Cè-zù-bèh

Ed eccomi qui a parlare del mio viaggio in Myanmar, davvero la terra del sorriso. Partenza da Zurigo (con Thai) il 5 agosto x Bangkok e subito volo su Yangon Arrivati a Yangon, all’aeroporto, abbiamo preso un taxi x il centro, sulla strada ci siamo fermati x cambiare dei soldi ( mercato nero) e siamo stati convinti a prendere una macchina con...
Scritto da: simonac
cè-zù-bèh
Partenza il: 05/08/2006
Ritorno il: 23/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
Ed eccomi qui a parlare del mio viaggio in Myanmar, davvero la terra del sorriso.

Partenza da Zurigo (con Thai) il 5 agosto x Bangkok e subito volo su Yangon Arrivati a Yangon, all’aeroporto, abbiamo preso un taxi x il centro, sulla strada ci siamo fermati x cambiare dei soldi ( mercato nero) e siamo stati convinti a prendere una macchina con autista che ci accompagnasse in giro x il paese. Ero arrivata in Myanmar convintissima di voler girare con treni e bus (fattibilissimo), ma giunta a Yangon sono caduta nella trappola “ x una volta, viaggiamo in tutta comodità “ e non me ne pento.

Scelto l’hotel, abbiamo definito con il ns taxista quali luoghi vedere, concordato il costo ( $600 x 16gg ci è sembrato corretto e non abbiamo contrattato), compilato un modulo con tutte le tappe ed i giorni di permanenza, conosciuto l’autista/auto che ci avrebbe accompagnati e lasciato un anticipo di $400 con la promessa di rivederci l’indomani x partire. Appena tornati in camera ci sono venuti un sacco di dubbi : “come si fa a dare $400 ad uno sconosciuto che non avremmo mai rintracciato, qualora non si fosse presentato l’indomani ? ormai è fatta, al massimo, staremo attenti la prossima volta” E invece, come accordato, il giorno dopo, con 15minuti di anticipo ( puntualità che ha caratterizzato tutto il viaggio) la guida, il ns fantastico autista ( ribattezzato Shumacher birmano) è arrivato ed abbiamo iniziato la ns avventura. la guida e’ molto diverso dagli altri asiatici ( spesso troppo vulcanici), e’ una persona che definirei piu’ “giapponese”, estremamente riservato, attento a qualsiasi tuo bisogno, sempre pronto a farti risparmiare anche 1centesimo ( a noi e’ capitato quando ci ha comperato le sigarette o l’acqua), puntualissimo ed attento a portarti nei posti giusti al momento giusto ( x es. A Bagan, al tramonto, non ci ha portato sul tempio piu’ turistico, ma in un posto molto tranquillo x apprezzarne meglio l’atmosfera). Il tragitto fatto e’ il solito : Yangon-Bago-Toungoo (tappa intermedia) – Inle – Pindaya ( sul tragitto x Mandalay) – Mandalay (+ citta’ antiche e Salay/mte Popa) – Pyay ( tappa intermedia) – Yangon…Non staro’ a raccontare tutto quello che ho visto, poiche’ la LP e gli altri racconti di TPC sono fantastici, cerchero’ solo di darvi qualche informazione aggiuntiva.

Partiamo dal presupposto che il ns autista non si e’ mai imposto con la scelta del luogo dove pernottare, anzi, solo quando lo abbiamo chiesto, ci ha suggerito delle guest-house/hotel (lo stesso x i ristoranti )…E si sono rivelati sempre posti piacevoli. Inoltre, a differenza di altri paesi, in Myanmar, gli autisti non hanno una percentuale sulla camera degli alberghi dove ti portano, la comodita’ di andare nei posti da loro suggeriti sta solo nel fatto che autista/cliente stanno nello stesso albergo hotel/guest-house : Toungoo – consiglio vivamente il myanmar beauty hotels ( trovate su lp – $20), si tratta di 4 case in legno stupende, con una vista mozzafiato sulle risaie…Inoltre, la colazione e’ da provare ! Bagan – il kaday aung hotel (classe one) , composto da diversi edifici in stile antica Bagan, in un giardino con piscina . Si trova nella new bagan, un po’ fuori dalla zona turistica, ma il personale e’ fantastico, il luogo molto rilassante e costa poco ( $15)…Consigliato da la guida Yangon – siamo stati in centro (zona sule –mercato) in un albergo carino il “ Beautyland hotel II”, ma, sul lago, abbiamo visto un hotel in legno spettacolare il “Kandawgyi Palace hotel” $96-108 …Se non avete grossi problemi di budget lo consiglio (in Italia potremmo solo sognarlo a quei prezzi).

