Camargue e Gorges du Verdon: via col vento
Martedì 26 settembre, Les Saintes Maries de la Mer – Parco Ornitologico – Aigues Mortes Sveglia presto e si parte per visitare il paese delle Sante Marie arrivate via mare dalla Palestina. Passeggiando per le allegre viuzze ricolme di negozietti che vendono cicale moleste, ciò che colpisce la nostra attenzione è il museo Baroncelli, un’insolita mini-costruzione che si erge solinga nel centro del paese. Il museo ospita una collezione di animali impagliati e indumenti tipici regionali (secondo la nostra guida – perché noi non l’abbiamo visitato). A pochi metri domina il panorama la cattedrale delle due sante. Entrando scopriamo che la cripta è dedicata a Santa Sara, patrona dei gitani che la onorano donandole i loro mantelli dai colori sgargianti. La chiesa è un po’ buia (per le foto è meglio avere un cavalletto), ma in compenso il panorama che si gode dal tetto, sì, dal tetto della chiesa, con 2€ per l’accesso, è mozzafiato: un orizzonte di 20 km spazia dalle saline alle sconfinate paludi della Camargue…Ma soprattutto se siete alti, ricordatevi di ancorarvi bene al parapetto o il supervento costante vi farà sbandare! Al pomeriggio ci attende un’escursione lungo la diga, che separa le paludi dal mare aperto…Ma attirati dai fenicotteri rosa ci allontaniamo dal sentiero e ci ritroviamo nel fango…Proprio in mezzo alla palude. Questa deviazione ci porta ad avvicinarci ai flamands roses che non si accorgono subito della nostra presenza e ci permettono di scattare ottime foto. Ora siamo quasi in partenza per Aigues Mortes, ma sulla nostra strada c’è ancora una tappa: il Parco Ornitologico. L’entrata è un po’ cara (7,50€), ma ne vale la pena…Non dimenticate i binocoli però. Arrivati poi ad Aigues Mortes abbiamo proseguito per Le Grau du Roi, poco distante, dove troviamo il campeggio “Bon Séjour” per la cifra strabiliante di 10 € in due. Cena ad Aigues Mortes al “La Pignata di Pinocchio”, piccolo ristorante nel centro: 41 € per due menù (vino compreso) gustosissimi. Passeggiata attorno ai bastioni illuminati e ritorno in campeggio.
Mercoledì 27 settembre, Aigues Mortes – Arles La cittadina fortificata di Aigues Mortes merita davvero una visita: nata intorno al 1200 come porto commerciale dell’impero di Francia, fu fortificata per motivi di difesa. La cittadina conobbe alti e bassi storici fino a perdere il suo ruolo nelle rotte commerciali. Elemento distintivo della sua cinta muraria è la Torre di Costanza, che fu anche adibita a prigione femminile durante la persecuzione degli Ugonotti. Da qui parte la visita dei bastioni intervallati da torri che vissero gli assedi, ora invece arricchite da mostre tematiche che illustrano la vita e l’architettura militare e le vicende storiche dei secoli XVI e XVII in Francia. Eravamo così catturati dal percorso proposto da non renderci conto del tempo che passava, ma Bruno, più legato agli istinti primari…Quando cominciò a dialogare con la Fata Turchina, capì che era ora di pranzo…Una Quîche Lorraine au Poulet…Risollevò la situazione per le otto ore seguenti. Dopo una pennichella piacevolissima, grazie alla brezza della Camargue, siamo ripartiti per Arles, dove abbiamo scoperto di trovarci in un paesone più che una città. Le vie strette, e l’ampia zona pedonale rendono accogliente il paese che ispirò Van Gogh per molti dei suoi dipinti, che sono riprodotti in giro per la cittadina. Alloggiamo all’albergo “Le Cloitre”, ben consigliatoci da altri Turisti per Caso, 47 € per una bella cameretta. A due passi dall’albergo si erge il Teatro antico, molto bello anche se in alcuni punti sembra rifatto, usato ancor oggi come palcoscenico per concerti e spettacoli. Suggeriamo anche noi di acquistare il biglietto cumulativo per il Circuito Romano, alla modica cifra di 9 €, decisamente più economico dei vari biglietti singoli. Per la cena scegliamo lo splendido ristorante “Paiolette”, consigliatoci dall’albergatore, e uno dei migliori per la carne di toro (come apprendiamo successivamente dalla nostra guida). Anche qui menù turistico, 34 € senza vino. Che bello passeggiare lungo il Rodano a fotografare i croceristi e i panorami di Van Gogh! La passeggiata prosegue perché…Allunghiamo la strada del ritorno, non proprio per nostra volontà, e arriviamo all’albergo.
