Cayo Largo: che meraviglia
Siamo partiti per le vacanze stremati dalla fatica lavorativa e da ore di sonno accumulate. Unico obiettivo: il riposo!
Arrivati a Malpensa, eravamo un po’ spaventati all’idea di fare ore di attesa, dopo aver letto altre vostre recensioni sulla Blu Panorama che descrivevano apocalittici pomeriggi passati su una poltroncina nella hall...
Siamo partiti per le vacanze stremati dalla fatica lavorativa e da ore di sonno accumulate. Unico obiettivo: il riposo! Arrivati a Malpensa, eravamo un po’ spaventati all’idea di fare ore di attesa, dopo aver letto altre vostre recensioni sulla Blu Panorama che descrivevano apocalittici pomeriggi passati su una poltroncina nella hall aeroportuale in attesa dell’imbarco, ma fortunatamente non ci sono stati problemi: l’aereo ha rispettato l’orario che ci aveva comunicato l’agenzia , e così dopo solo …11 ore di volo (sic!) siamo giunti a Cayo Largo. Temperatura esterna 28°C, venticello sulla faccia, all’orizzonte un mare turchese!!! Abbiamo alloggiato al Barcelo Teo Club della Teorema, una struttura inaugurata nel 2003, composta da un blocco centrale di stanze “condominiali” e da una serie di bungalow colorati disposti lungo il mare (abbiamo poi scoperto che si tratta dell’unico villaggio che possiede una spiaggia privata sabbiosa, mentre gli altri hanno subito forti danni dopo l’ultimo uragano, e hanno solo rocce a ridosso del mare!). L’albergo è bello, confortevole, ma devo segnalare che la cucina non è un gran che: pollo, pesce e maiale, cucinati ogni giorno nello stesso modo e accompagnati da verdurine di dubbia provenienza, circondate da nugoli di mosche. Gli alimenti non vengono rimpiazzati man mano che vengono consumati, e a fine settimana eravamo davvero stanchi di tanta monotonia! La piacevolissima sorpresa è stata però scoprire che all’interno del villaggio eravamo solo 39!!! Questo ci ha permesso di distribuirci nella struttura senza darci il minimo fastidio, di avere almeno 50 metri di distanza dal vicino di ombrellone, e di fare i bagni al mare in perfetta solitudine stile Laguna Blu (senza Brooke Shields!).
Cayo Largo è davvero un paradiso naturale: kilometri di sabbia bianca finissima tipo borotalco che si mantiene sempre fresca (veramente!), un mare dalle mille sfumature di blu e verde in cui abitano milioni di pesciolini colorati che potete ammirare solo immergendo la testa di pochi centimetri, un cielo blu in cui corrono grandi nuvole bianche e rosa, puntinato di notte dall’intero firmamento! Sulla spiaggia del nostro hotel abbiamo preso il sole in compagnia di una famiglia di iguane dall’aspetto preistorico, e subito all’uscita dal villaggio abbiamo potuto ammirare uno spettacolo della natura davvero sorprendente: centinaia, dico centinaia, di granchi di terra della dimensione di un melone che correvano in tutte le direzioni, nascondendosi nella sabbia per deporre le uova! Strabiliante! Anche le escursioni sono state bellissime: il martedì siamo andati a L’Avana, viaggiando su un piccolo aereo russo degli anni ‘40 senza oblò, in cui l’impianto di aria condizionata era rappresentato da una nebbia di condensa proveniente dall’esterno che ha invaso la cabina! La città è desolata e desolante, i palazzi cadono a pezzi, e la Plaza della Revolucion è una distesa di asfalto squallido, ma il volto gigantesco del Che che campeggia sul muro, le donne anziane sedute sui gradini delle chiese sconsacrate che fumano il sigaro, e i suonatori di salsa che incontri agli angoli del quartiere vecchio ci hanno lasciato un sapore commovente di nostalgia e di speranza. Il giovedì siamo andati invece a fare una gita in catamarano: abbiamo fatto il bagno nelle piscine naturali, trovandoci a mollo con stelle marine talmente grosse e bombate da sembrare quelle di un cartone animato di Walt Disney; abbiamo accarezzato decine di iguane a Cayo Iguana, e abbiamo fatto snorkelling vicino alla barriera corallina dove sembrava di essere in un acquario dalla quantità di pesci che ci nuotavano vicini.
Insomma una vacanza che abbiamo amato davvero, che ci ha regalato sole, un mare stupendo, animali esotici e silenzi che non avevamo più assaporato