Il Paese dei sorrisi

Per il nostro primo viaggio in Oriente abbiamo scelto il Myanmar perché ci sembrava un Paese ancora non troppo "deturpato" dal turismo. Così ci siamo affidati ad un'agenzia di Milano la quale si é appoggiata ad un'agenzia di Yangoon confezionandoci un viaggio su misura con tutte le tappe che volevamo noi, con la guida parlante italiano e...
Scritto da: moltra
il paese dei sorrisi
Partenza il: 04/11/2005
Ritorno il: 25/11/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Ascolta i podcast
 
Per il nostro primo viaggio in Oriente abbiamo scelto il Myanmar perché ci sembrava un Paese ancora non troppo “deturpato” dal turismo. Così ci siamo affidati ad un’agenzia di Milano la quale si é appoggiata ad un’agenzia di Yangoon confezionandoci un viaggio su misura con tutte le tappe che volevamo noi, con la guida parlante italiano e l’autista solo per noi. Il programma era: volo con Thai da Milano via Bangkok e tour di 15 giorni con tappe a Yangoon, Golden Rock, Bago, Pindaya, Lago Inle, Kakku, Taunggyi, Mandalay, Mingun, Amarapura, Inwa (Ava), Sagaing, ponte U Bein Wooden Bridge, Monywa, Pho Win Hill, Bagan ed infine una settimana di mare a Ngapali Beach. Il tempo é stato bello, solo i primi giorni erano un po’ piovosi, il cibo era cinese, le strade sono brutte, quindi gli spostamenti in macchina erano abbastanza scomodi e la guida non é stata il massimo sia per preparazione che per personalità.

Il Paese é evoluto come l’Italia di 80 anni fa’, pochissime industrie, molta agricoltura, macchine solo nelle città più grandi e tanti carri coi buoi. Al dì fuori delle città come Yangoon e Mandalay, le case sono quasi tutte palafitte monolocali in bambù.

Da non perdere…Tutto, ogni posto che ho visto aveva una particolarità, ma sicuramente la Golden rock , Pindaya mi hanno lasciata a bocca aperta. Come del resto non si può tralasciare Mingun con il suo tempio incompiuto e Monywa con il tempio più bello che visto…Non so dire quanti milioni di budda ci saranno in questo tempio.Amarapura con il suo monastero e con il rito del pranzo dei monaci devo dire che mi ha dato sensazioni contrastanti: se da una parte ero molto affascinata nel visitare e vedere da vicino la vita dei monaci, dall’altra mi sembrava di essere fuori posto e mi sono sentita a disagio anche se intorno a me c’erano molti turisti.Il Lago Inle é sicuramente qualcosa di unico con i suoi orti galleggianti e con tutta la vita che si sviluppa sul lago. Che dire poi di Bagan, é un posto unico ed imperdibile.

Il ricordo più bello che porto da questo viaggio però sono i bambini ed i birmani in generale. Il sorriso dei bambini al nostro passaggio e la curiosità in alcuni posti della gente nel vedere due persone diverse nel modo di fare e nei vestiti, tanto da creare delle vere e proprie processioni dietro al nostro passaggio. La felicità dei bambini nel vedersi ripresi nella videocamera o nel farsi fotografare in piedi sul loro bufalo, sono ricordi bellissimi di un paese che é ancora troppo legato ad un Governo che teme nel far conoscere quello che c’é fuori dai confini birmani; in questo modo lega il suo popolo a quello che per loro é meglio fare. Il Myanmar é un paese ricco di risorse, dal metallo al legno all’agricoltura, ma chissà perché é più conveniente far lavorare i birmani con metodi antiquati e poi vendere i prodotti ai paesi amici come la Cina che ricambia costruendo pagode! Eppure ci sono molte persone che pensano che il Governo stia facendo molto bene e li stia portando ad una buona condizione di vita…Io credo solo che le persone dovrebbero essere libere di scegliere cosa leggere,cosa vedere e cosa fare nella vita.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche