Un posto da vedere
Destinazione aeroporto di Nizza (F).
Partenza aereo ore 6,50 destinazione Città del Guatemala.
Arrivo a Città del Guatemala ore 16,40 ora locale ( – 7 ore , dopo uno scalo di 3h e 30’ a Madrid ).
Pernottamento dove si trova ( o si spera abbiano trovato Mauro e Roby ).
Ore 8,00 di venerdì sveglia e…Via verso nuove avventure.
ITINERARIO PREVISTO : Ciudad de Guatemala / Antigua / Escuintla / Monterrico / Lago de Atitlàn / Panajachel / Chichicastenango / Chimaltenango / Ciudad de Guatemala / Flores (sul Lago de Petén Itzà) / Tikal (rovine Maya) / Santa Elena / Dolores / San Luis / Rio Dulce / Lago de Izabal / Copàn (Honduras , rovine Maya) / Chiquimula / El Progreso / Ciudad de Guatemala . Il tutto spostandoci con mezzi locali .
Giovedì 03 febbraio 2005 partenza da Città del Guatemala ore 17,50 per Nizza .
Arrivo a Nizza previsto per le ore 17,40 di venerdì 04 febbraio ( + 7 ore , dopo uno scalo di 2h a S. José in Costa Rica e 1h e 20’ a Madrid).
Costo biglietto aereo 818 € + 30 € assicurazione .
************************ ITINERARIO EFFETTUATO : 1° giorno : Partenza da Nizza ore 6,50 arrivo ore 17,00 a Ciudad de Guatemala pernottamento presso l’ hotel Spring .
2° giorno : Riposo nella capitale e seconda serata all’ hotel Spring .
3° giorno : Panajachel , arrivo al tramonto e fiesta , pernottamento in bungalow a El Retiro .
4° giorno : Chichicastenango , mercato (bellissimo) e rientro a Pana via Sololà .
5° giorno : Giro in barca sul lago Atitlàn con visita a S. Pedro , Santiago , S. Antonio Palopò .
6° giorno : Viaggio verso Flores e S. Elena (circa 12 ore , dormito in bus) .
7° giorno : Flores e S. Elena , pernottamento all’ hotel La Jungla .
8° giorno : Tikal , le rovine Maya più importanti del Guatemala .
9° giorno : S. Pedro Sula (Honduras) dopo un viaggio allucinante che dura dalle 5,30 alle 19,30 , pernottamento al Grand hotel Sula .
10° giorno : La Ceiba , sole e mare , fiesta e pernottamento all’ hotel Italia . 11° giorno : Islas de la bahia per la precisione Utila , 1h e 30’ di traghetto e pernottamento al Coral beach Resort .
12° giorno : Utila con pioggia e vento , bellissimi uccelli e pesci .
13° giorno : S. Pedro Sula , festa di compleanno di Roby e pernottamento al Grand hotel Sula .
14° giorno : Copan , paese di confine con bellissimi resti Maya pernottamento all’ hotel Marjenny (domani si rientra in Guatemala).
15° giorno : Ciudad de Guatemala come tappa tecnica pernottamento all’ hotel Spring .
16° giorno : Monterrico , sull’ oceano Pacifico attraverso paesaggi stupendi , fiesta e pernottamento in bungalow a El Delfin .
17° giorno : Monterrico , visita alla laguna all’ alba , poi , sole e mare .
18° giorno : Monterrico , domenica , giorno di fiesta .
19° giorno : Antigua (Antigua ciudad de Guatemala) , città coloniale dichiarata dall’ UNESCO nel 1977 patrimonio dell’ umanità n° 65 , una figata … Visita alle rovine causate dal terremoto provocato dal Volcan de Agua e pernottamento all’ hotel Casa de S. Lucia . 20° giorno : Ciudad de Guatemala , visita al mercato e vita notturna , pernottamento all’ hotel Spring .
21° giorno : Giro per la città , il palazzo governativo , Plaza Mayor e ultima fiesta .
22° giorno : Zaini in spalla , partenza alle 17,30 ca. , scalo a S. José in Costa Rica e arrivo a Nizza il giorno successivo via Madrid alle 18,00 ca.
