Phuket, phi phi e krabi
Ci sono poche evidenze del disastro, alcuni relitti di ristorantini a bordo delle spiagge, ma hanno ricostruito quasi tutto e bisogna cercare i segni della tragedia per accorgersene.
L’isola è bella, ma non eccezionale come pensavo, forse complice il tempo non eccezionale.
La costa ovest è la migliore con spiagge che si susseguono a partire dall’aereoporto a nord fino alla punta estrema al sud.
La più esclusiva è Laguna Beach con hotel a 5 stelle, giardini esotici, lagune e ponti.
Subito dopo la mia spiaggia, la poco conosciuta Bangthao Beach, lunga e semideserta con un paio di villaggi e una decina di ristorantini superstiti.
Il Bangthao Village mi dà una camera con ventilatore per 600 bhat (15 dollari) solo pernottamento.
Si mangia pesce con 4/5 dollari e la colazione ottima e abbondante costa meno di 2 dollari. Il posto è veramente tranquillo, adatto a chi vuol rilassarsi senza rumori, discoteche e locali notturni.
Si fa vita da spiaggia e si cena a lume di candela ai bordi della spiaggia in uno dei ristoranti superstiti.
Dopo un po’ però comincio ad annoiarmi, soprattutto causa il tempo nuvoloso e la pioggia.
Così decido di noleggiare una moto per esplorare l’isola.
Non avevo mai guidato un motorino in vita mia, pertanto mi faccio dare uno con cambio automatico per 200 bhat al giorno (5 dollari). Girerò l’isola per due giorni dato che il tempo non è eccezionale. Vado verso sud e incontro le prime spiagge, carine e poco affollate.
Prima Kamala beach, poi Karon e subito dopo la più celebre Patong Beach, lunghissima, bianca, con una città alle spalle.
Ci passerò l’ultimo giorno di ritorno da Krabi e vi dirò più avanti.
C’è poi Kata beach, più piccola ma anche lei bella.
Vado verso l’interno e salgo una collina che termina con uno spiazzo dove c’è un tempio ed un faro da cui si gode un bel panorama dell’isola. La costa sud è poco balenabile, almeno durante la mia visita verso il tramonto in quanto la bassa marea fa quasi sparire il mare e le barche rimangono all’asciutto.
Andando verso nord si arriva alla capitale Phuket Town, una città incasinata, dal traffico intenso e importante per l’imbarcadero da cui si parte verso Phi Phi Island o Krabi o altre isole minori.
Ancora in direzione nord si incontrano varie cittadine insignificanti e percorrendo un’autostrada centrale si arriva prima ad un tempio importante ma moderno e dopo ad un bel parco verde con tanti alberi, coltivazioni di ananas e perfino una bella cascata d’acqua.
Prima di riconsegnare il motorino mi capita un incidente che al momento considero di poca importanza e che poi si rivelerà un tormento per tutto il mese successivo.
Scattando una foto in sella al motorino mi distraggo e…Tac…La gamba destra va a finire sul tubo di scappamento. Sento un dolore fitto, scottatura estesa al polpaccio destro.
Il giorno dopo decido di partire per Phi Phi Island con barca veloce da Phuket Town.
Dopo 5 ore circa arriviamo a Phi Phi Don, l’isola più grande.
Il tempo è ancora brutto ed i colori non rendono la bellezza del posto.
Trovo alloggio in una guesthouse verso l’interno alle spalle della spiaggia.
Mi danno un bungalow di bambù con bagno e ventilatore per 6 dollari la notte, ottimo.
Inoltre sono in collina, non si sa mai! Mi addentro per un sentiero che mi conduce in cima ad una colline da lla quale si gode il panorama splendido dell’isola.
La spiaggia sottostante alla mia guesthouse e la zona vicina è tutta spianata per effetto dello tsunami e stanno tuttora ricostruendo alcune infrastrutture, per il resto è tutto normale.
L’isola è molto bella, verde, non ci sono auto, né strade, si va tutti a piedi o in barca come a Venezia.
Dalla mia guesthouse fino al molo e da questo verso nord, è tutta una serie di bar, ristorantini, negozi Internet caffè, massaggi, e lungo il mare tante barche di legno lunghe a motore e battelli in attesa ed in arrivo.
Il posto comunque è tranquillo, non un casino come avevo letto da varie parti.
Se poi uno vuole stare ancora più in pace, basta addentrarsi all’interno o prendere una barca e approdare a spiagge vicine dove si trovano bungalows spartani ed economici in totale tranquillità. Consiglio a tutti di fermarsi a Phi Phi Don e di non fare la sola escursione mordi e fuggi.
