Arrivederci Australia di fai da te in 21 giorni
ORGANIZZAZIONE Il viaggio è stato organizzato in “fai da te” avvalendosi della Lonely Planet (indispensabile) e leggendo le recensioni su Turisti per Caso e di www.Tripadvisor.Com .Per i voli noi abbiamo trovato estremamente conveniente l’offerta di Qantas comprendente volo per l’Australia + 3 voli interni a scelta a circa 1500 €. Dopo aver fatto il piano di viaggio, fissato i voli intercontinentali ed interni, durante le ferie di Agosto abbiamo pianificato e prenotato gli alberghi utilizzando internet. Per la prenotazione degli alberghi si sono usati i siti istituzionali di alcune catene, portali come www.Hoteltravel.Com ed in alcuni casi contattando direttamente via email piccoli b&b o gestori di bungalow. A parte Sidney in tutte le altre località abbiamo preso la macchina a noleggio per poter essere liberi nei nostri itinerari (Hertz ed Avis a seconda della convenienza sempre prenotando via internet – nota bene: le tariffe internet di AVIS sono poco affidabili e sempre sottostimate). Il prezzo dipende dalle zone comunque noi abbiamo speso circa 1000 euro avendo la macchina a disposizione per 18 giorni su 21 di viaggio (includendo sempre il sopraprezzo per la riduzione franchigia in caso di incidente ed escluso benzina il cui costo si è aggirato sui 500 euro percorrendo oltre 6.000 Km).
Per i voli abbiamo fatto quasi tutto con Qantas tramite il call center di Roma. L’unico altro volo è stato prenotato via internet con Jetstar (la low-cost di Qantas). Il servizio sui voli Qantas sia intercontinentali che interni è eccellente.
Avendo a disposizione tre settimane abbiamo dovuto fare delle scelte su cosa vedere e cosa no. Abbiamo quindi rinunciato alla parte ovest ed alla parte del Queensland “vicino” (si fa per dire) a Brisbane (Gold Coast, Whitesundays, Fraser…), sarà per la prossima volta. Il programma a grandi linee è stato: Sidney, Great Ocean Road, Kangaroo Island, Kings Canyon ed Ayers Rock, Kakadu NP (National Park), Katherine Gorge NP, Litchfield NP, Cairns. Di seguito è riportato il nostro diario di viaggio: è didascalico ma chi vuole potrà trovare sicuramente tra le righe qualche informazione utile per organizzare il proprio viaggio.
Martedì 27 Settembre – Arrivo a Sidney Arriviamo alle 6 di mattina all’aeroporto di Sidney dopo 26 ore dalla partenza da Bologna. Troviamo subito all’esterno un bus navetta che con 15$ a persona ci farà da shuttle a/r fino all’Holiday INN Darling Harbour. L’albergo si trova tra il porto di Darling Harbour e China Town. Per arrivare alla zona dell’Opera House è sufficiente prendere uno dei tantissimi autobus che passano poco lontano su George Street ed arrivano a Circular Quay, capolinea di traghetti e di autobus che convergono qui da tutta Sidney. Davanti all’albergo passa anche la famosa monorail che però fa un percorso tutto sommato poco utile.
Mercoledì 28 Settembre – Blue Mountains (fa freddo!) Il giorno successivo siamo un po’ più riposati ma ci svegliamo verso le 5 di mattina a causa del jet-lag. E’ il giorno della visita alle Blue Mountains ed optiamo per una soluzione che si è rilevata molto efficiente: biglietto cumulativo di 31$ a persona con treno dalla Central Station (raggiungibile in dieci minuti a piedi dall’albergo) per Katoomba e poi un autobus circolare (Blue Mountains Explorer Bus) che ogni ora fa il giro dei posti più interessanti. Ci fermiamo facendo il percorso dalle cascate di Katoomba fino alle Furbair Stairs (si arriva fino in fondo alla valle) per poi risalire con la funicolare. Seconda fermata al Kiah Lookout per arrivare a piedi ad Echo point dove si possono ammirare le Three Sisters. Infine nuovo tratto in bus e poi a piedi facciamo il pezzo dalle cascate di Lerua al Gordon Falls Lookout. Questo mi è parso il tratto con i punti panoramici più belli. Terminiamo la visita al paese di Leura dove riprendiamo il treno in direzione Sidney.
