Rajasthan, Agra e Varanasi in Agosto
Partiamo e siamo subito catapultati in un casino bestiale: un traffico disordinato di risciò, bici, macchine e una specie di apetta verde e gialla con la capotte che schizzano da tutte le parti. Mr Singh è teso. Non sa bene dove andare, infatti chiede informazioni di continuo e poi suona… Ammazza quanto suona! Usa il clacson di continuo anche quando non c’è nessuno per strada. Giriamo come trottole per New Delhi per un paio d’ore riuscendo a visitare (visitare… parolone! Da fuori in macchina): Rabat (il palazzo del presidente) e India Gate, l’arco di trionfo indiano contornato da un bel parco.
Chiediamo poi a Mr Singh di portarci a vedere la città vecchia. A stento ci capisce. Non riusciamo a parcheggiare nei pressi, siamo dunque costrette a lasciare la macchina. Decidiamo di prendere un risciò. Sembra di andare sulle montagne russe, ma questa si rivela una scelta azzeccata. Old Delhi è un reticolo di stradine piene di gente. Molto pittoresco. Visitiamo anche il Red Fort. Fa caldo ma il posto non è male. E’ domenica ed è pieno di indiani con le famiglie. Bello. Dopo un altro breve giretto in risciò torniamo all’albergo. Insegnamento del giorno: chi va piano va sano e va lontano! La cena all’albergo è ottima. Andiamo a letto presto che domani ci si alza presto. Complimenti per la frase! 8 agosto 2005 Delhi – Mandawa Sveglia alle 7. Abbondante colazione e si parte… 8:30 Mr Singh è fuori che ci aspetta. Cariche come delle molle partiamo. Ci aspettano più di 300 Km di viaggio che da queste parti significano 6 ore. Questo vale se hai un’autista sveglio… Facciamo due volte il giro di Delhi che non è proprio Calderara… perdiamo due ore. Vabbé! Arriviamo a Jhunjunho dove ammiriamo le prime di una lunga serie di haveli.
Fin’ora il tempo è stato buono. Con l’aiuto di una guida locale visitiamo anche il Khetri Mahal, un bel palazzo tutto volte, archi e fregi senza porte né finestre. Dal tetto ammiriamo questa città circondata da alcune collinette rocciose. Fa un caldo esagerato. Sbagliamo strada ancora un paio di volte e ad un certo punto ci incastriamo in una strettoia con un camion. Agile come un mammuth, Singh si libera e proseguiamo per Mandawa. Arriviamo verso le 17! L’albergo che ci è stato riservato (Mandawa Haveli) è davvero molto bello. Ad aspettarci lì c’è Rakesh, il nostro nuovo driver. Singh ancora non sa che sarà sostituito. Ci sentiamo delle merde e così scappiamo in camera. Io sono sola in una doppia proprio carina. Ci rimettiamo un po’ in sesto poi la prode Vane prende il coraggio per andare a salutare Singh lasciandogli una piccola mancia. Che tenerezza: ci saluta sorridendo. Ovviamente neanche questa volta capiamo cosa dice ma va bene! Giro guidato per le haveli. Molto belle e poi cena a lume di candela sulla terrazza dell’albergo. Tutto perfetto. Si va a nanna. 9 agosto 2005 Mandawa – Bikaner Rakesh è tutta un’altra storia. Primo sa guidare che per un autista dovrebbe essere il minimo, secondo capisce e si capisce quando parla. Inoltre è propositivo e sveglio. Bene, bene, siamo molto contente. Speriamo solo che Singh non l’abbia presa troppo male.
Sosta a Fatephur per vedere un paio di haveli.
