Una magnifica avventura

E' la quarta volta che voliamo a Cuba, ma quest'anno abbiamo fatto le cose in grande! Non più un viaggio organizzato, ma con l'ausilio di Internet, di qualche amico italiano (Rosario) e di qualche amico cubano conosciuto in altre occasioni (Giorgio, Valentin) il sogno di un viaggio in libertà si è trasformato in realtà. E così, io e mia...
Scritto da: Enrico Panzavolta
una magnifica avventura
Partenza il: 08/02/2006
Ritorno il: 09/03/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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E’ la quarta volta che voliamo a Cuba, ma quest’anno abbiamo fatto le cose in grande! Non più un viaggio organizzato, ma con l’ausilio di Internet, di qualche amico italiano (Rosario) e di qualche amico cubano conosciuto in altre occasioni (Giorgio, Valentin) il sogno di un viaggio in libertà si è trasformato in realtà.

E così, io e mia moglie Giovanna, alla bella età di 60 anni ci siamo messi in moto per un viaggio fai-da-te di un mese. Viaggi aerei prenotati con Air France da Bologna a Parigi quindi Havana e ritorno; poi case particular, Viazul, taxi, coco-taxi, bici-taxi, bici e naturalmente tanta strada a piedi.

Le mete sono: L’Havana, quindi Santiago de Cuba, Baracoa, nuovamente Santiago in ritorno, poi Camaguey, Trinidad con ritorno all’Havana per il volo di rientro a Bologna. Il programma è questo e l’8 febbraio ha inizio…La magnifica avventura! Viaggio ottimo ed arriviamo all’Havana con un ritardo di circa un’ora. Taxi, con il prezzo concordato preventivamente, e dopo mezz’ora siamo già nella casa particular pronti per una doccia ristoratrice. Ma non possiamo andare a letto nonostante la stanchezza del viaggio: sono appena le 20 locali e decidiamo quindi di fare un giretto per esplorare almeno i dintorni. Ci imbattiamo in Coppelia, la famosa gelateria resa celebre dal film “Fragole e cioccolata”, e non ci mettiamo molto ad entrare per gustare il primo gelato cubano! E così si è fatta l’ora di andare a letto, cosa che facciamo dormendo sino alle 7 del mattino (ore 12 italiane). Colazione dalla Silvia, proprietaria della casa particular, quindi alla Cadeca per cambiare gli Euro poi, sempre a piedi, sul Malecon per vedere dal vivo l’ultima trovata di F. Castro con l’Ambasciata americana praticamente oscurata da un centinaio di bandiere nere issate a ricordo dei Caduti cubani. Quindi nel pomeriggio un appuntamento che per noi è praticamente valso il viaggio a Cuba: l’incontro con Alberto Granado, l’amico di Ernesto Guevara de la Serna detto il “Che”, col quale intraprese il famoso viaggio con la Poderosa attraverso l’America Latina reso poi celebre dal film ” I diari della motocicletta”. Avevamo già conosciuto il Dr. Granado e la sua famiglia a Milano, ma essere invitati a casa sua, parlare con lui e sua moglie Delia di Cuba, del Che e della loro amicizia è stata una cosa che io e mia moglie non dimenticheremo facilmente. E il non essere assolutamente in soggezione, ma conversare affabilmente come tra vecchi conoscenti è stata per noi un’esperienza affascinante. Altri due giorni di visita all’Havana, già peraltro vista nel 1992 e partenza la sera del giorno 12 alle 18,15 con il Viazul per Santiago de Cuba dove siamo arrivati, con i piedi intirizziti, alle 6,45 del mattino. Ad aspettarci il mitico Juan Carlos che con un’auto anni ’50 ci ha accompagnati a casa. Anche a Santiago non ci sentiamo smarriti: primo perchè la casa è a pochi metri dal Parque Cespedes e secondo perchè già eravamo venuti nel 2001. Si riparte mercoledì 15 per Baracoa dove poi ci fermeremo sino a mercoledì 22 febbraio. Qui per due giorni piove, a scrosci intervallati, ma piove. Mia moglie decide di riposarsi un pò; io invece, soprannominato “Forrest Gump” sono sempre in giro. Fotografo, prendo acqua, rientro a casa. Baracoa è stupenda: case coloniali ancora ben tenute, auto praticamente assenti, cieli magnifici. La vita scorre senza affanno, tranquilla. Finalmente viene il bel tempo: una sola volta andiamo a Playa Maguana per il resto con la bici visitiamo i dintorni e gli stupendi fiumi tropicali (Rio Miel e Rio Duaba) con le loro splendide acque verdi.

Sempre in Viazul lasciamo Baracoa e Ramon (il proprietario della nostra casa particular) e rientriamo a Santiago attraverso il Passo della Farola sempre con Juan Carlos che ci viene a prendere all’autostazione, ma questa volta ci dirotta nella casa di Miriam, sua dirimpettaia, che avevamo conosciuto la volta precedente e che ci accoglie con tanto calore assieme a Danka il suo cane doberman parlante! Ripartiamo il 25 per Camaguey dove ci attendono due amici cubani conosciuti nei precedenti viaggi a Playa S. Lucia. Siamo alloggiati in una stupenda casa che segnalo per la bellezza dell’immobile e per le capacità culinarie di Alejandro: Casa Lancara-Avellaneda 160 – Camaguey – Tel. (53 32) 283187. Oltre a questa mi preme segnalare anche la casa di Milayda Nermejo Orozco-Carrettera Central 266 (Este) – R.Pto La Caridad-Camaguey – Tel (53 32) 295378 perchè è veramente molto bella ed addirittura con il tv color in camera! Camaguey, terza città di Cuba dopo l’Havana e Santiago, a nostro parere, è stata la più bella, più ben tenuta e più ricca anche di negozi e con un centro storico molto accattivante. Trascorriamo qui tre giorni molto piacevoli: abbiamo portato parecchi regalini per questi nostri amici e avrebbero piacere che rimanessimo qualche giorno in più. Ma non possiamo perchè dobbiamo proseguire per Trinidad dove ci fermiamo sino a lunedì 6 marzo. Anche quì eravamo già stati quando facemmo il Tour storico e mi ricordavo di Playa Ancon. Quindi adesso un pò di mare caraibico ce lo meritiamo e sono quindi 6 giorni di dolce far niente. Solo sabbia e mare anche se della barriera corallina ormai si sono perse le tracce! Ripartiamo per l’Havana lunedi 6 marzo e ritorniamo nella quiete della casa di Silvia. Il viaggio è stato lungo e siamo un pò stanchi. Mia moglie un pò si lamenta perchè con i vestiti siamo al limite: non sa più quali sono i panni puliti! Ma abbiamo ancora un impegno: salutare la famiglia Granado prima del nostro ritorno in Italia. E così è un’altra emozione che si aggiunge a questo nostro viaggio-avventura! Adesso siamo veramente alla fine. Tutto è andato per il meglio e ritorniamo a casa felici.

Che dire infine di Cuba: dal lontano 1992 i progressi sono stati notevoli ed evidenti. Le strade sono migliorate, ma le comunicazioni rimangono sempre molto difficili. L’arte di arrangiarsi dei cubani è sempre molto sviluppata e ciò permette loro di vivere decorosamente. Forse il mondo consumistico li attrae in maniera irresistibile e questo crea qualche malumore specialmente nei più giovani non avvezzi a costruire una nuova società come i loro padri o i loro nonni, ma abituati, ormai, solo ad usufruire di ciò che il mondo d’oggi è in grado di offrire. Grazie Cuba!



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