Singapore Stopover

Viaggio a Singapore (dal 29-04-2006 al 02-05-2006) Protagonisti: io (Manuela) e mio marito (Clint) Questo non è un racconto di viaggi come altri. Non si è trattato, infatti, di una vacanza nel vero e proprio senso della parola. Dopo avere valutato attentamente la questione abbiamo deciso: ci trasferiamo a Sydney – Australia. Mio marito è...
Scritto da: pankarita
singapore stopover
Partenza il: 29/04/2006
Ritorno il: 02/05/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Viaggio a Singapore (dal 29-04-2006 al 02-05-2006) Protagonisti: io (Manuela) e mio marito (Clint) Questo non è un racconto di viaggi come altri. Non si è trattato, infatti, di una vacanza nel vero e proprio senso della parola. Dopo avere valutato attentamente la questione abbiamo deciso: ci trasferiamo a Sydney – Australia. Mio marito è australiano, ma da 5 anni vive in Italia. Decisione difficile, ma alla fine si parte. Scegliamo di fermarci a Singapore per un paio di notti per spezzare il viaggio e fare un po’ di shopping sulla via per Sydney. 29/04 – La mattina del 24 aprile 2006 andiamo in aeroporto. Il volo della Singapore Airlines per Singapore parte dalla Malpensa in perfetto orario. Siamo in Business Class ed è un’esperienza assolutamente da provare. Il primo volo è operato da Lufthansa e fa scalo a Francoforte. Si vede subito la differenza tra la Business e la Economy Class. Già dal check in: fila separata e posti già assegnati! Nessuno stress! Poi, appena entrati in aereo ci prendono le giacche per appenderle e ci fanno accomodare ai nostri posti (2D e 2F). Avevamo chiesto di essere messi vicini e appena abbiamo visto i posti abbiamo pensato di essere stati “fregati”. Ci sono 3 posti e noi abbiamo un finestrino e un corridoio! Ma poi capiamo. Volare in Business Class significa anche questo: nessuno si siederà tra noi 2… abbiamo tutti e 3 i posti. Ci portano subito la colazione: frutta fresca, croissants, camembert, 1 panino, burro, gelatina di lamponi, succo di mela e tè/caffé. Il tutto su un bel vassoio con posate, piatti e bicchieri veri! Non facciamo neanche in tempo a finire la colazione che siamo già arrivati a Francoforte! Appena scesi dall’aereo ci tocca attraversare tutto il terminal per arrivare al gate (B48) di imbarco per il volo che ci porterà a Singapore. Arrivati al gate decidiamo di andare ad aspettare nella lounge della Business Class, così possiamo sgranocchiare qualcosa e rinfrescarci un po’ nei pulitissimi bagni (hanno anche letti e docce… peccato che noi non ne abbiamo il tempo!). Ci sediamo un po’, ancora frastornati dai saluti di chi abbiamo lasciato a Milano, prendiamo del vino bianco e della birra come aperitivo e qualcosa da mangiare (noccioline, crackers, cetriolini, biscotti…). E poi via all’imbarco. Questa volta l’aereo (un 747 megatop) è della Singapore Airlines e… wow! Abbiamo i posti migliori di tutto l’aereo: 11H e 11K, i primi della fila al secondo piano! Anche qui ci prendono subito le giacche e i bagagli a mano. Poi ci portano ai nostri posti e ci danno coperta e cuscino con federa in raso! Appena ci sistemiamo ci portano lo champagne e i menu per il pranzo e la colazione. E poi ancora: le calze, la mascherina e la tovaglietta bollente per pulirsi le mani. Le hostess sono bellissime con i loro vestiti orientali e sono sempre sorridenti, oltre ad essere gentilissime. Vengono a prendere gli ordini: per aperitivo prendiamo il famoso Singapore Sling (dry gin, DOM Benedictine, cointreau, cherry brandy, angostura, grenadine, lime e succo d’ananas). E nel frattempo si parte… I sedili sono comodissimi. Hanno gli “space bed”… sedili che si abbassano fino a diventare quasi piatti. Molto simili a dei veri letti! Subito dopo l’aperitivo arriva lo stuzzichino: un fantastico satay di pollo. E poi il pranzo. Si inizia con l’antipasto: insalata di cuos cous e verdure grigliate con frutti di mare. Come portata principale io prendo il pollo tailandese (red curry) con riso e verdure. Ottimo! E Clint prende il maiale in agrodolce con verdure e riso fritto. E poi prende ANCHE il pollo tailandese!!!! Poi mangiamo un po’ di formaggio, frutta fresca e gelato (vaniglia e caffè). E per finire un vero doppio espresso con cioccolatini! Ovviamente il tutto accompagnato da ottimi vini (bianchi, rossi, porto). Meglio di così… Nel frattempo guardiamo qualche film (io ho visto “Memorie di una geisha”) tra gli oltre 50 a disposizione (ci sono anche videogame e molti canali radio). E poi un po’ di riposo