Alle 12 siamo a Bikaner. Questa sembra una città meglio organizzata delle altre e forse anche più ordinata. Check in all’hotel dove ci accolgono con una ghirlanda di fiori… mah… Siamo al Raj Vilas Palace. Ben organizzato, nuovo, pulito ma un po’ asettico. Visitiamo il forte. Un’ora di tour. Carino ma niente di che. Durante il tour c’imbattiamo anche in un palpeggiatore che – scoperto – se la da a gambe. Fa molto caldo. Nonostante la reticenza del driver ci facciamo portare al tempio dei topi. Beh, la Nat ha sì e no varcato la soglia, io e la Vane ci avventuriamo ma quello che ci resta di questa visita sono solo le cacche di topo attaccate ai piedi. Che schifo! Però almeno possiamo dire che ci siamo state!! Torniamo indietro e andiamo a visitare il palazzo del marajà. Bello, ma lo vediamo un po’ veloce perché siamo stordite dal caldo. Doccia, massaggio in albergo e cena in un ristorante vicino al palazzo di prima. Niente male il cibo, atmosfera un po’ loffia. 10 agosto 2005 Bikaner – Jaisalmer Colazione al Raj Vilas orrenda. Partiamo alle 8:30. Facciamo una sosta in un posto carino, sembra un’oasi. C’è anche Zorro che si inchioda la Nat. Arriviamo al Deoki Niwas Palace alle 14. Albergo modesto ma pulito, non molto di atmosfera. Nonostante avessimo detto all’autista che non desideravamo avere una guida ci ritroviamo due personaggi alla reception che ci dicono che il tour guidato è magicamente diventato gratis. Vabbé, accettiamo e andiamo a mangiare qualcosa al forte al Roof Top Restaurant. Mangiamo dei panini con pollo e patatine: niente male ed economico. Visita al lago Gadi Sagar molto bello e voi visita ai Cenotafi dei marajà. Molto bello e panoramico anche questo posto. 15 Km da Jaisalmer un tempio giainista molto bello e suggestivo.
Albergo, doccia e cena al Trio. Tutto buono. 11 agosto 2005 Jaisalmer Partiamo alle 9. Tour della città. Prima andiamo al forte, l’unico abitato del Rajasthan. Molto bello il palazzo del marajà. Dopo la visita la guida ci indirizza abilmente in un negozio dove Vane e Nat comprano le pashmine. Continua il giro e vediamo vari templi e haveli, altri negozi GENTILMENTE consigliati. Poi, dopo una discussione infinita riusciamo a liberarci della nostra fin troppo premurosa guida. Finalmente un po’ di libertà, iniziavo davvero a sentirmi in gabbia. Ci dirigiamo nella zona degli empori dove io e la Nat ci facciamo fare una camiciola, e in più dopo estenuanti contrattazioni acquistiamo anche stoffe per fare copriletto e tovaglie. Dopodiché via di corsa al prossimo negozio. Non possiamo farci scappare quelle belle coperte leggere tutte ricamate. Riusciamo a portarne a casa 3 per 3300 rupie. Rakesh ci aspetta in un parcheggio vicino. Siamo in ritardo di mezz’ora. Lo raggiungiamo ed è visibilmente irritato… Sai che c’è? Fatti suoi!!! Mentre torniamo all’albergo vengo assalita da forti dolori addominali… starà arrivando lo squaraus tanto preannunciato dalla Lonely?? Per fortuna no!!! Doccia veloce e via… si parte per Kuri, un posto ad un’ora di Jaisalmer. Due cammelli ci aspettano. Il mio appena mi vede emette uno strano suono e scuote la testa come a dire: “No, no, io quella non la voglio!” Infatti faccio per salire e mi si scrolla di dosso! Rimango a penzoloni dopo di ché decidono di cambiarci il cammello. La cammellata è davvero divertente, non credevo che il cammello fosse così alto. Le dune sono carine, niente a che vedere con il Sahara ma carine. Una stronzetto di nuvola disturba il nostro tramonto. Velo pietoso sulla cena: una robazza per turisti con brutti balli e cena cara e cattiva. Torniamo all’albergo esauste.
