Kl e redang di vista dal berjaja
Convinti dalla nostra agenzia di fiducia abbiamo accettato di partire per la Malaysia in un viaggio di 9 giorni con tappa iniziale a KL e poi 5 giorni in un “resort di lusso” che, a detta dell’agenzia, “rappresenta il massimo a cui aspirare, sia per la stagione, che per il posto e soprattutto per i confort”… stiamo parlando del Berjaja Beach Resort di Redang.
Per quanto riguarda KL possiamo consigliarvi di evitare di affidarvi ai tour operator: gli spostamenti da e per l’aeroporto sono frequentissimi (il treno KLIA Express passa ogni 20-30 minuti è molto comodo, si prende all’interno dell’aeroporto e in 28 minuti ti porta al centro della città) eppoi la città è sicurissima e si visita facilmente. Certo non è bella, lo skyline è ancora tutto in costruzione, e del tutto asettica come tutte le moderne città, ma China town e Little India sono due stralci della realtà metropolitana davvero affascinanti e assolutamente sicuri da visitare a qualsiasi ora (le abbiamo girate in lungo e in largo fino a mezzanotte e non abbiamo mai avuto paura). Ricordatevi di prenotare online su www.Menarakl.Com.My (cena o aperitivo che sia) per trovare posto nel ristorante della Menara tower, altrimenti è difficile trovare l’accesso in giornata anche solo per un tè. Non approfondisco di più la visita di KL visto che ci sono innumerevoli testimonianze di tanti “turisti per caso”, che approfitto a ringraziare per i preziosi consigli dati.
Diverso il discorso per quanto riguarda l’isola di Redang: per arrivarci da KL dovete volare fino a Terrenganu e da lì imbarcarvi per 1h e 30’ su una nave (somigliano ad aliscafi ma non planano sull’acqua) oppure prendere un volo diretto con un piccolo aereo. Sull’isola il Berjaja Beach Resort è uno dei due i beach resort operativi (e un terzo, il Coral, sta per essere aperto), dipinto come un luogo di lusso e di relax in totale solitudine: ebbene scordatevi gli standard di qualità a cui siete abituati per fare paragoni, i malesiani sono ospitalissimi ma il lusso è un’altra cosa. Al Berjaja abbiamo trascorso i nostri pochi giorni di vacanza: per soli 5 giorni non possiamo certo lamentarci, mare e spiaggia sono strepitosi, ma le sorprese non sono certo mancate. Innanzi tutto il servizio non era certo quello prospettato: noi avevamo una camera con vista mare in uno dei ‘nefandi’ casermoni che hanno costruito sul lato della scogliera, ma le stanze senza vista erano davvero al limite della decenza. In più anche l’acqua da bere è a pagamento, così come ogni genere di confort, a cominciare dalle maschere per lo snorkeling o le canoe. Stiamo parlando di cifre assolutamente irrisorie e su questi aspetti avremmo certamente glissato – abituati come siamo a vacanze “fai da te” meno organizzate e più spartane – se non fosse per un paio di ulteriori e incresciosi dettagli. Ci tengo a precisare che non ci troverei nulla di male a comprare l’acqua ma che lo reputo inammissibile se dall’Italia mi hanno dipinto il posto come il più esclusivo della zona dove arrivo e posso trascorrere in assoluto relax tutto il giorno: voglio dire, per le cifre che chiedono, da noi hai l’open bar sulla spiaggia a disposizione gratuitamente 24 ore su 24… Nonostante le assicurazioni, infatti, all’interno della struttura stanno continuando a lavorare nella costruzione di altri casermoni (stanno ultimando lo scheletro del “blocco E” e su questo ritmo distruggeranno la spiaggia in pochi anni…) e di altre strutture, come il gazebo sulla spiaggia, che danno vita a continui e fastidiosi rumori di ruspe e seghe elettriche di sottofondo; senza contare che, il catalogo precisava che la struttura era fatta per coppie in luna di miele desiderose di trascorrere un periodo di idillio lontano dal trambusto e in un atmosfera magica e solitaria, mentre la struttura si presenta gremita da bambini che possono contare su strutture ad hoc, con tanto di piscine alte meno di un metro fatte apposta per loro; inoltre, visto che ci sarebbe dovuto essere il nulla attorno alla struttura, ci hanno proposto delle cene prepagate dall’Italia che, di fatto, ci davano diritto al solo buffet, aperto dalle 19, e alle 21 già parzialmente sguarnito. Quel che è peggio è stato lo scoprire non solo l’ottima cucina a meno di 5 euro proposta da un ristorante familiare proprio fuori dal resort, (assolutamente da provare: il pesce cucinato alla griglia – come piace agli italiani, dicono – è strepitoso e fanno un roti kanai eccezionale) ma anche che le nostre cene prepagate circa 20 euro cad. A testa, in loco sarebbero venute a costare meno della metà e che anche un pasto completo alla carta avrebbe avuto un costo assai ridotto… La cosa più singolare e inaudita resta l’appuntamento mattutino, vale a dire la folle corsa all’ombrellone alla quale tutti i villeggianti, noi compresi, eravamo costretti a partecipare la mattina alle 7.30! Infatti, poiché con la costruzione dei nuovi casermoni il numero di turisti e raddoppiato, sulla spiaggia non c’è al momento un numero idoneo di ombrelloni: ciò obbliga a precipitarsi a mare con le prime luci dell’alba con l’occorrente per bloccare almeno un paio di lettini e garantirsi la sopravvivenza durante la giornata (il sole picchia davvero!). Ho dovuto personalmente ragguagliare della strana agitazione mattutina verso la spiaggia due increduli novelli sposi giapponesi appena arrivati, che erano rimasti basiti nell’osservare la scena… Magra è la consolazione di sapere che anche al Laguna Beach, sull’altro lato dell’isola, la situazione è la medesima.
Passando alle notizie liete l’isola di Redang è davvero bella: prenotando una barca (rigorosamente dai privati e trattando ignobilmente sul prezzo anche quando vi rendete conto che vi accapigliate per meno di un euro…) un giro completo con accompagnatore e attrezzatura per lo snorkeling vi costa circa 10 euro, vi fa vedere i 4-5 punti migliori dell’isola e vale la pena di essere fatto per ammirare le bellezze del mare anche solo con maschera e boccaglio. Suggestiva la fermata al parco naturale con l’immensa murena che ha la tana proprio sotto al pontile dell’imbarco e che i locali invitano a carezzare sulla testa e gli squaletti visibili in 50 cm d’acqua. Come dimenticare poi le tartarughe, cha affollano quei fondali e che potete ammirare alla spiaggia accanto al Berjaja anche solo passeggiando con il pedalò. Se poi fate sub, sappiate che le immersioni valgono decisamente la pena: lo scenario è indimenticabile e le visite ai fondali sono decisamente economiche.
Insomma, alla fine tra vantaggi e svantaggi arrivare lì può valere, anzi vale, la pena: basta soltanto essere preparati a quello che si può trovare e non passare una vacanza – comunque unica – a rodersi il fegato in balia di tour operator che vendono pacchetti senza neanche averli verificati (nella migliore delle ipotesi)… Restiamo a vostra disposizione per qualsiasi informazione. Buona strada