Pista ciclabile della Drava
150 km di pista ciclabile lungo il fiume Drava, tra San Candido e Villach, in 4 giorni.
L’idea di fare una vacanza in bicicletta per il ponte del 25 aprile è nata girando su internet, dove ho trovato casualmente un bel sito, www.drauweg.com, che spiega molto bene il percorso, e indica ristoranti e hotel dove fermarsi per la notte. Prima di...
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150 km di pista ciclabile lungo il fiume Drava, tra San Candido e Villach, in 4 giorni. L’idea di fare una vacanza in bicicletta per il ponte del 25 aprile è nata girando su internet, dove ho trovato casualmente un bel sito, www.Drauweg.Com, che spiega molto bene il percorso, e indica ristoranti e hotel dove fermarsi per la notte. Prima di partire mi sono fatta mandare altro materiale dagli uffici del turismo di Lienz e della Carinzia: sono state molto utili soprattutto le mappe delle piste ciclabili. Abbiamo affittato le biciclette da Papin Sport a Dobbiaco (14 euro al giorno, con uno sconto del 30% dal terzo giorno). Abbiamo lasciato l’auto in un parcheggio incustodito proprio di fianco alla pista e siamo partiti. In circa 3 ore e mezza abbiamo coperto tutto il percorso fino a Lienz. La pista in questo tratto è completamente asfaltata, corre in campagna di fianco al torrente Drava e più in basso in mezzo ai boschi di abeti. Anche le indicazioni sono buone, ogni 500 metri circa ti dicono quanto manca all’arrivo. Siamo giunti a Lienz che era ormai buio e non avevamo prenotato da nessuna parte. Invece di andare in città ci siamo diretti al paesino di Amlach (si pubblicizza come “villaggio del riposo” sui cartelli d’ingresso), abbiamo visto una casa con l’indicazione ZIMMER e abbiamo suonato alla porta. La signora che ci ha aperto ha detto che aveva una stanza per due con colazione per 50 euro. Ci ha fatto togliere le scarpe prima di salire sulla scaletta di legno che portava al piano superiore! La stanza era un mini appartamento molto ben arredato e abbiamo dormito bene. E’ la casa privata della sig.Ra Siegfried Tiefenbacher ad Amlach, n. 12. La signora ci ha anche consigliato di andare a mangiare al ristorante delle piscine comunali di Lienz. Ci siamo andati e non era male. Brodo di manzo, 2 cordon blue, una bottiglia d’acqua per circa 18 euro. Per tornare ad Amlach abbiamo preso la strada principale perché la pista ciclabile era senza luci. Ma dopo un breve tratto anche lo stradone si è rivelato essere non illuminato e si vedevano delle stelle stupende. L’Austria è un esportatore di elettricità, grazie a tutte le centrali idroelettriche, ma nonostante ciò di notte ci sono poche luci e trovo ciò molto bello, mentre in Italia di luce ce n’è troppa e il cielo in città non si vede mai. Abbiamo lasciato le bici nel garage. Il mattino seguente abbiamo fatto colazione alle 10 nel soggiorno sul giardino. Mega colazione austriaca con pane, burro, marmellate, miele, the, caffè, latte, succo di frutta! Anche lì tutto arredato con cura e il giardino era perfetto. Si vede che la signora non fa altro nella vita… Solo allora ci siamo accorti che una delle bici aveva un problema al cambio. Abbiamo chiamato Papin Sport e ci hanno detto di aspettare il camioncino con la bici di ricambio. Che servizio! Il signore del noleggio bici ci ha detto che in estate hanno fino a 4000 persone che ogni giorno partono da Dobbiaco, e loro girano con i camioncini per risolvere tutti i piccoli problemi delle bici lungo il tragitto Dobbiaco-Lienz; ci ha così cambiato la bici e abbiamo proseguito il viaggio. Siamo andati a visitare Lienz e il castello, poi ci siamo fermati a vedere i resti della città romana di Aguntum. Davanti al museo archeologico c’era un chiosco e abbiamo preso due bratwurst, una birra, una coca e due strudel per 15 euro. A questo punto siamo veramente partiti per la Drauweg, tappa Lienz-Spittal an der Drau, ma erano già le 15. Mi pareva ci fossero circa 30 km di strada, invece erano 76! Ma me ne sono accorta solo verso sera…Infatti in questo tratto le indicazioni sono meno frequenti, comunque sufficienti per capire dove andare. Al confine tra Tirolo e Carinzia è finito il tratto asfaltato e ci siamo trovati su uno sterrato, nemmeno molto bello, di circa 10 km, che attraversa il comune di Oberdrauburg. Credo che questo sia dovuto al fatto che il paesino di Oberdrauburg è messo piuttosto male e forse non hanno i soldi per sistemare la strada… Quando siamo passati nel comune di Berg la pista è infatti migliorata, di nuovo asfaltata. Questo tratto è stato molto bello, tutto in mezzo a boschi di conifere. C’è sì un pò di salita, ma vale la pena perché il paesaggio è suggestivo e si attraversano delizioni paesini