Da Barcellona a Bilbao

Il nostro viaggio in Spagna si è svolto dal 18 luglio al 1 agosto 2005. Ho trovato tutti gli alloggi in internet, prenotando attraverso telefono (grazie alla nostra amica “spagnola” Federica), on-line ed e-mail in 5 posti differenti (3 o 2 notti) per poter visitare la Spagna del Nord. Le notti le passeremo a L’Escala (inizio della Costa...
Scritto da: Criccio
Partenza il: 18/07/2005
Ritorno il: 01/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Il nostro viaggio in Spagna si è svolto dal 18 luglio al 1 agosto 2005.

Ho trovato tutti gli alloggi in internet, prenotando attraverso telefono (grazie alla nostra amica “spagnola” Federica), on-line ed e-mail in 5 posti differenti (3 o 2 notti) per poter visitare la Spagna del Nord. Le notti le passeremo a L’Escala (inizio della Costa Brava), Barcellona, Altafulla (vicino a Tarragona), Sotes (nella Rioja vicino a Logrono) e a Zumaia (sull’atlantico tra Bilbao e San Sebastian) Il nostro mezzo di trasporto sarà la mia mitica Ibiza 1400 18 Luglio – Io (Simone) e Cristina partiamo da Nogara (Verona) alle 05.30 in macchina per intraprendere il viaggio. Attraversiamo l’Italia e tutta la Francia in autostrada e alle 17.30 (10 ore di macchina e 2 di sosta) arriviamo alla pensione Meditterrà a L’Escala (www.Costabravanord.Com/hostalmediterra). La pensione è in centro paese, prezzo modico con mezza pensione, stanze molto piccole (il letto è da 1.70 ed io ho qualche difficoltà a starci dentro) ma il personale è cordiale.

Km percorsi: 1.000 19-20 luglio – L’Escala è veramente un bel posto, il paese ha dei bei lungomari, una bella pineta con belle baie dalle spiagge ben tenute. Il posto, essendo fuori dalle rotte più turistiche della Costa Brava, si fa apprezzare per un equilibrato turismo. Cristina s’innamora perciò del luogo e non si muove dal mare per cui per due giorni niente macchina, solo mare e relax.

21 luglio – Si parte per Barcellona alla mattina con l’obbiettivo di visitare alcuni posti intermedi. La prima tappa è a Figueras dove si trova il celeberrimo Museo Dalì (da lui personalmente creato) in cui, come il suo genere, non si può che rimanere colpiti dalla sua stravaganza: si passa dai quadri ai lavandini e wc appesi, dalle mega uova sul tetto dell’edificio alla nave sospesa in centro al teatro con la palla di vetro di copertura.

Verso ora di pranzo si parte per Gerona, centro medievale di grandissima atmosfera con bellissime chiese romaniche e le fitte case colorate sul fiume. Visitiamo il centro per solo due ore ma la conformazione urbanistica e il fascino del paese ci colpisce profondamente.

In serata arriviamo a Barcellona al Hotel Husa Oriente (www.Hotelhusaoriente.Com), in pieno centro sulle Ramblas. Arrivare in macchina sulle Ramblas è un’impresa ma alla fine arriviamo scoprendo che il parcheggio segnalato in internet in realtà non esiste. Meno male che vicino c’è un parcheggio coperto custodito (per modiche 20 euro al giorno) dove posso mettere l’auto.

La prima vista delle Ramblas è un vero colpo: un fiume di gente dove dentro ci puoi trovare proprio di tutto.

Km percorsi: 210 22 luglio – Giriamo con il bus turistico la città; bus molto comodo perché funziona come un normale bus fermando nei luoghi maggiormente turistici con orari liberi dalla mattina a sera.

Naturalmente il primo giorno non può che essere dedicato al grande Maestro Architetto Gaudì. Prima Tappa a La Pedrera, poi alla Sagrada Famula e verso fine pomeriggio e Parco Guell.

Non mi dilungo in descrizioni di tali opere consigliando a tutti di passaggio da queste parti di non mancarne nessuna. Segnalo, solamente le voltine in mattoni facciavista del sottetto della Pedrera, oggi museo Gaudì, i sovrastanti cammini e di percorrere all’interno i campanili della Sagrada Famila (anche se abbiamo dovuto fare un’oretta di coda).

23 luglio – Alla mattina visitiamo un po’ il centro di giorno e poi con il bus turistico andiamo un po’ in giro sino a Montjuc, per visitare il padiglione di Mies Van der Rohe (padiglione degli anni ’20 emblema dell’architettura moderna dove la semplicità delle forme diventa meraviglia da cui il detto “Less is more”) e il vicino Centro Caixa dominato dalla torre in mattoni facciavista CasaRamona (edifico modernista di inizio secolo appena ristrutturato). Nel pomeriggio giriamo nella parte nuova sul lungo mare dove vediamo che anche a Barcellona esistono belle spiagge e con Cristina che mi ripete “te l’avevo detto che dovevamo portare il costume”.

