Mantova e Mantegna
Così verso le sei lasciamo Firenze e prendiamo la A1 per Bologna; troviamo nebbia a banchi sulla A22 e la nebbia ci accompagna per buona parte della mattina a Mantova. Arriviamo poco prima le nove, ci dirigiamo subito a Palazzo Tè – che dista circa 2 Km dal centro – dove è allestita la mostra: vale la pena vederla anche solo per il Cristo morto nel sepolcro! Proseguiamo poi verso il centro e, parcheggiata la Puntina nei pressi del Lago di Mezzo, ci rechiamo verso piazza Castello e …Meraviglia! che spettacolo la “Camera Picta” del Mantenga a Castello San Giorgio! (entrata a pagamento euro 10,00 a testa). Attraversiamo un arco e, seminascosti dall’ ancor fitta nebbia, andiamo verso il ciottolato di Piazza Sordello incorniciata dal Palazzo Ducale e da edifici di notevole interesse.
Ma cosa ci fanno così tanti veicoli privati nel centro storico parcheggiati perfino sotto i loggiati del Palazzo Ducale quando a poche centinaia di metri ci sono ampi e comodi parcheggi? Nel frattempo la città si è svegliata; il mercato di Piazza Erbe è vivace e animato; le strade sono piene di gente, tavolini sotto i loggiati accolgono turisti per uno spuntino, panetterie vendono il tipico dolce mantovano “la sbrisolona”. Oltrepassate le mura, che un tempo proteggevano la città dalle acque, troviamo il Mincio (che a sua volta era di salvaguardia dai nemici) e che qui si fa ampio per lavori eseguiti intorno al 1200 e prende nome prima di Lago Superiore, poi di Lago di Mezzo (vicino al Castello) e quindi, quando lascia la città, di Lago Inferiore.
Nella speranza dell’arrivo di un raggio di sole, percorriamo un tratto di pista, riservata a pedoni e bici, che costeggia il lago. Finalmente il nostro desiderio viene esaudito e verso le due il sole sembra rompere la nebbia. Sulla riva del Lago di Mezzo, un battello parte per una mini-crociera fluviale (un’ora di navigazione euro 7,00 a testa con guida in italiano ) Facciamo subito il biglietto e mentre la città piano piano si allontana, la laguna ci appare avvolta da un’ancora lieve foschia.
Costeggiamo il Lago Di Mezzo prima e quello Inferiore poi, piccole isole e promontori si susseguono, su barchette pescatori sorvegliano attenti le loro canne, aironi cinerini e cormorani svolazzano e si rincorrono sull’acqua: veloce passa il tempo immersi in tal paesaggio reso ancor più affascinante dai colori dell’imminente autunno. Dopo poco più di un’ora, siamo nuovamente al molo. Ora sappiamo che in questo lago fioriscono, oltre alle ninfee, anche il fior di loto qui introdotto per caso fin dai tempi antichi. Alle 17:00, mentre la nebbia cala di nuovo, partiamo per Firenze.