Argentina da non credere
Dopo un estenuante check in finalmente mi appresto a prendere il mio volo per Buenos Aires la città del tango, del buon vino, della carne e la tierra del Pibe de Oro.
Tre cose hanno caratterizzato questo inizio di viaggio: la mitica compagnia di bandiera Argentina “Aereolineas Argentinas” che mi ha piacevolmente comunicato un cambio di posto da una misera classe turistica alla busines class; la seconda è che di fianco a me c’era un simpaticissimo notaio Torinese col quale ci siamo fatti una lunghissima chiacchierata, che ci ha tenuto compagnia per tutto o quasi il volo (13 ore); la terza è che ho intrapreso questo viaggio di trenta giorni completamente SOLO.
Dopo aver pasteggiato con salmone e champagne, dopo un po’ di turbolenza e una lunga chiacchiera col Notaio finalmente sono atterrato a Elseiza aeroporto internazionale di Buenos Aires alle 06.00 del mattino. Martedì 02.08.2005 Dopo l’inevitabile “oddio da dove incomincio adesso”, sono seduto su una panchina e con l’aiuto della mia inseparabile guida Lonely Planet ho travato un punto di informazione al quale chiedere come arrivare a Buenos Aires saggiando da subito la città, e bene, quale miglior consiglio che prendere l’autobus numero 86 che attraversa tutti i Barrio (quartiere) della Capitale da quelli numerati che a B.A. Sono le favelas e che si trovano nella periferia della città, a quelli centrali con un nome classico, che sono sicuramente più “nobili”.
Riuscite ad immaginare cosa prova un Italiano con uno zaino in spalla che attraversa in bus alcune favelas di B.A. Alle 06.30 del mattino solo? Bene non aggiungo altro ma vi assicuro che è stata una esperienza bellissima che mi ha fatto subito capire lo spirito di questa città e dei suoi abitanti.
Dopo un’oretta circa sono arrivato in centro e sono andato a posare lo zaino al mitico hotel Maipù, fetentissimo albergo trovato sulla guida con dei proprietari simpaticissimi, ci siamo fatti un sacco di risate.
Il mio giro turistico della città è iniziato da Plaza del Congresso per poi vedere tutto il Microcentro (si chiama così il quartiere storico e centrale di B.A.) non sto qui a raccontare tutto ciò che ho visitato ma vi assicuro che vale la pena farsi una faticosa passeggiata, la città è bellissima.
Il monumento più spettacolare che ho visto è il Teatro Colon dove alla bellezza della struttura va abbinata l’organizzazione che noi in Italia ci sogniamo; un piccolo esempio? Tutte le scenografie, vestiti, maschere e quanto altro necessario allo svolgimento di uno spettacolo teatrale viene realizzato in delle sale poste al di sotto del teatro e che si diramano sotto l’enorme piazza posta di fronte allo stesso, che sfizio!! Dopo aver pranzato al Tiki in avenida (via) Florida faccio il primo bilancio di ciò che ho visto: come tutte le megalopoli del sud america B.A. È molto frenetica, piena di smog, un po’ degradata, ma con un fascino impressionante da rimanere senza fiato. Dopo aver completato il giro del centro in serata mi sono fermato in un ristorantino carino con la compagnia di mezzo litro di ottimo vino tinto (rosso) e trecento grammi di lomo (filetto argentino) ben asado (ben cotto).
Dopo una giornata del genere sono stravolto e dunque subito a nanna domani già si parte.
Mercoledì 03.08.2006: la prima sveglia, causa 6 ore di fuso orario, è alle 03.30 del mattino ma dopo un po’ di giri nel letto la seconda è alle 07.00, rapida colazione e via in Taxi all’aeroporto Aereoparche che è quello cittadino per i voli interni e via in aereo a Trelew.
Il tassista prima di accompagnarmi al vicino aeroporto ha fatto due volte il giro dell’isolato che furbo ma ci sta rientra nelle spese extra che calcolo sempre prima di un viaggio.
Dopo avermi augurato Suerte (buona fortuna) eccomi sull’aereo per Trelew che balla come che a causa del brutto tempo ma alla fine atterra e via in taxi a Puerto Madrin nella regione del Chubut.
Che freddo mamma mia qui è veramente terribile quando c’è vento; la cittadina non è nulla di ché ma d’estate secondo me è ben diversa visto l’enorme spiaggia e la moltitudine di alberghetti.
