Paradiso nell’oceano indiano
Il consiglio che vi diamo e’ di venire senza indugio a pernottare in questo albergo, situato a sud di Mahe’, sulla costa occidentale, in prossimita’ della bella spiaggia di Anse Takamaka. Al ristorante offrono piatti tipici della cucina creola preparati in maniera superlativa: ricordiamo in particolare uno stupendo pollo al curry-cocco e una dolcissima marmellata di banane caramellate!! Volendo, Mahe’ offre diverse possibilita’ di effettuare belle ed appaganti passeggiate; basta stare attenti al caldo, al sole ed alla disidratazione, preferendo le prime ore del mattino o le ultime del pomeriggio. Noi vi consigliamo, se venite allo Chez Batista, di seguire il sentiero per Anse Intendance, appena a sud di Takamaka: fatevi indicare l’ imbocco fra la vegetazione dai bambini dei dintorni! Superando l’ ultima fila di palme, ci si trova di fronte una spiaggia selvaggia e bellissima; osservandola, un pensiero sale spontaneo ai nostri cuori.Ci eravamo immaginati paesaggi finti, fatti dall’ uomo a misura d’ uomo, rovinati da strade larghe e cartelli, ombrelloni, lettini, gente vociante, albergoni … E ci ritroviamo invece proiettati in un mondo puro, incontaminato, pulito, protetto, silenzioso. Insomma, il posto piu’ selvaggiamente bello mai visto finora!!! Gia’ dai primi giorni, percio’, possiamo garantirvi che le foto dei depliants sono veramente autentiche!!! Continuando a camminare lungo la spiaggia, con i piedi immersi in un’ acqua sorprendentemente calda, si arriva su di una strada sterrata, seguendo la quale si giunge in prossimita’ di un bivio: a destra c’e’ la spiaggia di Police Bay, dai grossi cavalloni spumeggianti, mentre a sinistra ci si immette in breve sulla strada per la capitale. Vediamo passare un autobus, cosi’ decidiamo di andare a visitare Victoria, per l’ appunto la capitale di Mahe’ e di tutte le Seychelles! Vantando il guinness dei primati di capitale piu’ piccola del mondo, Victoria e’ un piccolo paesino dalle strade pulite ed ordinate; presenta una tipica architettura coloniale accanto ad una piu’ moderna, una bella e grande biblioteca, alcune sculture che ispirano tenerezza per la loro bella semplicita’, come quella in memoria dell’ indipendenza, ottenuta nel 1976, dopo una lunga sottomissione alla Corona Inglese.
Se avete voglia di fare una piccola escursione, vi consigliamo di andare con l’ autobus fino a Sans Souci, a 300 metri sul livello del mare, e da qui prendere il sentiero che sale a Copolia: il panorama dall’ alto riserva sempre piacevoli sorprese e qui alle Seychelles ogni sorpresa e’ favolosa!! Inoltre, nascoste fra la vegetazione, ci sono delle stupende piante carnivore! Da Lunedi’ 12 a Sabato 17 Aprile Ci spostiamo sulla seconda isola per grandezza dell’ arcipelago: Praslin, 12 km di lunghezza per 5 di larghezza. Per raggiungerla, occorre prendere un piccolo aereoplanino a 8 posti, oppure si puo’ traghettare impiegando pero’ 3 ore anziche’ 15 minuti!! A Praslin abbiamo scelto di pernottare al Village Du Pecheur, che si trova sulla lunga spiaggia di Anse Volbert, sulla costa orientale. Bisogna dire che i prezzi degli alberghi sono incredibilmente alti qui; noi spendavamo 220 mila lire a testa al giorno per un bungalow a mezza pensione… Ed era uno fra gli alloggi piu’ economici!! Abbiamo voluto trattarci bene perche’ si trattava della nostra luna di miele, rendendoci comunque conto che non avremo piu’ la possibilita’ di ripetere l’ esperienza.
Praslin e’ attraversata da est a ovest da una catena di granito, lungo la sua parte centrale. Ha spiagge meravigliose e da qui si possono organizzare parecchie escursioni giornaliere alle piccole e bellissime isolette che la circondano.