Rispetto ad altri paesi confinanti, il pernottamento in Myanmar è un po’ più caro ( 10/20$ la doppia, ma sempre compresa la colazione), ma il servizio è sempre buono, tutti sono molto sorridenti e scordatevi di salire in camera con lo zaino in spalla perché, nonostante non sia necessario ( ed imbarazzante) ci sono persone che lo fanno x voi ristoranti : non amo la cucina birmana, troppo unta x i miei gusti, quindi abbiamo mangiato spesso nei ristoranti cinesi ed il migliore e’ la “Golden Duck” di Mandalay. A Yangon, lo stesso proprietario, ha aperto la “Golden Junior Duck” (sul fiume). La cosa bella di questi ristoranti e’ che sono frequentati dai locali benestanti e non dai turisti , inoltre si mangia splendidamente, spendendo poco! In generale, come negli hotel/guest-house, anche nei ristoranti, il servizio è ottimo ed hai sempre 2/3 camerieri pronti ad aiutarti oppure a farti aria con il ventaglio ( all’inizio ero imbarazzata, ma ho imparato ad accettare il fatto che a loro facesse piacere ) religione : il Myanmar e’ il paese piu’ religioso in cui sono stata ed e’ inevitabile conoscere parecchi monaci desiderosi di parlare inglese. A Mandalay, una sera, siamo stati fermati da 3 giovani bonzi ed inviati ad andare al loro monastero…Ci siamo tornati anche la sera dopo; non dimentichero’ mai quelle ore trascorse a parlare con loro ed il loro insegnante di inglese (Mr.Win ), ma, soprattutto, non posso scordare il complimento piu’ bello che mi hanno fatto “ Sei una persona solare. E’ bello perche’ se tu sei felice anche noi lo siamo”… mi si è aperto il cuore.

A parte Mr.Win, devo ammettere che nessuno parlava correttamente inglese, ma ci siamo fatti un sacco di risate, sorseggiando the e fumando i sigari birmani ( anche loro hanno qualche vizio)…Andateci! Purtroppo, non trovo piu’ il biglietto da visita, ma credo sia uno dei numerosi monasteri all’interno della Eindawya paya…Entrate e chiedete dove insegna Mr.Win (lo conoscono davvero tutti perche’, oltre a lavorare con i monaci, insegna inglese anche ai conducenti di riscio’ e sarà felice di incontrarvi). A Salay, in un altro monastero, abbiamo conosciuto un monaco che ha seguito i mondiali di calcio, alzandosi nel cuore della notte della finale x vedere la partita (ovviamente tifava x l’Italia)…Una persona davvero simpatica, a cui abbiamo lasciato una donazione perche’ insegna (scuola primaria) ai bambini poveri…Anche li’ abbiamo sorseggiato del the, fatto delle foto ( lo hanno chiesto loro) e visto dei bellissimi libri sacri antichi, consiglio la visita.

Abbiamo conosciuto monaci ovunque e le ore trascorse con loro sono tra i momenti piu’ belli del mio viaggio.

viaggio in auto : Non ero molto propensa a viaggiare con autista, poiche’ penso ci si perdi l’anima del paese ( sono indimenticabili precedenti esperienze di soste con i bus…Quando, nel cuore della notte, in mezzo al nulla, ti ritrovi in un improvvisato autogrill con decine di locali che devono vederti qualcosa e tu, ancora addormentato, reagisci come un automa…E comperi), ma mi sono ricreduta e girare in auto e’ davvero comodo, tra le altre cose, puoi comperare un sacco di oggetti senza doverteli portare tutto il tempo nello zaino; viaggi di giorno ( con i mezzi pubblici ci saremmo spostati di notte), attraversando paesaggi fantastici e potendoti fermare tutte le volte che vuoi x fare delle foto oppure solo x sgranchirti le gambe ( anche se in Myanmar abbiamo visto un autobus fermo sul ciglio della strada che attendeva dei turisti scesi x catturare una foto). Avevo paura del “ tutto programmato, tutto perfetto”, ma abbiamo avuto anche i ns momenti solitari che ci hanno permesso di conoscere i locali . X esempio, a Inle, il 1° giorno la guida ci ha portato da un suo amico barcaiolo x fare il giro del lago (stupendo) ed il 2° giorno abbiamo noleggiato una bici …Lungo il tragitto ci siamo fermati ad una capanna-bar dove ci hanno offerto del the, poi siamo arrivati in un villaggio dove abbiamo conosciuto un barcaiolo che ci ha portato a casa sua ( di nuovo the e sigari), ci ha mostrato la vita del villaggio ( tutte le “botteghe”) e ci ha portato ( noi 2 e le bici) , in barca, sull’altra sponda.

