Berlino e Copenhagen in 11 giorni
Con un volo Air berlin (108 euro)alle h 9 da bergamo/orio al serio arriviamo a Tegel alle h10.30. Linea di autobus + s-bhan (metropolitana in superfice) e giungiamo nel “centro” della capitale. Ho messo le virgolette in quanto a berlino non esiste affatto un centro come lo intendiamo comunemente ma piuttosto un agglomerato di quartieri forzatamente ascrivibili alla definizione di centro: mitte, l’isola dei musei, unter den linden, tiergarten. Nomi accostati l’uno all’altro come risultano essere poi questi quartieri topograficamente parlando, cosa, questa, che crea non pochi problemi di orientamento, possibilità di girare a piedi ecc.
ecco il punto: berlino è VASTA, dilatata, kilometrica. Assolutamente impossibile da girare a piedi come invece (intendiamoci, solo il centro ed armandosi di buona lena) possono essere passeggiate londra o parigi. Le strade sonoperlopiù larghissime, cosa questa che permette di non sentirsi quasi mai soffocati da gente, rumori, negozi ecc. Ma i trasporti (u-bahn, s-bahn, tram, autobus) son a dir poco eccellenti. 5.80 euro per un giornaliero valido fino alle 3 del giorno dopo…Ciò che fa al caso nostro dicevo…Giungiamo in “centro”…Ecco allora marx-engels forum con le statue dei rispettivi pensatori e, adiacente, la celeberrima alexander platz. La quale ci si presenta, piuttosto, come uno dei migliaia di cantieri a cielo aperto che contraddistinguono berlino, a maggior ragione in questo periodo pre-mondiale di calcio. Non si può rimanere delusi da alexander perchè berlino è ricostruzione, cambiamento, innovazione, fermento, come lo era quella piazza. Bisogna solo leggere tra le righe, secondo me.
poi ci dirigiamo al memoriale dell’olocausto di Peter Eisenmann…Che dire…Parecchio coinvolgente: dall’esterno pare soltanto una distesa neanche tanto grande di pietre tombali, qualcuna più alta, qualcuna più bassa, senza nomi o foto. Avvicinandosi alle prime, in men che non si dica ci si ritrova a camminarci in mezzo, a queste pietre, le quali però ormai ci sovrastano dai loro 3/4 metri d’altezza sopra le nostre teste, tutte di inclinazione ed altezza diversa; cosa questa che unita alla pavimentazione ondulata crea una sensazione davvero fortemente disagiante. poi via verso potsdamer platz, fulcro e simbolo della berlino contemporanea…Coi suoi edifici avveniristici, la pavimentazione regolare e asettica, un brulicare di lavoratori che par di stare nella city di londra…Il Sony center (sede europea del colosso multimediale): una serie di edifici che racchiudono una specie di “cortile” sovrastato da una cupola a metà tra i soliti vetro/acciaio e tendone…Tecnologia, artificialità, economia sopra tutto…Questo mi ha comunicato potsdamer.
e lì vicino la Philarmonie, sede della celebre orchestra filarmonica di berlino, per anni diretta dal mitico Herbert Von Karajan, uno dei migliori direttori d’orchestra al mondo. Bellissima, contratta, a tratti si slancia nello spazio circostante, ad altri si racchiude in un’articolazione di volumi che toglie quasi il fiato.
a 100 metri un altro capolavoro: la Neue Nationalgalerie di Mies Van de Rohe. La nostra amica, futura architetta, ci spiega di che si tratta: una specie di enorme lastrone unico poggiante su dei pilastri dalla pianta a croce (peculiarità di Rohe). Questo permette di non avere pilastri o muri portanti all’interno e dunque un intero spazio aperto. Torneremo qui dopi qualche giorno a visitare la splendida mostra temporanea : Melancholìe.
dopo una toccata e fuga al Checkpoint Charlie, decisamente turistico e privo di qualsiasi rispetto per quella che è stata una delle storie più delicate dell’intera nazione, altro giro, altro regalo…Immersione nel più duro e puro Kreuzberg, quartiere ad alta prevalenza turca…Vagabondiamo tra la pioggia, qualche porticato…Poi “la fine” del lungo tratto di Muro lasciato in piedi…Un po’ di emozione, qualche foto a questa magnifica galleria d’arte a cielo aperto e ritorno in appartamento per ristori vari ed eventuali. la sera in un tipico club berlinese “club de la republique”…Divani sfatti ma comodissimi, poltrone buttate lì, dj abbastanza mediocri, sigarette in abbondanza, birra in abbondanza, graffiti sui muri, personaggi “pittoreschi” ecc. Soddisfazione da parte nostra molto alta.
il giorno dopo isola dei musei (Altes, Pergamon, Bode, Alte Nationalgalerie), Berliner Dom, e Unter den Linden: il grande viale che conduce alla celebre porta di Brandeburgo. Sosta doverosa nella piazza della Humboldt Universitet dove ci fu il rogo dei libri nazista. Porta di Brandeburgo abbastanza deludente…Mah…Piccola, pulitissima. Quasi finta.
