Un bell’itinerario nel nord della Moldova
Molti che per la prima volta pensano di fare un viaggio nella repubblica di Moldova si interrogano su che cosa valga veramente la pena visitare al di là di Chisinau e delle meravigliose gallerie della città sotterranea di Cricova...
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Molti che per la prima volta pensano di fare un viaggio nella repubblica di Moldova si interrogano su che cosa valga veramente la pena visitare al di là di Chisinau e delle meravigliose gallerie della città sotterranea di Cricova… Effettivamente le attrazioni non sono così numerose come nella vicina e splendida Romania ma con un pò di spirito di avventura ed una buona mappa anche la piccola Besarabia può offrire al visitatore degli angoli incantevoli sopratutto dalla primavera inoltrata fino all’inizio dell’autunno. In questo tour virtuale voglio proporvi un itinerario che feci in auto nella primavera del 2004 e che solo ora racconto dopo aver messo insieme tutto il materiale conservato di quel viaggio che dopo il mio ultimo trasloco non ritrovavo più. Iniziamo? Via, si parte! Uscito dalla capitale ho imboccato la strada che porta verso Orhei (quindi verso nord) e superata la rotatoria di Cricova ho percorso ancora una trentina di km fino all’altezza di Ivancea dove si svolta seguendo le indicazioni turistiche per il “Complexul Muzeal Orheiul Vechi” che si trova tra le località di Trebujeni e di Butuceni. Questo è forse il vasto ed interessante complesso museale all’aria aperta di tutta la Moldova ed è costituito da monumenti archeologici, fortificazioni e obiettivi etnografici di varie epoche risalenti fino al paleolitico. Dall’alto del più elevato promontorio inserito in queste piccole vallate spicca il campanile (clopotnita) del monastero rupestre di Pestera che risale al XV-XVI secolo (a poca distanza è visibile anche una croce di pietra massiccia risalente al sec. XXVIII), esso è completamente scavato nelle viscere della roccia e per l’appunto rimane visibile solo il campanile dall’esterno. A circa un km da Pestera sorge un altro monastero rupestre, quello di Bosie completamente scavato nelle roccie e particolarmente interessante per le scritture votive incise sulle pareti in antica lingua slavona risalenti al XV-XVI secolo. Nel corpo centrale di questa zona monumentale si trova la vera e propria cittadella della Vecchia Orhei dove nel XIV secolo si stabilirono tribu nomadi provenienti dalla Mongolia che trasformarono il preesistente insediamento autoctono in un vero e proprio insediamento di tipo orientale ribattezzandolo “Sehr-al-Jedid” che significava “Città nuova”. Di tutto ciò oggi rimangono solamente le antiche fortificazioni ed una parte di un mausoleo e di una moschea nonchè la necropoli. Dall’anno 1368 dopo una tremenda alluvione causata dallo straripamento dei fiumi Prut e Nistru i Mongoli abbandonarono l’aerea che ritornò ad essere occupata dalla popolazioni autoctone le quali fecero ritornare le sembianze della Vecchia Orhei nuovamente di stampo moldavo. Per visitare questo enorme complesso museale è consigliato contattare una delle guide che si trova all’ ingresso dello stesso vicino al parcheggio delle auto. Ricordo ancora una gentilissima signora di mezz’età che con una modica cifra mi fece fare tutto il giro del complesso per alcune ore fornendomi ogni tipo di informazioni… Lasciata Orhei Vechi dopo ancuni chilometri si raggiunge la cittadina di Orhei, non vi è assolutamente nulla di menzionabile al proposito ma resta comunque una tappa obbligata sopratutto se siete affamati e volete racifollarfi prima di ricominciare il viaggio ancora più a nord… Uscendo da Orhei si imbocca la statale R20 in direzione di Rezina ed arrivati all’altezza del villaggio di Cogilniceni svoltate a destra seguendo le indicazioni per Tipova (…Se le vedete!!! ), meglio se chiedete di tanto in tanto ai contadini che trovate lavorando nei campi!!! Questa strada fino a Tipova è uno sterrato abbastanza buono quando è secco ma assolutamente sconsigliabile quando piove a meno che non abbiate un fuoristrada…Allora vi divertirete, sarà come fare il Camel Trophy!!!