Trekking in Patagonia e Tierra del Fuego

Diario di Viaggio Patagonia/Terra del Fuoco Argentina e Cilena 23 Febbraio-11 Marzo 2006-03-20 Siccome per preparare il nostro viaggio in Patagonia ci siamo avvalsi, tra gli altri, dei consigli diffusi attraverso questo forum, vorremmo condividere qui la nostra esperienza perché possa essere utile ad altri viaggiatori come noi che si divertono un...
Scritto da: Marta Cerrato
trekking in patagonia e tierra del fuego
Partenza il: 24/02/2006
Ritorno il: 10/03/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Diario di Viaggio Patagonia/Terra del Fuoco Argentina e Cilena 23 Febbraio-11 Marzo 2006-03-20 Siccome per preparare il nostro viaggio in Patagonia ci siamo avvalsi, tra gli altri, dei consigli diffusi attraverso questo forum, vorremmo condividere qui la nostra esperienza perché possa essere utile ad altri viaggiatori come noi che si divertono un mondo a costrursi il proprio viaggio leggendo, scambiandosi esperienze, sperimentando in loco lasciando qualcosa anche all’improvvisazione! 23 Febbraio Arriviamo nel pomeriggio a Buenos Aires.

Visitiamo subito la città, che effettivamente è molto bella, Avevamo prenotato parecchi giorni prima via internet un bellissimo Design Bed & Breakfast nel quartiere Palermo Soho (qui ce n’è tantissimi e uno più bello dell’altro): bei locali, buoni ristoranti, quartiere modaiolo molto carino. Buon posto per fermarsi una notte. Pomeriggio e mezza mattinata per la città non è male.

Giriamo molto in taxi e vediamo le cose principali, tra cui il Teatro Colon, Plaza de Mayo (dove solo da 2 settimane le madri e mogli dei desaparecidos non manifestano più), Caffè Tortoni, San Telmo (da andare la domenica per il mercatino dell’antiquariato).

24 Febbraio Mattina in città. Facciamo un salto alla Boca e al cemeterio de la Recoleta (vale la pena).

Dopo pranzo partiamo per l’aeroporto Nazionale ed il volo per El Calafate lo prendiamo con quasi 3, 5 ore di ritardo: in Argentina sembra molto comune; è meglio tenerne conto quando si prepara il viaggio, soprattutto per il fatto che in qualsiasi modo tra l’aeroporto nazionale e quello internazionale di BA se non c’è traffico e il tassista corre non ci vuole meno di mezz’ora-40 minuti.

Arriviamo a El Calafate verso le 22, troviamo il “noleggiatore” AVIS ad aspettarci ed alle 22:30 siamo alle Cabanitas (avevamo già prenotato dell’Italia via internet però è meglio sempre tenersi in contatto per aggiornare i proprietari dei vari Hotel/Hotel/Cabanitas dei ritardi).

In Argentina non è un problema cenare tardi e questo per noi è molto buono.

25 Febbraio Visita al Ghiacciaio Perito Moreno: temevamo in una delusione da turismo di massa e invece … Il ghiacciaio è veramente vivo: non si può descrivere, è da vedere, … e sentire! Poi giro in auto per visitare la zona facendo il ritorno ad El Calafate per un’altra strada rispetto all’andata. Assaggiamo così il primo ripio (la strada sterrata) attraversando lande desolate circondate dalle bellissime cime che compongono il Parco Los Glaciares: arriviamo fino ad un isolato lago dove andiamo ad osservare gli uccelli e ad assaporare il silenzio del vento.

Al ritorno ad El Calafate prenotiamo in città la navigazione del Lago per vedere i vari Ghiacciai (Upsala, Onelli, Spegazzini).