decidiamo di riimergerci in Kreuzberg, quartiere davvero palpitante, dove si trovano OTTIMI e LEGGERI (non scherzo) kebab a soli 2euro. Negozi d’abbigliamento e musica a dir poco meravigliosi. Poi, mantenendo lo stesso spirito, veniamo condotti a Tacheles: casermone occupato negli anni scorsi e (vista la notevole apertura mentale della città) tollerato, istituzionalizzato e sovvenzionato. Un insieme di scale completamente ricoperte da stupendi graffiti, murales (come in tutta la città,del resto),due sale cinema, bar davvero “avanti” e tanto altro. Realtà che nella nostra amata italietta nemmeno ci sogniamo.Sigh…
il giorno dopo visita allo Judische Museum, neo creazione di Daniel Libeskind; davvero sorprendente, oggetto di centinaia di foto da parte del sottoscritto; nel pomeriggio visitiamo i dintorni del reichstag con le Cancellerie, vie costellate di negozi davvero incredibili. A partire dalla musica che fa da sottofondo ad un immersione da parte nostra in oggetti assurdi, design anni 50, creazioni artistiche spesso emozionanti, foto a scorci di interni rubate con presunta astuzia,visto che spesso non si può fotografare ecc.
sulla strada del ritorno passiamo per la via che all’interno di vari edifici ospita la Biennale di Berlino. Ovunque ci sia un tondo rosso con la siglia si è invitati ad entrare seguendo le indicazioni per poi trovare le installazioni, le opere, le creazioni. il giorno seguente ci prepariamo per il trasferimento a copenhagen di 4gg, per poi ritornare a berlino per gli ultimi 3.
l’arrivo in danimarca si prospetta abbastanza simile a come l’avevo immaginato…Efficienza, pulizia, freddo (giravamo col piumino, ricevendo sms dall’italia forti di 22/23° e tanto di maniche corte).Aeroporto stupefacente per bellezza architettonica, grandezza, pulizia, efficenza.
la mia amica ci guida lungo il centro, per una passeggiata notturna davvero affascinante, ma poi la stanchezza prende il sopravvento e si ritorna a casa…
ed eccoci al primo vero giorno danese…Giro in centro con calma, cinemathek (una sorta di cinema con cafè/ristorante,biblioteca e videoteca) “prestito” di bici turistiche (come i carrelli del supemercato, terminato l’utilizzo c’è il ritorno dei solid) e via per la città, purtroppo contraddistinta da freddo e/o pioggia per la maggior parte del tempo della nostra visita. case colorate, pochissime automobili, miliardi di biciclette e passeggini, aria respirabile, prezzi perlopiù folleggianti, massima efficienza in tutti i servizi, pulizia ovunque e quasi maniacale e molto altro contraddistingue la capitale Danese. Davvero affascinante nei suoi vicoletti, nella popolazione davvero biondissima, giovane, attraente, con un OTTIMO inglese, riservata ma al tempo stesso stimolante curiosità, civile, posata.
il giorno seguente visita a Malmo, la città svedese posta di fronte a Copenhagen, unita ad essa tramite il celebre ponte. La città svedese si presenta ai nostri occhi come (c’era da aspettarselo)non troppo dissimile dalla “sorella” danese. Complice finalmente una giornata di sole davvero memorabile trascorriamo qualche ora in un magnifico parco iper-curato e rilassante. Visitiamo ciò che resta della città (altro giro in centro, porto e zone limitrofe)e decidiamo di sfruttare la magnifica giornata e gustarci il centro di Copenhagen col sole; cosa che la rende ancora più affascinante di quello che già avevamo percepito.
visita a Cristianhavn, un canale con barche ormeggiate dove i locali si godono un po’ di sole leggendo, sistemandosi l’imbarcazione, mangiandosi una pizza, ascoltando della musica…Davvero suggestivo, questo scorcio di vita danese.
da lì immersione nella celeberrima Christiania, poco distante.
che dire…Decisamente un altro mondo: ex-hippie, personaggi del tutto degni di una sceneggiatura cinematografica per quello che hanno negli occhi, quello che han visto e fatto, marijuana/hashish come se piovesse, mercatini di autosostentamento, bar dalle frequentazioni davvero sorprendenti, stimolanti una curiosità che non ci si può togliere fino in fondo con queste persone. Giustamente “gelose” e riservate riguardo al piccolo capolavoro di convivenza, auto-governo ed auto-sostentamento in pieno rispetto col magnifico luogo circostante che sono riusciti a creare .
il giorno seguente visita allo Staate Museum for Kunst, carino ma niente di più. Consiglio caldamente il quartiere di casupole gialle per i pescatori vicino al porto, davvero carinissimo. Da lì ci dirigiamo a timbrare il cartellino della visita alla sirenetta; che sarebbe in sè anche decisamente affascinante e degna di qualche attenzione, ma decisamente troppo turisticizzata. Peccato…
nel pomeriggio ci dirigiamo verso la biblioteca affacciata su uno dei molti canali…Meravigliosa…Interamente ricoperta di marmo nero, dai volumi leggermente sbilanciati, davvero da vedere. Poi la Kirkegaard Platz, piccola oasi di pace con edifici tardo ottocententeschi interamente o quasi ricoperti di edera con una bella fontanta al centro del cortile; il duomo a pianta centrale abbastanza carino, il palazzo reale e qualche via altamente “dirigenziale” nei paraggi.