…Ricordo ancora le sbandate con la mia povera Punto Quando si arriva nel villaggio di Tipova sembra di essere stati trasportati con la macchina del tempo in un’epoca medievale, un pò come successe a Benigni e Troisi in quel film che fecero insieme… Qui si trova il monastero “Adormirea Maicii Domnului” costituito da due diverse sezioni, quella nuova che non è di particolare interesse e quella vecchia che è una vera meraviglia! Si tratta di una costruzione interamente scavata nella roccia come il monastero di Bosie con la differenza che questo non è scavato dall’alto al basso sulla roccia ma bensì è incavato all’ interno di una parete rocciosa verticale che si affaccia sul fiume Nistru. Per poter scendere fin lì bisogna seguire un sentiero con pendenze molto pronunciate quindi fatevi accompagnare dai monaci che vivono nella parte nuova del monastero. Loro sono estremamente gentili e molto servizievoli con gli ospiti stranieri!!! Sicuramente vi inviteranno a degustare il loro vino di produzione propria come è capitato a me!!! Ottimo vino. Una delle leggende che circolano legate al monastero di Tipova è quella che proprio in questo posto ha terminato la sua vita il poeta mitologico Orfeo considerato il padre dalla poesia. La sua tomba si trova a poca distanza dal monastero rupestre. Ma la leggenda più importante è quella legata al Gran Signor e Santo Stefan cel Mare che proprio quì convolò a nozze con una delle sue mogli, Maria Voichita a metà del secolo XV. Scendendo la parete di roccia che vi conduce al monastero potete ammirare dall’alto lo splendido paesaggio che vi si apre sul fiume Nistru e sulla regione transnistriana che è immediatamente antistante. Ho notato che in questo punto la gente attraversa tranquillamente il Nistru a bordo di piccole barche a remi…Forse per fare un pò di contrabando… Dopo Tipova sono partito verso il più bel monastero di tutta la Moldova, quello di Saharna…Pensate che ho seguito le “dritte” di un pope di Tipova (un monaco) e ci sono arrivato seguendo una pista che costeggia in Nistru e che NON è segnata su nessuna mappa !!! Non vi dico cosa sono stati quei 15 chilometri perchè ha dell’incredibile…Comunque dopo 2 ore e mezzo di manovre nel fango sono arrivato a Saharna !!! Secondo me quel monaco pensava che io avessi un ZIL 130 dell’Armata Rossa e non una Punto 1200 otto valvole Comunque quando il gioco si fà duro i duri cominciano a giocare!!! Saharna non è solo un complesso di monasteri ma una vera e propria riserva naturale che comprende anche l’omonimo torrente che lungo il suo tortuoso corso forma un totale di 22 cascate di rara bellezza!!! La più grande di esse si chiama “Groapa Tiganului” tradotto Fossa degli zingari …4 metri di altezza, 6 di largezza con un vortice d’acqua profondo 10 metri! Nella zona monastica di Saharna si trovano i monasteri di “Sfintul Treime” e quello rupestre “Bunavestirea” nonchè un’acropoli gheto-dacia risalente ai secoli VI-III a.C., per raggiungerla seguite il sentiero che lungo il torrente supera alcune cascate e la troverete dopo una buona mezz’ora di cammino…Se c’andate d’estate fatevi un bagno sotto le cascate, mi hanno detto che è una goduria;) (magari evitate di fare il bagno nella fossa degli zingari per non fare brutti incontri… ). Da Saharna alla vicina Rezina il tragitto è breve. Questa città che si affaccia sul fiume Nistru è collegata da un ponte alla città transnistriana di Ribnitsa che si può comodamente ammirare dal