Primera vez a Cuba
Siamo partiti per due settimane con l’intenzione di fare il giro completo, nonostante il pronostico di tutti (cubani compresi) che non ci saremmo riusciti. Ma noi sapevamo che avremmo visitato tutta l’isola avendo tempo anche di goderci il suo grande tesoro: il mare.
Dal fascino de La Habana alla poesia di Santiago de Cuba, dalle foreste di Baracoa allo splendore di Trinidad, dalla verdeggiante valle di Viñales alla sabbia bianchissima di Cayo Guillelmo, Cuba è stata per noi una incredibile sorpresa.
Abbiamo cercato di vivere il più possibile il contatto con la gente, che è davvero socievole e disponibile, cercando in ogni modo di integrarci al meglio, mangiando insieme a loro, dando passaggi alle persone in auto (qui l’autostop è il metodo di trasferimento più diffuso), chiacchierando con la gente seduta al parco o incrociata per le vie.
Parlando con i Cubani abbiamo conosciuto molti aspetti di questo paese, povero ma senz’altro pieno di vitalità e di allegria. La vita lì è difficile, non ci sono le comodità che noi spesso diamo per scontate, quasi nessuno possiede una automobile e gli spostamenti avvengono con i mezzi più disparati: carrozze con cavalli, camiones, e autostop. Aspettano anche per diverse ore in piedi sotto al sole un passaggio per andare al lavoro, all’università o a casa, con una incredibile pazienza, come se non avessero orari e il tempo non fosse importante.
Purtroppo neanche questo paese di gente generosa è immune al fenomeno delle truffe e degli speculatori che vedono nel turista una buona fonte per arrotondare il misero stipendio che guadagnano. Gli jineteros sono ovunque e ti avvicinano con fare amichevole. Spesso, per destare meno sospetti sono addirittura con la fidanzata, a passeggio e fingono di incontrarti per caso ed “aiutarti” solo per farti un favore. Vogliono accompagnarti in alloggi o ristoranti che conoscono garantendoti le migliori condizioni solo per prendere una provvigione sul conto, che naturalmente a te risulterà più alto, cercano di venderti sigari a buon prezzo che però potrebbero essere fatti di foglie di banana, oppure di cambiarti il denaro per evitarti il disturbo di andare a cercare una “cadeca” aperta, spacciandoti dei pesos cubani (la moneta nazionale) per pesos convertibili (che valgono 25 volte di più). Quindi bisogna stare attenti a chi ti chiede l’ora solo per attaccare bottone, perché i cubani sono socievoli e parlano volentieri, ma difficilmente iniziano loro per primi.
Noi abbiamo sempre alloggiato nelle cases particulares, ovvero case private in cui ti affittano una stanza con bagno tipo i nostri B&B. Si trovano facilmente perché hanno affisso fuori dalla porta il simbolo triangolare azzurro con scritto Arrendador divisa (quelli rossi sono solo per i cubani), basta suonare e chiedere se hanno una stanza disponibile. Il prezzo medio per una notte si aggira intorno ai 15-20 CUC, più 1-2 CUC per il parcheggio o se non c’è per il miradores che veglierà sulla tua auto per tutta la notte ( o almeno così dicono). In queste case si può anche cenare e fare colazione, esperienza da fare per assaporare i sapori della cucina cubana e per integrarsi un po’ con la famiglia. La cena costa mediamente 7-8 CUC e la colazione 3-4, indimenticabili sono i succhi di frutta tropicale fatti da loro e il platano fritto.
Per pasti molto più economici e anche più “autentici“ ci siamo spesso riversati sui chioschetti per strada o sui ristorantini in moneta nazionale. Qui si assaggia ciò che i cubani mangiano davvero ogni giorno, neanche l’ombra di menù turistici. Immancabile sulla vostra tavola troverete ogni volta il congrì, ovvero riso pilaf cotto con i fagioli neri. Poi ci sono la pizza de queso (buonissima!), i batidos (frullati di frutta fresca), il pollo fritto, il perro caliente (hot-dog), i panini con la porchetta , maiale affumicato, le chicarritas (platano fritto), i gelati (impedibile quello di Coppelia!!!) il guarapo (spremuta di canna da zucchero) e molto altro ancora. Insomma a Cuba mangiare non è davvero un problema, basta mettersi in fila! La fanno ovunque: all’ufficio di cambio, al chiosco del refresco (qualsiasi bevanda fresca non alcolica) e persino in gelateria. Una fila che non si vede, disordinata, talmente sparpagliata da far inorridire un inglese. Per sapere quando è il tuo turno appena arrivi devi gridare “ El ultimo? “, il signore prima di te alzerà la mano e tu puoi intrufolarti in quel gruppo di gente e chiacchierare tranquillo fino a che non tocca a te.
Per non perdere la possibilità di vivere queste esperienze consigliamo di cambiare anche qualche pesos cubano alla cadeca, ne bastano pochi tanto costa tutto pochissimo! Le carte di credito invece sono accettate solo nei rifornimenti (chiedere sempre prima conferma) e in qualche museo o negozio molto turistico. Da mettere in conto almeno un quarto d’ora di attesa per ogni transazione (davvero incredibile la loro lentezza !) ed l’11% in più sul totale che è il tasso di cambio applicato ai dollari.
Ma ora cominciamo con il nostro itinerario, con un’ultima ma preziosissima informazione: la guida a Cuba. Orientarsi è molto difficile, vista la scarsità di segnali stradali. Consigliamo di chiedere spessissimo se si sta andando per la giusta direzione e in prossimità di incroci di guardare anche i segnali dall’altro verso perché spesso ne mettono solo su un lato della strada. Le strade sono piene di buche, non quelle che possiamo vedere a volte da noi, ma molto più profonde… quasi dei crateri ! E poi si trova di tutto: caprette che attraversano, maialini che scorazzano, carrozze di cavalli, persone, e persino granchi che attraversano veloci e che bisogna schivare per non forare la ruota! La nostra vacanza è terminata qualche giorno fa, ma solo ora ci rendiamo conto del perché ogni cubano ci chiedeva “pimera vez en Cuba?”: la Isla Grande ti resta nel cuore e avrai sempre un gran desiderio di tornarci ! Per maggiori informazioni, foto e dettagli del viaggio www.Turistifaidate.Net