nello space bed! In realtà non ho dormito molto, anche se il “letto” era comodo… troppe emozioni e un po’ di ansia per il futuro mi tengono sveglia. Inoltre all’altezza dell’Afghanistan si balla molto e anche questo non agevola il sonno. Dopo un paio di ore è già tempo di colazione!!! Succo di frutta, yogurt, caffé/tè, brioche con burro e marmellata e un piatto a scelta tra una specialità asiatica (spaghetti all’uovo con maiale e verdure); salsiccia di pollo con funghi, pomodori e patate (quello che prendiamo noi) e frittata con verdure, pomodori, funghi e vitello. Ovviamente il tutto arriva su un vassoi con piatti, bicchiere, posate vere, tovaglietta e tovagliolo in stoffa. E ormai siamo quasi arrivati. 12 ore di volo sono passate così velocemente… non mi era mai successo! Prima di atterrare le hostess ci regalano dei pupazzetti, delle carte da gioco e carta e penna… chissà, magari pensavano che fossimo in viaggio di nozze!!! 30/04 – Ma veniamo a Singapore… Visto che volavamo con Singapore Airlines (www.Singaporeair.Com) abbiamo optato per una soluzione molto comoda e conveniente: il Singapore Stop over. Si tratta di una specie di pacchetto che permette a chi vola con Singapore Airlines di avere sconti o ingressi gratuiti in molte attrazioni, alberghi scontati, trasferimenti per/dall’aeroporto gratis e la possibilità di usufruire gratuitamente dell’hop on bus, un autobus che fa il giro di tutti i punti di interesse della città. Soprattutto quest’ultima offerta si rileverà comodissima visto il caldo, l’umidità e anche la pioggia che ci hanno accompagnato durante i nostri pochi giorni in città. Il tutto gratis… si paga solo l’hotel! Arriviamo che sono le 6 del mattino ora locale e ci dirigiamo all’uscita dell’aeroporto, dove troviamo gli incaricati del Singapore Stop over che ci danno tutti i voucher e ci spiegano come funzionano le cose. Poi saliamo sul bus che ci porterà all’albergo che abbiamo scelto: il Grand Plaza Parkroyal ). In realtà, in un primo momento, avevamo pensato all’hotel Carlton, ma visto che non c’erano più stanze disponibili ci siamo orientati sul Grand Plaza Parkroyal. E non poteva andarci meglio: albergo pulitissimo, carino (3 ½ stelle), con un ristorante cinese molto famoso in città (ottimo) e in posizione strategica: nel pieno centro città (vicino al parlamento e alla stazione del MRT di City Hall), di fronte al centro commerciale Funan, dove si trovano tutti i negozi di elettronica e praticamente davanti alla fermata dell’hop on bus di Coleman Street. E non solo, lo staff è stato grandioso: ci hanno concesso un early check in (alle 7 del mattino) e un late check out (alle 5 del pomeriggio) GRATIS. La prima impressione di questa città-stato ce la facciamo dall’autobus che dall’aeroporto ci porta in hotel, ed è sicuramente positiva. Anche se il nostro primo commento è stato: non sembra assolutamente di stare in Asia! E’ tutto così pulito e ordinato… le aiuole sono curatissime e l’erba è verdissima e tagliata molto corta… se non fosse per il caldo e le palme sembrerebbe di essere in Svizzera! Dopo esserci rinfrescati e riposati un po’, andiamo al Funan mall… vogliamo comprare un grandangolo per la nostra macchina fotografica (qui costa meno che in Europa e in Australia). Lo troviamo e compriamo anche un filtro e un polarizzatore. Poi mangiamo un panino al Kentucky Fried Chicken e torniamo in camera per un altro po’ di riposo: il caldo e l’umidità ci uccidono. Decidiamo di prendercela con calma, d’altronde dobbiamo anche smaltire 6 ore di fuso orario! Quindi, per oggi pomeriggio, programmiamo di andare a vedere solo i giardini botanici (usando l’hop on bus) con centinaia di bellissime orchidee (ingresso gratuito grazie allo Stop over). Peccato che il cielo sia coperto, ma i colori dei fiori sono comunque meravigliosi! All’ora di cena, mangiamo di nuovo alla food court del Funan, ma questa volta Clint prova una specialità di Singapore: il Murtabak (un roti – una sfoglia – ripieno di carne e spezie) e io prendo del pollo cinese con riso. Il piatto di Clint è buono, ma il mio fa veramente schifo. Io mangio praticamente tutto, ma questa volta non ce la faccio proprio: il pollo (un quarto con ossa e pelle) e freddissimo, lesso e insapore. Sopra c’è una salsa rossa piccante e comunque insipida e il riso è freddo e tutto appiccicato… immangiabile. Così prendo un hamburger da mangiare in hotel. Siamo esausti… via a letto che domani vogliamo scoprire qualcosa di più di questa bella città.