************************ Viaggio bellissimo per molti aspetti : la gente , i posti , i colori di questo paese lasciano d’incanto ; usare i mezzi locali é un obbligo per viverlo appieno . Si possono contenere i costi scegliendo le vie meno turistiche . Ottima cucina e una cultura interessantissima .
************************ La moneta locale si chiama Quetzal e vale circa 0,095 € . In Honduras la moneta é la Lempira che vale circa 0,042 € (qui si spende ancora meno) .
Costo totale del viaggio 2700 € circa . ************************ DIARIO DI VIAGGIO 13 / 01 / 2005 ore 04,15 di Ciudad de Guatemala .
Ciucco , 52 ore senza dormire , stanza d’ albergo carina , decorosa , mi rendo conto che la mia vita potrebbe essere in qualsiasi posto .
Italia , Africa , Cuba , qualsiasi luogo purché mosso da sentimento , passione …
Mauro e Roby sono come Rick e Gian , vale a dire ironici e divertenti .
Mi aspettavano all’ aeroporto alle 17,00 , abbiamo preso un taxi e siamo venuti all’ hotel Spring ; doccia , cicca e cena in quella che é la zona “bene” della città .
Dopo cena siamo andati in un locale , tale “Cats”, il cui nome é tutto un programma …
Qualche bevanda e poi conoscenza con ragazze del posto , che vi lavorano come “danzatrici” … Senza mezzi termini .
Loro mi avevano aspettato per festeggiare il viaggio , ma devo dire che stasera non ci siamo fatti mancare nulla … Da mangiare e da bere s’ intende …
Penso che potrà essere una bella vacanza , ma ora , seduto sul cesso , finisco e mi lavo i denti : domani é il primo vero giorno di viaggio . Buona notte .
14 / 01 / 2005 Stamattina abbiamo fatto un giro a piedi per la città , caotica , gente dappertutto , bancarelle che si spingono nella strada oltre il marciapiede con mercanzia di ogni tipo . Usciti tardi non abbiamo fatto colazione e così verso le 12,30 ci fermiamo a pranzare in un locale tipico messicano , dove mi colpisce il fatto che ci preparino la salsa per i tacos sul momento , miscelando ingredienti in un mortaio di pietra direttamente sul tavolo , quasi come se preparassero una pozione magica .
Pomeriggio di cazzeggio e giri per le banche , per finire ancora di sera in questo locale (il Cats) a bere qualche rhum .
15 / 01 / 2005 Via da Ciudad de Guatemala … Tra bancarelle e traffico raggiungiamo con un taxi il terminal dei bus , che abbiamo appreso essere un luogo di malavita .
Qui per gli spostamenti bisogna mettere in conto giornate intere , così per fare i 120 km circa che ci separano da Panajachel (pron. Panacacel) impieghiamo circa 3h e 30’ , durante le quali però , quando può , il bus non perde occasione di farci prendere degli spaventi con sorpassi e curve a dir poco folli .
Prima di trovare una camera facciamo due o tre tappe per pranzo e aperitivi .
Panajachel non é un gran ché , un casino di turismo , tiendas (negozi) e , purtroppo , tutto ciò che ne consegue … Alcool e droghe compresi . Prendiamo un bungalow e ci riposiamo un po’ , ho bisogno di dormire ; così alle 11,30 abbandono Mauro e Roby e vado a nanna.
16 / 01 / 2005 Oggi è una bella giornata , avevamo deciso di andare al mercato di Chichicastenango , così dopo la colazione andiamo alla fermata del bus … “chicken bus“ … Scuolabus americani riciclati , con seggiolini per nani , dove vi caricano merci , animali , e ogni sorta di cose , compresi i passeggeri .
La popolazione colpisce molto , sullo stesso pullman superaffollato viaggiano tutti e un amalgama di colori e di visi curiosi ci circonda , noi , che siamo su quel pullman gli unici turisti .
