8 amici nello Yucatan
—————— Venerdì 06/01/2006 —————— Partenza alle 21:30 da Grosseto alla volta di Milano. Diciamo che al momento è la parte del viaggio che ci ‘spaventa’ di più…Siamo incollati a ISORADIO per le notizie sulla viabilità…Abbiamo una paura matta di incontrare neve/gelo/nebbia. .Solo sulla Cisa in realtà troviamo un pò di ghiaccio e un paesaggio surreale sommerso dalla neve! ——————– Sabato 07/01/2006 ——————– Dopo qualche sosta in Autogrill (io compro l’ultimo Harry Potter a Piacenza!!!) arriviamo spediti a Malpensa alle 3:00AM. Ci dirigiamo subito al parcheggio Malpensa, dove lasciamo le due auto al coperto (50 euro per 9 gg) e a svariati gradi sottozero ci facciamo accompagnare al Terminal2 su un pulmino.
L’aeroporto è deserto, i bar chiusi…Noi 5 ragazze chiediamo ad un vigilantes, che molto gentilmente ci accompagna ai distributori self service riservati ai dipendenti, dove prendiamo qualche snack e tanto caffè!Decidiamo di accaparrarci qualche scomoda panchina dove riusciamo a chiudere un pò gli occhi. Intanto il volo partirà con ritardo alle 11:30.
Il volo con la Livingstone(Lauda Air) è molto piacevole e comodo…Dopo circa 11 ore e mezzo atterriamo a Cancun e scendiamo dalla scaletta dell’aereo nel momento esatto del tramonto!!! Qualche minuto per passare la dogana (a me e Riccardo aprono la valigia, ma il controllo è velocissimo…Ho solo avuto paura che non si richiudesse più, tanta roba c’era dentro!). Usciamo dall’aeroporto dove ci attende il rappresentante della PressTour, Pedro, che si rivelerà l’uomo chiave della nostra mitica vacanza! Saliamo sul bus per l’hotel, Pedro ci spiega qualcosa del Mexico, io semplicemente crollo e mi addormento. L’albergo dove alloggiamo è il Viva Whyndam Maya a Playacar, una zona residenziale molto bella a 2 km da Playa del Carmen. Cocktail di benvenuto, doccia in camera (molto spaziosa e fronte mare), mini pisolo e poi di corsa al ristorante per la cena! Ci fermiamo al bar dove suona un bravissimo chitarrista, poi a nanna perchè la stanchezza si fa sentire.
——————– Domenica 08/01/2006 ——————– Appuntamento con Pedro alle 08:30 per parlare delle escursioni…Vogliamo farle TUTTE!!!è un pò complicato…Ma riusciamo a farci entrare quasi tutto, grazie alle insospettabili risorse di Pedro! Per il momento comunque dedichiamo l’intera giornata al relax in spiaggia. Sei di noi si danno al beach volley e alla fine vinceranno contro un’altra squadra di italiani; l’acqua del mare è calda e invitante, purtroppo le palme della spiaggia sono un pò ‘spelacchiate’: questo è il primo segno che vediamo dell’uragano Wilma, passato proprio qui qualche mese fa.
Alla sera, dopo cena (il buffet è ottimo e molto vario, l’unico neo è che chiude alle 21:30) decidiamo di visitare il centro di Playa del Carmen. Chiamiamo 2 taxi (50 pesos o 5 USD ad auto per tratta) che ci lasciano all’inizio della Quinta Avenida. E’ la strada parallela alla spiaggia più movimentata di Playa, tutto un susseguirsi di negozi e locali molto carini. Ci sono i Mariachi che si esibiscono davanti ai tavoli dei bar; belli i negozi di tequila, alcuni negozi di artigianato molto curato e tanti locali coi tipici tetti in paglia, tante candele, ottima musica dal vivo e…Le altalene (!!!) tutte intorno al bancone del bar!La Quinta Avenida è tagliata dalle Calle…Noi arriviamo fino alla 14 e poi torniamo in albergo.
——————– Lunedì 09/01/2006 ——————– Stamani abbiamo la prima escursione di mezza giornata. Ci vengono a prendere con un autobus al centro commerciale di Playacar davanti all’hotel, purtroppo il cielo è un pò nuvoloso. Lasciamo Playa, direzione nord verso Cancun e dopo 30 min. Ci fermiamo a Marina Maroma.