trascorriamo la fine del pomeriggio nel “Cafè Retrò”, uno dei posti più cool in cui sia stato. Internet gratis, musica perfetta, atmosfera davvero rilassata ma contemporaneamente stimolante ma soprattutto la Rest Room: stanza con moquette, divani, cuscini, candele e stereo provvisto di cd ambient e decine di bibbie datate perlopiù fine ‘800/primi ‘900…
la sera piacevolissima cena internazionale a casa di amici della nostra ospite.
ultimo giorno che comprende il conclusivo giro in centro, le ultime piazzette, qualche sosta qua e là, e via a casa per preparare le valigie di ritorno.
Qualche considerazione sparsa su Copenhagen: trasporti efficientissimi ma altrettanto cari. Conviene davvero, per quanto possibile, girare a piedi, senza considerare che dopo (mi pare le 00.30)qualsiasi viaggio effettuato in bus, metro necessita di 2 obliterazioni (noi avevamo il biglietto da 10 corse che ci ha fatto risparmiare qualcosina). I conti corrente danesi costano ZERO, nessuna commissione, nessuna spesa di qualsivoglia tipo quindi pagano tutti TUTTO con bancomat, anche una lattina di Carlsberg in un pub la sera… dunque non fate come il sottoscritto che volendo cambiare 200corone (1euro=7kr)cioè circa 30 euro, mica 200!, compra un pacchetto di chewing-gum sentendosi un idiota per come viene trattato dal negoziante.
Abituati alle intemperie di un tempo certamente più inclemente del nostro non stupitevi di vedere una dolce mammina danese spingere tranquillissima il suo passeggino sotto un semi-diluvio universale oppure di vedere un cilclista passare ai 30all’ora in maniche corte facendovi notare che avete UN piede sulla pista ciclabile! Qui comandano le bici, anche sulle auto, e bisogna prenderne atto.
dopo qualche affanno nel prendere il volo Easyjet (75 euro a/r) che stavamo seriamente rischiando di perdere ritorniamo a Berlino carichi di emozioni, domande, sensazioni.
arrivo a Berlin Schonefeld alle 19 e alle 21 concerto dei Mogwai assolutamente appagante, coinvolgente, devastante.
il giorno dopo finalmente ci viene regalata una giornata di sole come si deve e ne approfittiamo per visitare la stupenda cupola del Reichstag che regala una vista sulla metropoli parecchio interessante.
Terminiamo la giornata con la visita d’obbligo al Pergamon Museum dove entriamo con una interessante carta 3giorni a soli 7.50 euro (prezzo ridotto studenti) che permette di visitare quasi tutti i musei cittadini all’interno dei 3giorni. Ecco l’altare di Pergamo, capolavoro dell’arte Pergamena, degna alternativa all’ellenismo attico, la porta del mercato di Mileto, le porte d’entrata di Babilonia ed altre meraviglie… La sera cena a casa di amici e poi al Cafè Burger in Prenzlauer Berg, il nostro quartiere nonché quartiere pieno di locali davvero divertenti, economici e soprattutto che non dormono mai! Eccoci all’ultimo giorno di questo meraviglioso viaggio. Cominciamo con la visita alla mostra Melancholìe che si rivela stupenda, nonostante la decisamente troppa gente in visita con noi…Un intero riassunto delle opere d’arte (figurative o meno) che nel corso dei secoli (parte infatti dall’antichità, passando per il medioevo e il rinascimento, per arrivare ai giorni nostri) hanno trattato questo argomento.
Decidiamo di sfruttare ancora un po’ la 3 tages-karte dei musei quindi ecco l’Hamburger Banhof, ex stazione ferroviaria ora adibita a museo d’arte contemporanea; personalmente mi è piaciuto molto, ben curato, allestito e oggettivamente interessante in quanto propone perlopiù le ultimissime tendenze artistiche (cosa che si vede raramente in un museo).
C’è tempo per un ultimo giretto a Kreuzberg, qualche piccolo acquisto, ultimi scatti, ultime emozioni e via a casa a preparsi per il ritorno in Italia… Berlino mi è rimasta nel cuore, penso per il semplice motivo che sono giovane (22)…È una città giovane, che pensa ed agisce giovane, che fermenta artisticità ovunque…A partire dai kilometri quadrati di edifici stupendamente rivestiti di murales, alle centinaia di vicoletti un po’ abbandonati, che incutono curiosità, domande su come sia possibile che così tanti “spiriti liberi” convivano in maniera così perfetta…Com’è possibile che un ultra-punk sieda in u-bahn di fianco ad una vecchina senza che questa faccia la minima piega. Città economica, pulita, efficiente, vivibilissima anche in termini di sicurezza.
Andate a berlino, visitate i luoghi d’obbligo per un turista, ma respirate l’aria di rinnovamento, la voglia di ricostruire, di non dimenticare il passato.