Coast to coast Messico del sud!

Ciao a tutti. Quest’estate io e la mia ragazza abbiamo fatto, zaino in spalla, un coast to coast del Messico del sud e volevo rendere semplicemente disponibile il resoconto di questa esperienza a chiunque fosse intenzionato a fare lo stesso giro. Salutatemi quei luoghi, perché sono indimenticabili! “Con l’ aereo atterriamo a Cancun che è...
Scritto da: Magobedo
coast to coast messico del sud!
Partenza il: 06/08/2005
Ritorno il: 30/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Ciao a tutti.

Quest’estate io e la mia ragazza abbiamo fatto, zaino in spalla, un coast to coast del Messico del sud e volevo rendere semplicemente disponibile il resoconto di questa esperienza a chiunque fosse intenzionato a fare lo stesso giro. Salutatemi quei luoghi, perché sono indimenticabili! “Con l’ aereo atterriamo a Cancun che è già buio. All’ interno dell’ aeroporto c’ è uno sportello turistico al quale ci si può rivolgere per trovare un posto per la prima sistemazione ed il trasporto per arrivarci.

Noi, in realtà, avevamo già l’ albergo prenotato per la prima notte, ma per chi vada laggiù col “solo volo e basta” credo che rivolgersi a questo sportello sia utilissimo, perché Cancun è veramente molto grande, dispersiva, e difficilmente gestibile nelle prime ore, per chi esca dall’ aeroporto senza sapere dove andare.

Riguardo al posto, bah, da mollare al più presto…Le spiagge sono anche belle, senz’altro, ma la città è una vera e propria mini Las Vegas mangiasoldi piena di resort di lusso, dove fare qualsiasi cosa costa il doppio che in tutto il resto del paese. Senza contare che di messicano non ha veramente nulla, se non una sorta di sua versione (distorsione) dysneiana… Passiamo comunque tutto il primo giorno gozzovigliando in spiaggia per riprenderci dal lungo viaggio aereo (un singolare volo Venezia-Philadelphia-Cancun).

Il giorno dopo, affittiamo una minuscola auto giapponese e ci avviamo verso le prime due mete prefissate: visita a Chtchen Itza, passando per la vivace Vallalolid, e pernottamento a Rio Lagartos, famoso per la sua numerosissima colonia di fenicotteri rosa.

Vale davvero la pena di affittare un’ auto per un giorno e di andarsene da soli a Chitchen Itza. Andare con qualsiasi escursione alla fine vi costerà quasi la stessa cifra, ma in questo modo perderete l’ opportunità di guidare su una strada incredibile che, attraversando la giungla, vi porterà a passare attraverso dimenticati villaggi di cabanas dove la gente del posto passa le sue giornate a guardare le auto che passano di lì.

Questo, però, naturalmente facendo la strada normale. Esiste infatti anche una superstrada che unisce Chitchen Itza a Cancun (e prosegue poi per Merida), ma vi perderete tutto lo spettacolo. In più, due avvertimenti: uno:questa superstrada è piuttosto cara (pedaggio 18 euro se non ricordo male). Due: fra Chitchen Itza e Cancun (due ore e passa di viaggio) non ci sono né entrate, né uscite, né distributori di benzina: non fatevi ingannare dal termine superstrada. Quindi occhio, fate il pieno di benzina prima di imboccarla: noi l’ abbiamo presa al ritorno rischiando di rimanere bloccati nel nulla (passano pochissime auto di lì).

Chitchen Itza.

…La conoscete o ne avete già sentite di tutte e di più…Perciò dirò solo questo: quando si arriva in cima alla piramide e ci si rende conto di essere immersi nel verde a perdita d’ occhio l’emozione è molto forte. Bellissimo.

Rio Lagartos.

…Beh, quello è stato un nostro sfizio…Non so se consigliarlo o meno…Dipende…Se si vuol fare un’ esperienza un po’ strana… Turisti praticamente zero.

Il paesino, sospeso in una immobilità a tratti surreale, conterà solo qualche centinaio di abitanti (boh, forse forse si arriva ai mille) ed è immerso in una biosfera protetta, quindi il centro abitato più vicino è a 150 KM (per la cronaca: un altro paesino di massimo mille anime). E’ un posto dimenticato dal mondo che si affaccia su una enorme laguna, dove si possono ammirare centinaia di fenicotteri rosa e, con un po’ di fortuna, anche qualche coccodrillo.

La minuscola piazzetta sembra il set di un film anni 70 (messicano).

I barcaroli del posto aspettano in grazia per tutto il giorno gli sparuti turisti che arrivano fin lì per il tour in questa laguna.

Tornati indietro a Cancun il giorno seguente per restituire l’ auto (occhio ai giganteschi e talvolta male indicati dossi, se ne affittate una!, io glie l’ ho riportata indietro con un cerchione piegato e sono stato fortunato che quelli del noleggio non si sono accorti), ci trasferiamo in giornata a Tulum.