Il mercato di Chichi é enorme , dicono forse tra i più importanti del Centro America ; per i turisti lo é sicuramente , ma anche come folklore non é male . Qui si vede un mondo di colori e di vite che si intrecciano , storpi che chiedono la carità , bimbi esultanti dopo la scuola , bimbi meno fortunati sporchissimi che vendono ogni sorta di cianfrusaglie e bancarelle che cucinano fritti di ogni tipo . Mi colpisce molto la Iglesia de Santo Tomàs , una costruzione imponente penso del 1500 – 1600 , scalona semi diroccata alta cinque o sei metri e all’ interno un silenzio che mette quasi l’ angoscia…
Sull’ ingresso due uomini bruciano e cospargono incenso pregando ad occhi chiusi , e dentro , donne anziane cospargono petali di rose su tavolacci pieni di candele accese . Vi é gente che la percorre in ginocchio e in un angolo una mamma con un bimbo accucciati come in una caverna ; qui la voglia di credere in qualcosa é grande … Torniamo a Panajachel , via Sololà , coloratissima e molto viva , e dopo una cena “tranquilla” … A nanna ; abbiamo prenotato un giro in barca per il giorno successivo .
17 / 01 / 2005 Sveglia alle 9,30 , colazione , e il tipo che ci aspetta all’ imbarco di Pana . Il tempo non é mai abbastanza , così dobbiamo accontentarci di un solo giorno per vedere le cose che ci sono intorno al lago … Quattro paesi , che diventano tre viste le condizioni del tempo ; infatti un forte vento che da due giorni investe la zona ci fa traballare sulla “lancha” , un guscio di vetroresina che a ogni salto di un’ onda ci fa tremare tutti come fossimo pesci fuor d’ acqua .
Il primo paese , S. Pedro , dicono abbia molte possibilità di escursioni , birretta dopo colazione e via … Verso il secondo ; Santiago , facciamo pranzo , e qui villette nascoste nella macchia in riva al lago contrastano con una anziana signora che ci “scrocca” gli avanzi del pranzo …
Ci sono sempre quei colori e quei visi che ti ricordano che sei in terra d’ altri ma che vorresti fosse terra tua … Di tutti .
Terza tappa , S. Antonio Palopò , paese di tessitori con un attracco ad un molo di legno su una riva erbosa che ci attira per un attimo di relax ; finché non arrivano cinque musetti sporchi che cercano di rifilarci oggettini in cambio di pochi “Quetzales” (moneta locale) .
Rifiutiamo , ma una foto mentre giocano con i miei piedi la ricompenso volentieri . Rientro , cenetta tranquilla e a nanna che domani si parte .
18 / 01 / 2005 Sveglia , gita in “banca” e poi a pranzo , oggi é un giorno di spostamento , quindi … Alle 16,00 partiamo per Flores , via Antigua e Ciudad de Guatemala ; viaggio preso in agenzia … Costa 45 $ , scopriamo che a farlo da soli avremmo speso 180 /200 quetzales (circa 25 / 30 $) , ma fa lo stesso.
Il peggio é da Ciudad de Guatemala a Flores , otto ore di bus , che anche se di prima classe , mi lascia perplesso durante il tragitto per lo stile di guida , ma finalmente alle 05,00 di mattina eccoci giunti a destinazione …
19 / 01 / 2005 Che fare ? Decidiamo di prendere una camera per riposarci , anche se ci costerà un giorno in più . Alle 10,00 si fa colazione e poi cerchiamo un alloggio più confortevole . Flores é costruita su un’ isoletta collegata alla terra ferma con un ponte che conduce alla città di Santa Elena , é molto bellina , tenuta da e per i forestieri , qui non c’ é più il colore e la gente di prima , sembra di essere in un qualsiasi posto turistico , ma tutto sommato la gente é gentile e per la strada tutti salutano sorridendo .
La sera organizziamo per il giorno successivo la gita alle rovine Maya di Tikal .
20 / 01 / 2005 Ore 9,00 partenza , il minibus viene a prenderci davanti all’ hotel come stabilito .
Le solite due ore per fare 80 km , ed eccoci arrivati .
All’ inizio un hotel ed un mega ristorante attorniati da negozietti mi lasciano un po’ perplesso , ma bastano pochi minuti di cammino per addentrarci nella jungla e tutto cambia . Il parco é talmente grande che non ci si incontra quasi con nessuno ; così , tra viottoli , gradini naturali di radici e versi di animali é facile lasciarsi trasportare dalla fantasia .