12 agosto 2005 Jaisalmer – Jodphur Dopo una colazione decente partiamo. All’una siamo a Jodphur. Carino davvero questo albergo (Ratan Vilas), coloniale, molto di atmosfera, bella la camera con aria condizionata, silenziosa. Visitiamo il maestoso Umaid Bhawan Palace, l’attuale residenza del marajà. Poi andiamo al forte. Magnifico e organizzato impeccabilmente. All’ingresso, comprese nel biglietto, audioguide in italiano. Il forte è bellissimo (il più bello visto fino ad ora) e la vista anche. 2 ore sono appena sufficienti per vederlo tutto e fare uno spuntino. Sulla strada del ritorno visitiamo il Jaswant Thada, le tombe dei marajà. Posizione magnifica… bel posto. Facciamo una visita veloce e ci facciamo portare “in centro” alla torre dell’orologio. Girovaghiamo per il mercato dove acquistiamo braccialetti e spezie per poche centinaia di rupie. Il mercato è davvero carino e poco turistico. Qui vengono molti locali a fare la spesa e vale la pena girare da soli e perdersi un po’. Decidiamo di prendere un risciò che ci porti nella via dei negozi di antiquariato. Alcuni hanno cose fantastiche. Compro 8 ciotolini di marmo per 350 rupie. Ci piace proprio questa città! Ci rendiamo conto che girare da sole non è affatto pericoloso, anzi è sicuramente molto meglio. Dopo la doccia ceniamo al On the Rocks. Il posto è molto carino e la cena di prima! Il conto però deve ancora arrivare… 13 agosto 2005 Jodphur – Ranakpur – Udaipur Partiamo alle 8:30. Caduta di stile dell’albergo che dopo essersi distinto per l’ambiente ci è caduto facendoci pagare due succhi di frutta in più nella colazione. Anyway, prima sosta a Ranakpur. Rakesh è sempre più silenzioso, non ci offre neanche più le sue mentine che si mangia di nascosto! A Ranakpur visitiamo il tempio giainista maestoso con le sue 1444 colonne in marmo scolpito una diversa dall’altra. Proseguiamo verso Udaipur. La strada sale su colline fantastiche. La natura qui è rigogliosa, un paesaggio completamente diverso rispetto a quello visto fino ora. I fitti boschi si alternano a sconfinati prati verdi. Davvero molto bello!! Lungo la strada ci fermiamo nel primo ristoro che troviamo. La fortuna ci assiste, il posto è fantastico. Immerso nel verde, anche questo in stile coloniale. Mi colpiscono molto le sedie in ferro con seduca in listelli di legno. Rakesh è sempre più scocciato ma noi ce ne freghiamo e decidiamo di pranzare qui. Solo uno spuntino ma davvero goduto! La strada per Udaipur è davvero lunga ma i paesaggi sono fantastici. Arriviamo alle 16:30 stanche morte, non vediamo l’ora di sistemarci in camera e invece che ci dicono? C’è stato un equivoco e non c’è la vostra stanza. Perfetto! proprio che ci voleva… Tranquille, vi portiamo in un altro albergo della stessa categoria. Mmm… come no?! Albergo schifoso, praticamente mezzo distrutto con lavori in corso. Da qui una discussione infinita. Ci portano in un altro albergo migliore, accettiamo storcendo un po’ il naso con la promessa che il giorno seguente ci avrebbero dato una camera nel nostro albergo. Il primo (il nostro) era sicuramente migliore. Dopo un po’ ci chiamano in camera e ci dicono che saremmo rimaste lì per due giorni… ed è qui che si scatena l’ira della Nat. Parte una battaglia a colpi di telefonate tra l’albergo, l’agenzia, l’albergo di ripiego. Un casino che non finisce più.
Vabbé, per farla corta, alla fine otteniamo una camera migliore per la sera e la promessa del cambio per il giorno seguente. Perdiamo un’ora e mezza e per farci passare il nervoso decidiamo di passare un’ora in un minishop di album con copertine in seta e pelle. Ne facciamo razzia. Niente di meglio dello shopping per far passare il nervoso! Ceniamo al Jagat Niwas, un bell’albergo con terrazza sul tetto adibita a ristorante. La cena è ottima e la vista sul lago illuminato dai palazzi è stupenda! 14 agosto 2005 Udaipur Forse sono un po’ incazzati con noi… ci svegliano quasi un’ora prima dell’orario stabilito. Ci trasferiamo al Ram Pratap e facciamo colazione. Non ci assegnano ancora la stanza. Rakesh oggi è più sorridente e ci porta al City Palace. Per il resto della giornata sarà libero e lo rivedremo domani mattina.
Il palazzo è molto grande e anche molto particolare. Gli ambienti sono molto diversi tra loro, alcune stanze davvero molto esagerate. Molti specchi e vetri colorati. Ci sentiamo quasi in discoteca. Conclusa la visita al museo del City Palace decidiamo di sfruttare il “Soft drink with a vintage touch” incluso nel biglietto “package” che abbiamo deciso di acquistare per 515 rupie + 200 (per la macchina fotografica). Dopo due chilometri a piedi nello smog delle stradine cittadine scopriamo che il Vintage Touch non è altro che una visita ad una serie di (belle ma… chissenefrega) macchine d’epoca appartenute al maharana e che il soft drink è una pepsi che non abbiamo neanche il diritto di gustarci sedute al tavolo! Bella fregata! Prendiamo il tuck-tuck che per 20 rupie ci riporta al palazzo.