Dopo un rapido giro del paesino, dei mercantili ancorati al molo, anzi incatenati al molo, visto che l’oceano qui è impietoso, rapido shopping alla ricerca di guanti e poi via a cena in un ristorantino carino che ho adocchiato “La Estala” solito quarto di vino tinto e via a lettuzzo sperando di dormire perché domani partono le mie escursioni.
Giovedì 04.08.2005 La notte è andata meglio delle precedenti ma siamo ancora lontani dalla normalità; via si parte per la prima escursione, organizzata ieri durante lo shopping, a Rawson, Trelew e Gaiman. A Rawson ci siamo imbarcati su di un potente gommone che ci ha portato ad avere i primi contatti con delfini bicolore e foche, che spettacolo, sono bellissimi e corrono insieme alla nostra barca che spasso.
La compagnia è numerosa simpatica e multi razziale io ovviamente rompo le scatole un po’ a tutti e alla fine della gita sono già diventato la mascotte (caso umano) perché viaggio da solo.
Dopo il tentativo di una coppia inglese di piazzarmi la figlia (un mostro) proseguiamo il nostro viaggio andando a visitare il museo paleontologico di Trelew e poi via a Gaiman comunità Irlandese dei primi del novecento, non vi dico gli inglesi come erano incazzati, non solo perché avevo rifiutato le avance del mostro, ma perché, eravamo tutti entusiasti della gentilezza degli Irlandesi che ci hanno accolto con te e pasticcini di una bontà unica.
Venerdì 05.08.2005 Partenza per Punta Delgada senza troppe aspettative ed invece si è rivelato uno dei posti che mi rimarrà per sempre in mente difatti dopo aver fatto una gita in barca (la quale viene letteralmente portata in acqua e a riva da un trattore) ed aver visto per la prima volta in vita mia la balena Franca Austral, una enormità di bellezza e mole, posso tranquillamente dire che è stata una esperienza fantastica, non la dimenticherò mai e auguro a tutti i lettori un giorno di farla.
Successivamente siamo andati a visitare una spiaggia piena di leoni marini che urlavano, dormivano e litigavano, ci hanno portato a due metri da loro avvertendoci che nel caso in cui ci avessero puntato dovevamo correre molto velocemente ovviamente su 20 persone ci siamo avvicinati in 5 neanche a dirlo ho fatto delle foto fantastiche rigorosamente senza flash per non disturbarli durante il riposo. (ricordatevelo sempre mai il flash) Dopo questa stupenda esperienza, pranzo tutti insieme con gli amici del giorno tra cui anche dei Bolognesi, eravamo in tutto una decina e per salutarli e ringraziarli della simpatia e della compagnia gli ho offerto il pranzo. (tranquilli mi è costato pochi dollari) Mentre rientravamo a Puerto Madrin ho notato che la Patagonia, che ha inizio proprio da quella regione, è una landa distesa arida e sempre uguale ma bellissima e spettacolare e se avete letto Capo horn di Coloanne ne avete una visione piuttosto vicina alla realtà.
In serata cenetta e finalmente il mio primo vero acchiappo della vacanza una carinissima cameriera di un ristorante del centro che dopo il lavoro mi ha raggiunto in una birreria facendomi passare una piacevole serata.
Sabato 06.08.2005 oggi ultimo giorno a P.M. Ho fatto una escursione di mezza giornata con un fuoristrada e due nuovi amici uno spagnolo e il conducente Argentino che però parlava bene italiano, perché fino a due anni fa, viveva in Italia, (giocava in una squadra di ragby) prima di rientrare a P.M. Per fine carriera.
L’escursione è stata molto bella abbiamo raggiunto dei posti che solo in gip si possono visitare ho fatto il solito milione di foto ed ho bevuto per la prima volta il Mate bevanda nazionale Argentina.
E’ come farsi una canna; ci si siede in riva al mare con i fari della gip che illuminano il tramonto si prepara il Mate (intruglio di erbe, spezie ed una punta di caffè, tutto rigorosamente amaro) e poi lo si beve dalla stessa cannuccia passandolo da una persona all’altra, terminata la propria razione di infuso lo si passa ed il giro continua e via così per un’oretta, alla fine sarà stata suggestione o altro ma mi sentivo un po’ intronato…Malpensanti abbiamo solo bevuto giuro… Domenica 07.08.2005 Sveglia all’alba e via in aeroporto per El Calafate arrivo in serata nel gelo della cittadina ghiacciata e sotto zero, foto di rito e te nella casa dei nani (bar realizzato con l’architettura della favola di Biancaneve) dove ho letto alcune pagine di un libro in Spagnolo mentre sorseggiavo il te.