Il giorno successivo sentendo dolori alla gamba sono costretto a farmi vedere al pronto soccorso dell’ospedale, praticamente in spiaggia. Il posto è buio e deserto, ma subito arriva una dottoressa bardata di tutto punto (nel Sud della Tailandia sono più mussulmani che buddisti) che gentilmente mi visita, medica e mi dà pomate, garze e sterilizzanti. Chiedo il conto e mi dice che è gratis, ma posso offrire qualcosa per l’ospedale. Le do 10 dollari e dalla faccia mi sembra soddisfatta, io pure mi sento più tranquillo e…Invece! Per tutta la settimana successiva avrò bruciori, dovrò medicarmi 2 volte al giorno, non potrò fare il bagno e la mia odissea finirà al pronto soccorso di Milano dove al mio ritorno in Italia, continuando i dolori, mi recherò per risolvere il problema. Mi diranno che la gamba è in via di guarigione e dovrò prendere un altro disinfettante e altre garze bagnate. Solo in questi giorni sono finalmente guarito e la nuova pelle è cresciuta. Che tormento! Tornando a Phi Phi, decido l’escursione di tutta una giornata a Phi Phi Leh, e altre isolette e spiagge.
Fortunatamente ritorna il sole e passo una splendida giornata in barca, nuotando in mezzo a centinaia di pesci di tutte le forme e colori, come mai in vita mia. L’impressione è addirittura superiore all’esperienza avuta alle Maldive e nel Mar Rosso a Sharm El Sheik! Mai visti così tanti pesci colorati, tutti intorno a me. Il trucco c’era, perché i ragazzi buttavano del pane in acqua per attirare i pesci.
Siamo approdati alla famosa Maya Beach (quella del film di L.Di Caprio) in canoa e siamo rimasti un paio d’ore nella bella spiaggia, addentrandoci anche all’interno. Il posto è veramente bello, come nel film.
Abbiamo visto la grotta Viking, la spiaggia delle scimmie, con decine di questi animali che aspettavano le cibarie portate dai turisti. Insomma una bella escursione, con pranzo in barca, tanto sole e mare per 10 dollari circa.
Il terzo giorno ritorna il maltempo e decido di lasciare l’isola per Krabi, anzi per Railey beach est, dove arriviamo dopo circa 5 ore in barca veloce.
La zona è veramente unica.
Railey est è molto più economica, mi danno una bella stanza in una guesthouse tutta in legno per 10 dollari ma è strana, c’è una laguna che la mattina è tutta asciutta, causa la bassa marea.
Il pomeriggio l’acqua comincia a salire e verso sera arriva fino alla fila di hotel e ristoranti.
Praticamente la spiaggia è inesistente, ma basta girare l’angolo e si arriva a piedi ad una delle spiagge più belle della Tailandia: Pra Nang Cave Beach con tanto di rocce alte, faraglioni e isole in faccia.
Qui ci sono scuole di roccia e arrampicata e decine di turisti impegnati in questo sport.
Io preferisco noleggiare un kayak e fare il giro della baia, addentrarmi fra rocce e grotte affioranti, cercando di non bagnami la gamba ferita.
Passando verso l’interno da Railey east, attraversando il giardino esotico di un villaggio piuttosto caro (1500 baht a notte (37 dollari circa), in 5 minuti si raggiunge l’altra bella spiaggia di Railey west, la spiaggia dove si va ad assistere al bel tramonto o da cui in barca si parte per un’altra deliziosa spiaggia hippy : Ton Sai con un palmeto incredibile, ristorantini e bar molto economici, bungalow spartani all’interno in mezzo a verdi colline.
Si può raggiungere Ton Sai anche da Railey east camminando in collina, passando una bella grotta da visitare, alcuni alberghetti e bungalow immersi nel verde e arrampicandosi lungo un sentiero fino ad una specie di passo.
Il paesaggio è molto bello, molti alberi e intorno alte montagne. Scendendo facilmente si arriva, passando tutta una serie di bungalow spartani ed economici (da 3 dollari per notte) alla bella spiaggia di Ton Sai che purtroppo pare sia stata acquistata recentemente da una compagnia danese che ha intenzione di costruire grandi alberghi di lusso.
Peccato, Ton Sai sarebbe stata la località che avrei scelto per trascorrere l’inverno una volta pensionato.
Ho passato una bella mattinata all’ombra disteso su una amaca, sorseggiando la schifezza del Red Bull che per curiosità avevo ordinato allo stralunato barista hippy.
Nel primo pomeriggio noleggiavo per 200 bhat (5 dollari) un kayak monoposto per girare la bella zona circostante, le grotte, i faraglioni, fino a Railey east e volendo (non io) fino alle isole più lontane e grosse.
Con barca veloce si raggiunge in 20 minuti anche Ao Nang, città e località turistica famosa che ho solo intravisto e che ho trascurato, preferendo le più tranquille Railey.
Dopo tre giorni fantastici e serate indimenticabili nei vari locali di Railey est dove si vedono anche spettacoli violenti di thai boxing ed i bellissimi fire shows, interpretati anche da bambini e bambine.
Si tratta di evoluzioni a ritmo della musica di sottofondo fatte con corde alla fine delle quali accendono il fuoco. Gli artisti e funamboli riescono a far girare le corde accese attorno al loro corpo con una agilità e maestria incredibile al ritmo di musiche fantastiche, sotto un cielo stellato, mentre stai sorbendo un cocktail esotico o la birra locale. Eccezionale …Veramente! Il quarto giorno decido di fare l’escursione alla famosa baia Phang ‘nga.