01/05 – Oggi siamo un po’ più riposati, quindi decidiamo di andare subito a visitare Chinatown. Scendiamo dall’hop on bus alla fermata di Chinatown, che si trova proprio davanti allo Sri Mariamman Temple. Si tratta di un tempio indù della comunità degli Indiani del sud che vivono in città. Pare ci sia una puja, perché sentiamo musica e canti e vediamo molto incenso provenire dal portone aperto. Quindi entriamo a dare un’occhiata. Ci sono molte offerte per terra: grosse conchiglie, incenso, candele, cibo, fiori. E’ proprio bello e i canti sono proprio coinvolgenti. Una volta usciti ci addentriamo nelle strade di Chinatown per andare a visitare il Thian Kock Keng Temple (“Tempio della felicità celestiale”), uno dei più antichi luoghi di culto della comunità cinese. All’interno ci sono molte statue ed è dedicato a Ma Cho Po. Anche qui ci sono molte offerte di fiori, frutta e molta gente che viene ad offrire incenso. Prima di uscire, anche noi suoniamo la campana bene augurante. Poi andiamo a vedere il mercato coperto, dove non c’è niente di molto sorprendente se non per il fatto che un signore vendeva delle rane VIVE… Per il resto non vediamo molte cose interessanti perché oggi è il 1 maggio e anche qui è festa, quindi i negozi più caratteristici (quelli di medicina cinese tradizionale ad esempio) sono chiusi… Quindi, dopo una passeggiata, riprendiamo il bus destinazione Little India. Ci sono molti negozi indiani che vendono vestiti, tessuti, sari, salwar camise, gioielli, cibo e tantissimi fiori per le offerte agli dei. Secondo noi Little India è molto più caratteristica di Chinatown e, soprattutto è molto più rappresentativa di come è l’India veramente… possiamo dirlo essendo stati in India. Facciamo una bella passeggiata, mangiamo in un ristorante del Kerala (buffet per 10SIN$ per persona) e poi visitiamo il Sri Srinivasa Perumal Temple (dove c’è una bella statua della dea Kali), ovviamente dopo esserci tolte le scarpe! Facciamo anche una breve sosta alla moschea Abdul Gaffoor. E poi, esausti, torniamo in albergo per un po’ di riposo. Verso le 16:00 decidiamo di uscire e di fare la crociera sul fiume compresa nel Singapore Stop over. Il tempo non è molto buono, ma non abbiamo molti giorni a disposizione, quindi decidiamo di tentare. La vista è molto piacevole. Si passa davanti a bellissimi e modernissimi grattacieli, ai vecchi quartieri sul fiume ormai ristrutturati e pieni di locali alla moda, davanti ai palazzi coloniali stile inglese e poi… si arriva davanti al simbolo di Singapore: il merlion. E’ una statua (più precisamente una fontana) di un animale, metà sirena e metà leone. Il panorama è molto suggestivo, con tutti i grattacieli alle spalle del merlion! Peccato che il tempo, già nuvoloso, stia peggiorando rapidamente… e già mentre la barca sta tornando al molo, comincia a piovere. Nel giro di 2 minuti si scatena un temporale pazzesco, e noi siamo ancora sulla barca e non abbiamo nemmeno portato l’ombrello! Per fortuna, appena attracchiamo, il ragazzo che ci aveva aiutato a salire sulla barca viene a prenderci con l’ombrello e ci porta all’asciutto. Siamo, infatti, a Clarke Quay dove hanno costruito una struttura molto moderna che ripara dalla pioggia (in effetti assomiglia ad un grande ombrello) e dal sole. Passeggiamo tra bar e ristoranti per un po’ sperando che smetta di piovere, ma dopo quasi 1 ora il tempo non sembra migliorare, quindi decidiamo di tornare in hotel. Per fortuna per raggiungere la fermata dell’hop on bus non dobbiamo uscire all’aperto e quindi non ci bagniamo! Il piano era di tornate in albergo a piedi, ma il tempo ci fa cambiare idea e così saliamo sull’autobus (che passa solo in una direzione, facendo il giro completo della città) e ci passiamo quasi un’ora visto che l’albergo è quasi alla fine del giro. La cosa però non ci dispiace… è sempre un modo per vedere la città. Nel frattempo il tempo migliora: piove un po’ meno e così arriviamo in hotel quasi asciutti, ma prima