Il giro é ben strutturato , man mano che ci si addentra nella foresta si incontrano stele e resti di abitazioni piccoline sulle quali arrampicarsi , questo serve appena ad allenare le gambe per quello che ci aspetta dopo . Arriviamo in una radura dove , come per magia , ci appare dinnanzi un colosso di pietra … Una costruzione semi coperta di vegetazione (con una ripida scala di legno costruita a fianco per salirvi) si alza davanti a noi per una quarantina di metri ; pensare a come sia stata costruita fa rabbrividire . Ci incamminiamo per la scala che la fiancheggia e giunti in cima , al di sopra degli alberi più alti , una sensazione di potenza mi pervade , sembra di avere la terra ai propri piedi . Si scorgono le cime di almeno altre quattro o cinque piramidi simili che dal basso non si vedono per via della vegetazione fittissima , solo gli avvoltoi volano sulle nostre teste , i tucani che si spostano da un albero all’ altro sono sotto di noi e sembra di poterli prendere con le mani . Il giro continua , e man mano si vedono le costruzioni più belle , fino ad arrivare alla Gran Plaza , qui le due piramidi più grandi si fronteggiano come per duellare e gli uccelli e le scimmie sembrano far loro onore con canti e urla da “coro” .
Verso le 16,00 il giro finisce e ci riporta all’ orrendo hotel all’ inizio . Forse é una fortuna che lo abbiano costruito , così si aiuta a mantenere il tutto ; però pensare come poteva essere duemila anni fa …
Stanchi come muli dopo cena andiamo ancora a fare un salto in una “discoteca” di Santa Elena , un capannone con sedie e tavoli da giardino e un giovanotto furioso che spara ritmi latini a 50.000 decibel , é bello vedere come fa festa la gente di qua .
Torniamo a Flores a piedi organizzando lo spostamento di domani , si avvicina il week-end e ci sta bene anche qualche giorno di playa sole e mare sul mar dei Caraibi . Decidiamo di attraversare il confine con l’ Honduras ed andare a La Ceiba .
21 / 01 / 2005 Ho ancora male alle gambe per i gradini fatti ieri , ma zaini in spalla partiamo per un viaggio a dir poco avventuroso . Da Flores a Morales , che non é neanche segnata sulle cartine , (dove il pullman ci molla sulla strada ad un incrocio) prendiamo un pullman di 2° classe , la cui particolarità consiste nel fatto che ognuno ha il proprio posto senza doverlo dividere con gabbie di pulcini o casse di verdura e impieghiamo circa quattro o cinque ore per fare 300 km . Seduti su un marciapiede aspettiamo un minibus che passa dopo un po’ e ci sposta di altri 40 km verso la strada che ci porterà al confine , prima di Puerto Barrios scendiamo ad un incrocio che si chiama Entre Rios , dove sembra aspettarci un taxi ; un giovanotto con meno di trent’ anni ci dice che ci porterà fino a Corinto , primo paese dell’ Honduras . Saliamo sull’ auto e ci incamminiamo tra banani e palmeti sotto un sole che rende questa vegetazione ancora più verde e brillante .
Due ore dopo eccoci a Corinto , pensavo che posti così esistessero solo nei film .
La via principale che lo attraversa é una pista fangosa , due “comedores” (chioschi attrezzati per fare da mangiare) uno di fronte all’ altro si contendono gli avventori : omoni grandi e grossi che guidano camion ancora più grossi , che trasportano conteiner pieni di chissà quali merci , e pochi altri … Ormai da un po’ di ore non vediamo altri turisti oltre a noi .
Il comedor più bello naturalmente é pieno , così non ci rimane che andare nell’altro , dove , mentre mangiamo , un maiale ci grufola tra i piedi e due o tre cani seduti composti aspettano i nostri avanzi . Si tratta di ripartire , fatti i visti e cambiati i Quetzales in Lempiras negoziamo un passaggio a bordo di un pick – up , con la “camioneta” (come chiamano qui i chicken – bus) sarebbe un massacro , e così , buttati gli zaini sul cassone ripartiamo , Roby a fianco del guidatore e Mauro ed io seduti dietro con altri tre ragazzini che ci accompagnano .