Giovedì 29 Settembre – I dintorni di Sidney Prendiamo il traghetto per Manly, sobborgo nella parte a nord di Sidney che assomiglia un po’ alle nostre città di mare ed ha una bella spiaggia raggiungibile in pochi minuti a piedi. Se dovessimo abitare a Sidney Manly sarebbe sicuramente il nostro posto preferito: è tranquillo ed ha belle spiagge ventose il giusto. Ritorniamo sulla parte a sud della baia di Sidney ed andiamo in bus fino alla famosa spiaggia di Bondi. Il posto è sicuramente carino ma tira un vento incredibile tanto da risultare poco praticabile anche solo per stare qualche minuto al sole. Rientriamo verso Sidney e risaliamo la zona di King Cross fermandoci a mangiare in un piccolo ristorante gestito da Italo-Australiani: “Fratelli Paradiso”. Si mangia discretamente ma riusciamo a farci fregare: il piatto di calamari da 16$ come chiaramente indicato sulla lavagna di fronte a noi ci viene fatto pagare 25$ con un supplemento da noi non richiesto. Evitiamo discussioni ed usciamo. Sempre in bus ci spostiamo verso la zona del porto passando dall’osservatorio da cui si gode una buona vista della baia e scendiamo per le piccole strade della zona dei Rocks: carino. Visto che siamo al tramonto decidiamo di prendere un traghetto verso est in modo da godere della vista dell’Harbour Bridge e dell’Opera House da una posizione privilegiata.
Sidney è una città cosmopolita (fin troppo… quanti asiatici e cinesi… mica sembra di essere in Australia!) e per certi versi fin troppo caotica. Le zone più belle sono quelle vicine ai parchi od i sobborghi raggiungibili facilmente in traghetto. A questo proposito il biglietto giornaliero da 15$ è sicuramente un opzione molto valida in quanto permette di usufruire di bus, metro e traghetti nell’area di Sidney e dintorni.
Venerdì 30 Settembre: Great Ocean Road – verso i Dodici Apostoli Abbiamo alla mattina il volo Jetstar Sidney-Melbourne/Avalon. Avalon è un aeroporto a circa 50 Km da Melbourne ed è sostanzialmente composto da qualche baracca. Le formalità sono quindi minime. Ritiriamo le valigie, le chiavi della macchina ed iniziamo l’avventura della guida a desta. Fortunatamente la macchina ha il cambio automatico ed il primo approccio è quello di salire dalla parte sinistra (per il guidatore) e successivamente azionare il tergicristallo anziché la freccia.
Partiamo in direzione sud e percorriamo tutta la Great Ocean Road con destinazione finale Port Campbell. Il Victoria è uno stato molto bello con prati e foreste verdissime. Ci fermiamo a Lorne dopo essere passati per Apollo Bay ed aver fatto una sosta alla bella spiaggia di Bells beach molto amata dai surfisti. A Cape Otway ci fermiamo al bellissimo sentiero del Maits Rest Rainforest Boardwalk: dura mezz’oretta ma ne vale veramente la pena in quanto si fa un percorso all’interno di una foresta pluviale molto bella. Facciamo un’altra deviazione per il faro di Otway in quanto la guida riporta presenza di Koala. Il risultato è che al faro non ci si arriva, di Koala neanche l’ombra ed abbiamo perso un sacco di tempo. Infatti arriviamo nell’area dei Dodici Apostoli quando ormai è calato il buio e non si possono più fare fotografie.
Arriviamo così a Port Campbell ed al cottage che abbiamo prenotato via internet (Daisy Hill Cottages). La gentile signora ci accoglie alle 19:30 stupita dell’arrivo così in ritardo! In effetti in questi paesi la vita termina molto presto ed il rischio dopo le 17 è non trovare alcuna possibilità di rifornimento di cibo o di benzina. Comunque ci viene data allo stesso prezzo la suite che è veramente bella con tanto di caminetto a gas. E’ perfino incluso un light breakfast in cui ci viene messo a disposizione latte, toast, marmellate e quant’altro possa servire per una classica colazione continentale. Al momento di canguri od altri animali strani neanche l’ombra. Ma non siamo nel paese dei canguri?
Sabato 1 Ottobre – Great Ocean Road, i Dodici Apostoli Ci svegliamo in una giornata grigia ma il sole sembra fare capolino. Facciamo colazione nel cottage e ci prepariamo per la visita ai Dodici Apostoli. Ci fermiamo al primo posto di osservazione venendo da Port Campbell e poi ci dirigiamo più avanti all’ingresso del lookout dei Dodici Apostoli: stupendo. Sicuramente la scelta di dormire a Port Campbell è stata azzeccata in quanto è il posto più vicino per poter ammirare questa meraviglia della natura. Col senno di poi fossimo arrivati un po’ prima la sera del giorno prima si potevano ammirare gli Apostoli anche al tramonto. Comunque va benissimo così: abbiamo trovato una giornata magnifica ed è quanto basta.
Verso mezzogiorno dopo aver visitato anche gli altri percosi di visita (Loch and Gorge e il London Bridge) ci dirigiamo verso Warnambool, un paesone a circa un’ora e mezza di macchina. Lì pranziamo e ripartiamo sulla A1 per rifermarci a Mt. Gambier. Sulla strada troveremo parecchie indicazioni per parchi e luoghi di interesse ma il tempo stringe e dobbiamo arrivare a Robe in serata. Il paesaggio è incredibile, prati verdissimi, foreste, pascoli di pecoree mucche. Siamo vicinissimi al mare eppure a volte sembra di essere in Alto Adige! Ci fermiamo quasi al tramonto a Beachport, un piccolo paese sul mare a 60 Km da Robe, nostra destinazione per oggi. Qui il mare cambia colore e facciamo un giro panoramico di circa 4 Km che gira intorno al paese e finisce in una spiaggia con dune di sabbia molto belle.
