Bula Bal 2
(A proposito … abbiamo passato la linea del cambio data e quindi siamo tornati indietro di un giorno difatti siamo partiti dalle Fiji di sabato e qui e’ venerdi’ !) Ad attenderci fuori dall’aeroporto c’e’ l’autista che ci portera’ a Muri dove abbiamo prenotato.
La nostra sistemazione e’ un cottage sulla collina che pero’ dista pochi minuti a piedi dalla spiaggia. E’ molto carino, tutto in legno, con due camere da letto, un bel salotto spazioso con tanto di divano, TV e lettore DVD, angolo cottura, bagno e una bella veranda.
Vista l’ora ce ne andiamo immediatamente a nanna ma il giorno successivo siamo pronti x assaporare le Cook.
Per prima cosa andiamo a presentarci alla proprietaria che non ci ha ancora visto ma non sembra affatto preoccupata, anzi, quando mi presento rimane pure stupita come se non avesse mai sentito il mio nome (strano, xche’ l’ho tempestata parecchio via e-mail !).
Senza dilungarci in chiacchiere, ci dirigiamo a prendere l’autobus x raggiungere il mercato presente ad Avarua tutti i sabato mattina.
Ci facciamo un’idea dei possibili souvenir da acquistare per amici e parenti come ricordo della nostra tappa alle Cook ma veniamo anche attratti dalle bancarelle di cibo e in particolare dagli spiedini di pollo con i quali pranzeremo.
Spediamo gli uomini a fare la patente neo-zelandese mentre noi donne andiamo a far la spesa (dopo pero’ aver sbirciato in tutti i negozietti presenti sulla strada !).
Abbiamo fatto un po’ di scorte e, detto tra noi, non vediamo che venga l’ora di cena per cucinarci un bel piatto di pasta.
Il pomeriggio lo trascorriamo, neanche a dirlo, a oziare in spiaggia.
La mattina seguente facciamo una bella colazione. Abbiamo trovato dei biscotti davvero squisiti (peccato che anche le formiche li abbiano trovati tali !) e persino la nutella !! Far colazione in veranda poi rende tutto ancora piu’ gustoso.
Ci siamo preparati dei panini e ci siamo avviati alla spiaggia.
Ci avevano detto che alle Cook avremmo trovato freschino e in effetti non avevano torto. Diciamo che se non ci fosse stato vento la temperatura sarebbe stata perfetta ma il tempo cambiava in continuazione e oltre al vento ogni tanto ci si mettevano pure le nuvole a rompere le scatole.
Comunque non siamo stati poi cosi’ male. Ci siamo rilassati per bene e lo spettacolo dei motu di fronte ha allietato la nostra giornata.
Il giorno dopo ci siamo svegliati di malumore … difatti alla mattina presto siamo dovuti uscire di corsa a ritirare la roba che avevamo steso e il cielo aveva un colore talmente grigio che non presagiva niente di buono.
Siamo tornati a letto con la speranza di riaddormentarci e di ri-svegliarci un paio d’ore dopo con il sole (anzi, ci accontentavamo di una giornata nuvolosa ma senza pioggia) invece pioveva a dirotto.
Avevamo in programma di affittare l’auto oggi e di andare alla scoperta dell’isola per poter gustare questo splendido mare da tutte le angolazioni possibili. Il tempo non ci ha permesso di vedere i colori dell’oceano nel suo massimo splendore ma abbiamo comunque rispettato il piano e abbiamo fatto il giro dell’isola. Approfittando della brutta giornata e del fatto che non ci vuole molto x fare il giro completo, ci siamo dati all’acquisto dei souvenir.
Purtroppo non ha smesso nemmeno per un minuto e quindi il resto del tempo lo abbiamo trascorso in casa a leggere e giocare a carte.
La cosa peggiore e’ che il cielo non dava nessun segno positivo nemmeno per il giorno seguente e difatti, la mattina dopo ci siamo svegliati ancora con la pioggia e il cielo nero.
Tristi e amareggiati abbiamo caricato i bagagli in macchina e ci siamo diretti in aeroporto a prendere il volo per Aitutaki.
Che peccato, la laguna sotto di noi ha dei colori stupendi e pensare che sta diluviando, chissa’ che spettacolo dev’essere con il sole … Arriviamo puntuali ad Aitutaki e lo staff del Paradise Cove viene a recuperarci in aeroporto.
Prendiamo possesso dei nostri bungalow per depositare i bagagli ma poco dopo ci incamminiamo sotto la pioggia verso Arutanga per andare a fare un po’ di spesa.
Siamo scoli e la strada e’ ancora lunga, decidiamo cosi’ di optare x l’autostop. Non ci vuole molto a trovare un passaggio xche’ gli abitanti di queste isole sono davvero ospitali e disponibili con i turisti.