Lungo il viaggio notiamo come l’uragano Wilma ha devastato la jungla che si trova tra la strada e la spiaggia, vediamo enormi piante divelte…La piccola strada che porta a Marina Maroma passa attraverso le mangrovie e proprio sulla spiaggia c’è una costruzione turistica molto danneggiata, che stanno riparando.
L’escursione di oggi è coi quad e i motoscafi! Lasciamo le nostre cose al centro, indossiamo i caschi e ci dividiamo in coppie. Ci spiegano brevemente come si pilotano i quad (sono moto a 4 ruote), il cambio è semiautomatico e l’acceleratore non è sulla manopola destra come nelle moto, ma su una piccola levetta posta sotto! All’inizio siamo un pò allarmati perchè i quad…Non curvano! Poi ci prendiamo la mano e via tutti in fila indiana attraverso la jungla. Alla fine percorriamo una pista sulle dune proprio dietro la spiaggia, le curve sono paraboliche e vanno prese a tutta velocità per non insabbiarci…Mitico…Ci divertiamo un mondo, tanto che noi ragazze proviamo a guidare e vi assicuro che è puro divertimento. La spiaggia è molto bella, è bianchissima ampia e deserta! Ci trasferiamo sempre a coppie sui motoscafi e tutti in fila indiana dietro la guida ci lanciamo a folle velocità! Rientriamo e ci fermiamo davanti al centro per una meritata ‘cerveza’ al bar sulla spiaggia…Che ha le altalene attorno al bancone!Foto di rito.
Rientriamo in albergo e decidiamo di continuare il discorso di ieri…Quello a proposito del relax in spiaggia…MA…Le lontane nubi nere della mattina sono arrivate sul Viva Maya. All’improvviso inizia a diluviare, il cielo è nerissimo in tutte le direzioni. Ci chiudiamo in camera…Il vento dal mare è fortissimo, le palme sono tutte piegate, i lettini volano in piscina, cade tanta acqua da allagare i prati davanti alle camere…Esco nei corridoi per fotografare, perchè è incredibile, ma le signore delle pulizie sono calme e serene…È solo una piccola tempesta tropicale un pò in ritardo e un pò fuori stagione, ma a Gennaio è normale…Il tempo si sta assestando!!! In serata la tempesta si placa…E i ragazzi hanno un importante appuntamento: abbiamo deciso di affittare da Pedro per i prossimi 2 giorni due auto…Molto divertenti! Li accogliamo al ritorno in preda alla curiosità: sono due fantastici maggioloni (modello ‘Herbie’!) uno cabrio color argento e l’altro di un colore celeste pallido (che fa tanto Art Decò).
Ceniamo e via alla volta di Playa…Questa volta completamente autonomi!…I maggioloni sono divertentissimi, ma nell’abitacolo dobbiamo sorbirci un inquietante puzzo di benzina!(A me ricordano in modo molto tenero il maggiolone bianco che aveva il mio babbo quando ero piccina! Infatti riconosco con un tuffo al cuore i tipici deflettori del finestrino e l’inconfondibile portabagagli sotto il cofano bombato anteriore!!!).
La formazione delle due auto resterà invariata sin d’ora: nel cabrio Luigi, Luca, Simonetta e Samuela; nel ‘celestone’ Riccardo, Elena, Antonella e Elisabetta.
Usciti dall’albergo, facciamo subito conoscenza con una delle cose più tipiche del Mexico…Le TOPES. Al fine di limitare la velocità dei mezzi, sono state disposte a cavallo della strada dei ‘rallentatori’ che da noi sono in plastica alta pochi centimetri, mentre QUI sono in CEMENTO e di varie fogge! 1) Cordolo semicircolare di 15 cm.
2) attraversamento pedonale rialzato 3) e il più temuto di tutti… Doppia buca nell’asfalto. (—__–__— ) Ora…Nei centri abitati sono ben segnalate…Ma vi assicuro che nelle strade secondarie…
——————– Martedì 10/01/2006 ——————– Partenza alle 8:30 per la nostra prima escursione in totale autonomia:lo Yucatan è nostro! L’ambizioso programma prevede 1)Visita ad un Cenote presso Valladolid 2)Visita a Chichen Itza 3)Visita a Ek Balam 4)Valladolid Km previsti…Circa 400.
