Un ponte a Lisbona

Siamo partiti (io, mia moglie e le mie due figlie di 11 e 7 anni) il 22 aprile da Malpensa con volo Tap delle 19.25 partito in realtà alle 21. In realtà dovevamo partire alle 12.15 ma non essendo questo il tema del racconto vi risparmio tutte le vicisittudini relative. Atterriamo a Lisbona alle 22.30 circa locali, ritiriamo in un tempo...
Scritto da: acromion
un ponte a lisbona
Partenza il: 22/04/2006
Ritorno il: 25/04/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
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Siamo partiti (io, mia moglie e le mie due figlie di 11 e 7 anni) il 22 aprile da Malpensa con volo Tap delle 19.25 partito in realtà alle 21. In realtà dovevamo partire alle 12.15 ma non essendo questo il tema del racconto vi risparmio tutte le vicisittudini relative.

Atterriamo a Lisbona alle 22.30 circa locali, ritiriamo in un tempo velocissimo il nostro bagaglio e ci dirigiamo verso l’uscita nell’area taxi. Mentre usciamo dall’aeroporto veniamo avvicinati da una ragazza, neanche tanto dimessa, che dopo averci fatto il terzo grado circa la nostra provenienza ci chiede 1 €. E’ il primo incontro con una realtà che ci accompagnerà per tutto il soggiorno: i mendicanti. Ce ne sono veramente tantissimi, di ogni età, ognuno mostrando una condizione diversa, alcuni più dimessi di altri, alcuni francamente barboni.

Sono agli angoli di strada, fra i caffè, davanti ai ristoranti. Devo dire che comunque non sono assillanti e fastidiosi, vengono, chiedono e al rifiuto se ne vanno senza problemi.

Prendiamo un taxi che carica correttamente il tassametro a 2,35 € e parte per la nostra pensione sita in pienissimo centro. Arrivati nei pressi, non davanti perché è in una via pedonale, ci lascia e con fare velocissimo azzera il tassametro che fino a poco prima segnava 8 € e ci chiede 18 €. Sono via da casa dalle 8.30 al mattino, ho rischiato seriamente di non partire, le bambine sono stanchissime… insomma non ho voglia di fare casino e pago. Naturalmente mi guardo bene dal seguire il consiglio delle guide di lasciare mancia ai tassisti.

Arriviamo alla pensione e nonostante fossero stati avvertiti che saremmo arrivati con forte ritardo ci dicono che per quella sera non possono darci le due camere doppie pattuite ma solo una tripla con letto aggiunto.

Comunque abbiamo dovuto mercanteggiare il costo così come quello già pattuito al telefono delle altre due camere per i giorni successivi.

La pensione è fatiscente ma non sporca, gli arredi sono veramente datati, fili e rubinetti sono quel che sono comunque la sistemazione in centro è splendida. Si è veramente nel cuore della città. La prima notte la passiamo nel piano ammezzato con finestre sulla strada, quindi passaggio pedonale almeno fino alle 2.30-3 poi macchine idropulitrici della strada e camion della nettezza urbana, in conclusione avremo dormito non più di tre ore..

Al mattino ci danno le due camere pattute che sono al quarto piano e quindi fortunatamente meglio disposte circa i rumori notturni e in effetti sarà così.

Andiamo al mattino della domenica a fare colazione all’aperto in una grande “pastelaria”, c’è il sole, siamo in un bellissimo posto in praça de figueira e mangiamo per la prima volte i famosi pasteis de nata, finalmente le disavventure del giorno prima iniziano a dissolversi.

Decidiamo di andare a Belem, anche perché la domenica mattina sappiamo che c’è l’ingresso gratuito…, ci dirigiamo quindi verso un chiosco dei trasporti pubblici sito nella stessa piazza e acquistiamo quattro pass giornalieri validi per tutti i trasporti urbani.

Paghiamo 14,80 in totale, non ci dicono che i biglietti possono essere ricaricati anche il giorno successivo risparmiando quindi 2 €, comunque grazie a sant’internet io lo sapevo e li tengo anche per il giorno dopo.

Facciamo una fermata di metro, veramente ben tenuta ed efficiente, ed arriviamo a Cais do sodre dove dobbiamo avventurarci per trovare l’uscita perché le scale mobili indicanti l’uscita sono fuori servizio e non sono indicate altre direzioni.

All’uscita ci dirigiamo verso la fermata dei mezzi di superficie con l’idea di prendere l’electrico 15 che passa alquanto strapieno, così come altri mezzi, i turisti aspettano solo il 15 anche se in realtà anche altre linee vanno nella stessa direzione. Prendiamo allora il bus 14 che ci lascia accanto al Palacio de belem residenza del presidente della repubblica.

Ci dirigiamo in una splendida giornta di sole verso il monasterto dei Jeronimos iniziando ad osservare meglio la caratteristica colorazione dovuta alle piastrelle dei palazzi di lisbona, passiamo davanti la famosa pastelaria de belem che ci vedrà clienti nel pomeriggio.