Decidiamo di fare il giro del lago con la barca, sempre incluso nel pacchetto. Esperienza divertente e riposante. Ci concediamo poi una buona (anche se un po’ cara) bruschetta italiana al Terrace View. Stasera vogliamo trattarci bene, andiamo quindi al ristorante dell’Udai Kothi Hotel. Bello! Prenotiamo un tavolo con vista sul lago per stasera. Abbiamo il tempo per un po’ di shopping (compro due miniature carine per 500 rupie) e poi via al tempio giainista. Sinceramente niente di ché. Ci resta ancora un soft drink da consumare al Terrace View e quale momento migliore se non il tramonto? Infatti… meraviglioso! Non riesco a smettere di scattare fotografie.
Dopo la doccia all’albergo (vediamo la stanza che è probabilmente la loro peggiore) andiamo a cena. La vista dalla terrazza di sera è bellissima, la cena non male e… ciliegina sulla torta: fuochi d’artificio sull’altra sponda del lago. GIORNATA PIENA! 15 agosto 2005 Chittorgarh – Pushkar Dopo un paio d’ore in autostrada (dove abbiamo incontrato mucche che brucavano lo spartitraffico, 2 camion in corsia di sorpasso contromano, gente a piedi contromano) arriviamo a Chittor e visitiamo il forte. Questo forte ha una storia molto suggestiva e triste di suicidi di massa in difesa dell’onore. Ci sono vari edifici da visitare praticamente in stato di abbandono. Belle rovine nel verde. Proseguiamo il viaggio per Pushkar… infinito! Arriviamo dopo 8 ore, tramortite. Per fortuna l’albergo (Master Paradise) è carino, nel verde e decidiamo di rilassarci un po’ sul bordo della piscina. All’ora del tramonto (le 19:00) siamo sui gath a goderci lo spettacolo. Molto bello anche stasera. Non ne possiamo più delle spezie… massì, chi se ne frega stasera proviamo la pizza. Al Moon Dance c’è un bel giardino dal quale si intravede il passaggio di gente. Stasera è festa! La Vane non si sente proprio bene e la accompagniamo all’albergo, poi torniamo in mezzo al marasma di gente che si muove in tutte le direzioni. Cerchiamo di entrare in un tempio che sembra essere il fulcro della festa, ma i “non pellegrini”non sono ammessi. E’ una bella confusione, un continuo di canti che sembrano lamenti, campanellini suonanti, clacson di motorini, gente che vuole la tua attenzione “Hello Madam, which country??”, bancarelle di gelati molto artigianali e chi più ne ha più ne metta! 16 agosto 2005 Jaipur Mattina dedicata allo shopping e relax. Compro due borse di cotone (180 rupie), due pantaloni (180 rupie). Dopo un sandwich al Sunset Café (non male, bagno orrendo!) partiamo per Jaipur.
Sui muri di Pushkar c’era scritto: AIDS IS CURED e www.The-comforter.Org Controlleremo al ritorno! Arriviamo due ore e trenta più tardi… L’hotel (Hawa Mahal) è davvero bruttino con lenzuola e cuscini inguardabili. Ce li cambiano. Dopo un’oretta di riposo andiamo a visitare questa specie di parco a tema sul Rajasthan con cena compresa. Iniziamo ad essere un po’ stanche di tutte queste spezie quindi non ci gustiamo appieno la cena che però secondo me non è male.