Questi ci raccontano di due giorni prima , quando un mezzo é stato assaltato sulla stessa strada e una donna é stata uccisa perché opponeva resistenza .
La strada sterrata che attraversa foreste di palme e guadi o ponti di legno non ci tranquillizza molto , tanto meno la guida del tipo , ma in un paio d’ ore arriviamo a Puerto Cortés , cittadina sul mare con un grande porto commerciale , dove vengono imbarcati centinaia di conteiners carichi di frutta per ogni direzione del mondo . Veniamo ancora mollati in mezzo ad una strada , chiediamo informazioni e riusciamo a prendere un pullman per S. Pedro Sula , capitale commerciale dell’ Honduras , 1.000.000 circa di abitanti. Chiediamo quanto tempo ci vorrà per arrivarci : “Una media hora” ci dice il ragazzo che fa pagare la tratta , ma appena imboccata una specie di autostrada ci rendiamo conto ben presto che ci impiegheremo molto di più. Ogni chilometro circa siamo fermi a far salire o scendere qualcuno , così alle 19,00 o 19,30 circa arriviamo in centro , la zona più tranquilla , alloggiamo al Grand Hotel Sula … Ce lo siamo meritato .
Doccia , cena , e domani si parte per La Ceiba … Fiesta e mare .
22 /01 / 2005 All’ uscita dell’ hotel una fila di taxi , ci ispira un uomo dall’ aspetto serio e disponibile , così negoziata la tariffa ci affidiamo a lui . Amilcar , 48 anni , moretto e capelli grigi ; un simpaticone che strada facendo ci racconta un po’ di cose . L’ Honduras – ci dice – é forse più pericoloso del Guatemala , dove ci sono in media quindici o venti morti violente al giorno , ma quasi sempre si tratta di regolamenti di conti fra bande rivali chiamate “Maras”. Ci informa sulle enormi piantagioni di palme da olio e avvicinandoci a La Ceiba , sulle distese a perdita d’ occhio di campi di piñas (ananas) della Dole (multinazionale americana) .
Alle 15,00 circa siamo a La Ceiba , troviamo alloggio e la sera si gira nelle discoteche . Un po’ brilli torniamo a nanna e decidiamo di fare un giro sull’ isola di Utila , vicino a Roatàn i giorni successivi .
23 / 01 / 2005 Utila aspettaci , prendiamo il traghetto delle 16,00 , trenta km 1h e 20’ circa , ed eccoci qua … Onestamente mi aspettavo di meglio ; le case abitate sono baracche semidistrutte non so se dal vento o dal tempo … Tutto fatto per il turismo . Le barche dei “Diving center” , che organizzano gite al largo sulla barriera corallina per una folla di turisti soprattutto canadesi e centroamericani si riempiono tutti i giorni . Ci incamminiamo verso ovest dove leggiamo sulla guida esserci un gruppo di bungalow , ma dopo quindici minuti di cammino con gli zaini siamo stanchissimi , con quest’ afa , ci fermiamo per una birretta . Un altro ¼ d’ ora ed eccoci finalmente al “Coral beach resort” , una struttura terminata da poco che ci accoglie all’ imbrunire ; siamo stanchi , cena e poi Roby ed io ci avventuriamo con coraggio (per la distanza) in centro , dove scopriamo non esserci forma di fiesta … Una birretta , mezz’ ora di cammino e poi , nanna .
24 / 01 / 2005 Questo dovrebbe essere il giorno di mare , il cielo si copre e rimaniamo con un palmo di naso …
Affittiamo una bicicletta a testa , se non altro per tornare domani mattina al traghetto che ci riporta sulla terra ferma (per evitare alle 5,30 del mattino mezz’ ora di cammino con gli zaini) . Ci sono però , in compenso , un sacco di animali che non siamo abituati a vedere … Uccelli palustri , centinaia di granchi da dover fare attenzione a non calpestare , eleganti pellicani che si tuffano alla ricerca di cibo , e colibrì . Riusciamo persino a vedere una razza vicino a riva .
