I meravigliosi Gorilla di Montagna
Si avete letto bene, come meta del nostro viaggio (io e mia sorella Anna )abbiamo scelto una meta poco battuta , anzi potrei dire quasi sconosciuta sia dalla gente che dalle agenzie turistiche.Prima di tutto l’organizzazione del viaggio è stata effettuata tutta tramite e-mail contattando una societa’ turistica Ugandese molto affidabile gestita da un Italiano.
Partenza da Malpensa diretti verso Amsterdam con KLM.Da amsterdam dopo circa 2 ore ci siamo imbarcati con destinazione Entebbe ,Uganda.Viaggio tranquillo e piacevole, arrivo in perfetto orario, anzi quasi in anticipo.Durante il viaggio, ma anche per tutto la sua organizzazione, mi assaliva sempre un tremendo dubbio… Toveremo qualcuno ad aspettarci oppure è tutta una bufala… Vista la poca pratica di prenotare viaggi tamite internet,non conoscendo societaì e paese…Usciti dall’aeroporto leggiamo i nomi sui vari cartelli degli autisti, ma il nostro non era presente,rileggi, cerca , ma nulla… Il panico inizia ad assalirci, i taxisti loro, come veri predatori, vista la nostra difficolta’ iniziavano ad assalirci fornendoci offerte di passaggi informazioni fasulle ecc… In altre parole non sapevamo cosa fare.All’improvviso visualizziamo 2 persone di carnagione chiara che si dirigono verso di noi, sono loro i nostri contatti con l’agenzia, siamo salvi.Dopo le presentazioni e le loro scuse per il leggero ritardo dettato dal traffico ugandese,terribile ed infernale, ci dirigiamo verso il nostro albergo.Premetto che per economizzare le spese abbiamo scelto sistemazioni economiche ma dignitoso evitando lodge lussuosi che secondo me stonano in un contesto africano immerso nella natura selvaggiaed imprevedibile.A causa della nostra scarsa conoscenza dell’inglese specaialmente quello a tendenza africana(un vero dialetto) abbiamo optato per una guida traduttore italiana di nome Perluigi detto Pilu'(scelta piu’ che mai azzeccata).
Arrivati all’albergo ,in centro citta’, buono e pulito, abbiamo fatto subito un giretto accompagnati da Pilu’ per la capitale… Abbiamo subito capito le condizioni di vita della popolazione , nei loro occhi si leggeva la disperazione (gente che dal villaggio arriva alla capitale e si trova sola in un mondo diverso pronto a risucchiarla), e l’invidia verso i bianchi considerati ricchi.Fatto che ci ha sorpreso molto era di vedere gente armata di fucile circolare liberamente per la citta’… Cose per noi fuori dal mondo.Bene, dopo una sana dormita e una ottima colazione ,in mattinata, ci siamo diretti verso il loro mercato otofrutticolo con bancarelle di frutta verdura e udite udite pesce e carne, senza celle frigorifere e altro, cosi all’aria aperta.
Caricati i bagagli sul nostro fuoristrada, un Toyota, ci siamo diretti verso nord verso la prima meta, il parco rifugio dei rinoceronti bianchi.
L’incontro con tale mammifero è stato affascinante , specialmente per il fatto che eravamo a piedi a poche decine di metri da loro, immensi e pacifici, sempre comunque scortati dai rangers.
Nel pomeriggio partenza in direzione Murchison Falls, la piu’ vasta area protetta in Uganda, il cui nome deriva dalle cascate sul Nilo Vittoria, che attraversa il parco dividendolo in due settori.Cena al ristorante strutturato come una immensa capanna africana, e poi a nanna.Il giorno seguente alzata all’alba per alcune foto e poi safari per avvistare giraffe bufali antilopi, kob, ippo,e altri animali.Nel pomeriggio safari in battello sul Nilo per due ore fino alla base delle cascate, immense e spettacolari(il nilo da circa 200m di larghezza si butta in una gola di 7 per 40m di salto)Uno spettacolo che lascia a bocca aperta, il tutto circondato da ippopotami, coccodrilli ,varani, ecc. E come ogni giorno il classico acquazzone , abbondante e veloce.