sulle colline. Dopo Berg si scende di nuovo lungo la Drava, in campagna. Quando ci siamo accorti che mancavano ancora 30 km all’arrivo e ne avevamo già fatti 45, abbiamo deciso di prendere il treno. Di fianco alla Drava corre infatti anche la ferrovia. L’orario diceva che si poteva salire con la bici, ma quando il capotreno ci ha visto ha detto che non era possibile, ma ci faceva salire lo stesso perché non era colpa nostra, è un problema delle ferrovie. Una volta giunti a Spittal an der Drau abbiamo avuto qualche difficoltà a trovare una sistemazione per la notte. Gli hotel elencati sul sito www.Drauweg.Com erano troppo cari (89 – 98 euro a notte per due), siamo andati a cercarne uno lungo la pista ciclabile ma arrivati lì era chiuso. Quando eravamo ormai rassegnati a spendere molto, abbiamo visto una scritta ZIMMER e abbiamo trovato una stanza doppia decente per 49 euro con colazione, in una casa gestita da una coppia di due simpatici anziani. Hanno chiuso le bici nella lavanderia. La stanza era, come al solito in Austria, pulita e tranquilla, con il proprio bagno, lungo la Villacher Strasse, appena dopo il ponte, dietro al ristorante messicano. Abbiamo cenato nel ristorante messicano e non era male; il cameriere era un ragazzo italiano che ci ha raccontato com’è l’Austria. Ha detto che la gente sta bene, e le famiglie sono molto aiutate, per questo si vedono così tanti bambini in giro. Lui dice che non vuole tornare in Italia perché non ci sono possibilità, e in effetti ha ragione! Dopo la chiacchierata siamo andati a letto e il giorno dopo eravamo di nuovo gli ultimi a fare colazione. Siamo riparti per la pista ciclabile anche se eravamo tutti rotti, e abbiamo subito ritrovato le indicazioni alla stazione ferroviaria di Spittal. L’ultimo tratto che avevamo in mente di fare, Spittal an der Drau – Villach, è solo di 38 km, a tratti asfaltato a tratti sterrato, ma sempre con un bel fondo compatto. All’ora di pranzo abbiamo seguito uno dei cartelli lungo la pista ciclabile, che ci ha mandato al Gasthof Adamhof nel curatissimo paesino di Toeplitsch, dove abbiamo preso due Wiener schnitzel (bistecche alla milanese), una birra, una bottiglia d’acqua, una sacher torte per 24 euro. Quindi siamo ripartiti, sempre accompagnati dal costante odore di letame sparso sui prati. La Drava a questo punto del tragitto è molto ampia, ci sono due chiuse che la imbrigliano. Presso Villach la pista diventa di nuovo asfaltata e sempre seguendo il fiume ci si ritrova nel parco e in centro città. Abbiamo deciso di proseguire per Warmbad ed andare alle terme a riposarci per i tre giorni di giro in bici. Warmbad è facilmente raggiungibile dal centro città, in pochi kilometri. All’ufficio del turismo ci hanno prenotato una stanza in un hotel un pò fuori dal centro. 30 euro a testa per una doppia con bagno. L’hotel è molto carino, Hotel Garni Sohler in Warmbader Alle 66, tel. 04242/31098. Ci hanno dato una stanza con vista delle montagne e ci hanno lasciato il garage per le bici. Il letto era enorme e pure il bagno era largo. Siamo andati subito alle terme, all’Erlebnis Zentrum o qualcosa del genere. Dentro c’è una piscina con scivolo, vasche con le bolle e poi una sauna con anche bagno turco (circa 11 euro l’ingresso). Dopo la cura, abbiamo cenato nel ristorante di fianco, e ci siamo trovati benone (minestrone austriaco, insalatona freschissima, gulasch, birra e acqua per circa 25 euro). Il mattino seguente siamo scesi per la colazione verso le dieci e c’era il titolare molto simpatico e chiacchierone; quando ha sentito che parlavamo tedesco ci ha raccontato di tutte le più belle piste ciclabili dell’Austria. Ci ha consigliato la pista del fiume Mur e poi ha detto che anche quella della Drava è bella fino alla fine. La pista della Drava completa è lunga 311 km e finisce a Maribor in Slovenia. Ha detto che la parte in Slovenia però è un pò meno curata di quella austriaca e in alcuni tratti è sulla statale. Invece noi in questi giorni non abbiamo mai dovuto pedalare di fianco alle auto! Dopo la colazione abbiamo fatto un po’ di spesa al supermercato e siamo tornati a Villach in stazione. Abbiamo preso il treno regionale delle 11:45 che in poco più di tre ore ci ha portati di nuovo a Dobbiaco. Come destinazione sul cartellone al binario era segnata Lienz, ma giunti a Lienz il treno si ferma per circa 20 minuti e poi riparte per Dobbiaco, senza necessità di cambio.
In conclusione è stato un viaggio che mi sento di consigliare, ma attenzione perché in estate la pista è molto frequentata e conviene prenotare l’albergo. Noi invece abbiamo trovato poca gente, anche se il tempo era ottimo e c’era sempre il sole. Buona pedalata! Alessandra e Vincenzo