Verso le 19,00 comincia a piovere , temporale tropicale , veri e propri rovesci di acqua che ci tolgono la voglia di fare il minimo movimento dall’ hotel ; per fortuna la tipa che lo gestisce é molto simpatica , così , mentre mangiamo cena , tra una chiacchierata e l’ altra tiriamo le 22,00 … Domani mattina sveglia alle 5,20 .
25 / 01 / 2005 Ci alziamo che ha smesso di piovere , ma a causa del vento c’ é il rischio di non riuscire a partire per la terra ferma . Buio pesto partiamo con le biciclette , zaini in spalla , per andare al traghetto … Partirà ? Ci imbarchiamo alle 6,30 e tra nebbia vento e pioviggine salpiamo per La Ceiba . Io mi gratto come una scimmia per via dei moscerini che nella notte mi hanno divorato , e come se non bastasse gli scossoni del traghetto mi fanno rimanere in apprensione per tutto il tempo del viaggio . Ancora pioggia per tutta la mattina , telefono a Raffy e mi dà la brutta notizia del suo licenziamento … Vorrei essere lì per parlarle da vicino e dirle quanto mi dispiace . L’ ho sentita giù e questo mi turba un casino .
Finalmente alle 10,00 partiamo per S. Pedro Sula , altre 3h e 30’ di bus per fare 160 km , ma ci aspetta l’ hotel ; una serata che vogliamo dedicare a Roby , visto che oggi é il suo compleanno . Ancora un giro per il mercato , doccia e cena in un salone dell’ hotel dove ci permettiamo una bottiglia di vino da 360 Lps (circa 15 €) che Roby offre per l’ occasione . Discoteca , e mentre gli altri continuano la fiesta io mi siedo in mezzo alla piazza davanti all’ hotel , ho voglia di pensare per i cazzi miei . Sono già quasi le 2,00 quando si avvicina un ragazzo a chiedermi una sigaretta , tale José , ci mettiamo a chiacchierare entrambi molto curiosi dell’ altra situazione e senza renderci conto passano due ore , dove mi accorgo veramente che tutto il mondo é paese … Si parla di scuola , di politica e alla fine i problemi sono più o meno gli stessi , mi ha fatto molto piacere questa chiacchierata … Stanco con il mio minu in testa torno a letto ; domani ci riavviciniamo al Guatemala via Copàn sulla via dei Maya .
26 / 01 / 2005 Dormiamo fino alle 10,30 , colazione e via a caccia di trasporti … Decidiamo ancora per un taxi ; molto più costoso dei bus , ma meno pericoloso e più comodo dal punto di vista del viaggio , risparmieremo sull’ hotel .
Joel guida bene , é giovane e ci racconta dei suoi bimbi di cui tiene le foto sul cruscotto e del mutuo della casa da pagare ; i paesaggi sono stupendi , un verde così c’ é solo qui , ma non riesco a fare neanche una foto , mi sembra che tutto questo trasformato in una immagine non sarebbe così vivo e così emozionante . Copàn , paesino ben tenuto e quasi tutto in muratura arroccato su una collina e con le strade tutte in pietra . Un continuo saliscendi che mette alla prova anche i migliori camminatori . Ci riposiamo su un’ amaca sotto la tettoia dell’ hotel , un’ oretta a dire cazzate e poi usciamo per cena , qui la gente é molto gentile e sorridente , sono abituati a orde di turisti che invadono il paese , così chiacchierando con uno o con l’ altro arriva l’ ora di andare a dormire . Domani le rovine ci aspettano . 27 / 01 / 2005 Metto la sveglia alle 7,45 , a quell’ ora Roby e Mauro non hanno voglia di alzarsi , così , mi incammino da solo alla volta del sito che dista mezz’ oretta a piedi dall’ hotel . Stanotte ho sognato Raffy e Sansone (il cane) , vorrei fossimo qui tutti insieme .