Lasciamo Playacar (la zona residenziale è delimitata da sbarre presidiate giorno e notte dai custodi, noi entriamo grazie ai braccialetti che abbiamo al polso, che ci hanno dato il primo giorno in hotel; infatti in zona ci sono i resort più esclusivi, ville in puro stile Hollywoodiano e un gigantesco campo da golf!). Prendiamo la statale 307 in direzione sud verso Tulum. Ah…Dimenticavo…Pedro ci ha spiegato una simpatica consuetudine mexicana: le strade sono ad una corsia + una corsia d’emergenza per senso di marcia;se nel senso opposto un automobilista fa un sorpasso, entrando in rotta di collisione con voi, lui è perfettamente sereno…E si aspetta che voi vi spostiate diligentemente nella vostra corsia di emergenza. Facile no? Superato il primo choc da frontale scampato…Ci abituiamo subito ai ritmi e agli usi mexicani…Tutto procede per il meglio, il tempo è buono, i siti archeologici ci aspettano, quando Riccardo accanto a me, ci comunica che ‘Herbie’ è in panne! SIGH…Accostiamo nella corsia di emergenza…E ci ricordiamo di segnalare alle auto e ai camion di non travolgerci, l’altra auto ci raggiunge e i ragazzi iniziano ad ispezionare il motore. Riccardo si accorge che un filo rosso è staccato (thò!), grazie al coltellino milleusi di Luigi riusciamo a fissarlo…E incoscientemente ripartiamo, ‘Herbie’ sembra tenere adesso. A Tulum prendiamo la strada per Valladolid verso l’interno, stanno lavorando per allargarla e un piccolo tratto è sterrato. Attraversiamo Valladolid, una tipica cittadina coloniale (fondata dagli Spagnoli nella prima metà del 1500) e fuori città arriviamo al Cenote Dzinup. Per usare la telecamera nei siti si spendono 30 pesos, il biglietto è 20 pesos. L’entrata è una scala stretta e scivolosa che sprofonda sottoterra, la sala del Cenote ha una apertura circolare in alto da cui filtra il sole, che illumina un piccolo cerchio della piscina d’acqua dolce (è consigliata la visita di mattina proprio per sfruttare la luce del sole, che qui tramonta presto, alle 18:00 è già buio!). Le pareti sono piene di stalattiti da cui gocciola incessante l’acqua e c’è un enorme formazione calcarea che domina la piscina (le formazioni calcaree crescono al ritmo di 1cm ogni secolo). L’acqua è fresca, limpidissima, molti fanno il bagno e si vedono tantissimi pesci gatto neri. Dall’apertura in alto passano sfrecciando piccoli pipistrelli. Scattiamo qualche foto e decidiamo di ripartire senza bagnarci. Sulla strada per Chichen Itza, nonostante la continua vigilanza, incappiamo in una TOPES ‘assassina’. Riccardo frena all’ultimo minuto, ma l’animo caraibico di ‘Herbie’ ha i suoi ritmi e noi la prendiamo in pieno; anche i ragazzi dietro di noi si schiantano con un botto terribile sul cemento… Ma per fortuna non riportiamo danni, solo risate a crepapelle! Arrivati a Chichen Itza (10 pesos ad auto il parcheggio, 70 pesos a testa il biglietto) contattiamo subito una guida in italiano (Omar), che per 60 pesos a testa (ne lasceremo 500) ci accompagnerà e ci introdurrà all’affascinante cultura Maya.