Giovedì 28 settembre, Arles – Les Baux de Provence – Avignone Colazione prelibata nell’elegante sala al piano terra dell’ hotel (6 € a persona) e subito in giro per completare il nostro circuito romano: le Terme di Costantino, interessanti, ma ormai da vedere non rimane molto…Bisogna far lavorare l’immaginazione. Prima di arrivare all’anfiteatro, passiamo da Place du Forum e giungiamo a Place de la Republique, che abbiamo ammirato in un’atmosfera magica, grazie alla musica di un flauto traverso. Nella piazza, la chiesa di Saint Trophime, un collage di epoche diverse unite da un’unica devozione. Per finire il famoso Anfiteatro Romano, che ancor oggi è usato per gli stessi spettacoli che incantarono Vincent in uno dei suoi quadri, le corride. Il tempo stringe, ma per completare il nostro mini tour mancano ancora gli Alyscamps, antica necropoli romana, riutilizzata nel Medioevo, durante il quale fu costruita la chiesa di Sainte Honorat…Luogo lugubre che ricorda però i paesaggi del pittore romantico Friedrich. Il nostro viaggio prosegue veloce verso Les Baux de Provence, splendido paesino abbarbicato su una rocca di bianco calcare. Attraverso un sentiero arriviamo al paesino che è troppo ricco di negozietti, ma almeno l’atmosfera è composta. L’attrazione principale è il castello dei Baux e non possiamo perdercelo: è grandissimo ma molto interessante. La nostra visita dura circa tre ore. Accompagnati dalle audio-guide riusciamo ad essere partecipi di ciò che ci sta intorno: macchine da guerra, torri, un mulino a vento e tanto altro. Purtroppo si fa tardi e dobbiamo saltare Tarascon e il suo castello e proseguiamo diretti verso Pont du Gard. Un po’ disorientati dai “carruggi” avignonesi e dalla sua periferia, arriviamo nel parcheggio del sito del Pont du Gard alle 19.45: siamo gli unici turisti, ma il ponte d’acquedotto romano, patrimonio dell’UNESCO, è ugualmente suggestivo, almeno fino a quando riusciamo a vederlo…Bene! Giri conclusi, ora ci manca “solo” dove mangiare e dormire. Prima sosta un ristorante lungo strada…Dal nome ignoto (non ce lo ricordiamo). Siamo gli ultimi della serata, ma siamo comunque serviti bene: 43 € per una cena corposa e gustosa. Grazie alla nostra fedele guida troviamo poi un ottimo campeggio situato sull’isola Barthalasse, proprio di fronte ad Avignone, che ci offre un magnifico scorcio della città illuminata. Senza parole! Montiamo la tenda velocissimi e poi, sebbene stanchi ripartiamo per un breve giro by night. Servizio fotografico del Pont d’Avignon e della città incluso. Sono circa le 2 a.M. E andiamo finalmente a dormire.