17 agosto 2005 Jaipur Partiamo alle 9 per la visita della città. Il cielo è coperto (ieri pomeriggio super acquazzone!) e per paura della pioggia mi vesto forse troppo. Infatti… fa un gran caldo umido e con gli scarponcini e i jeans si muore. Oggi abbiamo la guida. E’ molto preparata e parla bene inglese. Dopo un breve giretto in macchina per la città andiamo ad Amber per visitare il forte. Sarà un grosso elefante che con passo lento ci porterà fino in cima. Esperienza carina se non fosse per i venditori di cianfrusaglie che non lasciano vivere (50 rupie per la foto sull’elefante. Avrebbe accettato anche 20!) La visita al forte dura quasi due ore. Oggi sono insofferente. Il forte è carino ma oggi mi sembra tutto uguale. La guida si sofferma su ogni dettaglio… non ne posso più. Mi sento come quando a scuola ci portavano in gita e non ne avevi voglia mezza di stare a sentire le spiegazioni. Ora siamo ad un osservatorio. Io salto volentieri e ne approfitto per riposarmi un po’ all’ombra di questo albero. Ora ci aspetta la visita al City Palace, tremo già all’ida!! Adesso che mi rimetto a scrivere va un po’ meglio… la visita al City Palace è stata interessante non tanto per l’edificio che non offre molto, quanto per la mostra di abiti antichi (molto belli), e la sala con foto, disegni, tappeti e altre curiosità. La visita è finita. Abbiamo fame e ci facciamo portare in centro. Che casino!! Una cosa incredibile, bici, risciò, macchine… tutti suonano… non si respira dallo smog. Ci rifugiamo da Mac Donald’s che ci sembra la salvezza. Niente da fare: anche il panino è speziato all’indiana e il gelato finisce nel cestino direttamente. Jaipur non ci piace ma forse siamo nel posto sbagliato. Ci avventuriamo nella città vecchia… peggio ancora… le bancarelle e i negozietti vendono robetta inguardabile. Sms a Rakesh che dopo un’attesa interminabile di 15 minuti a fianco di un carretto di frutta ci viene a salvare!! Sono le 18. Rakesh ci invita a casa sua a per conoscere la sua famiglia e offrirci un tè. La casa è minuscola e ci viene un po’ di magone, ma la sua famiglia è molto bella e sembrano tanto felici… quindi ci godiamo il tè e diamo i regali ai bimbi che secondo me non capiscono che il regalo è quello che c’è dentro! Oggi il morale della truppa è basso: è sto molto caldo e la città ci ha inorridito. Ci concediamo una bella cenetta con balli e canti in un posto carino, lo Spice Court, vicino al nostro albergo. 18 agosto 2005 Jaipur – Samode – Jaipur Partiamo alle 10 per Samode. La spiega dell’itinerario si dilunga davvero tanto su questo posto mentre la Lonely Planet ne parla appena. Siamo pronte al peggio e partiamo molto prevenute. Dopo un’oretta arriviamo in questo paesello circondato da verdi colline. Andiamo direttamente al Samode Palace che oggi è un albergo. Lo visitiamo e ci piace moltissimo. È conservato proprio bene, pieno di affreschi dai bellissimi colori e arredi antichi: stupendi. Ci fanno vedere una suite: bellissima… al centro addirittura una fontana! Dopo un tè nel chiostro del palazzo partiamo per un tour in cammello per il paese. I bambini ci salutano con entusiasmo mentre passiamo per le viuzze piene di botteghini di vario genere. Non ci sono macchine né moto qui e questo ci xxx. Il giro prosegue nella campagna. Alcuni bambini e due ragazzi ci seguono ancora. Arriviamo all’ingresso del Samode Bagh dove ci aspettano per pranzo. Non crediamo ai nostri occhi! Giardini curatissimi, fontane, prati verdi circondati da antiche mura di recinzione e là sotto un maestoso albero in mezzo al prato il nostro tavolo da pranzo elegantemente apparecchiato! UN SOGNO! Tre camerieri vestiti di bianco ci riempiono di cibo e attenzione e a noi quasi scappa una lacrimuccia. Dopo l’infermo di ieri non ci aspettavamo certo un trattamento del genere oggi. Stiamo per scoppiare ma non riusciamo a dire no neanche al dolce! Purtroppo dobbiamo separarci da questo paradiso per tornare all’inferno per prendere la biancheria lavata. Mah… ci viene il sospetto che Rakesh si sia rotto di aspettare. Di