Sidro di mele, barchette colorate e una antichissima chiesa di legno: in Normandia c’è uno dei borghi più belli di tutta la Francia
Siamo nella Francia del Nord. Per la precisione in Normandia, regione che tutti associamo al ricordo dello Sbarco degli alleati durante la Seconda guerra mondiale. Ed è proprio qui, nel dipartimento del Calvados, che sorge un paese da sogno, un gioiello a ridosso del mare ed a due passi dal grande ed affascinante estuario della Senna. È Honfleur, comune di nemmeno 8000 abitanti, dove sognare è possibile, dove sembra di immergersi in un dipinto impressionista, ricco di colori e di calde emozioni. Il seducente abbraccio delle case alte e strette, stilema classico dell’architettura del Nord Europa, rivive passeggiando in questo luogo dove la Francia incontra idealmente la Scandinavia.
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Per arrivare ad Honfleur, il consiglio è di attraversare lo splendido Pont de Normandie aperto nel 1995, un lembo di cemento e una foresta di cavi d’acciaio di oltre due chilometri dall’architettura bellissima, leggera ed affascinante, per niente in contrasto con il bel panorama circostante. Ed è grazie a questo ponte, 2141 metri di capolavoro ingegneristico, che Alta e Bassa Normandia dialogano e sono più facilmente unite una all’altra.
Il Vieux Bassin, dove gli artisti si sono innamorati di Honfleur
Honfleur è un’autentica perla incastonata nella splendida collana normanna, e ce ne si rende conto appena si giunge nel piccolo comune, dove si rimane certamente colpiti dal bellissimo Vieux Bassin. È il porto vecchio, costruito alla fine del XVII secolo, un porticciolo nel cui specchio d’acqua si riflettono le tante casette strette ed alte che circondano la struttura ancora intatta in cui attraccano piccole e deliziose barchette.
Il consiglio è passeggiare senza meta, girare per le strette vie del paesino normanno guidati dall’istinto, fermarsi qualche minuto ad uno dei tanti tavolini dei piccoli ed ottimi ristoranti che si affacciano sul grazioso porto, lasciarsi prendere dalla delicatezza tenue dei pastelli delle facciate dei palazzotti perfettamente inseriti nella sobria ed affascinante architettura di Honfleur che, sul finire dell’ottocento, divenne una meta di tanti pittori impressionisti, come Coubert, Sisley, Pisarro, Renoir, ed anche Cesanne, dove trovarono ispirazione per tante loro opere e che si trovavano alla Ferme St. Simeon, all’epoca una semplice locanda ed oggi albergo di lusso, dove si scambiavano consigli, sensazioni o semplici emozioni.
Ad Honfleur nacque anche, nel 1824, il grande pittore Eugène Bodin alla cui arte è dedicato un grazioso museo all’interno del paese dove è possibile ammirare alcune tra le più importanti opere dell’artista francese, uno degli appuntamenti irrinunciabili per qualsiasi turista. Il Musée Eugène Bodin (Rue de l’Homme de Bois, Honfleur. Aperto mer-ven 10-12, 14-18; sabato 14-18, 20-24; domenica 13-18. Tel: +33 231 895 400) Ancora oggi il paesino della bassa Normandia rappresenta un approdo naturale per giovani artisti che non solo soggiornano ma operano proficuamente lasciando all’interno dei Greniers a Sel, due capannoni realizzati sul finire del seicento, la loro personale impronta.
Questo delizioso paesino, incastonato fra l’oceano atlantico ed il fiume la Senna, fu più volte immortalato da Georges Seurat, in alcuni dipinti che sono rimasti celebri, dove la bellezza semplice ma unica di Honfleur emerge con la leggerezza dei colori pastello che l’artista scelse per dipingere gli scorci di questa perla normanna.
Cosa vedere a Honfleur
Anticamente circondata da mura, Honfleur oggi ne conserva solo sparuti esempi, ma di grande rilevanza: la Liutenance e la Porte de Caen, entrambe situate nei pressi del Vieux-Bassin. Bellissima è la Chiesa di Santa Caterina, realizzata in legno, ennesimo richiamo a quella cultura del costruire che risale all’epoca atlantica. Nella fu Chiesa di Sant’Étienne (Santo Stefano) è stato ricavato il Museo della Marina, dove scoprire di più su legame tra la città e il mare.
Il Calvados, la bevanda simbolo della Normandia
Insieme all’Italia e alla Spagna, la Francia è uno dei tre grandi produttori di vino d’Europa. Più o meno in tutto il paese si trovano vigneti, dalla regione dello Champagne fino alla Provenza, ma con un’eccezione: la Normandia. Un clima molto umido e poco mite ha imposto al territorio di reimmaginare il suo approccio al vino, ed è così che è nato il Calvados. Un “vino“, se così lo si può chiamare, che è in realtà un sidro di mele ma che segue i canoni classici dell’enologia (DOC, affinamenti, millesimati e così via). In commercio se ne trovano bottiglie vecchie di decenni, vere e proprie riserve con costi di parecchie centinaia di euro. E Honfleur è una delle città dove gustare questo prodotto unico, mentre il luogo perfetto per scoprire come nasce il Calvados è lo Château de Breuil, dove si può vivere l’esperienza di “assemblare” una bottiglia e darle il nostro nome sull’etichetta. Pas mal!