Al nostro ritorno troviamo una brutta sorpresa: il frigo perde e il pavimento del nostro bungalow e’ ricoperto d’acqua. Andiamo alla reception per esporre il problema e dal momento che non ci sono altri bungalow disponibili e che il tecnico del frigo non sarebbe potuto venire fino all’indomani, x l’inconveniente ci upgradano all’honeymoon suite bungalow che e’ leggermente indietreggiato rispetto agli altri ma e’ molto piu’ grande e spazioso ed ha comunque una parziale vista sul mare.
Nel frattempo la pioggia sembra non aver voglia di smettere e noi siamo preoccupati xche’ domani abbiamo l’ecursione con Teking per fare il giro in laguna.
Siamo rimasti d’accordo che ci saremmo sentiti la mattina stessa per vedere se le condizioni meteo erano favorevoli e difatti … puntuali come un orologio la mattina riceviamo la loro telefonata.
Finalmente non piove, nel cielo si intravede qualche cenno di schiarita ma non e’ proprio la giornata che mi aspettavo per fare la nostra prima gita in laguna comunque decidiamo di andare ugualmente.
Passa a prenderci il pulmino e come prima tappa ci portano al centro di ricerca marina per una breve visita dopodiche’ ci conducono al porto per cominciare il nostro giro in barca.
Ci fermiamo per fare un po’ di snorkeling. E’ stupendo, ci sono tantissimi pesci che vengono a prendere il pane dalle nostre mani e sembra di essere in un acquario da tanta vita marina abbiamo intorno.
Ci sono anche le Giant Clam ed e’ buffo stuzzicarle per farle chiudere di scatto.
Risaliamo sulla barca e iniziamo l’island hopping: il primo stop e’ su Honeymoon Island (bellissima !), poi ci spostiamo a Maina Island dove facciamo la sosta per il pranzo (consumato in un tavolo apparecchiato direttamente in acqua), a ruota seguono Moturaku (ormai affezionato set della trasmissione Shipwreck, il Survivor britannico) e Akaiami.
L’ultima tappa e’ alla mitica One Foot Island dove andiamo subito a vedere la casetta che ci ospitera’ per la nostra ultima notte alle Cook.
Quest’isola e’ fantastica ma il tempo e’ brutto e non le rende giustizia. Si mette pure a piovigginare e cosi’ ci re-imbarchiamo per tornare indietro.
Siamo stati foruntati che il tempo ha retto fino alla fine dell’escursione ma e’ stato un vero peccato che non ci fosse stato il sole xche’ in questo modo non abbiamo potuto vedere i colori della laguna di Aitutaki nel loro splendore.
Il giorno dopo pero’ veniamo ricompensati, la giornata e’ splendida ! Affittiamo uno scooter e dopo essere andati a vedere il panorama dall’alto, andiamo a tuffarci nelle acque blu di fronte al Samade On the Beach.
Passiamo tutto il tempo in acqua a fare una marea di foto e riprese xche’ lo scenario e i colori che abbiamo intorno sono incredibili.
Siamo soddisfattisimi di questa giornata ma adesso che abbiamo visto i colori della laguna col sole non vediamo l’ora di ripartire per un’altra escursione.
Il giorno seguente infatti ci imbarchiamo sulla Bishop Cruise per raggiungere la nostra isola di Lost ! Difatti, per la nostra ultima notte qui ad Aitutaki, abbiamo affittato l’unico alloggio presente su One Foot, ovviamente non un bungalow con tutti i comfort, ma una casettina di legno senza corrente elettrica e nascosta tra la vegetazione (ahime’, quante zanzare !).
Prima di partire eravamo un po’ intimoriti dal fatto che non ci fosse modo di comunicare con l’isola principale per qualsiasi emergenza ma la voglia di provare questa esperienza un po’ particolare e’ stata piu’ forte e cosi’ abbiamo ceduto alla tentazione di avere un’isola tutta a nostra disposizione.
Tornassimo indietro non avremo dubbi e resteremmo qui per piu’ di una sola notte xche’ e’ stata un’esperienza davvero indimenticabile.
Appena arrivati ci hanno “scaricato” davanti alla nostra dimora con un sacchetto contenente le lenzuola e un contenitore con delle bottiglie ghiacciate che hanno sopperito alla mancanza del frigo.
Abbiamo iniziato la perlustrazione della casa e, quando siamo saliti in camera da letto e siamo andati sul terrazzino per vedere il panorama, siamo rimasti senza parole.
Sotto a noi c’era una distesa d’acqua blu dalle mille gradazioni, di fronte alcuni motu sparsi qua e la’ ed un’atmosfera quasi surreale.
Non abbiamo perso molto tempo a sistemarci e siamo partiti subito per fare il giro dell’isola.