Il sito è il meglio conservato, è molto esteso, specie il grande prato dominato dalla perfetta piramide (El Castillo) e l’immenso campo del Gioco della Pelota (164m di lunghezza!). La cosa più strabiliante è la perfetta acustica del luogo. Omar si è fermato di fronte alla piramide ad una distanza di circa 100m, ha battuto le mani e l’eco che si sente ricorda il verso di un uccello! Al centro del campo della Pelota, in corrispondenza degli anelli circolari dove doveva passare la palla di caucciù (peso 4kg!!!), Omar ha ripetuto il gesto…E si sente un eco che si ripete per 7 volte:7 erano infatti i membri della squadra!L’eco è possibile perchè le due mura che delimitano il campo di gioco sono uno concavo e uno convesso! Non credete alle guide che affermano che i Maya non conoscevano la ruota!Non è vero! Certo non la usavano per i carri, perchè non li avevano, infatti fino all’arrivo degli Spagnoli nel XVI sec. Non conoscevano nè il cavallo, nè i buoi! All’interno del sito c’è un poster in un bar dov’è possibile vedere l’ombra del sole su El Castillo durante gli Equinozi di primavera e autunno: i gradoni della piramide proiettati sulle scale centrali disegnano un serpente che scende e poi risale: è Kukulcan (Quetzalcoal per gli Aztechi) il ‘serpente piumato’ che scende dal cielo per salvare gli uomini e poi risale al padre…(Affascinante e misterioso il parallelo con Gesù!) Omar ci consiglia, prima di andare via, di mangiare una tortilla al chiosco dove mangiano le guide e i dipendenti: gustosissima e veramente autentica (5 pesos)! Partiamo per Ek Balam, dove arriviamo al tramonto (il sito chiude alle 17:30)…Preghiamo in ginocchio di poter entrare…E ne vale la pena!E’ in assoluto il più bel sito che visiteremo, scoperto da poco, molto ben conservato, con sculture e dipinti affascinanti e misteriosi!Saliamo i gradini della piramide principale e ammiriamo il panorama della jungla a perdita d’occhio, si intravedono all’orizzonte le piramidi di Chichen Itza e Cobà. Bellissima la scultura della bocca del giaguaro con enormi denti a 360 gradi! Torniamo verso ‘casa’ passando dentro Valladolid. Già la mattina avevamo attraversato una via animata da tanti negozietti, davanti ai quali sostavano le donne Maya nel tipico abito bianco, ricamato con colori vivaci, e che vendevano cibo, oggetti di artigianato. Ci fermiamo anche se è tardi di fronte alla Chiesa, dove nella piazza antistante c’è un grazioso giardino, contornato da bei portici in stile coloniale. Fuori Valladolid abbiamo visto dei piccoli cimiteri molto particolari, Omar ci ha spiegato che le tombe bianche sono per i messicani cattolici, quelle colorate con la croce a bracci uguali sono per i Maya (se sono rosse sono di uomini, se sono verde chiaro o rosa sono di donne) ——————– Mercoledì 11/01/2006 ——————– Oggi raggiungiamo con i nostri maggioloni un angolo incantevole di autentico Caribe: Playa Paraiso! La spiaggia si trova a Tulum, prima dell’entrata del sito, si può seguire le indicazioni per il bar ‘El Paraiso’. Cosa dire? E’ la classica spiaggia da cartolina, ma qui il turismo è autentico, disincantato, con altri ritmi.
Sulla spiaggia si trovano molte ‘Cabanas’:sono capanne in legno con dentro amaca e zanzariera, che si possono affittare. Lasciamo le nostre cose sotto le palme, accanto al bar e via in acqua! Oggi prendiamo il sole!!! Più tardi, incuriositi, prendiamo un cocco e decidiamo di aprirlo (che fatica!) dentro c’è il cocchino marrone e bianco: buonissimo. Pranziamo al bar (non mancano le altalene) con ‘fajitas’ (carne di manzo o pollo, con riso, fagioli neri e guacamole) e cerveza, guardando il mare, mentre dal bar suonano una compilation di musica anni 80′ da urlo (Led Zeppelin, Eagles, Beatles, Queen, Pink Floyd)…Vorremmo che non finisse mai! Partiamo solo per visitare Tulum; il sito è incantevole e magico alla luce del tramonto.
La sera decidiamo di andare a ballare al ‘MamboCafè’ a Playa. Suona una band di Santo Domingo: Luca&Simonetta, Luigi&Samuela si lanciano nel vortice sensuale della Salsa…
——————– Giovedì 12/01/2006 ——————– Oggi abbiamo un’escursione organizzata molto speciale.