Ancora nessuna notizia di canguri salvo qualche animale purtroppo morto ai lati della strada.
Domenica 2 Ottobre: il parco Koroong, verso Kangaroo Island Partiamo da Robe dopo aver fatto un cambio di programma la sera prima. Anziché dormire ad Adelaide e poi muoverci per Kangaroo Island la mattina successiva decidiamo di andare direttamente a Kangaroo Island e rimanervi quindi 3 notti (decisione più che Mi azzeccata col senno di poi). I paesi australiani di domenica sono ancora più desolati che i giorni feriali: non si muove anima viva ma per fortuna almeno il benzinaio è aperto e riempiamo il serbatoio. Il ragazzo che mi serve mi parla una lingua incomprensibile… credo mi chieda da dove veniamo e dopo avergli risposto “from Italy” mi dice “ma che diavolo sei venuto a fare qua dall’Italia?”. La successiva tappa principale è il parco nazionale di Koroong. Si tratta di una lingua di terra, laghi e dune di sabbia di circa cento Km in lunghezza. Si devia dalla strada principale su strade battute ma facilmente percorribili anche con la nostra macchina. Ci fermiamo sul 28 miles point ed a piedi in pochi minuti arriviamo al mare passando sulle dune di sabbia. Sembra veramente di essere in mezzo al deserto!! Riprendiamo il percorso e ci fermiamo dopo essere rientrati sulla strada principale asfaltata a 42 miles point. Qui si deve sgambinare per mezz’oretta prima di arrivare al mare, però ci pare che il paesaggio sia più deludente. Tra l’altro si arriva in un punto in cui possono passare anche i 4WD e le dune erano molto più belle nel punto precedente. Riprendiamo la macchina e poco più avanti facciamo l’ultima deviazione su strada battuta arrivando ad un bellissimo lago salato con cigni neri. Al solito potrbbero esserci altre deviazioni segnalate lungo il percorso ma il tempo per il traghetto stringe e dobbiamo affrettarci.
Il resto del viaggio in macchina viene fatto sulla costa e quindi giriamo verso la Flerieu peninsula dove il paesaggio diventa di nuovo verdeggiante come nella zona a Sud di Melbourne. Mai visto tanto verde in vita mia, l’ultimo tratto fatto verso il tramonto per arrivare a Cape Jervis dove imbarcheremo è veramente spettacolare. Arriviamo così al Seaview motel in serata. L’albergo è piuttosto vecchio nella parte in cui siamo noi, probabilmente risale al 1920 quando è stato costruito ma c’è anche una parte rinnovata. Comunque la nostra camera è vista mare e l’ambiente è quello simpatico di un campeggio ma con qualche comfort in più (non abbiamo il bagno in camera).
Chiediamo alla signora della reception qualche consiglio per la giornata di domani. Ci viene consigliato di vedere il taglio della lana delle pecore… OK, direi che è meglio ci si organizzi da soli. Di canguri ancora neanche l’ombra neppure su Kangaroo Island!
Lunedì 3 Ottobre: Kangaroo Island: leoni di mare, foche e finalmente canguri! Prima giornata di visita a Kangaroo Island. La giornata è ottima e ci dirigiamo in direzione sud per visitare il Seal Bay Conservation Park, la spiaggia dove si trova una colonia di Leoni Marini. Mai come in questo caso (salvo poi ricredermi poche ore dopo) la macchina fotografica digitale è stata utilissima per fare scatti a raffica. Con la visita guidata ci si viene a trovare a pochi passi da questi simpatici mammiferi e l’esperienza è veramente indimenticabile. Ci fermiamo quindi per pranzo in una casa di campagna poco fuori da Seal Bay. Il prossimo obiettivo è il Flinders Chase National Park dove arriviamo verso le 3 di pomeriggio (consigliamo di passarci tutta la giornata). La prima tappa sono i Remarkable Rocks, massi di granito che spuntano dal bush ad un passo dal mare. Quindi andiamo a vedere l’Admiral Arch ma più di questa grotta naturale è stupefacente il panorama che si apre con le onde dell’oceano che si scagliano violentissime contro gli scogli. Ed in aggiunta a tutto questo troviamo una colonia di foche, alcune delle quale sono vicinissime.