Inutile sprecare parole su Barcellona: bisogna solo vederla e viverla.

24 luglio – Alla mattina partiamo da Barcellona con un leggero rimpianto di lasciarla e siamo sorpresi dall’atmosfera mattutina: per la prima volta Barcellona verso le nove –dieci del mattino è silenziosa con poca gente in giro e molti residui per terra e nelle fontane (bottiglie e lattine). Sarà perché è domenica e tutti sono appena andati a dormire. Infatti i nostri orari di andare a dormire verso mezzanotte non erano compatibili con la vita notturna di Barcellona. Il sabato sera precedente non sappiamo cosa sia successo sulle Ramblas, ma dalla nostra camera verso le tre/quatro di notte, proveniva un frastuono (si è sentito anche un colpo di pistola) tale che Cristina non ha dormito, io invece problemi in tal senso non li ho.

Lasciamo Barcellona con l’obiettivo di visitare alla mattina la Colonia Guell (a circa 10 km da Barcellona) per ammirare un’altra meravigliosa opera di Gaudì. Della chiesa da lui progettata è stato realizzata la solo cripta, ma ciò è più che sufficiente per capirne il genio (archi sottilissimi in mattoni a facciavista, pilastri grezzi inclinati in pietra che anche un ingegnere come me si sorprende per come possano non essere ancora crollati).

Nel pomeriggio arriviamo ad Altafulla (un piccolo paesino vicino a Tarragona) all’Hotel San Martin (www.Hotelsanmartin.Com) che ci fa una bella impressione con una camera con due finestre che aperte creano una bella brezza rendendo superfluo il clima. Raggiungiamo subito la grande spiaggia del paese a circa 400 metri dal hotel per un bagno.

Alla sera due passi nel centro storico del paese, piccolino e discreto: infatti ci siamo solo noi e l’atmosfera dinanzi al castello è di una serenità unica (…Come è lontano lo stress di casa!!!). Km percorsi: 90 25 luglio – Alla mattina la visita è per Tarragona, centro storico con numerosi resti romani. Il paese è carino e la Cattedrale romanica con il suo chiostro meritano una visita, ma da quello che avevo letto in realtà mi aspettavo qualcosa di più.

Nel pomeriggio si ritorna al mare fino ad sera per una chiusura di serata un l’immancabile paella.

Km percorsi: 25 26 luglio – Ci apprestiamo ad entrare all’interno della Spagna per la regione della Rioja. Partiamo alla mattina (sempre dopo le otto perché anche in vacanza è bello dormire) e durante il tragitto ci fermiamo all’acquedotto romano Romà vicino a Tarragona, perfettamente conservato è cui e possibile anche camminare al suo interno dove due millenni fa scorreva l’acqua. Durante la mattina ci fermiamo anche nel paesino di Vistabella, dove c’è una piccola chiesa di un allievo di Gaudì (purtroppo è chiusa e la vediamo solo dall’esterno). Proseguiamo fino al monastero di Poblet con la visita al suo interno; il monastero è molto bello ed immerso solitario in una verdevalle. Meraviglioso il tiburio gotico traforato e la chiesa con gli attigui locali d’ambiente circestense.

Ad inizio pomeriggio partiamo e imboccando l’autostrada arriviamo fino Logrono. Il viaggio è magnifico con un’autostrada da tre corsie praticamente deserta circondata da campi gialli e verdi.

Verso le cinque arriviamo a Sotes, paesino di circa 100 abitanti a 10 km da Logrono. Dobbiamo alloggiare nell’agriturismo Señorio de Moncalvillo (www.Senoriodemoncalvillo.Com). Suoniamo ma non ci apre nessuno, giriamo il paese per chiedere se conoscono i proprietari dell’alloggio e le signore del luogo ci indicano dove abita il fratello che chiama la sorella e finalmente dopo un’ora di giri nel paese entriamo in questo palazzo con un ambiente molto suggestivo, ristrutturato da poco tempo rispettando la distribuzione e le caratteristiche originarie.