Ci dirigiamo verso il monastero, nella chiesa vi è messa e quindi non è al momento visitabile. Andiamo (gratuitamente, al pomeriggio l’ingresso costerà 4,5 €) a visitare il chiostro e ci troviamo di fronte una costruzione bellissima che continuiamo a fotografare per molto tempo. Da non perdere!! La chiesa non è ancora visitabile e ci dirigiamo di fronte verso il monumento alle scoperte, saliamo dopo aver fatto una breve coda. Dall’alto si ammira un bel panorma con veduta sul Tago, sul ponte 25 Aprile, sul monastero e sulla torre di Belem. Scesi decidiamo di pranzare e ci dirigiamo verso uno dei numerosi locali vicini al parco lì presente. La scelta non è delle più felici per nostra negligenza e stanchezza. In realtà si mangia bene ma la scelta è praticamente inesistente. Spendiamo 55 €. Bastava solo spostarsi nei locali vicini. Pazienza. Per il dolce ci dirigiamo verso la famosa pastelaria, c’è una ressa indescrivibile e non riusciamo a capire come fare per acquistare e mangiare, alla fine prendiamo i primi due pasteis che vediamo, uno alla carne e uno al cioccolato, veramente buoni.

Usciti andiamo a visitare la chiesa e facciamo un tentativo di rivedere il chiostro ma quando vediamo che l’ingresso non è più gratuito decidiamo di dirigerci verso la torre di belem.

La stanchezza inizia a farsi sentire e approfitiamo del pass e facciamo due fermate di tram.

Andiamo verso la torre entrando in un’area verde molto grande e bella.

Visitiamo la torre salendo anche all’ultimo piano attraverso le tortuose scale interne che non prevedono il doppio “senso di marcia” per cui si rischia di restare imbottigliati. Comunque bello il monumento e la vista dall’alto.

Decidiamo quindi di tornare verso il centro, prendiamo l’electrico 15 che anticipa il capolinea e ci lascia a metà strada, occorre solo aspettare quello successivo. Alcuni turisti, credo inglesi, restano sorpresi e provano a chiedere cosa devono fae ma l’autista chiude le porte e se ne va.

Apro una parentesi circa la disponibilità degli operatori verso i turisti. Non mi è sembrato di vedere tutta questa cordialità descritta in qualche guida, anzi l’impressione da questo punto di vista è stata alquanto negativa.

Tornati in centro, dopo una sosta alla pensione, facciamo un giro senza meta, purtoppo è domenica e nonostante ci siano tantissimi turisti in giro per la città non ci sono molti locali aperti, torniamo quindi alla pastelaria dove abbamo fatto colazione, ci sediamo e ci rifocilliamo. I locali, anche quelli di tono come questo, sono comunque a buon mercato, per cui viene voglia di fermarsi e sedersi senza aver paura di subire un salasso come se ci si dovesse sedere in una piazza importante di una grande città italiana.

Decidiamo di cercare un posto per la cena, ci dirigiamo col mezzo pubblico, dopo aver nuovamente verificato la scarsa disponibiltà degli autisti di bus, verso il bairro alto.

Partiamo dalla chiesa di Sao Roque (chiusa) e percorriamo a zig-zag le vie del bairro a scendere verso la rua garret in cerca di locali ma molti sono chiusi (è domenica) ed alcuni sono quelli con lo spettacolo di fado che a noi non interessa con i tiradentro appostati davanti agli ingressi.

Torniamo nei pressi della pensione dove ci sono parecchi ristoranti fortunatamente aperti, ci sediamo all’aperto in uno dove finalmente c’è un po’ di cordialità e dove mangiamo bene spendendo circa 40€.

A Lisbona basta sedersi in un ristorante e ti portano senza chiedere pane e qualche antipasto stuzzichino che viene poi caricato sul conto, è una sorta di coperto obbligatorio. Torniamo alla pensione e finalmente ci addormentiamo riposando decentemente.

E’ lunedi 24 aprile, di nuovo una bella giornata di sole. Facciamo di nuovo colazione nella solita pastelaria e decidiamo di andare al castello di sao jorge.

Facciamo un pezzo a piedi e decidiamo di prendere il mitico tram 28 ed in effetti devo dire che fa un po’ effetto salire su questo simpaticissimo mezzo che mi ricorda i vecchi tram (non così corti in effetti) che giravano a Torino.

Ci lascia davanti al miradouro de santa luzia che però è chiuso per lavori e quindi si ha solo una veduta parziale che mi pare in franchezza la più brutta tra tutte quelle viste. Andiamo a piedi per un breve tratto verso il castello e dopo breve coda per acquisatre il biglietto entriamo.