Verso sera decidiamo di rimanere nel parco e ci muoviamo su una strada interna in mezzo al bush verso Cape Corba. Finalmente facciamo il primo vero incontro con i canguri! Se fino a questo momento avevamo visto con nostra sorpresa solo qualche carcassa sui cigli delle strade, finalmente ecco comparire questi simpatici marsupiali. Dalla strada (Shackle Rd) spuntano canguri, wallaby ed altri animaletti in continuazione: questo costringe ovviamente ad una andatura molto prudente per evitare di non fare vittime (e non rompere la macchina). Probabilmente tutta la strada fatta (anche in notturna) avrebbe meritato più tempo iniziando a visitare il parco alla mattina e dedicando un’altra mezza giornata ai leoni marini. Facciamo una puntata a Cape Borda dove troviamo un incredibile numero di canguri, si lasciano avvicinare fin troppo facilmente quindi riteniamo siano quasi addomesticati (grazie al cibo) a favore dei turisti che fanno le visite guidate al faro. Con più tempo si sarebbe potuto fare la passeggiata al Ravine Des Casoars che pare molto bella ma noi dobbiamo rientrare perché è ormai buio e ci aspettano 30 Km di sterrato e quasi 80 di strada normale prima di rientrare sfiniti in hotel.
Martedì 4 Ottobre – KI: dune, koala e pinguini Riprendiamo la stessa strada di ieri per vedere i posti che abbiamo saltato per motivi di tempo. Andiamo al Murray Lagoon dove facciamo un giretto a piedi di un’oretta. Purtroppo al mattino inoltrato non ci sono molti uccelli, probabilmente bisognerebbe arrivare molto presto o verso il tramonto. Rientriamo sulla strada principale che diventa South Coast Road e qualche Km dopo la deviazione per Seal Bay prendiamo una strada sterrata che porta verso Little Sahara. Questo posto non è da perdere, ci sono delle dune di sabbia ancora più belle di quelle di Koroong di qualche giorno prima. Pranziamo al bar di Vivonne Bay e quindi proseguiamo verso Kelly Hill Cave. L’ingresso a queste grotte era incluso nel biglietto cumulativo da 32$. Il giro dura un’oretta, non è niente di che e probabilmente soprattutto per chi ha poco tempo conviene sfruttarlo per altre destinazioni più interessanti. Finita la visita ci muoviamo di pochi Km ad ovest e ci fermiamo al Koala Walk. Si tratta di un’area con alcuni filari di eucalipti in cui si trovano alcuni Koala. L’ingresso è sostanzialmente ad offerta in quanto nessuno controlla (2$ a persona) ma ne è valsa veramente la pena. Abbiamo fatto amicizia con Koala mamma e piccolo che hanno dato spettacolo per almeno mezz’ora. E’ ormai ora di rientrare alla base e ci aspettano un bel po’ di Km prima di arrivare a Kingscote. Arriviamo giusto in tempo per il Penguin Tour, purtroppo rispetto agli incontri con Koala e Canguri è abbastanza deludente. Per 12$ si fa un giro di notte con una guida che illumina con una debole torcia rossa i pinguini che si trovano sugli scogli. Di fatto si vedono pochi pinguini e pure male. Di fotografie neanche l’ombra visto che per ovvi motivi non si può usare il flash. Il prezzo del biglietto include una visita all’acquario di Kingoscote. I pesci sono molto belli ma chiamarlo acquario… probabilmente è stato fatto ai tempi dei primi esploratori di Napoleone, alcune vasche sono veramente piccole ed i pesci sicuramente non si divertono molto. Finito il giro ci fermiamo all’Ozone Motel dove con cifre più che ragionevoli mangiamo fino alla nausea. Consigliato.
Mercoledì 5 Ottobre – La zona nord di Kangaroo Island Ultima giornata a Kangaroo Island. Al mattino ce la prendiamo comoda e facciamo un salto alla biblioteca di Kingscote dove l’accesso internet è gratuito. Partiamo quindi per un breve tour sulla parte nord dell’isola visitando brevemente Emu Bay. Prendiamo la North Coast Road e ci fermiamo ad un punto di osservazione sul Lathami Conservation Park. Dovrebbe essere un punto di avvistamento di un particolare tipo di pappagalli ed invece ci troviamo a pochi metri da una famiglia di canguri. Riprendiamo il viaggio anche perché ci sono mosche fastidiosissime e delle formiche pure molto cattive. La prossima tappa è Stokes Bay. Questa spiaggia è tra le più belle da noi viste in quanto il mare è abbastanza calmo, il contesto molto carino ed infine ci si arriva tramite un passaggio in mezzo a delle rocce. Di fronte al parcheggio si trova un piccolo bar ristorante in cui abbiamo pranzato mangiando piatti di pesce molto buoni ad un prezzo più che onestissimo. A stomaco pieno ci siamo quindi diretti verso Snelling Beach e constitution Hill. Questo tratto è veramente eccezionale da un punto di vista panoramico. Con più tempo si potrebbe arrivare a Western River Cove ed al Western River Conservation Park ma dobbiamo rientrare verso Parndana tramite la Stokes bay che taglia verticalmente l’isola. Sempre in quell’area si trova Paul’s place Wildlife Sanctuary da molti consigliato perché si possono vedere e toccare i tanti animali che si trovano sull’isola. Un po’ perché non c’era tempo ed un po’ perché tutti gli animali che ci interessavano gli abbiamo visti liberi abbiamo lasciato perdere. La giornata si conclude con il viaggio da Penneshaw a Cape Jervis e quindi in macchina fino ad Adelaide. Abbiamo percorso da Avalon (Melbourne) 2100 Km e la nostra Toyota da grigio metallizato è diventato rosso terra di siena dopo tutti gli sterrati fatti a Kangaroo Island.