bordo del fiume stesso ma se decidete di andare anche al di là del ponte ricordatevi che siete soggetti ai controlli della milizia transnistriana per cui evitate di rimanere oltre le 24 ore per non dover effettuare la registrazione anche presso l’ufficio OVIR di Ribnitsa… Ritornando a Rezina quello che più mi ha colpito è stato l’ordine che ho notato in città e le aiuole molto ben tenute e piene di fiori nonchè l’estrema gentilezza dei suoi cittadini!!! Era sera e dovevo ancora raggiungere Balti, la mia meta notturna dove avrei alloggiato per quella notte all’ Hotel Besarabia in pieno centro città. I 100 km che separano Rezina da Balti si percorrono in circa 90 minuti attraversando le località di Soldanesti e Floresti.(statale R13) Balti ai tempi sovietici era una città con un fiorente sviluppo industriale specialmente nel settore tessile, oggi purtroppo tutto quello è miseramente scomparso sotto la dura legge del mercato che ha fatto chiudere i battenti a quasi tutte le industrie cittadine. Molto carino da vedere il centro città con la sua “promenade” pedonale veramente molto lunga se considerata l’estensione della città…Balti è menzionata come la prima capitale del principato di Moldova e per questo fà mostra di se una recentissima statua di Stefan cel Mare proprio di fronte alla “primaria” (municipalità) della città. L’hotel Besarabia, nel cuore della città, è un vecchio albergo di retaggio sovietico con parecchie camere rinnovate di standard accettabile.(Prezzo 35-40 euro la doppia con colazione inclusa). La sera è piacevole visitare il complesso di intrattenimento “Patria” formato da un cinema multisala, alcuni bars e ristoranti, sala internet ed una discoteca con ottima musica dove per entrare devi passare sotto ad un metal-detector come in aeroporto A Balti, incredibile ma vero, pochi parlano il rumeno…È una città russofona in larga maggioranza e ad essere sincero non mi stanno molto simpatici gli abitanti di Balti…Anche se conosco molte persone di Balti che vivono a Chisinau e sono squisite! Lasciamo perdere queste disquisizioni fuori luogo e continuiamo… Il giorno successivo da Balti attraversando Drochia sono arrivato a Soroca all’estremo nord della Moldova, città che adagiata lungo il corso del Nistru si affaccia sull’Ucraina. Quì le principali attrazioni sono: la “Cetate”, un castello medievale fortificato…Il lungo Nistru, una “promenade” che costeggia tutto il fiume immerso in parco molto ben tenuto pieno di fiori e…Udite, udite…La collina degli Zingari autoctoni della Moldova !!! Soroca è la capitale Moldava degli Zingari, la maggior parte di loro vive quì o ha origini in questa città…Nel loro quartiere si possono ammirare villette lussuose degne dei migliori quartieri delle nostre metropoli tipo l’Olgiata a Roma ma decisamente fuori luogo lì !!! Parlando con un poliziotto del luogo mi è venuta spontanea la domanda: ma cosa fanno questi per girare in Mercedes e Bmw ed avere case così belle ? Risposta: Loro fanno narcotraffico tra Pakistan, Afghanistan ed ex repubbliche Sovietiche centrasiatiche e l’europa occidentale ma fanno tutto all’estero così noi non possiamo intervenire…Io dentro di me:…NON CI CREDOOOOO!!! Dopo Soroca ho visitato anche Otaci, città di frontiera con l’Ucraina e Edinet, un’altra cittadina prevalentemente russofona…Ambedue senza merito di menzione. Interessante invece il passaggio della frontiera a Costesti verso la Romania Dopo il controllo del passaporto in uscita si attraversa una strada costruita a metà degli anni 70′ su una diga collegata ad una centrale idroelettrica che attraversa il fiume Prut…Una delle poche joint-ventures sovietico-ceauseschiste dell’epoca!!! Spero vi sia piaciuto il mio racconto, se decidete di ripercorrerlo anche voi ed avete domende o dubbi sarò lieto di rispondervi. A presto