fare un altro giro per la città non se ne parla, andiamo a farci massaggiare al Kerala Ayurveda Center sempre vicino all’albergo e la giornata chiude in bellezza! Film in inglese alla TV e a letto senza cena… che non ci fa male! 19 agosto 2005 Jaipur – Fatehpur – Agra Un paio d’ore di strada normale, più di un’ora di strada dissestata… da vomito. Ancora un po’ di strade che attraversano paesini tutti uguali e siamo a Fatehpur Sicri. La moschea è davvero grande e bisogna girarsela tutta a piedi scalzi. Decidiamo poi di visitare il complesso di palazzi restaurati fatti costruire dal grande imperatore moghul Akbar. Il posto è molto bello ma fa un caldo impossibile che ci piega le gambe. La visita dura poco più di un’ora e ripartiamo per Agra. Siamo alla città del Taj Mahal alle 17. Vegetiamo fino alle 19:30 e poi a cena in un ristorante consigliato da Rakesh (Only) dall’improbabile stile hawaiano misto tirolese. La cena ci delude e ci procurerà anche qualche disturbino!! Non funziona neanche la TV qui al Kant (hotel davvero triste!). Ci riguardiamo tutte le foto fatte fin’ora e poi a letto. 20 agosto 2005 Agra Decidiamo di visitare il Taj Mahal al tramonto, occupiamo quindi la mattinata per visitare prima il Forte Rosso, poi il Mini Taj e poi… Il caldo è opprimente quasi quanto la gente nei pressi dei monumenti, e il fatto che questo è probabilmente il decimo forte che visitiamo non ce ne fa apprezzare a pieno la bellezza e maestosità. Questo è comunque un luogo ben conservato con giardini curati. Per accedervi acquistiamo un biglietto che comprende le tasse di 5 monumenti (anche quelli di Fatehpur… averlo saputo!) per 500 rupie + 250 di ingresso. Il Mini Taj è ugualmente ben tenuto e decorato… dopo mezz’ora siamo fuori (100 rupie). Il posto che forse più ci colpisce è la Tomba del grande Akbar. È un enorme giardino curatissimo con prati che sembrano moquette verdi popolate da cervi e scimmiette. Al centro la tomba, anch’essa enorme e maestosa. Molto bello (100 rupie).
Sono distrutta e non vedo l’ora di tornare in albergo. Coma totale. Oggi mi sento 150 anni! Domro per ben 3 ore dopodiché mi sembra di essere rinata. Meno male ci aspetta il mitico Taj.
Rakesh è già partito per Jansi, prendiamo quindi un risciò. Varcata la seconda porta lo spettacolo che ci si presenta non tradisce le nostre aspettative! Aspettiamo qui il tramonto e ci godiamo lo spettacolo del Taj che cambia colore con il passare dei minuti (250 rupie). Ci fermiamo per un drink in uno dei ristoranti con sala sul tetto e poi a letto presto. Sono davvero molto stanca! 21 agosto 2005 Agra – Orcha Ore 7:30 appuntamento con il taxi che ci porterà alla stazione di Agra per prendere il treno veloce che in sole 3 ore ci porterà a Jhansi. Il treno si rivela un’ottima soluzione per percorrere questo tratto. Rakesh, che ci aspetta a Jhansi, infatti ci dirà che a lui sono servite 7 ore per fare la stessa tratta in macchina. Proseguiamo in macchina e dopo un’oretta siamo ad Orcha. E’ un villaggio tranquillo attraversato da un grosso fiume, molto bello. Visitiamo i palazzi decadenti ma affascinanti che si trovano su un’isoletta in mezzo al fiume. Ci avventuriamo poi tra le viuzze del paese pieno di bancarelle. Ci sarebbero da visitare diversi templi ma anche oggi il caldo umido ci piega. Consumiamo un pranzo niente male al xxx e poi in albergo.
Io entro in coma anche oggi per tre ore. Aiuto, che mi succede! Usciamo solo all’ora del tramonto e ci facciamo servire la cena nel giardino dell’albergo. Il fish’n’chips che ho ordinato non è male ma si rivelerà una mattonata per il mio stomaco durante la notte. Nottataccia… non ho chiuso occhio, mi è venuta la febbre, più un paio di appuntamenti poco piacevoli con il gabinetto. Alé… l’ho beccata la batosta. 22 agosto 2005 Orcha – Kajuraho la mattina non inizia bene: ho la febbre e mi sento uno schifo. Un altro paio di visite al bagno e alle 11 siamo pronte per partire. Viaggio tremendo, strade impossibili… arriviamo alle 15:30! In più piove forte… io resto in albergo a scrivere il diario.