Lunedì 08.08.2005 Via si parte per il ghiacciaio Perito Moreno ragazzi che sballo lungo la strada si notano degli avvoltoi che mangiano carcasse di animali lungo la carreggiata; Alla mia domanda, la Guida, mi ha fatto notare, che è molto più facile per un avvoltoio aspettare che un animale sia investito da un auto per poi mangiarselo che rincorrerlo per tutta la giornata. (furbi questi animali).
Il ghiaccio è un mostro di bellezza e di dimensione ed oltre a farmi rimanere letteralmente incantato per i colori e per l’architettura che il ghiaccio forma con lo scioglimento dei suoi elementi, rimango letteralmente travolto dalla visione dei pezzi di ghiaccio che crollano per formare le acque del lago Argentino.
Il silenzio tombale viene interrotto da un sinistro scricchiolio e dopo da un boato che assomiglia ad una esplosione.
Qui ho conosciuto la “madre dei miei figli” (è un modo di dire per indicare una donna molto bella) una splendida creatura paraguaiana Albarosa che mi ha fatto compagnia per tutta la giornata e che difficilmente dimenticherò, non solo per la bellezza, ma per la naturalezza con la quale una così bella ragazza si è tranquillamente lasciata trasportare dai miei racconti e dalle mie chiacchiere senza alcun problema e con la tranquillità di chi non è consapevole della propria bellezza. (dico questo perché in Italia in 32 anni di vita non mi è mai capitato di avere un confronto così naturale con una donna che sia molto bella ) Dopo aver visitato il ghiacciaio con un battello, che navigando sul lago Argentino ci a portato a ridosso dello stesso, siamo rientrati in albergo e forse adesso è il caso di passare direttamente a domani.
Martedì 09.08.2005 Oggi sono nero non solo perché sono partito di buon ora per Ushuaia abbandonando Albarosa ma perché ho cancellato 250 foto del Perito Moreno per sbaglio.
Eccomi finalmente all’ultima città prima dell’Antartide a differenza di quello che potete pensare non fa questo freddo cane ci sono circa due gradi sopra lo zero. Visito subito il centro e vi dico subito che è piuttosto squallido ma c’è il vecchio carcere, ormai chiuso, che è bellissimo e tetro al punto stesso difatti una delle ali è rimasta così come era quando ospitava i detenuti e vi assicuro che fa venire i brividi a pensare come quella povera gente era costretta a vivere e soprattutto a morire, difatti era una prigione di massima sicurezza e non per il controllo assiduo delle guardie carcerarie o per l’altezza delle sue mura, ma perché anche se si scappava dal carcere, ti attendeva solo la morte in quanto Ushuaia alle spalle è chiusa da un’alta montagna e di fronte ha l’Antartide con acque vicino allo zero e a chi fuggiva restava solo la morte.
Mercoledì 10.08.2005 Questa mattina escursione al parco Tierra del Fuego il quale ha come particolarità non solo quello di essere il sito in cui termina la famosa Ruta 40 ma poi non ci sono alberi in quanto i castori li divorano e costruiscono le loro case.
Ho spedito da buon turista una cartolina in Italia dal luogo più a “sud del mondo” e poi via con miliardi di foto che conservo gelosamente nel mio computer.
Oggi ho conosciuto Nelson (giornalista Brasiliano) che stava preparando un reportage poi Angeles spagnola de Madrid e Antonio e Pina due Argentini di origine chiaramente Italiana con i quali abbiamo trascorso una splendida giornata.
Potevo non andare a visitare il faro più a sud del mondo? Ovviamente no ed eccomi imbarcato su di un catamarano che navigando nel canale di Beangle mi porta a vedere numerose colonie di pinguini, foche e naturalmente il faro.
Dopo aver passato tutta la giornata con i miei nuovi amici via a cena con loro e dopo una serata di bagordi con le lacrime agli occhi ci siamo dovuti salutare.
Non pensavo che conoscenze di un solo giorno potessero essere così intense; è incredibile quello che si impara viaggiando da solo.
Giovedì 11.08.2005 Mi preparo a festeggiare per 2 giorni il mio compleanno in quanto in Italia è oggi mentre qui è domani e come lo festeggio? Alla grande: volo Ushuaia Tucuman arrivo in serata in hotel 5 stelle extra lusso con idromassaggio in camera non ci crederete ma il tutto mi è costato 50 dollari cena nel migliore ristorante della città e musica in un bar fino a tarda sera.