Venerdì 29 settembre, Avignone – Fontaine de Vaucluse – Moustier Sainte-Marie Sono le 7.00 del mattino e…DRIIIN!!! la sveglia trilla incurante del nostro bisogno di sonno, vabbè un moto di turismo responsabile ci coglie e inizia il nostro tour diurno di Avignone. Molto umida, a causa probabilmente anche della vicinanza del Rodano, questa città signorile si sveglia riscaldata da un tiepido sole che pian piano la asciuga e noi ci addentriamo nelle sue stradine alla volta del Palazzo dei Papi. Prima però sosta all’Ufficio del Turismo vicino al Ponte d’Avignone, dove ci viene consigliata un’offerta che comprende un libricino dove vengono elencate tutte le attrazioni della città con i prezzi e che permette di avere uno sconto a partire dal secondo luogo visitato. Noi abbiamo cominciato dal Ponte di Avignone anche perché abbiamo deciso di acquistare il biglietto combinato battello + ponte (8€). Proseguiamo con la visita dell’immenso Palazzo dei Papi: infinito e maestoso, basti pensare che la cucina aveva un braciere e una struttura a camino alta 20 metri! Tutte le sale sono arricchite da pannelli esplicativi forse ridondanti dato che le audio-guide sono Più che esaurienti; dai suoi balconi si gode del bel colpo d’occhio sulla città, sono le 14.30: ci dirigiamo verso il battello per un po’ di relax. L’itinerario prevede la circumnavigazione dell’isola di Barthalasse, formatasi grazie ai sedimenti portati dal impeto del Rodano. Sulle sponde del fiume, davvero largo in questo tratto, si ammirano i tanti battelli tipici ormeggiati e altre nostre vecchie conoscenze: i croceristi di Arles. Ora ci attende Notre Dame de Dom: la chiesa che affianca il Palazzo dei Papi; è ricca di ornamenti sacri e contiene la tomba di Giovanni XXII, uno dei Papi più importanti del papato Avignonese. Cavoli sono le 18.30 e noi partiamo per le Gorges du Verdon: 200 km da fare… Siamo proprio matti, ma non contenti ci fermiamo a Fontaine de Vaucluse (andiamo a vedere la sorgente situata a monte del paese: una gola scavata dall’incessante opera di erosione dell’acqua protrattasi per millenni)… Siamo proprio scemi! Per la cena ci dirigiamo verso Apt dove la guida ci suggerisce un ristorantino dove rifocillarci: le Platane, buono! (38 € in due). La strada per Palud sur Verdon è ancora lunga.
Alle 23.30 non siamo ancora arrivati a destinazione, siamo molto stanchi ed ecco…La visione…Fra due montagne simmetriche compare una chiesetta illuminata di una luce che si propaga lungo i fianchi delle montagne che sembra si siano allontanate per farle spazio. Invece no, non abbiamo le allucinazioni: è il paese di Moustier Sainte Marie, assolutamente da vedere by night. Ora però bisogna trovare una soluzione per la notte: il campeggio Le Vieux Colombier che ci ospita alla cifra di 12.70 €. Buonanotte! Venerdì 30 settembre, Gorges du Verdon Partiamo tardi dal campeggio: ci siamo riposati. Dopo aver già assaggiato un po’ di gole e ampi panorami sul lago di Saint Croix arriviamo finalmente a Palud sur Verdon. Ci rifocilliamo velocemente e memori dell’esperienza del giorno precedente prenotiamo l’hotel ( Le Provence € 55): camera davvero carina tutta perlinata. Poi partiamo, i belvedere si susseguono lungo i tornanti scavati su scarpate a picco sul fiume che scorre 500 metri più in basso. Davvero stupefacente. Il fiume è così vicino eppure così lontano che a due camminatori come noi viene proprio la voglia di andare a raggiungerlo… Per mettere i piedi a bagno. Abbiamo percorso il sentiero dallo Chalet de la Maline alla passerella de l’Estellié. Sembrava strano che non piovesse e infatti ecco, la strada del ritorno è scivolosa come una saponetta. Arriviamo in albergo infreddoliti e ci ristoriamo con una bella doccia calda. Alla sera ceniamo sobriamente con una zuppa rossa di zucca e carote che fa proprio piacere, seguita da una crêpes al miele e formaggio di capra per Cri e per me all’oca affettata con prosciutto e ananas. Finiamo con una crêpes dolce. (Le Lavandine, 32 €). La sera è giunta e ci coglie stanchissimi e ci addormentiamo verso le 23.
Sabato 1 ottobre, Gorges du Verdon – Savona La giornata è nebbiosa e non invoglia ad uscire, ma la fame ci spinge a cercare una brioche e un cappuccino. Poi dritti verso Castellane diretti al Point Sublime: stupendo. Poi i Balcons de la Mescla ed infine il Pont de l’Artuby, dove dei pazzi fanno bungee jumping! Ebbene, da qui inizia il nostro vero rientro da una vacanza bellissima, che abbiamo vissuto intensamente, divertendoci tanto. Ci siamo lasciati tanto da vedere e sicuramente torneremo in questi luoghi incantevoli, che abbiamo iniziato a conoscere in 1300 km.
A bientôt! Bruno e Cristina