Kangaroo Island è veramente eccezionale se amate la natura. Due giorni sono veramente il minimo per poter vedere le cose più belle. Kingscote è sicuramente la località più strategica a meno di non volersi trovare nel mezzo dell’isola in posti ancora più desolati. Sicuramente, con la dovuta cautela, bisogna prendere qualche strada in terra battuta per vedere gli animali od i posti più particolari. La cartina che si trova nella guida di KI che troverete un po’ dappertutto è molto dettagliata ed indispensabile per muoversi in modo autonomo (le uniche compagnie che coprono l’isola anche da un punto di vista assicurativo sono Hertz e Budget, quindi se portate una macchina in traghetto non prenotate con altre compagnie). Peraltro in generale le strade battute sono in ottimo stato di manutenzione.
Per quanto riguarda gli alberghi noi al Seaview motel di Kingscote non ci siamo trovati male per il prezzo pagato ma potendo scegliere consiglierei sicuramente l’Ozone dove c’è vita fino alle 21-22 di sera e si mangia bene a costi contenuti (considerate sempre che in questi paesi alle 17 chiude praticamente tutto e non si vede anima viva).
Giovedì 6 Ottobre – Alice Springs e le mosche rompico***oni Ci aspetta il volo Qantas da Adelaide a Alice Spring. Qui sapevamo di trovare caldo me non potevamo immaginare di trovare un invasione di mosche fastidiossime che ci seguono ovunque. Andiamo subito al centro commerciale Woolworth per fare scorta di cibo ed acqua per le successive tappe e, importantissimo, ci dotiamo di due burka (reti) per proteggere il viso (indispensabili anche perché le mosche paiono poco infasdite dalle massicce dosi di Autan di cui mi cospargo). Partiamo per il viaggio di 4 ore per Kings Canyon, purtroppo con la macchina a noleggio non possiamo fare la Mereenie Loop che a detta di diverse guide è bellissima ma si possono fare solo strade asfaltate. Arriviamo verso il tramonto, il Canyon è bello ma le mosche sono veramente una tortura. L’albergo è il Kings Canyon Resort. E’ l’unico della zona ed ha costi spropositati (210 euro la stanza per notte) per il servizio offerto ed il tipo di stanze: queste sono ampie ma piuttosto datate con alcuni particolari poco curati.
Venerdì 7 Ottobre – Kings Canyon Ci svegliamo molto presto di mattino per partire nel “Kings Canyon walk” di circa 4 ore (incluse varie soste, si potrebbe fare tranquillamente in due ore e mezza) intorno al canyon. Arrivare fino a Kings Canyon e perdervi questo giro vorrebbe dire buttare via soldi e tempo. In effetti si aprono panorami molto belli e a metà percorso facciamo anche il bagno in una piscina naturale, il Garden of Eden. Completiamo il giro verso le 11:30 ed inizia effettivamente a fare molto caldo. E’ comunque tempo di spostarci verso Ayers Rock presso cui arriviamo dopo circa tre ore di macchina. Il tempo di riprenderci dalla camminata sul King Canyon (peraltro molto semplice a parte l’iniziale salita con un dislivello di circa 100m) e decidiamo di dirigerci al Kata Tyuta prima di vedere il tramonto all’Ayers Rock. Facciamo una bella passeggiata di un’oretta all’Olga Gorge (un canale illuminato dal sole nel pomeriggio) ma finiamo per fare un po’ tardi e rimaniamo a vedere il tramonto al Kata Tyuta (tra queste strane bocce e l’Ayers Rock ci sono circa 50 Km di macchina).