Non ci abbiamo messo molto ! Poi ci siamo tuffati nelle tiepide acque balzerellando da un motu all’altro per gustarci la bellezza di questa isola da tutte la angolazioni possibili. Lingue di sabbia qua e la’ affiorano e spariscono a seconda della marea ed e’ tutto cosi’ bello che non riesco a smettere di fotografare.
Piu’ tardi arrivano quelli delle escursioni che nel frattempo erano andati a visitare le isole vicino. L’equipe prepara il pranzo e noi ci aggreghiamo xche’ era compreso nel nostro soggiorno.
Ho quasi l’impressione che tutta questa gente rovini il mio angolo di paradiso e non vedo l’ora che se ne vadano pregustandomi gia’ la sensazione di solitudine che si verra’ a creare una volta rimasti soli.
Alle 15 come da programma la barca se ne va e tra l’altro inizia a piovere e quindi salgono tutti in fretta e furia. Noi rimaniamo li’ a guardarli, da sotto la tettoia utilizzata per il pranzo, con un misto di felicita’ e preoccupazione xche’ piove, e’ tutto grigio, non sembra essere una nuvola passeggera e noi saremo li’ tutti soli (a parte un gatto e qualche gallo).
Ci salutano dalla barca, anche loro con un misto tra invidia e tenerezza a vederci sotto la pioggia.
Non appena si allontanano riacquistiamo la pace perduta col loro arrivo e ci buttiamo in acqua. Piove ma fa lo stesso, la tristezza e’ svanita e noi iniziamo la nostra avventura ! Rimaniamo in acqua a giocare per un po’ poi xo’ la pioggia non smette e cosi’ decidiamo di andare a farci la doccia finche’ e’ chiaro e fa abbastanza caldo visto che non abbiamo luce e acqua calda a disposizione ! Dopo esserci incremati e vestiti ci spostiamo in terrazza per leggere un libro e … Sorpresa, ha smesso di piovere ! Il tramonto e’ stato spettacolare, noi soli su One Foot e il silenzio ! Abbiamo acceso le candele e ci siamo preparati per la cena (portata dall’isola principale).
Iniziamo a giocare a carte ma le zanzare ci assalgono e gli uomini ci proteggono piazzando tatticamente gli zampironi.
E’ strano, pensavo ci fosse molto piu’ buio invece ci sono un sacco di stelle che illuminano la serata e non ci sentiamo poi cosi’ abbandonati come pensavamo, anzi, non ci sembra vero di avere questo posto tutto per noi.
Il momento piu’ bello pero’ lo abbiamo la mattina appena alzati.
E’ una giornata splendida ! Ancora in mutande usciamo in terrazza per ammirare lo spettacolo e scendiamo di corsa per toccare con mano quello che vediamo.
Incredibile, e’ bellissimo e siamo solo noi 4, non c’e’ nessun rumore (a parte qualche cocco che ogni tanto cade).
Facciamo colazione e continuiamo a ripeterci che e’ un peccato aver prenotato solo per una notte.
Ci infiliamo i costumi e andiamo a piazzarci per il nostro book fotografico, essi’ xche’ come potete immaginare abbiamo scattato foto a go-go.
Per l’ora di pranzo tornano quelli delle escursioni a “rompere le scatole”. Stavolta pranziamo per conto nostro e cosi’ ci spostiamo in casa per mangiare il pane, salame e formaggio che ci siamo portati.
Ci sarebbe anche la possibilita’ di cucinarsi qualcosa alla griglia ma non sapendo a priori cosa avremmo trovato abbiamo preferito andare sul sicuro.
Dopo pranzo ci godiamo ancora un po’ l’isola ma alle 15 iniziamo a preparare i bagagli xche’ dobbiamo rientrare.
E’ stato molto triste salutare One Foot xche’ anche se il soggiorno e’ stato breve, e’ stato memorabile.
Non scorderemo mai i lunghi bagni in queste acque tiepide, le nostre chiacchiere a lume di candela, le colazioni in terrazza, il silenzio della natura e soprattutto i colori della laguna. Insomma, non dimenticheremo mai la nostra isola di Lost ! Tornati al Paradise Cove, recuperiamo il resto dei bagagli e ci conducono all’aeroporto.
E’ buio e quindi non vediamo nemmeno stavolta i colori della laguna di Aitutaki dall’alto ma i nostri occhi sono ancora colmi di immagini di One Foot per cui non ci patiamo piu’ di tanto.
Arrivati a Rarotonga purtroppo la nostra attesa per il volo su Los Angeles e’ straziante. Il volo e’ in ritardo di 3 ore, e’ notte e abbiamo sonno.
Facciamo scalo a Papeete (dove ritroviamo un po’ di contatto con la realta’ dal momento che qui i cellulari prendono mentre alle Fiji e alle Cook no) e poi finalmente a Los Angeles.
(continua … Sotto U.S.A)