Per circa 12 dollari passo una bellissima giornata in barca veloce attraversando un mare bellissimo, color verde. Arriviamo in una zona di canali e mongrovie che attraversiamo in kayak , addentrandoci in grotte della serie “grotta azzurra di Capri” …A cielo aperto! Fantastico! Quindi arriviamo alla famosa isola di James Bond, praticamente un bel faraglione roccioso che emerge dall’acqua davanti ad una bella spiaggia con grotte e fessura gigante nella montagna.
Roger Moore aveva girato qui un film della serie agente 007, da cui il nome. Quindi arriviamo al villaggio mussulmano galleggiante dove pranziamo ottimamente in un ristorante molto bello ma turistico e raffinato.
L’ultima parte dell’escursione è dedicata alla cavalcata sugli elefanti attraverso un torrente, al simpatico spettacolo con un paio di elefanti baby e alla dimostrazione del taglio dell’albero della gomma e spiegazioni tecniche interessanti per la produzione di caucciù usato per i chewing gum e …Preservativi di lattice di gomma! La partenza da Railey West con battello veloce fino a Phuket Town e da qui in taxi per Patong Beach è triste perché lascio una delle zone più belle da me viste in 30 anni di viaggi.
Il tragitto dura circa 6 ore e costa solo 600 bhat (15 dollari).
Ho deciso di passare l’ultimo giorno della vacanza di mare tailandese in questo strano posto, per vedere, capire. La spiaggia è molto bella e lunga , ma la sera , dietro è tutto un gran casino.
Decine e decine di bar dove ragazzine che sembrano avere 15 anni (ma in effetti sono ventenni perché dimostrano meno della loro età) si offrono ai turisti.
Il tutto mi sembra molto squallido, ma a sentire un belga che vive li da anni gestendo un ristorante, sembra che le ragazze non sono vittime di uno squallido racket della prostituzione come da noi, ma che scelgano questa vita in quanto guadagnano facilmente parecchi soldi e molto più di quello che prenderebbero lavorando normalmente in fabbrica o nei servizi locali. Contente loro!!! Del resto Pattaya, a ricordo di una brevissima visita di 15 anni prima era ancor peggio e anche Bangkok, non solo nella famosa Patpong, ma anche in altre zone come nella moderna Sukumviht, dove ho alloggiato l’ultima notte, è piena di locali del genere.
Questo rione di Bangkok è pieno di negozi, bar, tante bancherelle sui marciapiedi che non si riesce quasi a passare , grandi alberghi e luoghi di divertimento, massaggi soprattutto, con lo sky train sopra la testa, luci al neon dappertutto, rumori, colori, fa sembrare Milano al ritorno una città morta, buia e deserta.
Comunque preferisco la tranquillità (per modo di dire) di Milano al caos di Bangkok. In aereo conosco un simpatico pensionato bergamasco che possiede un grande ristorante dove fanno …Musica country tailandese nei pressi di Pattaya. Mi racconta le sue impressioni ed esperienze tailandesi, informandomi che i tailandesi sono molto nazionalisti, stravedono per il loro re, sono succubi di ogni autorità, poco svegli, pigri e propendenti per l’alcol che non devono mai durante i pasti, ma fuori per ubriacarsi! Non si può comprare una casa che tocchi il suolo tailandese, ma solo dal primo piano in su! Cantano tutti l’inno nazionale alle 08.00 di mattina ed alle 06.00 di sera. Infatti me ne sono accorto in aeroporto quando improvvisamente sono scattati tutti sull’attenti, intonando il loro inno.
Che strano paese! Rimane nella mia esperienza di girovago il paese che dà il miglior rapporto tra prezzo e qualità del servizio. E’ un paese ben organizzato, superiore al nostro per mezzi di trasporto e comunicazioni in genere (informatica inclusa). Il mare è splendido, la cucina ottima anche se parecchio piccante, i templi bellissimi, la natura fantastica e la gente cordiale. Il problema maggiore è la lingua. Pochissimi parlano e capiscono l’inglese, inclusi i tassisti.
Il periodo migliore per visitare il paese va da Novembre a Febbraio andando a Phuket.
Se si va a Ko Samui, l’altra grande isola del turismo tailandese va bene da Maggio ad Agosto perché ha la stagione invertita rispetto a Phuket. Comunque anche qui il clima sta cambiando. In effetti la pioggia incontrata era non prevista e a Ko Samui dove avrebbe dovuto piovere…C’era il sole!!! Tranne che in altissima stagione, per il capodanno nostro e loro e durante le loro feste nazionali e religiose non è necessario prenotare in quanto si trova tutto in loco, per tutti i gusti e tutte le tasche, senza problemi.
Buona vacanza e se vi interessa potete vedere foto del mio viaggio nel mio blog personale www.Vinkor.Blogspot.Com che include anche Laos e Cambogia oppure andate alle sezioni di questi paesi per leggere il resoconto relativo ciao a tutti Gianni