Per arrivare al nostro albergo, prendiamo l’ autobus che inizia ad inepricarsi sulla strada stretta che attraversa l’ isola e che raggiunge in certi punti pendenze del 30 per cento! La discesa e’ pure molto ripida e sbuca sulla costa orientale all’ altezza della baia S’ Anna, che non troviamo particolarmente emozionante. Prosegue poi in pianura fino a raggiungere Anse Volbert, su cui si affacciano diversi alberghi. Fra questi c’e’ anche il nostro, dove veniamo accolti con un aperitivo fresco… E con un grosso cesto di frutta tropicale, sistemato sul letto in mezzo a decine di piccoli fiori multicolori! Noleggiamo 2 mountain bike esattamente di fronte al Village Du Pecheur ed in sella ad esse iniziamo l’ esplorazione dell’ isola.
Anse Volbert non e’ particolare; l’ asfalto le corre subito dietro per continuare parallelamente alla costa toccando Anse Possession, migliore della precedente. Ma la spiaggia piu’ bella e’ senz’ altro quella che si raggiunge alla fine della strada, dopo una faticosissima salita che ci toglie il fiato! Si tratta della famosa Anse Lazio, davvero una meraviglia! Lunga, candida, con bellissimi alberi ombrosi dove trovano riparo dal sole bollente alcuni turisti e gruppetti di bimbi locali. L’ acqua invoglia ad un lungo bagno e ci rilassiamo cosi’ per quasi tutto il giorno! Altre belle spiagge sono situate sulla costa nord-ovest: noi le abbiamo visitate a piedi. Siamo giunti con l’ autobus fino ad Anse Kerlane, bella, lunga ma con un po’ troppe alghe sul bagnasciuga; da qui abbiamo percorso per il lungo l’ intera spiaggia, arrivando in breve ad una piu’ piccola, Petit Anse Kerlane, dietro alla quale stanno purtroppo costruendo un complesso alberghiero; per fortuna, ci hanno assicurato, lo costruiranno con i criteri “seychellesi”! Un sentierino, da qui, si inerpica prima e scende poi alla spiaggia piu’ incantevole che avessimo mai pensato di trovare: Anse Jorgette. La si scorge inizialmente dall’ alto, fra le fronde degli alberi… E lo spettacolo paradisiaco di quelle acque verdine, di quella sabbia candida impossibile da guardare senza occhiali da sole e quei massi quasi rosa, ci attrae come una grande calamita! Ci sono solo altre cinque persone, che come noi restano all’ ombra degli stupendi alberi di Takamaka osservando il mare. Ci sono, infatti, spettacolari onde alte quanto noi e fare il bagno puo’ essre pericoloso; decidiamo cosi’, dopo qualche tempo, di continuare il sentiero che arriva fino ad Anse Lazio. Attraversiamo una sorta di giardino naturale dai colori e dall’ atmosfera incantati, poi la foresta col suo fresco rigenerante, poi sali, poi scendi. Infine giungiamo ad una casetta in lamiera, con due cagnetti, alcuni polli… Ed un ragazzo, che ci accompagna per la restante mezz’ ora nel fitto della boscaglia che, con la sua crescita esuberante, ha ormai cancellato ogni traccia del sentiero! Mettiamo quindi con sollievo i piedi sulla soffice sabbia di Anse Lazio! Oltre alle spiagge, a Praslin e’ senz’ altro da non perdere la Valle de Mai, una piccola area protetta e definita “patrimonio dell’ umanita’ “dall’ Unesco; si tratta di una foresta preistorica, caratterizzata dalla particolarissima palma “coco de mar”, che una volta ricopriva gran parte dell’ isola mentre oggi e’ concentrata solamente qui. Questa pianta puo’ vivere 1000 anni, inizia a produrre il frutto (ovvero la noce) solo dopo 25 anni… Ed una noce impiega ben 7 anni per raggiungere la maturazione.
Da tutti questi numeri si capisce il grande bisogno di protezione di queste palme, che sono anche molto belle, con splendide foglie a ventaglio che si dipartono da un tronco che puo’ raggiungere i 30 metri di altezza! Molto particolare, inoltre, e’ proprio la noce, che e’ considerata la piu’ pesante della Terra, raggiungendo addirittura i 20 kg!!La palma femmina produce la noce piu’ grossa, dalla caratteristica forma che ricorda il ventre di una donna; la palma maschio, invece, ne produce una allungata in una incredibile forma fallica! Ecco perche’ l’ esploratore che per primo arrivo’ su questa isola, nel lontano 1881, credette di essere approdato nel paradiso terrestre: aveva associato i due frutti della palma “coco de mar” ad Adamo ed Eva!! Camminate per i sentierini ombrosi della riserva, cercando di scoprire anche gli esponenti della fauna autoctona e presente solo qui, come ad esempio il pappagallino vasa.