Questo sito é più piccolino di Tikal , ma pare tenuto meglio ; sono tra i primi ad entrarvi e prima che arrivi un sacco di gente mi godo uno spettacolo stupendo … Una grande piazza si apre davanti a me , dà un senso di pace e tranquillità questo verde con il sottofondo di centinaia di uccelli dai colori unici che sembrano guardarti ed accompagnarti . A vedere questi siti mi fa incazzare sempre di più il pensiero che l’ uomo con la propria ignoranza ed egoismo abbia potuto distruggere intere civiltà e culture . Per uscire infine si incontra il “sendero de naturaleza” , un viottolo in mezzo alla fitta vegetazione che probabilmente nessuno percorre , visto che per mezz’ ora vado a spasso per i boschi accompagnato solo da farfalle (mariposas) e uccelli (aves) .
All’ hotel facciamo su gli zaini e poi via , il rientro verso Ciudad de Guatemala .
28 / 01 / 2005 Sveglia e partenza per Monterrico .
Passando per Antigua (dove ci fermeremo al ritorno) proseguiamo verso l’ Oceano Pacifico in mezzo a campi aridi e piantagioni di canna da zucchero , il tipo che ci porta non sa guidare , si presenta con guanti a mezze dita , bello impomatato e occhiali scuri … Ci dice parlando di sé che in passato , quando beveva la moglie lo chiamava “Carlitros” e tra una balla e l’ altra arriviamo a La Veillana dove si imbarcano persone e mezzi su zattere di legno per percorrere una laguna ricca di vegetazione . Sulla nostra barca ci sono ventitre posti , conto trentaquattro persone più due di equipaggio e una moto (più chiaramente merci di ogni genere) , qui la sicurezza non é il loro forte , però mi consola sapere che sotto di noi c’ é in media 1mt e ½ d’ acqua .
Caldo , umido , con gli zaini in spalla percorriamo i 700 – 800mt che ci separano dall’ hotel sulla spiaggia , é venerdì e gruppi di turisti arrivano qui a frotte per il week – end .
C’ é un ristorante gestito da un veneziano che si chiama Anacleto , si mangia da dio , penso che diventerà il nostro ristorante (il Pes de oro) .
Dopo cena c’ é l’ Animal desconocido , bel baretto e buona musica , c’ é un milanese che ha due canne , da lì in poi é ballo e birra fino all’ 1,30 .
29 / 01 / 2005 Sabato , giorno di gran festa qui , parecchi guatemaltechi e non giungono da ogni parte , gli hotel fanno il pieno , il posto , del resto , é bellissimo , in paese i maiali circolano liberi per setacciare la spazzatura e gli scarti dei ristoranti , cani dappertutto e amache dondolanti davanti ad ogni abitazione .
Stasera era la sera della liberazione delle tartarughine in spiaggia , ma questa settimana non c’ é stata la schiusa e così … “nada” . In compenso conosciamo due italiani , marito e moglie , scoppiatissimi ; é stato rinviato loro il volo per maltempo ad Atlanta e così vogliono passare ancora due giorni al mare , gli hotel sono pieni e noi li ospitiamo volentieri , ne esce una cena con ciucca che ci manda a letto traballanti …
Quasi dimenticavo , stamattina mi sono svegliato alle 5,15 per andare sulla laguna a vedere il sorgere del sole accompagnato da uccelli e pesci che loro dicono avere quattro occhi e che saltano fuori dall’ acqua … Una figata .
La guida é simpaticissima , ci imita i versi degli animali compresi i movimenti di occhi e orecchie ; due orette e si rientra , torno a letto ancora un po’ .
30 / 01 / 2005 Dopo la festa di ieri sera non ci alziamo molto presto , ma quando partiamo verso le 11,00 per raggiungere Roby e Milena (gli amici italiani che nel frattempo hanno preso un bungalow al Pes de oro) rimango colpito da come si affolla la spiaggia .
Oltre a tutti i turisti festanti , gruppi di persone giungono qui da un sacco di posti più o meno vicini per fare un pic-nic , due o tre ragazze in costume locale ci guardano timidamente mentre passiamo , altri portano i bimbi ad immergersi nell’ oceano , chi passeggia a cavallo e addirittura un gruppo di persone sta bagnando con l’ acqua del mare una signora anziana tutta vestita , quasi fosse un rito ; vengo a sapere che molti vedono qui per la prima volta il mare .