Tre ore di riposo davanti alla TV e mi riprendo un po’ giusto per andare a cena. Stasera ristorante italiano Mediterraneo. Ci spariamo tre pizze niente male. Qui conosciamo un gruppo di ragazzi di Avventure nel Mondo… e ci tiriamo un po’ su di morale. C’é chi ha avuto più sfighe di noi!!! 23 agosto 2005 Kajuraho Iniziamo il sightseeing verso le 10:30 e ci infiliamo subito nel giardino che racchiude i templi della zona occidentale. Ogni tempio è dedicato a una diversa divinità e presenta caratteristiche architettoniche particolari, ma nel complesso tutti i templi sono simili tra loro. Quello che ci colpisce sono indiscutibilmente le sculture che adornano la base e le pareti. Alcune sono tutt’altro che caste… queste ci sono piaciute particolarmente!! Il caldo spinge anche oggi soprattutto appena esce il sole. Ci incamminiamo verso i templi giainisti ad est, sempre la stessa storia, meglio gli altri. Via, via, fa troppo caldo; prendiamo il risciò per tornare indietro e tra un po’ l’omino che pedale non ci lascia le penne. Scendiamo prima… non vogliamo avere un indiano sulla coscienza! Un sandwich e partiamo per le cascate di Ranah. L’ingresso è costosetto (100 x 3 persone) + (40 x 2 macchine fotografiche) + (150 x l’automobile) + (25 x la guida) + (10 x l’autista) ma lo spettacolo è proprio di prima!! Tantissima acqua, una forza della natura. L’umidità non lascia respirare ma vale la pena. Un passaggio veloce all’hotel per poi tornare al Mediterraneo. Stasera andiamo di pasta… beh, dai, non ci lamentiamo. A letto presto che domani (si fa per dire domani) levataccia alle 2:30! 24 agosto 2005 Kajuraho – Satna – Varanasi Alle 3 siamo già in strada per Satna. La strada è impossibile ed è altrettanto impossibile dormire. Buche che sembrano crateri, mandrie di mucche, capre, cani che dormono in mezzo alla strada: un inferno che dura quasi 4 ore. Ce l’abbiamo fatta: siamo in stazione! E invece non è finita: il treno è cancellato dal 2 agosto! Come cavolo avrà fatto l’agenzia a farci il biglietto il 3?? Dopo telefonate su telefonate tra la Nat e l’agenzia riusciamo ad ottenere di proseguire il viaggio in macchina. Ripartiamo alle 9 e dopo 14 ore, un’incazzatura della madonna e tutte le ossa rotte, arriviamo a Varanasi. Thank God… l’albergo (Surabhi) è decente. Siamo distrutte, riusciamo solo a scendere al ristorante dell’albergo per la cena e poi dritte a letto. Che giornata esaltante… 25 agosto 2005 Varanasi E’ destino: ormai non si dorme più. Punto la sveglia del telefono alle 4:30 per essere pronte alle 5 per il Boat Ride sul Gange, ma a mezzanotte arriva un sms da mia madre che la Nat scambia per la sveglia. Si alza, si lava i denti e poi sveglia tutte dicendo “Beh, non vi alzate??” Torniamo a dormire, va là! Attraversiamo la città mentre ancora tutti dormono, sembra così calma… Raggiungiamo i Gath… mamma quanta acqua! Il Gange in questo momento misura 2 km di larghezza e i famosi gradoni che vi si immergono oggi sono completamente sotto il livello dell’acqua. Prendiamo comunque la barca per fare un giro di 1,5 ore lungo la sponda. Perdiamo l’alba per colpa di qualche nuvola dispettosa ma riusciamo comunque a vedere la gente che prega, si lava, fa il bucato con l’acqua di questo sacro fiume. L’atmosfera è molto bella, anche la luce e la pace di questo posto. Ogni tanto qualche barca a motore carica di turisti rompe la magia, ma fa lo stesso. Torniamo all’albergo per la colazione e alle 9 ripartiamo con una guida locale per la visita del Sarnath, tempio buddista dove Buddha fece la sua prima predica. Visitiamo poi il tempio della Madre India dove è possibile ammirare un “plastico” però in marmo di tutta l’India prima della divisione. Facciamo poi un giro in macchina dentro l’università, incredibilmente grande e ben tenuta. Assistiamo anche ad una cerimonia religiosa all’interno di un tempio nell’università. Esperienza chiassosa e colorata! La guida è molto preparata ma che palle! Quanto parla? Non ne posso più! Finalmente gli diciamo che non ne vogliamo più mezza. Ci porta a vedere una fabbrica di seta con seguente visita allo spaccio. Non copriamo ancora niente.