Passeggiando per la stradina di Anse Volbert, abbiamo conosciuto un ragazzo italiano, sposato ad una ragazza locale, che gestisce qui una gelateria e, sorseggiando un buonissimo frullato, abbiamo ascoltato con interesse alcune notizie sul Paese. Secondo lui, gli abitanti delle Seychelles stanno tutti bene, anche quelli che vediamo vivere in piccole baracche di lamiera, poiche’ e’ una loro scelta personale, dal momento che questo materiale si raffredda molto piu’ velocemente del mattone quando cala il sole. Un operaio guadagna in media 700 mila lire al mese, ma questi soldi finiscono tutti in banca, visto che tutti qui pescano ed hanno un orto… Insomma ci sono altri introiti che permettono alle famiglie di mangiare senza intaccare lo stipendio! Ci sono molti alcolizzati, come in tutti i Paesi molto caldi, ma non c’e’ delinquenza; la valuta seychellese (la rupia) non puo’ essere portata all’ estero e, se un locale viene trovato in possesso di dollari, o altra valuta straniera, rischia cinque anni di galera! Sempre lui ci ha consigliato di visitare le isole di Cousin e di Grande Soeur, cosi’, una mattina, saliamo a bordo del veloce motoscafo di un’ escursione organizzata che ci portera’ a scoprire le isole di Cousin e Curieuse. Cousin ha un diametro di circa 1 km, si trova a soli 2 km dalle coste di Praslin e si presenta stupenda gia’ da lontano! E’ stata comprata dal WWF, che ne ha fatto un paradiso per uccelli e tartarughe. Il proposito di salvaguardare l’ ambiente e’ portato avanti in maniera superlativa e diverse norme severe e giustissime mettono sull’ avviso i turisti. Vietato fumare, anche sulla spiaggia. Vietato raccogliere qualsiasi cosa, dalla spiaggia come dalla foresta. Vietato l’ uso di flash e treppiedi che possono spaventare gli animali. Tutti questi accorgimenti hanno fatto in modo che nascesse una incredibile oasi felice, dove decine e decine di uccelli volano sopra di noi emettendo i loro gridolini eccitati. Gli uccelli sono ovunque; a terra, in cielo, sui rami alti, su quelli bassi, accovacciati , fra le radici degli alberi. La cosa piu’ bella e’ che non hanno affatto paura di noi, e se ne stanno tranquilli a guardarci curiosi con occhietti dolci ed ingenui! Sull’ isola vivono solo sette guardiani, che hanno ovviamente compiti legati alla ricerca ed alla tutela ambientale. Non sono stati costruiti moli, per cui i motoscafi si fermano al largo e dalla spiaggia partono piccole barchette a motore che ci vengono a prendere. Dopo aver ammirato la selvaggezza incantata della spiaggia, ci addentriamo nella selva, scoprendo subito le Sterne Brune. Numerosissime, grandi come merli ma con le testoline grigie che sembrano di porcellana, arrivano addirittura dalle isole Canarie per nidificare qui, dove sanno di essere protette; il periodo delle nascite inizia ad Aprile e va avanti fino a Settembre. Fanno un solo pulcino alla volta, poiche’ si cibano esclusivamente di pesce… E non ce la farebbero a sfamarne piu’ di uno! Poco piu’ avanti, vediamo delle bellissime Sule candide, che ci osservano da un ramo: ispirano una grande purezza e viaggiano sempre in coppia, ecco perche’ qui le chiamano “gli uccelli in viaggio di nozze”.
Quindi e’ la volta di un grosso lucertolone marron, che si ciba di un po’ di tutto e che, nei periodi di crisi, cerca di appropiarsi della coda dei suoi simili! Dopo aver superato un grosso termitaio, notiamo sul sentiero davanti a noi George, un’ enorme tartaruga terrestre di ben 150 anni. Le tartarughe giganti sono il vanto delle Seychelles, trovandosi, oltre che qui, solamente sulle isole Galapagos, al largo dell’ Ecuador. Si tratta di una specie ovviamente super protetta, gli esponenti della quale sono animali lenti, pacifici, che allungano il buffo collo rugoso in cerca di carezze.
Un altro splendido uccello e’ il Fetonte Codalunga, bianco con qualche macchiolina scura e con una magnifica coda sottile e lunghissima che gli dona in volo un’ eleganza indimenticabile.