Gli abitanti di Tucuman vanno molto fieri della loro città ma a dire il vero non è granché però a chi interessa un po’ di confusione e movimento è il posto ideale.
Venerdì 12.08.2005 visita alle rovine gesuitiche di San Jose’ de Lules, alla quebrada de los Sosas, Monumento all’indio Calchaqui, Parco de los Menhires, Diga de la Angostura, El Mollar arrivo a Tafi del Valle. Giorno ufficiale del mio compleanno e via in macchina a Tafì del Valle che bello il panorama è incantevole si passa da una vegetazione rigogliosa e molto amazzonica ad un paesaggio ad alta quota quasi lunare circa 2000 m slm.
Tafì è una tranquillissima cittadina punto di passaggio di escursioni e dunque c’è poco da vedere se non quegli incantevoli paesaggi di cui difficilmente scorderò.
Sabato 13.08.2005 Via da Tafì verso Salta , passando per El Ambra del Infiernillo (3042 mt.), Ampimpa, Amaicha del valle, Visita all’vecchio paesedi Quilmes, Colalao del valle y Tolombon, Cafayate, quebrada de las conchas, valle de Lerma, El carril, La Merced, Cerrillos, ho preso una guida munita di auto (Rodolfo) vecchio furbone che però mi ha fatto vedere dei posti da incanto.
Le tappe più belle sono state la gola del Diablo un insenatura nella roccia nella quale artisti di strada si esibiscono per pochi spiccioli; lasciata la gola si attraversano paesaggi fantastici fatti di immensi Canion Rosso fuoco.
Cafayate dove incontriamo e carichiamo a bordo il nipote di Rodolfo e via per una breve escursione alla piazza centrale, ad una cantina vitivinicola lì vicino e poi partenza per Chilmes dove ci sono delle rovine Inca fantastiche e dove si può fare del trecking e si può bere dell’ottima birra, la Chilmes appunto, in serata arrivo a Salta.
Domenica 14.08.2006 La mattina parte con una escursione della città, centro storico, palazzo del governo ecc. Ed infine partenza per B.A. Dove mi attende un aereo per Lima ma questa è un’altra storia e ve la racconterò un’altra volta.
Sabato 27.08.2005 E’ sabato e sono rientrato da Lima passeggiata trai quartieri Recoleta e Palermo e poi via a nanna che domani si parte per delta del fiume che attraversa B.A.
Domenica 28.08.2005 Viaggio in treno molto comodo ed escursione in battello per vedere le splendide villette della B.A. “bene” che sono proprio in riva al fiume difatti, ognuno di loro, ha la sua barchetta per raggiungere rapidamente casa.
Ci sono delle casettine veramente molto belle, alcune sono rialzate per evitare che la piena del fiume possa danneggiare le abitazioni ed altre sono distanziate dalla riva sempre per lo stesso problema.
Dopo questa bella escursione durante il rientro in treno a B.A. Nel mio solito splendido hotel Maipù, ho conosciuto dei simpatici ragazzi che come hanno capito che ero Italiano si sono messi subito a scherzare con me, siamo usciti “a parient” (abbiamo scoperto di avere una buona affinità) come si dice a Napoli e la sera mi hanno invitato ad una festa dove ovviamente nel giro di poco ero diventato l’attrazione principale visto che ero l’unico straniero.
Lunedì 29.08.2005 Dopo aver visitato il famoso Caminito via principale del quartiere della Boca, lo stadio e la casa di Maratona via al cimitero nel quartiere Recoleta dove c’è la tomba di Evita Peron subito dopo giro turistico al mercato dell’antiquariato nel quartiere di Santelmo e poi di corsa all’aeroporto perché stanotte si parte. In conclusione consiglierei a tutti un viaggio in Argentina è una terra bellissima e molto accogliente, gli Argentini sono stupendi e ci adorano visto le loro origini, il vino è fantastico e la cucina è serie A.
Ho organizzato tutto sul posto dall’Italia ho prenotato solo il volo intercontinentale ed i voli interni.
Tenete presente che gli Argentini del sud sono un po’ più freddi ma in linea di massima abbastanza accoglienti, fate attenzione alle truffe dei tassisti che sono all’ordine del giorno e soprattutto non abbiate paura di visitare questa nazione, con la dovuta attenzione certo, ma ricordatevi che io ho viaggiato da solo e brutte esperienze durante tutto l’arco del viaggio non mi sono capitate.