Praga? Una bomboniera
Se siete amanti di capitali europee vi suggerisco di fare una visitina a Praga, piccola e graziosa città sulla Moldava, ricca di fascino e di cultura.
1. Partenza da Roma Fiumicino (1 Giorno); Io e il mio gruppo ci imbarchiamo su un piccolo aereo Alitalia; ecco i primi commenti: “O mamma, un pò piccino codesto aereo, non è che cade?” Armati di speranza e soprattutto di buona fede entriamo nel mezzo di trasporto.
2. Atterraggio a Ruzyne L’aeroporto praghese si presenta piccolo, ma moderno, funzionale e pulito. Dopo aver ritirato i bagagli cerchiamo la metropolitana per poter arrivare in albergo. “Ops, ma la metro non c’è!!” Non spaventatevi, non è che a Praga non esiste la metro, è solo che non è collegata all’aeroporto: bisogna prendere l’autobus (o un taxi ) e farsi lasciare davanti alla prima stazione della metro (è il mezzo più economico). Le metropolitane di Praga mi hanno colpito particolarmente:di norma sono pulite (a Praga ovunque è pulito) ma l’unica cosa fastidiosa è il terribile odore di cipolla (o cosa???). È incredibile, ogni volta che entravamo in una vagone vi era questo strano odore (inizialmente non lo sopportavamo, poi ci abbiamo fatto l’abitudine). Probabilmente è causato dai cibi che i cechi mangiano strada facendo (caratteristica tipica: mangiare mentre si cammina). Esistono solo 3 linee della metro, ma tutte molto veloci ed efficienti. A seconda della vostra permanenza, valutate se fare l’abbonamento, non costa molto (il prezzo varia a seconda dei giorni e dei luoghi dove volete andare).
3. Arrivo in hotel Dopo aver preso la metro, ci fermiamo a Namesti Miru, zona dove si trovava il nostro hotel. Se vi può interessare l’hotel si chiama “Sofia Hotel”, un 3 stelle carino e confortevole molto economico e soprattutto pulito; unica pecca: non ha l’ascensore (problemino non indifferente se vi capita, come a noi, di avere le camere al 4 piano). Si trova in una zona molto centrale, a pochissimi passi c’è la fermata che permette di raggiungere con facilità ogni zona della città. La colazione è molto abbondante, il personale molto disponibile, e in più avete la possibilità di cambiare gli euro senza pagare la commissione. Inoltre a disposizione dei clienti un computer con accesso ad internet.
Disfatti i bagagli, decidiamo di andare a Piazza Venceslao. La particolarità di quest’ultima è la forma piuttosto stretta e allungata. Alberghi, ristoranti e negozi occupano gli edifici intorno alla piazza, che, a mio parere (giudizio personalissimo), è troppo turistica. Molto bello invece il monumento equestre a san Venceslao con alle spalle il magnifico Museo Nazionale. Dopo aver camminato lungo tutta la piazza (lunga 750 m e larga solo 60!) decidiamo di fare una giro vicino alla fermata di Mustek, dove ci sono stradine davvero caratteriste piene di negozietti carini. Essendosi fatta un certa ora, decidiamo di rifocillare i pancini brontolanti, e quindi di entrare dentro un tipico ristorantino ceco. Qualche consiglio: i ristoranti hanno generalmente i menù affissi fuori l’entrata, quindi potete consultare con tutta tranquillità i prezzi. Questi ultimi non sono eccessivi, potete trovare dei menù con primo, secondo (a volte dolce) davvero convenienti. La cucina boema offre soprattutto carne (solitamente maiale o manzo) che viene portata in tavola con un piatto grande contenente anche gnocchetti di pane e patate (a mio avviso buonissimi!!). Contorno ideale: i crauti (sia bianchi che rossi). Come primi piatti Praga offre soprattutto zuppe calde a volte accompagnate da crostini (se la zuppa è di verdura) o da gnocchetti di fegato (se è un brodo). Diciamo che ogni volta che ci preparavano una zuppa l’unica che se la mangiava ero io!! Una volta ne ho mangiata 3 piatti! Non pensate che sia ingorda, le zuppe sono solitamente servite in piccole ciotoline!.