26 Febbraio Giornata dedicata tutta alla navigazione ed ai Ghiacciai (Bellissima, da fare!).

Consiglio: se non si ha tanto tempo e si arriva con il volo a El Calafate non tardi (prima delle 20:00) si può cercare di prenotare la sera la navigazione e in un giorno fare la navigazione (parte alle 09:00 del mattino) che termina verso le 16:00 e si ha il tempo per passare a vedere il Perito Moreno prima di tornare a El Calafate.

Questo perché al Perito Moreno non ci sono percorsi da fare a piedi: c’è una passerella di legno che ti permette di avvicinarti al Ghiacciaio e quindi arrivati lì un’oretta è sufficiente per percorrerla tutta e fare bellissime foto.

27 Febbraio Partenza da El Calafate con calma verso le 11:00 per percorrere i circa 230 Km che ci sono fino a El Chalten.

Stanno completando l’asfaltatura dei tratti sterrati; oggi di quei 230 ci saranno circa 70-80 km di sterrato.

Indicativamente sono da considerare per essere tranquilli 4 ore.

Arrivati a El Chalten ci siamo sistemati (anche qui siamo stati in un ex ostello trasformato in Hotel, semplice ma pulito prenotato dall’Italia via Internet).

Passiamo il resto del pomeriggio a prendere informazioni e mappe all’ufficio del turismo sulle escursioni da fare a partire dall’indomani.

Consiglio: considerare a El Chalten minimo due giornate piene e quindi tre pernottamenti.

28 Febbraio Siamo fortunati, il tempo è bello e facciamo l’escursione al Cerro Torre che si vede perfettamente per tutto il giorno (non è così comune): partiamo verso le 08:00 e considerando un’ora tra pause (brevi perché nonostante il sole fa freddino) e pranzo al sacco ci impieghiamo in tutto sette ore A/R.

La camminata è realativamente facile (= poco dislivello, a parte l’arrampicata sulla morena per arrivare alla laguna ai piedi del ghiacciaio) e la vista impagabile.

Rientro in paese per una birra fatta in casa in un posto da provare (El Bodégon – Cerveza Artesanal).

E dopo una doccia, prima di cena, facciamo un pezzo della strada sterrata (in totale sono 37 km) che da El Chalten continua fino al Lago del Deserto.

Noi ne abbiamo fatto solo circa metà perché cominciava ad essere tardi ma basta per godere di una bella vista della valle e del Fitz Roy.

La gita fino al Lago è da consigliare nel caso faccia brutto e si abbia un’auto a disposizione.

1 Marzo Il tempo continua a tenere e partenza di nuovo alle 08:00 per l’escursione al Fitz Roy.

Anche questa eccezionale e più lunga di un’ora rispetto a quella al Cerro Torre (contare 8 ore in tutto). L’ultima ora di salita però ti ammazza il fiato, … e le ginocchia. Insomma, una fatica, ma come sempre davvero ripagata dalla laguna che ti si apre davanti ai piedi del ghiacciaio e del Fitz Roy che ti sovrasta imponente.

Arriviamo verso dopo le 16:00 in Paese (di nuovo birra) e molto riposo! L’atmosfera a El Chalten è difficile da descrivere: certo non un posto da turismo di massa (vuoi per le 5 ore di sterrato e perché se non cammini almeno qualche ora dal paese non vedi molto le montagne), pieno di giovanissimi escursionisti, un po’ freak “scappati di casa” ma veri amanti della natura. Veramente un posto che ci è rimasto nel cuore! 2 Marzo Decidiamo di sfruttare tutta la giornata come trasferimento per arrivare in una volta al Parco Torri del Paine (Chile).

Consiglio: dall’ultimo posto (Cerro Castillo) in cui trovare da dormire (e benzina) all’ingresso del Parco ci sono circa 60 km di sterrato e dal punto più lontano del parco circa 110-120 km.

Il Chile è caro e le strutture del parco ancora di più perché se ne approfittano.

Però se si vuole restare fuori dal Parco occorre tutti i giorni farsi 60+60 km e nel parco è meglio prevedere minimo 3 giorni pieni (4 notti).