É un’ atmosfera molto semplice che sembra riportare indietro nel tempo .
Al Pes de oro facciamo l’ aperitivo mentre Mauro e i due Roby fanno il bagno tra le alte onde che li travolgono (per me che non so nuotare sarebbe pericoloso) , correndo come matti sulla striscia larga 20 – 25mt di sabbia vulcanica nera , che esposta al sole raggiunge temperature ustionanti . Pomeriggio di cazzeggio e a nanna , che domani si parte presto .
31 / 01 / 2005 Ancora quel tragitto in lancia attraverso la laguna e poi un minibus che ci conduce ad Antigua . Bellissima , per come sono io (nostalgico) é forse la città più bella ; la parte coloniale conservata molto bene , tanto che é dichiarata patrimonio dell’ umanità dall’ UNESCO , e la parte nuova che riprende lo stile …
Vengo a sapere che il terremoto che la semi distrusse nel 1773 non fu la vera causa di ciò , ma bensì l’ esondazione del Volcàn de Agua che al suo interno ha un bacino enorme , una forte esplosione vulcanica lo fece “eruttare” acqua che sommerse la città .
Qui é anche il centro più importante per la lavorazione della giada , importantissima nella cultura Maya , con una guida locale giro un po’ la città e lui mi porta a vedere un posto dove la si lavora spiegandomi le varietà e la tradizione di questa pietra .
Andiamo a mangiare nella trattoria dove andò Bill Clinton , “La fonda de la calle real” dove chiaramente c’ é un piatto dedicato a lui e sue foto dappertutto .
Comunque per chi come me ama farsi trasportare dalla fantasia in queste epoche lontane questa città é un incanto . 01 /02 / 2005 Sveglia e poi partenza , prima però un giro per la città a vedere i resti di tante chiese e conventi distrutti dal sisma , quelli che Mauro e Roby chiamano scherzosamente “mucchi di pietre marce” , del resto loro ci sono già stati qui , così me li giro da solo .
Tantissimi giovani da tutto il mondo vengono qui a scuola di spagnolo , le strade sono perciò affollate di gente di ogni dove .
Dopo pranzo , dove spendiamo per un menù fisso 15 Quetzales (circa 1,5 €) , partiamo per la capitale dove passeremo gli ultimi due giorni di vacanza , un po’ di riposo , qualche foto in centro e gli acquisti .
Qui é una figata , però cominciano a mancarmi tanto Raffy ed i miei lupetti , quasi quasi sono contento di rientrare …
02 / 02 / 2005 Dopo colazione si va a fare un giro in banca , qui non si spende molto , volendo , però é vero che scegliere dei trasporti più veloci e più comodi é quello che incide di più .
Comunque giriamo un po’ in taxi e un po’ a piedi per la città , tra lo scazzo per la fine della vacanza e l’ emozione per il rientro a casa , sull’ enorme Plaza Mayor , davanti al palazzo governativo , un fachiro mi prende in mezzo perché voglio fotografarlo , mi faccio la mia bella figura da turista italiano e proseguo … Ancora una festa stasera e poi tutto finito .
03 / 02 / 2005 Oggi é dedicato al rientro , prepariamo gli zaini con tutte le cianfrusaglie che abbiamo comperato e aspettiamo che arrivi l’ ora per andare all’ aeroporto , siamo tutti silenziosi ,come sempre partire da un posto dove ci si trova bene e la gente é stupenda fa stare male .
Anche se ci si ripromette di ritornare non é mai una certezza e anzi sembra un po’ di abbandonare qualcosa che ci appartiene o ci é appartenuto per un po’ di tempo , la gioia di conoscere e capire altri popoli , altre lingue , condividere luoghi e paesaggi é sicuramente una delle cose più belle …
Imbarcati di gran fretta ci godiamo ancora dall’ aereo l’ ultimo tramonto sull’ Oceano Pacifico , i vulcani superano le nubi che tracciano l’ orizzonte , sopra tutto blu e sotto tutto nero , tagliato a metà dalla linea infuocata del sole … Chiudo gli occhi …