4. Stare Mesto (2 Giorno); Il giorno successivo, dopo aver fatto una colazione abbondante decidiamo di andare a Stare Mesto, la Città vecchia. Qui vi è una piazza davvero magica (soprattutto la sera quando luci soffuse creano un’atmosfera davvero speciale e romantica) ; è circondata da edifici storici di grande fascino e da bar e ristoranti che preparano tavoli fuori i loro locali per permettere al turista di contemplare ogni singola bellezza. Fate attenzione alle facciate, spesso trovate delle figure particolari: cavalli, unicorni, stelle, strumenti musicali…Sono le insegne delle famiglie che vi abitavano. Trascorse molto tempo in questa piazza Franz Kafka, il quale studiò anche presso il Palazzo Golz Kinsky (la cui facciata è proprio rivolta verso la piazza). Ricca di fascino è la chiesa di Santa Maria del Tyn, le cui guglie sembrano dominare l’intera piazza. Vale la pena di entrarvi, ma state attenti al guardiano:è pronto a strillarvi ancor prima che voi vi accingiate a parlare…Ha un intuito formidabile, oltre la norma…È capace di rimproverarvi senza aver fatto un minimo rumore!!!!!!! Mi ricordo che io ero raffreddata e avendo starnutito, mi sono beccata un suo sguardo tagliente e punitivo!! Mi sono così sentita in colpa (grande potere intimidatorio del guardiano) che ho evitato di soffiarmi il naso!! Meno suggestiva è invece la chiesa di San Nicola: qui in luogo del minaccioso guardiano ci sono 2 vecchietti molto simpatici che vendono le cartoline della città. E’ davvero obbligatorio contemplare il municipio che ingloba case adiacenti di differenti colori. Al battito dell’ora l’orologio astronomico mette in mostra i 12 apostoli che si muovono suonando la campana. La personificazione della morte capovolge la clessidra avviando la processione degli apostoli guidata da san Pietro, alla fine di questa un gallo canta e suona le ore. 5. Ponte Carlo Praga non è solo grandi piazze e strade importanti. Noi ci siamo spesso inoltrati lungo i mille e uno vicoli della città ammirandone il fascino. E abbiamo fatto lo stesso per raggiungere Karluv most, la ”passerella” che unisce Stare Mesto con la zona di Mala Strana (Piccolo quartiere). Il ponte è una graziosissima isola pedonale arricchita dalla presenza di statue di santi (sono in realtà delle copie, le originali sono esposte al Museo Nazionale) tra cui quella di San Giovanni Nepomuceno, il vicario dell’arcidiocesi di Praga torturato e gettato nel fiume dal ponte perché si oppose alla nomina reale di un abate. Recandoci presso la statua notammo che molte persone toccavano l’effige del santo: è un augurio per chi vuole ritornare nella capitale ceca.(Anche noi abbiamo sfiorato l’immagine con la speranza di tornare presto nella Rep. Ceca). Dal ponte si ha una straordinaria sensazione di felicità: da lì Praga è ancora più bella…Si ha una visione a 360° di ineguagliabili bellezze: il Castello, la Moldava, i battelli. Ed è proprio su un battello che noi continuammo la nostra escursione: è un modo alternativo e divertente (e per nulla caro) per avere un’idea della città. Simpatici marinai ci accompagnarono lungo le acque del fiume mostrandoci (in inglese) le principali attrazioni della città, il tutto contornato da una bevanda , ad es. Vino caldo (molto in a Praga) o coca ed una brioche (non eccessivamente buona).
6. Mala Strana Dopo aver fatto una piacevole passeggiata sul Ponte Carlo, dove artisti di strada e piccoli venditori di oggetti tipici rendono gradevole il paesaggio, passiamo sotto le caratteristiche Torri del Piccolo quartiere per avviarci a Mala strana (appunto Piccolo quartiere). Obiettivo principale: la chiesa di san Nicola, gioiellino barocco di cui gli abitanti vanno fieri. Entrati all’interno (ammetto che i miei amici incominciavano a sentire la stanchezza fisica, visto che ci muovevamo spesso a piedi, e psichica,…“questo è un tour de force” dicevano, cercando di farmi capire che dovevo rallentare con il ritmo…Ma che ci devo fare??? Quando sono circondata da non comuni bellezze non riesco a fermarmi!), entrati all’interno, dicevo, sono colpita (i miei compagni di viaggio sono troppo presi a cercare un posto dove sedersi) dall’organo collocato sopra l’entrata principale e dall’affresco si Santa Cecilia che gli fa da sfondo. Molto belle anche le statue dei Padri della Chiesa agli angoli della navata e l’altare maggiore. Sicuramente degno di nota è l’affresco della cupola, che è possibile osservare pìù da vicino salendo “al piano superiore” come lo chiamavano i miei simpatici ma esausti amici. Molto bella da vedere è anche la Nerudova, una strada in salita che prende il nome dal poeta Jan Neruda, che abitò presso i “due soli”, la casa al n. 47 sormontata proprio dall’insegna con 2 soli. Qui vi sono anche numerosi palazzi che ospitano le ambasciate di diversi paesi europei e non.