Sabato 8 Ottobre – Ayers Rock e Darwin Al mattino ci svegliamo alle 5:45 per vedere l’alba ad Ayers Rock. Scattiamo le solite foto di rito e poi ritorniamo subito in albergo per fare le valigie in quanto bisogna essere per le 11:30 ad Alice Springs per prendere l’aereo per Darwin. Obiettivamente questa parte del viaggio è stata sacrificatissima. Ayers Rock e Kata Tyuta meritano di stare almeno due notti al resort in modo da poter fare alcuni dei percorsi che partano nei pressi di queste incredibili rocce. Noi invece abbiamo fatto una toccata e fuga che ci ha lasciati un po’ di amaro in bocca. Se per motivi di tempo e/o di budget si possono dedicare solo due giorni a questa zona forse si potrebbe sacrificare Kings Canyon (de gustibus). Potendo ci potrebbero poi essere tantissime altre opzioni: con un fuoristrada si possono fare percorsi alternativi visitando zone aborigene ed altri siti interessantissimi. Questo richiede però più tempo e budget più alti. Tenete presente che le distanze chilometriche tra Alice Springs e Kings Canyon/Ayers Rock sono di circa 450/500 Km quindi occorrono circa 4 ore di macchina. Tra KC e AR altri 300 Km (due ore e mezza). Pertanto buona parte delle giornate passano guidando e rimane poco tempo per le escursioni. Un piccolo cenno all’hotel: siamo stati al Lost Camel, costa come il Kings Canyon ma almeno le camere sono moderne e ben arredate, c’è una piscina interna ed inoltre nel complesso dell’Ayers Rock Resort c’è una discreta vita. Ragione in più per passare un paio di notti in zona.
Volo Alice Springs – Darwing dove nel pomeriggio. Prendiamo la macchina a noleggio e ci viene assegnata una Holden Barina che non è altro che un’Opel Corsa. Per confondere le idee qui il deviatore delle freccie è sul lato sinistro e provo anche l’ebbrezza del cambio manuale, si può immaginare con quali risultati iniziali dopo aver guidato solo macchine con cambio automatico e senza frizione. Visto il ritardo decidiamo di fermarci a Darwin a fare scorta di alimenti e ripartiamo per Jabiru dove siamo prenotati all’Holiday INN Gagadju Crocodile Hotel. Ci vogliono 2 ore abbondanti per percorrere i 260 Km tra Darwin e Jabiru ed arriviamo alle 8 di sera stanchissimi vista anche la sveglia alle 5:45. Anche qui non rimaniamo delusi dall’albergo: le stanze, seppure non nuovissime, sono ampie e ben arredate. Il prezzo (prepagato in anticipo via internet con largo anticipo) considerata la zona è più che accettabile (130 euro la camera).
Domenica 9 Ottobre – Kakadu e umidità 100% Ottobre è troppo tardi per visitare coi dovuti presupposti il Kakadu. La temperatura durante la giornata arriva a 38°C e l’umidità rimane sempre vicino al 100%. Questo significa che le uniche ore per poter fare passeggiate sono all’alba od al tramonto. Noi siamo partiti dal centro visite di Bowali (molto bello) dove ci è stato fornito parecchio materiale informativo. Consigliamo di seguire la visita dei soli siti consigliati sull’unico opuscoletto veramente utile datoci al Bowali: “Welcome to the aboriginal lands of Kakdu National Park: Visitor guide and maps”. Questo indica per ogni zona del parco le cose da non perdere (compatibilmente con tempo e mezzi a disposizione) più altri itinerari per chi ha maggior tempo. A Nourlangie abbiamo fatto la breve passeggiata presso Nourlangie Rock in cui vi sono alcuni siti di arte rupestre ed un bel lookout. Nel pomeriggio ci siamo diretti a nord ad Ubirr dove vi sono siti di arte rupestre ancora più spettacolari. Quello che è veramente bello qui è la salita verso il tramonto al lookout da cui si domina tutta la valle a 360°. Finalmente un po’ di fresco (si fa per dire), qualche mosca in meno ed un bellissimo panorama. Questa visita al tramonto non è assolutamente da perdere per chi inserisce il Kakadu nel suo programma.
Lunedì 10 Ottobre – Yellow River e Katherine Gorge Ci svegliamo alle 5 e lasciamo l’Holiday INN Gagadju Crocodile per essere alle 6:20 a Cooinda per la crociera di due ore sul yellow river. E’ una delle esperienze più belle del Kakadu. La crociera del mattino presto permette di vedere una fauna incredibile: coccodrilli, aquile, serpenti ed uccelli di ogni tipo. Ci sembrava di essere in un documentario di SuperQuark! E’ un esperienza imperdibile e ci sentiamo di consigliare, nonostante la levataccia, la crociera del primo mattino in quanto è l’ora migliore per ammirare gli animali ed ucceli ed inoltre è ancora abbastanza fresco. Il Cooinda Lodge, che si trova poco lontano dall’imbarcadero dei battelli, pare una sistemazione molto carina ed un po’ meno anonima dell’Holiday INN (ma altrettanto costosa). Purtroppo è posizionato un po’ meno strategicamente rispetto all’Holiday INN, è anche vero che in macchina ci si muove rapidamente sulle strade asfaltate del Kakadu (anche perché sono generalmente semi deserte).