Ci facciamo poi portare alla città vecchia dove vediamo il Burning Gath dove cremano i loro morti. E’ incredibile. Qui un fuoco eterno brucia cadaveri a ripetizione. Le lettighe con le salme coperte da teli colorati e fiori aspettano in fila il loro momento. C’è anche una palazzina nei pressi dove arrivano persone molto anziane in attesa che la morte li prenda. Morire qui significa andare direttamente in paradiso senza fare tutta una serie di lunghi passaggi e reincarnazioni che ancora non ho capito. Iniziamo poi a girare nelle stradine strette e ingarbugliate della città più vecchia del mondo. Ci troviamo molto a nostro agio qui; ci piace questa città. Peccato che stasera si parta con il treno (salvo altre sorprese). Contrattiamo in un negozio di seta e compriamo 2 sari e 2 tovaglie molto belli per 100 euro. Bella Varanasi! Ora siamo sul treno che grazie a dio esiste che in 13 ore (se tutto va bene) ci porterà a Delhi. Per ora non sembra male, vedremo se riusciremo a dormire.
26 agosto 2005 Varanasi – Delhi L’esperienza del treno mi è piaciuta: in 6 in 6 m2 ma ben divisi. Devo dire che in questo gli indiani mi hanno sorpreso. A parte il passare un po’ troppo frequente di vari omini con “Chai, chai, chai!” o “Coffee, coffee, coffee!” o “Magazine, magazine, magazine!” il resto ha funzionato bene. Dopo aver cenato (noi avevamo il packed dinner, amorevolmente confezionato dal nostro albergo, con chicken club sandwich e tante altre bontà) abbiamo preparato i letti. Nel nostro scompartimento un signore di 150 kg per 1,90m (un gigante), un indianino piccolo ma che scoreggiava come uno grande, e un altro signore indiano precisino precisino nel suo pigiamino bordeaux. Ci forniscono lenzuola e coperte, tutto pulito.
Mi sveglio bella riposata alle 7 del mattino, il treno è in ANTICIPO di mezz’ora, abbiamo dunque il tempo di prepararci a scendere.
Arriviamo all’albergo Ajanta dove restiamo piacevolmente sorpresi dalla super stanza a noi riservata (la 404): vorranno farsi perdonare per tutti i casini! Con molta calma facciamo un’abbondante colazione e ci tuffiamo nel DELHIRIO che ormai non ci fa più gran effetto. La giornata scorre in giro per empori e negozietti. Non compriamo gran che, qui a Delhi i prezzi sono decisamente più alti e non si riesce a contrattare più di tanto. Sono molto contenta perché penso di aver fatto degli ottimi affari visti i prezzi che ci sono qui.
Connaught Place non ci piace gran che. Decidiamo di andare ad infilarci nella Old Delhi (Chadni Chowk Bazar). Sulla via principale ci invitano a visitare un tempio tutto in marmo dove è in corso una funzione religiosa. Accettiamo l’invito e dopo aver indossato dei fazzoletti colorati che ci fanno sembrare delle tirolesi impazzite entriamo. Bella atmosfera e anche un bel fruschino che non guasta mai! Nel bazar, bello incasinato come piace ormai a noi, compriamo un’altra vagonata di braccialetti. Tramonto al Raj Gath, monumento che commemora il luogo in cui fu cremato Gandhi dopo il suo assassinio. Il luogo è tranquillo se non fosse per alcuni indiani, compreso una donna che ci chiedono più volte di fare una foto insieme a loro… mah! Torniamo in albergo. Serve decisamente un’altra doccia: siamo sporche da far schifo! Solita cena all’Ajanta e poi taxi per l’aeroporto. E’ finita! Abbiamo indiscutibilmente tutte molta voglia di tornare a casa anche se sicuramente tra qualche tempo rimpiangeremo questa nazione! Viaggio di rientro liscio come l’olio! Ciao ciao India!!