Ponte del 25 in giro per Marche e Umbria
Il sole si fa sentire però anche il vento non è da meno, dopo i consueti riti di saluto decido di fare il temerario e voglio entrare in acqua, il tempo di puciare i piedi per scoprire che l’acqua è gelata e mi ritiro. Poco più tardi noto dei bambini che giocano tranquillamente in acqua e mi sento completamente una merda. In quattro e quattrotto si fa sera e decidiamo di ritirarci nei nostri alloggi per preparaci alla serata.
Alle otto ci incontriamo fuori dal suo albergo e ci avventuriamo alla ricerca di un ristorante per mangiare del buon pesce fresco. Ci fermiamo per l’aperitivo di rito ad un bar vicino al molo dove ci portano uno spriz e degli stuzzichi di mare che pare una cena. Dopo l’ottimo aperitivo ci facciamo consigliare dal proprietario un ristorante per la cena, ma raggiunto il posto scopriamo che era chiuso. Torniamo sui nostri passi ed incontriamo dei simpatici “vecchietti” che ci consigliano dei posticini, ma questi sono tutti pieni, che sfiga! Alla fine straziati dalla fame ci fermiamo ad un self service dove il menù è rigorosamente di pesce però non si può scegliere, per 9,50 euro non ci lamentiamo però rimaniamo delusi. Dopo cena facciamo sosta in un bar per un digestivo ed un caffè, la stanchezza ci sovrasta e decidiamo di concludere qui la serata, i nostri programmi di tirare mattino si dissolvono alle 22.30, ripeto sono peggio di un pensionato, così l’accompagno in albergo e ritorno in campeggio. Mi infilo nel sacco a pelo e sotto la luce della pila sfoglio la guida, dopo 5 minuti crollo. Al mattino mi sveglio alle 6.30, riti di lavaggio e poi mi ritiro in tenda controllo la cartina e la guida e decido di visitare il centro di Fano poi visita a Urbino e dopo deciderò dove fermarmi. Smonto la tenda saluto la signora della reception e via raggiungo Sara in spiaggia, gli racconto il mio programma della giornata e si convince che sono completamente matto. Facciamo ancora due chiacchiere e poi la saluto e mi avventuro in centro a Fano.
Seguendo la mia guida visito il Palazzo della Ragione, un edificio stile gotico-romano del XIII secolo; Palazzo Malatesta con la splendida corte ed il favoloso porticato; palazzo Montevecchio; la chiesa romano-gotica di S. Domenico; la Cattedrale; l’arco di Augusto; ala fine faccio una bella passeggiata all’ombra delle mura augustee fino alla bellissima rocca malatestiana che naturalmente è chiusa ed le visite si effettuano nei giorni festivi e prefestivi. Riprendo la macchina e via destinazione Urbino, esco dal centro senza problemi ma perdo tempo per trovare la statale 3, faccio un pò di giri ed alla fine la imbocco, è un ottima strada a 4 corsie ben asfaltata, in prossimità di Canovaccio si riduce a 2 corsie ma comunque scorrevole. Arrivo ad Urbino, cerco parcheggio, lo trovo quasi subito per di più gratuito vicino all’ingresso di piazzale Roma dove c’è la statua di Raffaello. Faccio la sosta per il pranzo in un bar in piazza Repubblica dove magio un panino veramente schifoso e bevo una coca innaquata.
Comincio la visita, sempre seguendo rigorosamente la mia guida, dal palazzo dell’Università, poi l’ex convento di Santa Chiara, la chiesa di S. Domenico, il Duomo (naturalmente chiuso), il palazzo Ducale dove scendendo per una scaletta stretta e ripida ci si trova in corso Garibaldi dove si può ammirare tutta la maestosità di questo palazzo del 1400. La mia visita continua girando per le viuzze ed ammirando la bellezza della città. Ritorno su via Raffaello dove si incontra la sua casa nativa, poi devio ancora per una stradina che si inerpica verso la fortezza dell’Albornoz dove si gode una vista spettacolare su Urbino e sulla zona circostante. Ritorno in macchina vorrei visitare Gubbio ma è troppo lontano (quanto mai non ci sono stato) così decido di Fermarmi a Città di Castello. Prendo la statale 73 bis per S. Giustino, una strada collinare con sali e scendi, curve abbastanza dolci, asfalto discreto e la segnaletica efficiente, la strada inizialmente scende per Urbania, poi passando per alcuni paesini si inerpica fino a quota 1050 per il passo di Bocca Trabaria dove si incontrano delle “sorgenti” con relativi gruppetti di persone in sosta per rinfrescarsi. La salita e la discese del passo sono un pò impegnativi per tornanti avvolte stretti ed improvvisi. Arrivato a S. Giustino devio per Città di Castello dove arrivo verso le 17. La mia preoccupazione è trovare un campeggio, non ho idea dove andare, girando un pò a caso mi trovo ad attraversare il Tevere dove alla fine del ponte vedo l’indicazione per il campeggio la Montesca. Seguendo l’indicazione mi trovo a svoltare a sinistra per una stradina che sale sulla collina con un po’ di tornanti, la seguo per 3 chilometri ed eccolo, un ottimo campeggio immerso nel verde adiacente alla omonima villa. Posiziono la tenda, mi faccio una doccia e sono pronto per la visita della città.
Posiziono la macchina nel parcheggio Ferri sulla Via Sauro attrezzato anche per i camper e con un bel parco giochi, entro nel centro storico e mi reco in piazza Gabbiotti. Comincio la visita dal Duomo facendo anche un bel giro all’interno scendendo nella cripta con le tombe dei protagonisti religiosi della città, ottimo rifugio per scappare dal caldo. Giro per le strade interne incontrando il palazzo Comunale con la torre, il palazzo della Podestà, la chiesa gotica di S. Francesco.
Si è fatta ora di mangiare qualcosa e decido di fermarmi in una pizzeria da asporto e prendo una pizza dove la mangio sui gradini di una chiesetta li vicino. Decido di incamminarmi verso la macchina, durante il tragitto incontro un cinema dove vedo programmato l’era glaciale 2 e cosi decido di fermarmi a vederlo. Bello ma cerano troppi bambini.
Riprendo la macchina e ritorno in campeggio dove mi infilo immediatamente nel sacco a pelo crollo completamente dal sonno.
Al mattino alle 6.30 sono in piedi, mi faccio una doccia, smonto la tenda ed alle 7.15 sono in macchina destinazione casa. Imbocco la statale 3 bis (Perugina Cesena) è una superstrada a 4 corsie poco trafficata, direi ottima fino a S. Sepolcro, ma quando comincia la salita il manto stradale diventa orribile ci sono buche ed avvallamenti che sono pericolosi e poi i cambi di carreggiata non ti fanno annoiare. Il paesaggio però è stupendo. Arrivo a Cesena e prendo l’autostrada fino a casa ed alle 11.00 parcheggio la macchina in garage (il contachilometri ora segna 970 km in più).
In conclusione ho passato 3 giorni (effettivi 2) magnifici rilassandomi senza pensare alle preoccupazioni di tutti i giorni, inoltre ho avuto occasione di visitare alcuni posti maglifici del centr’Italia lasciando per il prossimo viaggio, spero a breve, l’approfondimento della cultura artistica, culinaria ed enologa.
Giorgio P. (bg)