7. Il Castello (3 Giorno); Sede di importanti uffici presidenziali, il Castello domina alto la città di Praga. Noi lo abbiamo visitato il 3 giorno del nostro soggiorno nella capitale ceca e devo dire che ne è davvero valsa la pena perché ingloba edifici di epoche differenti degni di essere apprezzati. Esso domina alto sulla Moldava e dal 1918 è la sede del presidente della repubblica. Per prima cosa visitammo la cattedrale di san Vito dove è possibile ravvisare molti elementi in stile neogotico. Lungo le navate ci sono numerose cappelle laterali ricche di oggetti preziosi, opere d’arte rinascimentali e reliquie. La più importante è quella di San Venceslao che ospita la salma del santo e dove le pareti sono interamente decorate da affreschi gotici, con scene della vita del santo, e cosparse di pietre preziose. Molto importante è il Palazzo Reale che dal IX sec divenne la sede di principi di Boemia. Visitatelo interamente, ci sono alcune stanze interessanti, alcune delle quali decorate con gli stemmi dei funzionari addetti alle tavole dal 1561 al 1774. Usciti dal castello ci siamo inoltrati nel Vicolo d’oro chiamato così perché nel XVII sec. Vi abitavano alcune famiglie di orafi. Sul lato sinistro della stradina si affacciano alcune casette colorate che ora ospitano diversi negozietti che vendono i tipici prodotti di Praga, dalle marionette ai giochi di legno, ai biscotti di pasta frolla ecc…Una di queste casette, esattamente quella al n. 22, ospitò, per diversi anni, Franz Kafka e sua sorella. Se avete ancora tempo (“e voglia” direbbero i miei compagni di viaggio…) potete visitare anche il Convento di san Giorgio e la Galleria del castello cove vi sono meravigliose opere come “La fanciulla allo specchio” di Tiziano, “Nesso e Deianira” Di Guido Reni e “Gli dei riuniti sull’olimpo” di Rubens. Ricordatevi di passare, una volta deciso di uscire dal Castello, per il Museo del giocattolo che offre una strana (a mio parere) collezione di Barbie: dalle prime ancora semplici con qualche vestitino a quelle che assomigliano alle famosissime star di Hollywood. E’ un altro modo semplice e diverso per trascorrere serenamente il tempo. Usciti dal Castello io, il mio fidanzato e i miei amici abbiamo fatto una passeggiata (indirizzandoci verso il nostro hotel) per vari vicoli di Praga. Strada facendo ci siamo imbattuti in diversi chioschetti che preparavano panini con wurstel. “Ah che bello, ora si mangia un boccone!!!”- dissero i miei compagni di viaggio. I panini a Praga sono un po’ strani: vengono privati della mollica e all’interno viene messo un unico wurstel senza essere nemmeno tagliato! Sono, comunque, molto buoni ed economici, i prezzi variano dai 70 centesimi ai 2 euro ( mi esprimo in euro non in corone ceche).
8. U Flekù La stessa sera siamo stati all’U Flekù, una delle più famose birrerie di Praga dove si può, tuttavia, anche mangiare qualcosa di tipico (quando viaggio mi immergo a 360° nella cultura del posto: assaporare i loro piatti, le loro bevande, è davvero importante, perché fa meglio comprendere le abitudini ed i costumi di chi ci circonda). In questo locale vi è un’unica e grande tavolata, per questo motivo si sta tutti insieme, uomini e donne di provenienza e cultura diverse, a brindare con buonissima birra scura chiamata Flekovskè. I camerieri sono soliti dare un boccale di birra appena il cliente prende posto, e sostituirlo immediatamente quando questo è vuoto. Io non ricordo quanti bicchieri ho bevuto…So solo che la birra era buonissima, e neanche troppo “pesante” quindi non ero così brilla come si potrebbe pensare! La serata è stata davvero divertente perché oltre ai camerieri c’erano dei musicisti che suonavano vicini al tavolo…Sembravano davvero ubriachi!!! 9. Quartiere ebraico (4 Giorno); Il 4 giorno lo abbiamo interamente trascorso a Josefov, il Quartiere Ebraico dove per secoli gli ebrei hanno vissuto sottostando alle leggi discriminatorie. Gli stessi cristiani li accusavano di avvelenare pozzi, di appiccare incendi, di trasmettere malattie: era sempre un pretesto per puntare il dito contro di loro. Il nome Josefov deriva da Giuseppe II che abolì nel 1784 la discriminazione ebraica. Questa parte della città costituiva anticamente un ghetto, le cui strutture non sono state tutte quante conservate con il trascorrere del tempo anzi, alcune strade più recenti sono fiancheggiate da numerosi edifici in stile Art Nouveau. Per prima cosa noi abbiamo visitato il Vecchio cimitero che ospita circa 12.000 lapidi sovrapposte una sull’altra perché