E poi Gallinelle d’ acqua, merli che rispondono al fischio del guardiano, tanti gechi, il piccolo Colibri’ delle Seychelles: insomma, un microcosmo pullulante di vita che ci porteremo per sempre nel cuore! Anche la flora e’ sorprendente: l’ ambiente naturale non viene assolutamente modificato dall’ uomo, tutto quello che c’e’ e’ opera esclusiva della natura. Cosi’, per esempio, le innumerevoli foglie che cadono dalle piante restano sul terreno creando l’ ambiente umido ideale perche’ le noci possano germogliare e continuare a vivere. L’ isola di Curieuse e’ un po’ piu’ grande della precedente, misurando 3 km per 1.5 e si trova a soli 1.5 km da Praslin. E’ interessante perche’ ospita un allevamento di tartarughe giganti: suddivise in diverse vasche a seconda della loro eta’, le tartarughine attendono pazientemente il loro turno per essere finalmente liberate… E poter tranquillamente scorazzare per l’ isola, dove se ne vedono moltissime! E’ questo un tentativo importante del governo di porre rimedio a quella grossa piaga che e’ la caccia di frodo.
Sull’ isola c’e’ anche un vecchio lebbrosario, ovviamente abbandonato e decadente, ma dal fascino leggermente macabro e misterioso che posti come questi ispirano sempre.
La bellezza piu’ sorprendente, pero’, e’ ancora una volta di origine naturale ed e’ rappresentata da incredibili formazioni granitiche vicino al mare, sul sentiero che le guide ci fanno seguire. Si starebbe delle ore ad osservare queste magnifiche opere del mondo minerale! Molto belle sono anche le mangrovie, piante che vivono in prossimita’ dell’ acqua salata del mare: i loro rami si confondono con le radici in grovigli inestricabili e molto fotogenici, le loro foglie hanno un brillante colore verde. Le radici sono molto importanti e possono essere paragonate al boccaglio della maschera da snorkelling: piccoli tubicini rivolti verso l’ alto che spuntano dall’ acqua anche a notevole distanza dalla pianta madre e che permettono alla stessa di respirare anche quando il mare invade il loro terreno! Per mantenere il livello del mare costante, e salvare cosi’ le mangrovie, l’ uomo ha innalzato un sottile muretto di sassi che circoscrive una piccola laguna, e sul quale noi camminiamo. In queste acque basse e trasparentissime, abbiamo osservato scivolare languido un piccolo squalo.
Insomma: non potete perdervi questi due piccoli mondi! Da Domenica 18 a Sabato 24 Aprile Ci spostiamo su una nuova isola, La Digue, terza come grandezza dell’ arcipelago ma considerata un po’ la” regina” delle Seychelles. Spesso i tour operator consigliano di visitare La Digue con un’ escursione giornaliera da Praslin, dal momento che e’ molto piccola e si puo’ effettivamente vedere tutta in giornata. Ma, se potete scegliere, preferite senz’ altro un soggiorno piu’ lungo su quest’ isola: il clima che si respira e’ incredibile! Raggiungibile da Mahe’ in 3 ore e da Praslin in 30 minuti, con un diametro approssimativo di meno di 3 km, La Digue ha spiagge da sogno, proprio quelle che si vedono in tante pubblicita’.
Ma prima di partire all’ esplorazione dell’ isola, ci sistemiamo nel nostro albergo; si chiama L’ Ocean e si trova ad Anse Patate. Non e’ molto bello, sicuramente il meno caratteristico dei tre in cui abbiamo alloggiato alle Seychelles, ma ha una vista magnifica sulle isolette di Petite Soeur, Grande Soeur e Felicite’. Inoltre offre ai clienti delle mountain bike, ottime per visitare La Digue. E partiamo dunque! Incontreremo una marea di altre biciclette, che rappresentano il solo mezzo di locomozione dell’ isola. Non ci sono auto, infatti, solo gente a piedi o in bici: mai vista una cosa cosi’, stupendo davvero! A dire la verita’, ci sono alcuni taxi… Piccoli carretti trainati da sonnolenti buoi! La spiaggia piu’ famosa e’ Anse Source d’ Argent, che si trova sulla costa sud occidentale. Per arrivare qui, si attraversa un’ area nota con il nome di Tenuta de l’ Union, che ospita numerose attivita’ fra cui la produzione dell’ olio di cocco (usato nella cucina e nella cosmetica), una vecchia piantagione di vaniglia con una bellissima casa colonica, un cantiere navale molto rustico, un piccolo allevamento di tartarughe. Si incontra anche un piccolo cimitero risalente all’ epoca della colonizzazione: il luogo e’ surreale e ci aggiriamo silenziosi fra le tombe sulle cui facciate i nomi non si leggono piu’ e su cui la vegetazione tenta di avere la meglio.