Giorno successivo dedicato ad un lungo trasferimento in direzione sud ovest per raggiungere una graziosa cittadina di Fort Portal,capitale del regno del Tooro(anche se l’Uganda è una nazione unita, essa è divisa in vari regni con lingue e usanze distinte)all’ombra delle favolose “Montagne della Luna”i Rwenzori.Visita dei famosi laghetti vulcanici, cireca una 20e pernottamento in un caratteristico lodge con vista lago, molto caratteristico.Il giorno successivo direzione verso il parco Queen Elizabeth, per avvistare i leoni(visti da circa 3 m, questa volta sulla jepp) ippo, bufali.Intero giorno immersi nella natura africana, facendo molta attenzione a cio’ che ci circondava… In serata furi dal ristorante c’erano 2 ippo che masticavano un pochino d’erba… Questi animali sebbene cosi’ tranquilli , sono quelli che mietono piu’ vittime fra umani nell’africa, piu’ anche dei leoni.Il giorno seguente partenza per la Gola di Ciambura per la camminata naturalistica alla ricerca degli abituali scimpanze’, visti ma un pochino lontani, circa 20m.Patrenza in seguito verso una parte del parco per avvistare i famosi leoni che si arrampicano sugli alberi, unici in tutto il mondo, ma haime ,purtroppo niente ci sono sfuggiti. Dop un abbondante pranzo, sempre molto economico , intorno alle nostre vecchie 5000 lire(la moneta Ugandese equivale alla nostra ben amata lira, per cui fare i conti e le proporzioni era facile), ci siamo diretti verso il Parco Nazionale Bwind inella foresta impenetrabile per ammirare i tanto desiderati Gorilla di montagna.Il campo base era composto da un decina di capanne senza servizi(si usavano le pit, il classico sistema usato dai nostri nonni e bisnonni , con una fossa di 6m e li facevi… E senza corrente), veramente molto caratteristico.Ebbene siamo arrivati al clou del viaggio , il famoso incontro con i gorilla.Dopo un breve incontro coi ranger per dividerci in 3 gruppi da 8 persone , e altre informazioni, partenza per il gorilla tracking.Per nostra fortuna siamo capitati nel gruppo composto da 20 gorilla, gli altri erano da 8,10.Dopo un lunga camminata nella foresta impenetrabile , alla ricerca dei gorilla , sempre monitorati da altri ranger, su e giu’ per pareti verticali, attenzione a dove si mettono i piedi, le mani, a cosa si urta, siamo giunti alla presenza di questi incredibili primati, pacifici,ma allo stesso tempo imponenti.Eravamo circondati , sebbene fosse difficile vederli a causa della vegetazione fitta, anche se eravamo a 4,5 metri.Foto a destra a sinistra , guarda su, guarda giu’ finche’ non abbiamo visto Lui, il Silver Back, il capo branco imponente, e come un divo si è seduto per farsi fotografare ed ammirare… Incredibile.Tra una foto e l’altra il tempo vola e a noi è permesso stare con i gorilla per una sola ora, non un minuto di piu’.A malincuore ci siamo allontanati, e tutti eccitati abbiamo rivisto le foto digitali fatte, confrontandole con gli altri, per vedere la piu’ bella e la piu’ suggestiva, sebbene nessuna foto possa esprimere l’emozione provata a vedere questi animali(che possiedono il 99% dei geni umani).Ritornati al campo base , il pomeriggio lo abbiamo trascorso visitando i vari villaggi e le piantagioni di the, sempre scortati da guardie armate!!! Il giorno seguente partenza per il parco Mburo, per un game driver alla ricerca delle zebre, viste fotografate, ma dopo la visita del giono precedente dei gorilla, sembravano di comparsa.Ritorno verso la capitale Kampala, con sosta alle famose rapide del Nilo, massicce ed iponenti.Dopo i vari saluti direzione aeroporto, con la soddisfazione di aver visto un qualche cosa che restera’ sempre nei nostri cuori e ricordi.
Premetto che le strade in Uganda sono per la maggior parte sterrate con buchi enormi e senza segnalazioni, per cui bisogna fare i complimenti a questi guidatori, veramente capaci e preparati.
Oltre all’aspetto prettamente animalistico abbiamo visto le condizioni di vita della popolazione veramente ridotta alla miseria(basti pensare che in una capanna di 3×3 vivono i genitori e 10-12 figli).
Durante il tragitto avremmo visto milioni di bambini, scule lungo tutto il percorsoe gente sempre sorridente sebbene vivano nella poverta’ assoluta ( sebbene tutti o quasi tutti, anche nei villaggi abbiano il cellulare).
Lasciamo l’Uganda con la speranza che questa nazioni cresca turisticamente, per poter aiutare sia la popolazione sia i gorilla di montagna.
Un saluto da Michele ed Anna e alla prossima.