questo era l’unico posto concesso agli ebrei per la sepoltura. La tomba più importante è quella di Rabbì Low, capo della scuola talmudica a cui si attribuivano poteri magici. Ogni lapide presenta dei particolari simboli relativi alla famiglia di appartenenza, alla professione del defunto o al buon augurio: le forbici indicano un sarto, i grappoli d’uva l’abbondanza, il cervo la famiglia Zvi. Dopo aver camminato, con malinconia e un po’ di tristezza tra tutte quelle tombe, ci siamo avviati verso la Sinagoga Vecchia-nuova, la sinagoga più antica d’Europa e che tuttora rappresenta il centro religioso degli ebrei di Praga. In questi edifici religiosi donne e uomini non potevano pregare insieme e per tale motivo ogni sinagoga presenta il matroneo, la zona dove le donne pregano liberamente. Nel quartiere ebraico ci sono molte sinagoghe da visitare, ognuna con una caratteristica particolare come quella di Pinkas trasformata in un monumento in onore di tutti gli ebrei cecoslovacchi del campo di concentramento di Terezin. Sulle sue pareti ci sono scritti i nomi delle oltre 70.000 persone che morirono in quel terribile luogo durante la dittatura nazista. Inoltre, sempre nella stessa struttura è possibile ravvisare una mostra di disegni dei bambini deportati. Stare in quel luogo è stato davvero emozionante: ho potuto percepire, certamente in maniera del tutto diversa da chi l’ha vissuta, la tristezza che ha fatto parte della vita di molti ebrei, colpevoli di qualcosa di sconosciuto e, dunque, vittime innocenti del terribile odio umano.
Da non perdere anche il Convento di Sant’Agnese che rappresenta uno degli edifici gotici più antichi della Boemia.
Nové Mésto (5 Giorno); Il 5 giorno abbiamo visto un po’ la Città Nuova, Nove Mesto, anticamente abitata da mercanti ed artigiani, e il cui nome è dovuto al fatto che nel XIX secolo fu completamente ristrutturata. Durante questa giornata più che seguire un itinerario preciso ci siamo mossi spinti dall’istinto e dal desiderio di camminare senza sapere su cosa ci saremmo imbattuti. Essendo l’ultimo giorno e non avendo ancora comperato i famosi regali per i nostri cari, abbiamo trascorso il tempo facendo alcuni giretti per i negozi, spostandoci, poi, nuovamente verso piazza Venceslao, dove, ripeto, ci sono numerosi negozi e poi verso la zona vicina alla stazione della metropolitana di Mustek a pochi passi dalla quale c’è un piccolo carrettino dove una ragazza prepara della pannocchie calde buonissime! Durante l’arco della giornata abbiamo percorso nuovamente le bellissime stardine di Stare Mesto e la Karlova, caratterizzata da tantissimi e colorati negozi che vendono le tipiche matriosche, le marionette di legno, i cappelli e le giacche delle Armate rosse o i famosi cristalli di Boemia. L’ultima sera abbiamo concluso in bellezza vivendo un’esperienza davvero insolita ma, tutto sommato, simpatica: abbiamo acquistato un biglietto per il teatro delle marionette. I biglietti dei vari spettacoli si trovano facilmente nei vari botteghini lungo le strade più importanti del centro (e soprattutto lungo la Karlova); noi abbiamo comperato quelli per il Don Giovanni, (quindi in lingua italiana!!!) È stato davvero divertente vedere delle marionette recitare la parte di personaggi così importanti della cultura teatrale…
Conclusioni Sembrerebbe stupido dire che non ho raccontato tutto quello che ho visto a Praga. Ciò che auguro, però, a chiunque voglia intraprendere un viaggio in questa meravigliosa città è di vivere una bella esperienza, cercando di apprezzare un luogo ed una cultura moto diversi dalla nostra ma che, con la sua semplicità e contemporaneamente la sua magnificenza (ossimoro perfetti), può davvero risvegliare l’animo di ciascuno. Beh, che dire? Ogni volta che qualcuno mi chiede un giudizio, per prima cosa rispondo “Praga è una bomboniera!” È una città a dimensione d’uomo, ricca di fascino ed incanto con monumenti da contemplare e stradine da scoprire. Praga è la zuppa di verdure che puntualmente ci veniva servita ai ristoranti. È il panino col wurstel che mangiavamo strada facendo. È il Ponte Carlo ricca di artisti di giorno e romantica di notte. È l’orologio astronomico con i suoi 12 apostoli. È la chiesa di Santa Maria del Tyn con il suo severissimo custode. È la sinagoga di Pinkas con i suoi 70.000 nomi di ebrei morti. È l’U Flekù con la sua birra buonissima e i musicisti simpaticissimi… Praga è questo e molto altro di più. Avrò sempre nel cuore il ricordo di una città magica e dall’atmosfera romantica.
Veronica