Il piccolo sentiero si apre improvvisamente sul mare e restiamo ad osservare per un attimo lo spettacolo della spiaggia di Source d’ Argent: e’ sottile e lunga, di un bianco accecante. La barriera corallina al largo controlla la potenza delle onde, cosicche’ vicino a riva l’ acqua e’ bassa e calmissima, di una trasparenza assoluta e lascia ben vedere le piattaforme di corallo sommerso, che creano spettacolari disegni. Alcuni “canali” di sabbia permettono di fare uno splendido bagno senza ferirsi i piedi. La cosa piu’ spettacolare e’ data dai massi levigatissimi di granito, in prossimita’ del mare o sulla sabbia; su alcuni di questi si puo’ tentare di salire per poter osservare la spiaggia da un’ angolazione nuova! Cercate di arrivare qui alla mattina presto, quando non c’e’ anima viva, e camminate sulla spiaggia, oltrepassandola e proseguendo finche’ riuscite… Tenendo sempre conto che la marea qui sale molto in fretta! Giratevi spesso indietro, controllando il livello del mare o rischierete di restare bloccati per alcune ore! Altre tre belle spiagge si trovano sul versante sud orientale e si chiamano Grand Anse, Petit Anse ed Anse Cocos. La strada arriva sulla prima, piuttosto vasta ed affollata ma stupenda; da qui si prende un breve ma ripido sentiero per arrivare sulla seconda, piu’ piccola e meno affollata. Ma la migliore e’ senza dubbio la terza, alla quale si arriva tramite un sentiero un po’ difficile perche’ la vegetazione l’ ha in parte nascosto. Proviamo comunque a descrivervelo perche’ sarebbe un vero peccato non vedere Anse Cocos! Il sentiero che arriva a Petit Anse, prosegue verso l’ interno dell’ isola e corre dietro la fila di alberi lungo la spiaggia. Quando arrivate circa alla fine della stessa, prendete a sinistra e attraversate due ponticelli giungendo ad una piantagione; 20 metri circa dopo il secondo ponte si gira a destra, entrando nel fitto della boscaglia, poi si prosegue verso la costa… E si giunge alla spiaggia! Completamente deserta, con un acqua caldissima… Assolutamente imperdibile! Il luogo migliore dove fare snorkelling e’ ad Anse Patates, proprio sotto il nostro albergo.
Da La Digue si possono fare delle escursioni organizzate in barca; noi siamo andati a scoprire l’ isola di Grand Soeur. La raggiungiamo in soli 15 minuti e ne scorriamo da lontano il singolare profilo: due formazioni granitiche alte circa uguali, divise da una sottile striscia di terra alta solo pochi metri sul mare, si stagliano sul cielo limpidissimo. Approdiamo nel centro dell’ isolotto, sulla striscia che attraversa per il lungo Grand Soeur; la percorriamo quindi tutta, scoprendo un incantevole “giardino” tropicale con bellissime palme e superbi massi di granito fra queste, fino al mare dall’ altra parte dell’ isola. C’e’ qui una spiaggia superba, movimentata da grosse onde che arrivano spumeggiando vicino ai nostri piedi. Tornati sulla spiaggia dell’ approdo, avvistiamo in acqua una moltitudine di pesci grigi con vistose pinne gialle: sono vicinissimi a riva e grossi piu’ o meno come delle pizze! Aspettano gli avanzi del pranzo, a base di ottimo e freschissimo pesce alla griglia, arrivando a prendere i bocconi direttamente dalle nostre mani! Sono troppo simpatici!! L’ escursione prosegue, dopo il pranzo , nelle acque che circondano l’ isola di Cocos, dove finiamo la giornato facendo snorkelling.
Purtroppo, con questa escursione finiscono i giorni a nostra disposizione, e dobbiamo prepararci a lasciare l’ arcipelago. Ma lo lascieremo solo fisicamente, perche’ una parte di queste isole se ne verra’ via con noi, restando per sempre nei nostri cuori! Molto probabilmente non torneremo, ma siamo stati molto fortunati a poter visitare quest’ angolo di Oceano Indiano e per questo siamo felicissimi! Taddy e Gloria La nostra e-Mail: taddyegloria@libero.It Il nostro sito web: http://digilander.Libero.It/antoniotaddia