Alla Sera, su consiglio della signora proprietaria Rojo, andiamo a mangiare alla Meson San Anton nel paesino vicino di Ventosa. Il posto è difficile da trovare perché non ha insegne esterne ma è frequentato dai Pellegrini di Santiago. L’aspetto modesto e dimesso esterno è decisamente superato dall’incredibile dolcezza della signora che ci ospita e dalla sua cucina familiare. Rimaniamo così colpiti che ci ritorneremo anche le altre sere. Km percorsi: 450 27 luglio – La giornata odierna è dedicata alla visita di Burgos. Il centro storico, seppur chiuso dalle solite anonime periferie, è carino ma assolutamente superba è la cattedrale gotica. La facciata, i tiburi, le innumerevoli guglie, il chiostro a due piani, le sculture all’interno della chiesa sono qualcosa di assolutamente eccezionale. Altrettanto caratteristico è il tragitto d’andata e ritorno contornato dal Cammino di Santiago con molti pellegrini in viaggio, anche se Santiago di Compostela è ancora lontana. Al ritorno ci fermiamo a Santo Domingo della Calzada, paese con la via centrale costellata dalle conchiglie (simbolo del Cammino di Santiago), una bella Cattedrale (con il famoso gallo all’interno che ogni tanto canta) e tante cicogne appollaiate sulle mura e sui campanili. Km percorsi: 250 28 luglio – Oggi si percorre il cammino di Santiago nell’altro senso verso Estella. Si arriva in questo paese citato dalle guide come la Toledo del Nord per le sue opere e per l’atmosfere medievali. Tutto quanto descritto dalle guide è completamente smentito: Estella (detta la Bella???) è un’autentica delusione e si segnala solamente per qualche chiesa romanica, che sono comunque chiuse e non visitabili (assurdo!!!). Non riuscendo a trovare neppur un angolo tipicamente medievale, lasciamo il posto ed avendo qualche ora in più del previsto visitiamo il vicino Monastero di Iranzu, un tempo diroccato e oggi quasi completamente ristrutturato. Il monastero non ci entusiasma più di tanto e penso quanto doveva essere suggestivo questo posto visitarlo un secolo fa con il monastero in rovina.

Alla sera dopo la cena alla Meson San Anton facciamo due passi nel centro di Najera. Km percorsi: 190 29 luglio – Si saluta la signora Rojo del Señorio de Moncalvillo, che ci regala una gradita bottiglia di vino rosso del posto, si parte per la costa atlantica per una delle mete più attese del viaggio: il Museo Guggenheim di Bilbao. Il museo, opera dell’architetto Frank O. Gehry, è come si prevedeva qualcosa di assolutamente unico: un’enorme scultura a scala architettonica in vetro e titanio (che mi ricorda tanto le sculture futuriste di Boccioni) posta sul fiume di Bilbao. Visitiamo l’interno ma più che le opere d’arte si rimane sempre colpiti dall’arditezza della struttura caratterizzata dal grande vano centrale che raccorda tutti gli spazi museali. Felice per avere realizzato un piccolo sogno (era dal 1997 che avevo in mente di venire a Bilbao per tale opera), arriviamo nel tardo pomeriggio a Zumaia all’agriturismo Santa Klara (www.Nekatur.Net/santaklara) e anche qua mi manca il fiato quando vedo l’Oceano Atlantico. Il posto è magnifico: siamo su un picco isolato da dove si domina tutta la costa. L’agriturismo è nuovo con belle camere. Km percorsi: 250 30 luglio – Giornata di relax dedicata al mare: infatti Zumaia possiede due belle spiagge: una dove la corrente è più forte e si creano belle onde con cui giocare ed un’altra più riparata con mare più calmo. L’acqua è un po’ freddina (anche se pensavo peggio) e la temperatura è ovviamente più bassa rispetto alle precedenti della Spagna. Comunque al sole si sta bene e si sente il calo di temperatura solo quando le nuvole coprono il sole. 31 luglio – Alla mattina facciamo una capatina a San Sebastian e alla sua famosa Conca. Oggi però è domenica e la famosa spiaggia è talmente zeppa che ci accontentiamo di guardarla. Comunque lo scenario e un giretto in centro ci fanno apprezzare la città. Al pomeriggio ritorniamo a Zumaia per un ultimo bagno nell’Atlantico.

Alla sera si mangia in centro a Zumaia, segnalando una buona cucina ma una certa “freddezza” da parte dei Baschi che li differenzia dal resto della Spagna. Un’ultima occhiata disteso sul prato che domina l’oceano, accanto alle mucche dell’agriturismo che tranquillamente pascolano intorno. Con un pizzico d’indivia nei loro confronti le saluto e prepariamo i bagagli per il ritorno Km percorsi: 90 1 agosto – Alle nove del mattino si parte. Il tempo è pessimo con pioggia e foschia: il paesaggio magnifico del giorno precedente si è trasformato in un ambiente un pò spettrale e penso che siamo stati fortunati a trovare sempre bel tempo. Si parte, pensando che oggi la strada da percorrere è veramente lunga e che Cristina, smentendo le promesse fatte a casa, non mi darà neanche un cambio al volante. Comunque verso le dieci di sera si arriva in Piemonte dove andiamo a trovare la mia Nonna, sosta obbligata prima del ritorno a casa.

Km percorsi: 1400 (fino a Nogara) Km totali percorsi: 4.000. Tutti i Km sono stati goduti completamente, a parte quelli del ritorno; ma in fondo il bello delle vacanze è anche tornare, per pensare a quale sarà il nostro prossimo viaggio.



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