Ci siamo soffermati a giocare con dei bimbi di una scuola ed abbiamo conosciuto delle persone che hanno sistemato la bici del mio ragazzo, a cui era uscita la catena…Il tutto con enormi sorrisi e grande disponibilita’ da parte di tutti… Il popolo birmano e’ ineguagliabile! Sicuramente $600 non sono pochi se viaggi in economia, ma risparmi su tutti i taxi x spostarti nelle citta’ ( anche se noi, a Mandalay/Yangon, di notte, abbiamo preferito muoverci da soli, lasciando libero la guida e conoscendo altri locali) e, se non avessimo preso l’auto, avremmo preso un paio di voli…A conti fatti avremmo speso la stessa cifra. In parte sono mancati gli incontri sui treni/bus e “l’avventura” di organizzarti da solo ciascun spostamento, ma abbiamo risparmiato del tempo ed, avendone poco, ci e’ sembrata la scelta piu’ saggia; inoltre, e’ impossibile non conoscere gli indigeni, sono ovunque e pronti a parlarti …”da dove vieni… quanto stai in Myanmar…Cosa hai visto e cosa vedrai “ sono le domande che hanno accompagnato tutto il ns viaggio.

bambini e mendicanti: A Bagan, fuori da ogni tempio, oltre alle bancarelle, troverete tanti bambini che vi chiederanno “ caramelle, shampoo, profumi e penne “ …Fatene grandi scorte perche’ sono tanti ed e’ bellissimo vedere la loro faccia felice quando soddisfate i loro desideri .

In generale, in Myanmar ( a differenza di altri paesi vicini ), nonostante la poverta’, non ci sono tantissime persone che chiedono la carita’ ad eccezione di Amarapura, dove, passeggiando sul ponte incontrerete moltissime mani tese e sarebbe opportuno premunirsi di tanti soldi di piccolo taglio x accontentare tutti…Solo li’ abbiamo visto persone mutilate e vi assicuro che e’ impossibile fare finta di nulla! Work-shops : E’ sempre molto interessante vedere come si fanno tutti gli oggetti dell’ artigianato locale, poiché c’è sempre qualcosa da imparare. A Yangon consiglio la visita della “fabbrica” del vetro, non tanto x la lavorazione ( nulla a che vedere con Murano), ma per il posto in cui è situata…In mezzo alla foresta! Abbiamo anche visto laboratori x la produzione di foglie d’oro, delle lacche, dei tessuti, dei sigari, degli ombrelli, dell’argento, della forgiatura del ferro, scultori di marmo e legno e molto altro, decisamente istruttivo conclusione – motivi x andare in Myanmar: Il Myanmar vive come facevamo noi un secolo fa; nelle campagne non ci sono mezzi meccanici, ma solo carri trainati dai buoi ed ogni lavorazione viene fatta a mano; anche le strade sono riparate/costruite senza macchinari ( la benzina è poca e costa troppo), ti capita spesso di vedere gruppi di ragazzini che spaccano i sassi con le mazze e riempiono i buchi dell’asfalto con le mani piene di catrame (sovente sono costretti a farlo x ricevere in cambio solo un misero pasto) , oppure vedi la gente che si lava nei fiumi perché non ha l’acqua corrente nella capanna ,ma è anche il paese del sorriso. Da 5 anni trascorro le mie vacanze estive in Asia, sono stata a Giava/Bali, Thailandia, Cambogia, Vietnam, ma la pacatezza e la dolcezza dei birmani è davvero unica. Prima di partire, come mia abitudine, mi sono documentata molto sulla situazione politica del paese, sono arrivata credendo di trovare uno stato pieno di militari, di posti di blocco e di persone timorose di avvicinarsi ai turisti…Invece, non ho visto nulla di tutto ciò ed ho percepito la dittatura solo leggendo i cartelloni propagandistici del governo, telefonando in Italia (devi lasciare tutti i tuoi dati ed il numero di telefono su un quaderno) o collegandomi ad internet ( in alcuni siti non puoi entrare), ma la gente non sembra soffrire di questa situazione…Poi, però, quando mi è capitato di parlarne, tutte le mie informazioni sono state confermate e non riesco a capire come, nonostante tutto, il popolo birmano, possa essere così fantastico e sorridente…?! Non concordo affatto con l’idea di Aung San Suu Kyi di boicottare il turismo fino a quando il Myanmar non sarà un paese libero; anzi, condivido l’idea di Peter Hughes che, negli anni in cui la giunta militare scoraggiava il turismo ( e la gente si sentiva isolata e dimenticata) scrisse sul Times ” Star lontano da un paese per principio può farvi sentire meglio ma può far star peggio la gente che ci vive”. E’ vero, visitando questo paese, inevitabilmente, contribuisci ( x esempio, pagando gli ingressi a Bagan od alle pagode) a sovvenzionare le casse statali, ma non credo che l’isolamento sia la soluzione ed, a questo proposito, vi consiglio la lettura dell’articolo “ La favola birmana”, sulla LP, che condivido pienamente.

In Myanmar, rispetto ad altri paesi asiatici c’è pochissimo turismo, consiglio a tutti di andarci perché i paesaggi sono incantevoli, la popolazione splendida ed hanno bisogno di fare parte del mondo…Anche io tornerò in questo splendido paese perché voglio vedere la zona del delta, il sito di Mrauk U, l’arcipelago di Myeik e tanto altro.

Simona



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche