui e Moreno, la seconda guida, comincia ad urlare nell’erogatore per avvisare Dieppa, il quale per fortuna si gira e allontana il toro con il calcio del fucile. Io e mio marito abbiamo l’adrenalina a livelli altissimi, scendiamo alla stessa quota di Dieppa, e ci godiamo lo spettacolo di 3 toro che ci girano intorno. Purtroppo la visibilità è decisamente ridotta e la profondità elevata, quindi dopo un po’ di minuti dobbiamo risalire: abbiamo accumulato parecchi minuti di decompressione, che dovremo smaltire risalendo. Una volta sulla barca, non vediamo l’ora di rivedere le riprese fatte ai toro. Nel frattempo, Dieppa propone come seconda immersione “l’aragosta safari” a circa 15 metri, per catturare le aragoste che mangeremo a pranzo. Dopo circa 2 ore di sosta, a prendere il sole sulla barca, ci immergiamo di nuovo e peschiamo 3 aragoste enormi, il nostro pasto. I 2 ragazzi dell’equipaggio ce le cucinano al momento, con riso bianco, banane fritte e lo snapper arpionato nella prima immersione. Squisite!!! Per concludere la giornata, andiamo in barca a vedere i fenicotteri rosa (a Santa Lucia c’è una delle colonie più grandi del mondo). Ci avviciniamo moltissimo, fino a che i fenicotteri si alzano in volo proprio sopra le nostre teste: con la nostra videocamera riprendiamo lo spettacolo. E’ stata una giornata perfetta, che non dimenticheremo.
Il giorno dopo torniamo a vedere i toro: ci immergiamo nello stesso punto ma stiamo ad una quota più alta, circa 40mt, e il mare più calmo e la migliore visibilità ci consentono di apprezzare anche i meravigliosi coralli e spugne di questo sito. Nel frattempo, ecco arrivare il primo squalo toro, il più grande, ci gira un po’ intorno e poi se ne va. Ne arrivano altri 2, di circa 3 mt, che invece ci girano intorno a lungo. Siamo noi a dovercene andare perchè i nostri computer ci segnalano un tempo di decompressione elevato e l’aria nelle bombole è già sotto i 100 bar.
Facciamo la seconda immersione su un altro relitto, situato su un drop-off di circa 1000 metri, che cade ripido nel blu. Tanto corallo molle, ma poco colore.
E’ stata un’esperienza fantastica, grazie e Dieppa! Alla fine ci rendiamo conto di avere spese una cifra accettabile per queste splendide 3 giornate di immersioni e in ogni caso molto meno rispetto a quanto avremmo speso con l’altro diving, e abbiamo visto i toro! Ma ora è tempo di partire per proseguire il tour di Cuba. Noleggiamo la macchina e partiamo alla volta di Trinidad, percorrendo la Carretera Central.
Lunga la strada ci fermiamo in vari paesini, tra cui Minas, in cui visitiamo la fabbrica di violini.
Proseguiamo fino ad arrivare a Sancti Spiritus, di cui visitiamo il centro storico. E poi eccoci a percorrere la spettacolare Valle de Los Ingenios. E’ meravigliosa, con la vegetazione rigogliosa e i campesinos che a cavallo ci salutano e ci fanno grandi sorrisi. E’ una Cuba rurale lontana dalla più turistica Avana: qui la gente vive di agricoltura e allevamento. Ci fermiamo più volte per fare foto e riprese. Arriviamo al tramonto alla Manaca Iznaga dalla cui torre si gode di una ottima vista della valle e del tramonto.
Arriviamo a Trinidad con il buio e non sappiamo ancora dove dormire. In pochi minuti troviamo una casa particular, da El Chino, spartana ma molto pulita. La moglie del Chino ci prepara una abbontantissima e ottima cena per soli 7 cuc.
Il giorno dopo ci dedichiamo alla visita della città di Trinidad, stupenda. Vi si respira una atmosfera coloniale, e la gente è genuina e cordiale. Ci fermiamo alla casa della cultura e acquistiamo alcuni dipinti. Poi visitiamo il centro e i vari palazzi fra cui quello del Conte Brunnet, molto bello, e la fabbrica della ceramica.
Al pomeriggio decidiamo di fare un giro a cavallo. Guidati da un campesino, visitiamo i dintorni di Trinidad: cavalcando guadiamo un fiume, passiamo in mezzo a piantagioni di banane e attraversiamo enormi pascoli con centinaia di capi di bestiame che ci guardano incuriositi. Trascorriamo 2 ore di pace assoluta e torniamo dal Chino quando ormai il sole è tramontato. Dopo una lauta cena a base di gamberi in salsa cubana, andiamo a sentire un po’ di musica e a berci un mojito alla casa della Trova. Il mattino dopo è ora di ripartire: entro la sera dobbiamo essere all’Avana per prendere il volo di ritorno per Milano, ma abbiamo il tempo per una visita lampo a Santa Clara, passando per le montagne di Topes de Collantes. A Santa Clara visitiamo il mausoleo del Che e poi ci rimettiamo in viaggio per l’Avana.
La vacanza è terminata, ma abbiamo foto, video e soprattutto tanti ricordi da conservare.