Quindi sarebbe meglio cercare di prenotare dell’Italia prima via internet. A disposizione campeggi, rifugi e hotel (consigliamo i rifugi!).

Partendo da El Chalten alle 08:00 tra pranzo veloce + benzina e passaggio della frontiera siamo arrivati all’ingresso del parco circa alle 17:30 circa.

Troviamo posto per due notti nella struttura Rifugio (circa 40 € a testa per dormire, 15 € a testa per la cena, 8 € a testa per la colazione): ci ritroviamo a dividere la camerata casualmente con Alberto e Michela che stanno facendo il nostro stesso giro ma al contrario (così ci scambiamo i consigli) e il giorno dopo facciamo l’escursione insieme. A costo inferiore c’è la possibilità del campeggio dove ti affittano teoricamente tutto se vuoi ma con il tempo che abbiamo trovato io lo sconsiglio a meno di non essere dei campeggiatori abituali.

3 Marzo Escursione alle Torri del Paine con il tempo bello ma naturalmente molto vento (tanto vento che in ceri tratti ti devi accucciare per non finire per terra! (sarà l’unico giorno veramente bello dei nostri 3 giorni previsti).

Partenza verso le 09:00 e qui (con una sosta un poco più lunga ad un rifugio sulla strada) un totale di nove ore.

Anche qui all’andata la rampa finale è una pietraia abbastanza impegnativa (pietroni )per le gambe e le ginocchia sia nella salita che nella discesa; e anche in questo caso ne vale assolutamente la pena.

Qui le Ande sono ancora diverse dall’Argentina. Cime poco più alte e selvaggissime (ci aspettiamo un tiranosaurus rex da un momento all’altro!) 4 Marzo Passiamo gli zaini nell’Hotel vicino prenotato e pagato con 2 (!) mesi di anticipo dall’Italia, dopo le due notti nel rifugio e dedichiamo tutto il giorno a fare un giro di tutto il parco in macchina; tanto piove.

In tutto sono comunque 140 km di sterrato ed in alcuni tratti non è proprio agevole con un’Opel Corsa.

Facciamo solo una passeggiata di 1 ora andata e 1 ora ritorno ad un belvedere ma sotto una pioggia non forte ma fastidiosa: è meglio avere una giacca, e se possibile anche dei pantaloni, ben impermeabili per stare tranquilli.

Le nostre giacche in Gore-Tex non erano sufficienti in certi casi ed avevamo anche delle mantelle in più però non potevamo esagerare perché non avevamo pantaloni adatti.

5 Marzo Sveglia presto per arrivare a prendere il primo battello (partenza catamarano 09:30) che sul lago Pehoe porta al Rifugio Pehoe da cui partono due escursioni molto belle (una al lago/ghiacciaio Gray e l’altra attraverso la valle dei Francesi) ma continua a piovere e ci limitiamo anche qui a camminare un due ore (andata + ritorno) per prendere il catamarano delle 12:30 che ci riporta alla macchina.

Facciamo ancora un giretto in macchina per il parco ma decidiamo di finire il pomeriggio sfruttando la SPA dell’Hosteria: Sauna + Massaggi.

Le due Escursioni sopra citate + quella fatta il 3 Marzo sono le tre da fare come minimo (sempre se fa bello).

6 Marzo Altra giornata di trasferimento.

Dal Parco (oggi finalmente spuntano i Cuernos dalle nuvole) tirata per arrivare la sera a Punta Arenas.

Arriviamo per pranzo a Puerto Natales (un 90 circa km di sterrato) e continuiamo (asfalto) fino a Punta Arenas.

Punta Arenas è una possibilità per passare lo stretto di Magellano con il Ferry (traversata dalle 2,5 alle 4 ore a seconda del mare) ma parte solo 2 o 3 giorni la settimana e solo una volta al giorno al mattino alle 09:00; è sempre pieno a meno di non prenotare con qualche giorno di anticipo.