Il castello non è autentico ma per me è veramente molto bello, ampio, alberato, con bei bastioni e soprattutto bellissime vedute in ogni dove di lisbona e della Baixa proprio posta sotto il castello. Da vedere! Usciamo e nel frattempo si è fatta ora di pranzo, mentre scendiamo per i vicoli nei pressi del castello, ad un incrocio troviamo un locale tipico, con 5-6 tavoli all’aperto e 3 all’interno. Ci accomodiamo e il posto è in effetti “ruspante”, occorre forse non badare troppo alle forme, comunque mangiamo discretamente senza spendere un capitale. Al termine decidiamo di dirigerci verso i vicoli dell’Alfama che percorriamo in direzione della cattedrale di Sé. Sono circa le 15 e in giro non c’è molta gente, qualche turista si aggira per i vicoli, meglio esser muniti comunque di una cartina, carini gli scorci che si intravvedono e incontriamo molti locali tipici.

Arriviamo alla cattedrale, entriamo. Dentro è un po’ spoglia, occorre pagare per visitare il chiostro. Ancora legati al ricordo del bel chiostro del monastero di belem decidiamo di pagare il biglietto d’ingresso. Restiamo un po’ sorpresi, all’interno infatti troviamo una serie di scavi archeologici che stanno portando alla luce reperti che partono dal neolitico fino al medioevo, tutto è ben spiegato (portoghese e inglese) con una serie di panneli esplicativi. Comunque alla fine resto soddisfatto della visita.

Ho trovato nelle strutture da noi visitate una buona spiegazione delle cose visitate con una serie di pannelli informativi ben posizionati.

Scendiamo nuovamente attraverso qualche vicolo e raggiungiamo la casa dos bicos, con una facciata moto singolare fatta con pietre tagliate a forma di diamante.

Ritorniamo verso il centro per la merenda… Oggi i locali sono aperti e al movimento turistico si aggiunge quello degli abitanti.

Giriamo ancora un po’ per il centro e visitiamo l’immensa praça do commercio, peccato che la vista sul Tago sia chiusa da una serie di pannelli a causa di lavori.

Purtroppo l’elevedor da Bica oggi è chiuso per guasto e quello di gloria è chiuso per sei mesi per manutenzione, peccato! L’impressione che abbiamo avuto è stata quella di una città vitale con movimento di gente in ogni dove e ad ogni ora e devo dire che non abbiamo avuto alcun problema di ordine pubblico.

Per la cena abbiamo puntato un locale nei pressi dela chiesa di Sao roque nella zona del Bairro alto. Ottima scelta, capitiamo in un locale che deve essere un ùpunto di riferimento perché ha parecchi tavoli prenotati. Si mangia pesce e all’ingresso ha un acquario dove sguazzano aragoste.

Torniamo verso la pensione per passare l’ultima notte che scorre abbastanza tranquilla.

Oggi è 25 aprile ed è anche qui festa nazionale (rivoluzione dei garofani), per le strade si distribuiscono adesivi con garofani e ne vegono venduti ad ogni angolo. Dopo aver lasciato in custodia alla pensione la valigia partiamo per l’ultima mezza giornata di vacanza.

Facciamo colazione alla caffetteria delle poste (proprio così) in praça restauradores dove ci fanno uno splendido cappuccino accompagnato dai soliti buoni dolci. Non ci cambiano 50€, a fronte di una spesa di 13 e neanche a Igreja do carmo, splendida chiesa distrutta dal terremoto del 1755. Un posto bellissimo con il perimetro e le colonne rimaste intatte, il tetto è il cielo. Nella navata e nel coro rimasti intatti è ospitato il museo archeologico. Da non perdere!! Ultima bella vista dalla terrazza dell’elevador de santa justa.

Purtroppo la vacanza volge al termine prendiamo la valigia e ci dirigiamo a prendere il comodo aerobus 91 che con 3 € a testa dovrebbe portarci all’aeroporto.

Nell’attesa si ferma un taxi che insistentemente vorrebbe caricarci a bordo ad un prezzo minore, ma, pensando alla sera di arrivo, preferisco soprassedere. Il tassista non sembra prenderla molto bene.

L’autista del bus (a Lisbona i biglietti si possono fare anche a bordo) non ha il resto e siamo costretti a scendere, provo a farmi cambiare da due bar della zona ma neache a parlarne… Devo ritornare alla pensione dove mi vengono cambiati. Ovviamente abbiamo dovuto prendere l’aerobus successivo dopo circa 25 minuti che ci porta in 20 minuti all’aeroporto.

Check in velocissimo e fortunatamente senza problemi, il volo parte tuttavia con quasi un’ora di ritardo e arrivando a malpensa la nostra valigia viene caricata sul nastro in manera velocissima.

In conclusione voglio dire che siamo stati molto soddisfatti della meta, una città bella, forse un po’ triste, con troppi mendicanti e comunque visitabile molto bene, senza grossi rischi, con un ottimo trasporto pubblico urbano e sicuramente a buon mercato.

Non aspettatevi grossa simpatia da parte dei lisbonesi.

Una meta che in 3-4 giorni può esser vista abbastanza bene magari comprendendo anche cascais ed estoril che noi non abbiamo visto.

Ringrazio per l’attenzione a questo mio diario di viaggio che è il primo in assoluto che scrivo. Sarei grato se qualcuno volesse aiutarmi a migliorare per i prossimi resoconti.

Un saluto a tutti.

Antonello



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