Tulum è una bellissima spiaggia caraibica. Cabanas, baretti, tranquillità, sabbia bianchissima, colori del mare sfolgoranti e giornate lunghe ed indolenti che portano lentamente a cenette serali a base di pesce.

Vista Tulum, la sola idea di Cancun sembra ancora di più un’ assurdità di cattivo gusto.

Le rovine sul mare sono affascinanti e ci si può passare una gradevole mattina.

Passati 4 giorni a gozzovigliare sul mare, prendiamo il classico pullman gran turismo (confortabilissimo, se non fosse stato per un autista intenzionato a congelarci con aria condizionata a mille (portatevi sempre una coperta!) per il nostro primo lungo spostamento (12 ore, da farsi nella notte, cercando di dormire). Meta Palenque.

Palenque…Scappate subito dalla cittadina (afosa, cementosa, odore di fritto e smog ovunque) e rifugiatevi nella giungla. C’ è un posto che chiamano El Pachan, dove troverete senz’ altro la sistemazione che più vi aggrada (è un insieme di più cabanas gestite da persone diverse nella fitta vegetazione che si sviluppa attorno a due ristorantini molto graziosi, sempre immersi nella natura esplosiva e tropicale del luogo). Noi abbiamo dormito in una confortabilissima stanza, con ogni confort ad una cifra miserrima ed avevamo il piacere di svegliarci al mattino in mezzo alla giungla! Stavamo da “Margarita ed Ed” Le rovine di Palenque sono forse le più suggestive di tutte. La vegetazione tropicale che le avvolge e le assale gli trasmette un che di magico. Si può anche farsi portare da una guida a perlustrare la giungla circostante.

Da Palenque ci sono diverse escursioni interessanti ed a buon prezzo che si possono fare.

Agua Azul, Bonampak e Yatchiklan, ai confini col Guatemala… Spostamento di circa 5/6 ore e dopo 3 giorni laggiù ce ne andiamo a San Cristobal, un vero gioiellino del centro america! La cittadina di montagna (fuori i maglioni!) è viva, pulsante, acculturata, dinamica…Architettonicamente bellissima e molto pulita.

Tanti localini per passare la serata ed in alcuni di questi ottima musica live, anche musica colta come jazz, ecc… Bella, bella, bella, bella! Escursioni consigliate: San Juan Chamula, sicuramente, con i suoi strani riti religiosi e la bellissima chiesa e Lagos De Montebello (ai confini col Guatemala, ma potrebbe essere il Canada!).

Dopo quattro giorni a San Cristobal, secondo spostamento lungo (ancora 12 ore, nella notte): via verso Puerto Escondido sul Pacifico! Sulla costa del Pacifico passiamo circa 4, 5 giorni, fra Puerto, Zipolite e Mazunte…Cambia il nome della spiaggia, ma non la sostanza (anche se Mazunte è probabilemte la più bella).

Qui non si fanno lunghi bagni, anzi spesso è proprio impossibile farne. Il mare è estremamente aggressivo.

…Ma la logica di fondo è la stessa di Tulum, solo in luoghi molto più estranei al turismo (soprattutto Zipolite e Mazunte)…Giornate lunghe ed indolenti, relax, birrette e cocktails, cenette serali sulla spiaggia.

Penultima meta (7 ore con taxi collettivo): Oaxaca.

Altra bellissima città. Qui si assapora veramente un forte senso di messicanità: il grande e caotico mercato, le bancherelle, il famoso cioccolato speziato, i mariachi a sera nella piazza principale, i palazzi coloniali, il Museo dell’ Arte, le Università, i locali, il traffico serale, il Mexcal, l’ ottima cucina, l’ originale artigianato (ma quest’ ultimo in tutto il Messico).

Non perdetevi naturalmente la visita al sito archeologico di Monte Alban, imponente e con un bellissimo panorama.

Vale una visita anche il sito di Mitla, molto piccolo, ma con uno stile completamente diverso da tutti gli altri, molto molto particolare (però andate a vederlo prima di Monte Alban o forse rimarrete delusi avendo ancora negli occhi il primo).

Infine, ritorno verso Cancun passando per Villahermosa (veramente brutta, ma vale per il bel parco faunistico archeologico, dove si trovano le grandi teste olmeche che sono fra i resti più antichi delle civiltà precolombiane).

Nota a margine, durante tutto il viaggio non abbiamo mai avvertito particolari tensioni ed il Messico è un paese generalmente molto più sviluppato ed organizzato di quanto si possa pensare.

E sul viaggio di ritorno si pensa solo a quanto rimane ancora da vedere di questo paese gigantesco colmo di meraviglie spettacolari…Il deserto, la Bassa California, Città del Mexico…E ci si dice a se stessi: ci sarà da tornare…Que viva Mexico!”



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