ci fermiamo in un panificio per comprare 2 curry puffs (le mie preferite!), delle specie di panzerotti fritti, ripieni di verdure e spezie. Dopo una bella doccia siamo pronti per la cena. Stasera decidiamo di provare il famoso ristorante cinese dell’albergo: il Si Chuan Dou Hua Restaurant (http://www.Sichuandouhua.Com). La sera prima vi era stato un ricevimento per un matrimonio di gente del posto: ulteriore prova della bontà del posto! Quindi ci buttiamo. Come antipasto io prendo degli straccetti di pollo un po’ piccanti, ma ottimi e Clint una zuppa di mais e granchio (anche questa piuttosto buona). Poi prendiamo entrambi del pollo saltato con anacardi e peperoncini rossi con riso. La dose di peperoncino avrebbe potuto uccidere un cavallo, ma il sapore era veramente ottimo! A questo punto, per spegnere le fiamme che abbiamo in bocca, dobbiamo assolutamente sacrificarci e prendere il dolce. Io ordino una crema di mango con della frutta dentro e Clint un pudding di mango che arriva in una coppa piena di liquido verde e fumante (dal freddo!)! Piuttosto impressionante!!! Ma anche i dolci sono buoni. L’attrazione principale del ristorante (che è anche abbastanza elegante) è però il tè kung fu. Si chiama così perché il cameriere lo serve con una brocca molto strana. Ha il becco molto lungo e il tè (al gelsomino) viene versato dall’alto, a volte anche da dietro la schiena, con gesti molto secchi. Ricorda un po’ il modo in cui viene servito il sidro nel nord della Spagna. E’ molto interessante e anche buono. E il tutto per soli 60$ di Singapore (circa 30€)! Devo dire che Singapore non è una città affatto cara, al contrario di quanto pensassimo. Sazi e soddisfatti andiamo a letto.

02/05 – Oggi è il nostro ultimo giorno a Singapore: stasera alle 17:00 abbiamo il trasferimento per l’aeroporto perché il nostro volo per Sydney parte alle 20:30. Decidiamo di prendercela con calma e di andare a piedi a visitare il quartiere coloniale (che tra l’altro è praticamente dietro all’albergo), con il parlamento, la corte suprema e altri edifici. E poi andiamo a vedere il merlion da vicino anche perché oggi c’è il sole! E, in effetti, è tutta un’altra cosa! E’ proprio bello con tutti quei grattacieli alle spalle! Peccato che ci siano una miriade di Giapponesi che vogliono fotografarlo da tutti i punti di vista… quasi non riusciamo ad avvicinarci. Ma alla fine ce la facciamo. A questo punto il caldo e l’umidità si fanno sentire, quindi decidiamo di andare al Suntec City mall per fare un giro e mangiare qualcosa (KFC) in un ambiente con aria condizionata. Poi decidiamo di tornare in hotel e di rinfrescarci prima del lungo volo. La città ci è piaciuta molto. E’ estremamente pulita e ordinata (ma niente a che vedere con la “vera” Asia). La cosa più bella è il contrasto tra i vecchi quartieri (che però stanno ormai per scomparire) e i moderni grattacieli. E poi c’è moltissimo verde. Le strade sono piene di aiuole e di giardini curatissimi. E poi è una città cosmopolita dove convivono persone di etnie diverse: cinesi, indiani, cingalesi, malesiani, indonesiani, europei, americani… 3 giorni non sono sufficienti per visitare tutte le attrattive di Singapore, ma ci si può fare una buona idea della città. Sicuramente ci torneremo spesso durante i nostri viaggi dall’Australia verso l’Europa e avremo l’occasione di visitare posti come l’isola di Sentosa o altri templi che non siamo riusciti a vedere… o chissà, magari qualche isola nei dintorni. Ma questa sarà un’altra storia! Noi dobbiamo proseguire il nostro viaggio che ci porterà a Sydney, passando per Ayers Rock e Kings Canyon… per chi fosse interessato il racconto di questa parte si trova sotto la sezione “Australia” di questo sito con il titolo di “Sulla via di casa… Uluru & Sydney” Se avete qualche curiosità o bisogno di consigli pratici, non esitate a contattarci, e speriamo di potervi essere d’aiuto! Buon viaggio a tutti!!!



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