In macchina ci dirigiamo verso Katherine dove abbiamo prenotato l’hotel. Passiamo per Edith Falls ma il posto non ci entusiasma particolarmente e quindi arriviamo a destinazione. Il paese è piuttosto triste anche perché qui, come ad Alice Springs, si trovano numerosi gli aborigeni che si muovono ai margini della società. Incredibile pensare che un paese come l’Australia che ha un superficie 30 volte l’Italia e la metà di abitanti non sia ancora riuscito a gestire un fenomeno che non è certo paragonabile alla nostra immigrazione. Il tempo di lasciare le valigie e ci muoviamo subito al parco nazionale di Nitmiluk (Katherine Gorge) dove facciamo la crociera da due ore in cui si percorrono le prime due gole del Katherine River. E’ un’esperienza da non perdere, non ci immaginiamo come possa essere la gita da 8 ore in cui si arriva fino alla quinta gola. Chi ha la fortuna di poter dedicare più tempo a questa parte dell’Australia potrebbe prendere in considerazione questa opportunità.
Martedì 11 Ottobre – Licthfield National Park Finalmente ci riconciliamo con il Northern Territory dopo giornate in mezzo al caldo, l’afa, le mosche ed un paesaggio molto monotono. Arriviamo al parco nazionale di Licthfield a cui si arriva deviando dalla Stuart Highway in direzione Bachelor. Qui facciamo il bagno nella Wangi falls, cascate che confluiscono in una grossa piscina naturale (da provare la mini piscina da 3 posti che si trova ad un paio di metri di altezza all’interno della cascata di sinistra). Quindi tornando indietro “testiamo” le Florence falls che si trovano in un luogo ancora più bello della Wangi. Infine il Buley Rockhole che è spettacolare in quanto sono una serie di piccole piscine naturali ricavate nel torrente che confluisce poi nelle cascate Florence. Pare di essere a Saturnia… ma senza puzza. Infine arriviamo a Darwin al “Central Hotel” posizionato in luogo strategico, molto bello e pagato poco grazie a www.Hoteltravel.Com . Da qui ci aspetta un’altra levataccia alle 4:30 per prendere l’aereo delle 6 per Cairns, ultima destinazione del nostro tour.
Questa parte dell’Australia è quella che abbiamo apprezzato meno soprattutto per via del caldo infernale, dell’umidità e delle mosche che sono una vera e propria tortura. Sinceramente lo consiglierei solo a chi visita l’Australia di inverno, Ottobre è già troppo tardi. La natura qui è monotona ma ad onor del vero ci sono dei posti stupendi (Ubirr, crociera sul Yellow River, Katheringe Gorge e Litchfield).
Mercoledì 12 Ottobre – Cairns ed il Tabletop Arriviamo a Cairns di prima mattina e ci muoviamo subito verso il b&b che abbiamo prenotato grazie alla segnalazione su un paio di siti internet (ad es. L’utile http://www.Frommers.Com/ ). Si chiama Lilybank e si trova a 10 minuti di macchina dal centro di Cairns. E’ veramente carino (e rustico) in quanto si tratta di un’abitazione in cui sono stati ricavate due stanze (che hanno a disposizione anche una grande parte in comune con TV, cucina ecc) ed un piccolo cottage distaccato con altre due camere. E’ compresa una prima colazione più che adegueta, per informazioni http://www.Lilybank.Com.Au/ . Lasciate le valigie decidiamo di fare una visita alle Table Mountains, una sorta di altipiano che si trova dietro a Cairns. Passando per Gordonvale ci fermiamo a due laghi vulcanici molto carini, Lake Barrine e Lake Eacham (il secondo ottimo per fare il bagno). Quindi facciamo un giro fino al percorso delle cascate di Millaa Milla (carina la principale ma Litchfield è un altro pianeta), le altre si possono lasciare perdere. Quindi rientriamo verso Atherton fermandoci a vedere il sinistro cratere del Monte Hypipamee. Sosta a Yungaburra a vedere l’incredibile Fig Tree, e cena da Nick’s. Il posto è carino, si mangia discretamente ma lasciate perdere la pasta – il ristorante è citato anche dalla Lonely Planet ma sinceramente il livello dei ristoranti australiano è veramente scarso.
Giovedì 13 Ottobre – Michaelmas Cay e Hastings Reef E’ il giorno del test del reef australiano. Prenotiamo da Seastar Cruises ( www.Seastarcruises.Com.Au ) in quanto le ricerche ci avevano dato come risultato che Michaelmas Cay (un piccolo atollo in mezzo al reef) era un posto molto carino, in realtà credo un posto valga l’altro (ad esempio altre barche vanno ad Upolu Bay). La Seastar è una barca a gestione famigliare, quindi è tutto piuttosto rustico ma nella sostanza si fa tutto quello che fanno fare altri operatori spendendo la metà (80$ incluso tuta, escluso bevande). Tenete conto che non mangerete pesce a pranzo e che l’imbarcazione è molto lenta, quindi se volete andare sul sicuro provate http://www.Oceanspirit.Com.Au/ dove viaggerete su un modernissimo catamarano oppure a prezzi intermedi Passion of Paradise mi è stata consigliata da un amico. Certo la Seastar ha il vantaggio di portare al massimo una quarantina di persone quindi sembra di fare una piccola gita con amici, sconsiglio vivamente le barche che portano in giro centinaia di persone.