Emilio è la nostra simpatica guida (siamo 14 italiani). Viaggiamo verso Cobà, la strada è la stessa di martedì, attraversiamo qualche villaggio Maya, vediamo le case in legno con dentro le amache, gli animali liberi (cani, maiali, cinghiali, polli), gli alberi da frutta, i tappeti coloratissimi, i bambini bellissimi, i negozi dove i Maya vendono il miele, perchè loro hanno un tipo di ape molto particolare (nera e senza pungiglione) che si chiama l’apemaia!!!!!! (Emilio non capisce il perchè delle nostre matte risate…) Visitiamo Cobà, un sito molto bello nella jungla più fitta (l’entrata originale con il parcheggio è attualmente allagata grazie al passaggio dell’uragano Wilma!!!). Affittiamo le biciclette (25pesos l’una) per percorrere i 2km che ci separano da ‘Nohoch Mul’ (Grande Piramide) la più alta, 42m, dello Yucatan. Affrontiamo di petto l’ardua salita, la vista è mozzafiato, chi soffre di vertigini decide di fermarsi (le foto dalla sommità sono ‘spaventose’). Dalla cima si notano alcune ‘montagnole’ ricoperte dagli alberi: ma lo Yucatan è piatto e calcareo, quelle sono piramidi da ripulire!!!Ce ne sono tutto intorno…(anche a Ek Balam le avevamo notate), pensate che cosa può riservarci ancora questa terra meravigliosa!!! Dopo visitiamo con Emilio il ‘Cenote del Guerriero’, dove ci aspetta un bel bagno ristoratore.
Ci dirigiamo al villaggio Maya per la seconda parte dell’escursione: l’avventura nella jungla. Ci accoglie lo sciamano del villaggio per una cerimonia propiziatoria, beviamo un vino fatto con arancia e miele. Accanto c’è un cenote, ma non si può entrare, hanno rinvenuto 300 scheletri!!! Ci incamminiamo nella jungla, dove Emilio ci descrive molti alberi, tra cui quello della gomma; è straordinario vedere tutto intorno piante spontanee che noi consideriamo ‘d’appartamento’: ficus, sansevere, felce, piante grasse…Ecco perchè muoiono nel mio soggiorno…Qui c’è un caldo umido!!! Saliamo su una terrazza di roccia che domina il lago. C’è un filo d’acciaio che passa sopra l’acqua e arriva sulla sponda di fronte, ci sono delle imbracature…Eh già lo attraverseremo sospesi per un laccio AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH PANICO! Ma no, Emilio ci spiega come fare e poi c’è il freno: un legno con un estremità ad uncino da posare sul cavo. A turno ci lanciamo nell’impresa (Ma si daiiii!) e l’adrenalina è tanta e la vista magnifica! Sull’altra sponda risaliamo un sentiero fra il verde fino ad un altro strapiombo: questa volta ci caleremo giù con una corda, come gli alpinisti:che fico! In basso c’è un pontile in legno sul lago, sulla riva di fronte c’è il villaggio (e il pranzo!), qui davanti le canoe! Subito a bordo! Pagaiare nel silenzio più assoluto in un paesaggio naturale incontaminato e baciato dal sole.. Solo lo sciacquio della pagaia nel lago…Che momenti! Le donne del villaggio hanno preparato il cibo per noi: tortillas con salse piccanti, minestrone di verdure, pollo, pollo al cacao (insolito e delizioso…Ma senza perdono!), pasta, succo di tamarindo, acqua purificata e ‘jamaica’ una bevanda rosa molto dissetante (simile ad un the). Salutiamo il villaggio con una foto di gruppo (con due bambini dolcissimi) e torniamo a ‘casa’ ——————– Venerdì 13/01/2006 ——————– Ultima escursione organizzata: Isla Mujeres, che abbiamo preferito (così d’istinto) a Isla Cozumel (non si può vedere tutto!).Partiamo in autobus per Cancun, dove ci attende il catamarano. All’arrivo, semplicemente, diluvia a più non posso!SIGH!Il cielo è nero ovunque, l’umore dei tanti gitanti uguale! Che fare? Pagare per nulla? Tornare in albergo? Alcuni se ne vanno…Il nostro gruppo di 8 (finora compatto) da i primi pericolosi segni di cedimento, io vorrei vederla comunque la barriera corallina (Ricorderò per sempre quella delle Maldive come un sogno), anche Riccardo vuole andare, sarà lui a