Serata tranquilla in città.

7 Marzo Proviamo lo stesso alle 08:00 a vedere se qualcuno ha disdetto la traversata ma niente da fare e continuiamo per Punta Delgada (sono 150 km di asfalto) dove invece la traversata è di 30 minuti ed il ferry va avanti-indietro tutti i giorni praticamente dal mattino alla sera.

Infatti siamo fortunati ed appena arriviamo salpiamo. Doppiamente fortunati: ci affianca una piccola orca scortandoci fino alla riva! Dall’altra parte (e siamo adesso in Terra del Fuoco) ci aspettano circa 120 km di sterrato per arrivare a San Sebastian dove c’è la frontiera e si torna in Argentina. Lo scenario è unico: landa desolatissima, piatta, con vento fortissimo e nessuno per la strada.

Passata la frontiera continuiamo verso Ushuaia e dopo Rio Grande a circa 50 km da Tolhuin (sono circa le 18:00) proviamo a vedere se c’è posto in una Estancia (Fattoria) di quelle aperte al Turismo (è l’Estancia Tepi segnalata anche sulla Lonely Planet) a 5 km dalla strada principale.

C’è posto (siamo i soli ospiti questa sera) e stiamo magnificamente bene.

Passeggiata tra le pecore, gli angus, piccola visita alla fattoria cena con Cordero Asado fatto in casa (eccezionale) e whisky davanti al caminetto acceso: dalle 23:00 alle 05:00 non c’è luce elettrica e si va a candele…Grande stellata ma fuori fa un freddo cane!!! 8 Marzo Ripartiamo e finalmente verso l’ora di pranzo siamo a Ushuaia.

Troviamo da dormire per le ultime tre notti in un Apart-Hotel magnifico (un po’ rumoroso perché è sulla strada ma è veramente carino e nuovissimo) ed in più con i prezzi tornati in linea con l’Argentina (85 dollari a notte per una suite con cucina al piano terra, al piano di sopra camera da letto + 3° letto e jacuzzi per due + colazione inclusa direttamente nell’appartamento!!!); riferimenti: www.Airesdelbeagle.Com Pranzo in città e ci informiamo all’Ufficio del Turismo sulle cose da fare i giorni successivi.

Nel pomeriggio passeggiata tranquilla di 2 orette lungo la costa a raccogliere conchiglie e ossa di balena.

9 Marzo Giornata dedicata al Parco Nazionale della Terra del Fuoco dove facciamo una delle varie escursioni possibili.

Optiamo per quella che costeggia la Baia Lapataia; molto bella, penso la migliore dal punto di vista paesaggistico e comunque anche qui 3 ore andata + 3 ore ritorno.

Arriviamo poi in macchina, sempre nel parco, alla fine della Ruta 3 termine SUD delle strade dell’Argentina, nonché delle Americhe.

10 Marzo Tutto il giorno dedicato all’escursione più lunga in battello lungo il canale di Beagle.

Partiamo alle 09:30 per vedere l’isola dei Cormorani, quella dei Leoni Marini, quella dei Pinguini, passaggio davanti a Puerto Williams (il presidio-paese Cileno ancora più a SUD di Ushuaia sull’Isola di Navarino che costituisce l’altro lato del canale) ed infine raggiungiamo l’Estancia Haberton che è l’Estancia più antica della Terra del Fuego dove facciamo una interessante visita.

Da Ushuaia all’Estancia sono quasi 70 km di navigazione.

Arriviamo infatti ad Ushuaia quasi alle 19:00 ma questa escursione è quella più completa e ne vale assolutamente la pena.

La vacanza purtroppo è finita.

Per le strade avevamo comprato una cartina in Italia ma alla fine è stato molto più utile uno stradario molto dettagliato (ed aggiornato tra l’altro al 2006) comprato in una comune edicola all’aeroporto nazionale di Buenos Aires.

Buon viaggio ! Marta e Massimo



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