Arrivati a Michaelmas si può decidere di stendersi sulla mini spiaggia al sole, fare snorkeling od entrambe le cose. Il reef qui non ci pare particolarmente interessante. E’ invece molto più bello ad Hastings Reef dove in effetti si vedono alcuni pesci e degli animali marini molto particolari, siamo al livello del Mar Rosso (ma molto più scomodo per arrivarci…). Venerdì 14 Ottobre – Kuranda, Granite Gorge Passiamo parte della mattina a Kuranda, un paese stile San Marino sulle montagne sopra Cairns. Da vedere qui ci sono le cascate Barron Falls a cui si arriva con una breve passeggiata. Passiamo invece il pomeriggio al Granite Gorge vicino a Maarebe. E’ un buffo posto con enormi massi di granito presso il quale si può fare un percorso a piedi che in alcuni tratti diventa un po’ infido. Con l’ingresso al Granite Gorge (5$) potrete anche avere per 1$ un po’ di cibo per i Wallaby delle rocce che si trovano poco lontano e che sembrano peggio dei piccioni di Piazza San Marco.
Sabato 15 Ottobre – Port Douglas Siamo agli sgoccioli ed anche noi iniziamo ad essere un po’ stanchi. Ci spostiamo dal b&b agli Ellis Beach Bungalows che si trovano a circa 30 Km a nord di Cairns. Passiamo quasi tutta la giornata sulla bella spiaggia di Port Douglas “4 miles beach” ed a fare qualche “vasca” nel centro del paese. Qui ad Ellis Beach siamo in mezzo al niente, solo le camere, un bar sulla strada in cui poter mangiare, ed il mare di fronte a noi. Questa sistemazione era valutata molto positivamente su un portale Australiano ma a noi per la verità non è parsa particolarmente meritevole. E’ vero che c’è il mare davanti ai bungalow però quando si dorme oltre alle onde si sentono bene anche le macchine che passano (raramente) sulla Captain Cook Highway.
Domenica 16 Ottobre – Cape Tribulation E’ il giorno di Cape Tribulation. Ci fermiamo prima alla Mossman Gorge dove facciamo un percorso circolare nella foresta (c’è di meglio). Continuiamo verso nord e visitiamo le spiaggie partendo da Cape Kimberly, Cow Bay, Thorntons Beach (bellissima), Noah Beach e quella di Cape Tribulation. Tra una spiaggia e l’altra ci fermiamo a prendere un gelato al Daintree Icecream Company dove gustiamo un gelato con gusti tropicali molto buono (finalmente una segnalazione della Lonely Planet che ci lascia pienamente soddisfatti). Nei pressi di Noah Beach percorriamo il Marrdja Botanical Walk che è una passeggiata molto carina all’interno della foresta pluviale: qui nella zona di Cape Tribulation se possibile la natura diventa ancora più incredibile, verdissima e con piante tropicali incredibili. Abbiamo volutamente tralasciato parchi, zoo, passeggiate con aborigeni in quanto a parte qualche eccezione (Tree Kangaroo e Casuario – una sorta di struzzo preistorico) quasi tutti gli animali che ci interessavano gli abbiamo visti non in “cattività”.
Conclusioni L’Australia è un paese naturalisticamente parlando eccezionale per la varietà di ambienti, paesaggi e animali: deserto, foreste pluviali, monoliti, reef, canyon e tanto tantissimo verde con dei colori che pare di essere proiettati su un altro pianeta. Ci si può muovere in zone selvagge senza alcuna paura di fare brutti incontri. L’Africa ha un fascino simile ma bisogna avere molte più precauzioni mentre in Australia non ti senti mai in pericolo. Certo le distanze da percorrere non sono piccole e c’è talmente tanto da vedere che forse occorrerebbe una vita intera per ammirare tutte le meraviglie di questo incredibile paese. Occorre pertanto fare delle scelte “dolorose” e la nostra iniziale è stata quella di lasciare da parte l’ovest con l’obiettivo di tornarci in futuro. A voler essere pignoli bisogna dire l’Australia è veramente un paradiso se non fosse per il cibo. Purtroppo la discendenza anglosassone si fa sentire. Emblematica la risposta di un ragazzo australiano a Cairns il quale alla domanda di quale fosse il piatto tipico Australiano ci ha risposto, non senza un momento di esitazione, “fish & chips”. Se dovessimo consigliare un luogo da non perdere diremmo Kangaroo Island: è stata una sorpresa incredibile sia per i paesaggi ma soprattutto per l’incredibile numero di animali che abbiamo potuto ammirare in completa libertà. Impagabile, un’emozione indescrivibile. Qualche foto si può trovare su Arrivederci Australia. Davide & Amanda