fare il primo passo deciso verso il catamarano…Seguito da tutti gli altri…E poi si sa, la fortuna aiuta gli audaci e a ben guardare lassù in cielo si è aperto un piccolo spiraglio di luce…Partiti!Il catamarano ‘Sea Passion’ è enorme (ha impiegato 35 giorni per venire dalla Francia), l’equipaggio manda un pò di musica caraibica e saggiamente apre il bar: iniziano a scorrere fiumi di cerveza y tequila e …Esce il sole! I palazzoni della ‘zona hotellera’ di Cancun sfilano davanti a noi, il mare è di un azzurro incredibile…Ci fermiamo sopra la barriera corallina e a gruppi di 10 scendiamo in acqua con guida, maschere, pinne e giubbetto salvagente (serve per impedire di inabissarsi, non si deve toccare i coralli!) Nuotiamo nella corrente, riesco a vedere i pesci angelo (gialli e neri), branchi di pesci blu elettrico, un pesce pappagallo coloratissimo (rosa e verde!), due enormi barracuda (mammaia…Però hanno sfilato sotto di me senza notarmi…), un tonnetto…Che emozione! Risaliamo in barca e arriviamo all’isola a ritmo di musica, ballando (e bevendo) come matti sul ponte. Entriamo in un negozio di T-Shirt (saccheggiato da Simonetta e Antonella) e poi sosta sulla spiaggia per un bagno. Poi di nuovo a bordo per raggiungere il ristorante (nel tragitto balliamo un pò di merengue con il marinaio…). Ottimo buffet con riso, pasta, verdura, frutta, e incredibilmente buono pesce ‘Serra’ alla griglia…Cerveza a volontà. Ci rilassiamo nella spiaggia vicina, si vede Cancun e sul pontile ci sono 5 buffi cormorani…Si sta una favola…
Il rientro sarà ancora più spumeggiante, perchè i 3 marinai (molto aitanti) scendono in pista e indovinate chi balla con loro…Noi 5 ‘guape’ del gruppo. La cerveza scorre a fiumi, tequila bum bum a ripetizione, balli scatenati: che spasso!!! Riccardo ha filmato tutte le evoluzioni col marinaio in una Salsa scatenata, ah la musica del Caribe! Fantastica! Quando saliamo sul autobus siamo un pò alticci…Chiediamo di farci lasciare direttamente nel centro di Playa, torneremo in hotel per conto nostro, perchè dobbiamo finire di comprare i souvenir!!! Riusciamo a comprare delle statuine colorate di mariachi (20 pesos) e dei colorati tappetini (10 pesos).
Grazie alla disponibilità di Pedro, che ci lascia le auto anche per stasera, torniamo a Playa dopo cena, per visitare un locale veramente unico al mondo: ALUX (Avenida Juarez). E’ un bar-ristorante dentro una grotta sotterranea, piena di stalattiti, fra cui una formazione che sembra un folletto (‘Alux’ appunto nella lingua Maya). Sorseggiamo un cocktail ad un tavolino di pietra nella grotta e scattiamo mille foto…Poi andiamo alla ‘Bodeguita del Medio’ (succursale di Cuba) a vedere i ballerini di Salsa.
——————– Sabato 14/01/2006 ——————– Stamani Pedro ci da un’ottima notizia: il volo di rientro è in ritardo!!!YUPPYYYYY!!Non lasciamo l’hotel alle 11 ma alle 15! Splendida mattina di sole per goderci il mare e la spiaggia dell’hotel (Che ha anche piscine bellissime, ma chi le ha viste!).La camera va lasciata alle 12:00, ma sono gentili e possiamo tenere i teli mare fino all’ultimo! Arriviamo in aeroporto a Cancun alle 16:00 (il volo è alle 18:00) dove salutiamo il nostro amico Pedro. Decolliamo dopo il tramonto e sorvoliamo la Florida, splendida la vista delle mille luci di Miami…Hasta pronto Mexico! ——————– Una cosa è certa…Vogliamo ritornare, il Mexico ci ha stregato! Pedro si è rivelato molto prezioso; insieme a Claudia (la sua fidanzata italiana) affittano appartamenti nuovi e confortevoli a Playa del Carmen (con la possibilità di noleggiare auto e volo aereo). Il sito internet è www.Trattodiretto.Com Noi ci siamo appoggiati ad un villaggio, anche se poi siamo sempre stati in giro per vedere il Mexico autentico. Comunque abbiamo visto che Playa del Carmen è piena di piccoli hotel caratteristici e molto curati di cui approfittare…