Rajastan: suggerimenti pratici
Abbiamo speso circa 5000 euro in due. Ci siamo appoggiati alla Ruby Travel che ci ha fornito : il volo Swiss air via Zurigo, gli alberghi lungo il tour classico del Rajastan e l’auto con autista (una ford Neon, tipo Fiesta ; evitate le Ambassador: sono belle, ma molto scomode). Secondo me un viaggio come questo va preparato nel senso che, essendo un viaggio impegnativo in termini di tempo e denaro, ritengo si debba tenere conto – PRIMA di andarci – di tutta una serie di elementi : che tipo di viaggiatori si è, dove si vuole andare, cosa si vuole vedere, quanta fatica si è disposti a fare ecc ecc per evitare di tornare a casa e dire le solite cose tipo : che sporcizia; chissà cosa mangiano; che orrore i cadaveri nel fiume e via dicendo.
Se certe cose “danno fastidio” nel senso di “rovinare il viaggio” tanto vale starsene a casa e vedere l’India in tv : gli aspetti più “forti” non si vedono e, soprattutto, gli odori non si sentono.
Esempio : come ho letto da qualche parte su una guida “furba”, se i cadaveri nel fiume o gli storpi che chiedono l’elemosina vi fanno impressione e nel vostro itinerario di viaggio è compresa Benares (o Varanasi che dir si voglia) che, come potrete leggere su qualsiasi guida dell’India, è la città dove gli indù vanno a morire, non prendetevela con le tradizioni indù ma con voi stessi perché non vi siete informati prima ! L’India è enorme : suggerisco di scegliere bene dove andare perché i vari stati sono molto diversi gli uni dagli altri dal punto di vista geografico, climatico, culturale, faunistico ecc. Noi abbiamo scelto il Rajastan che dal punto di vista architettonico ci sembrava più interessante di altri Stati : e interessante lo è, vi assicuro. Di solito siamo turisti fai-da-te e, alla faccia dei grossi tour operator, finora siamo stati molto contenti della nostra scelta: ma per l’India è stato diverso anche se abbiamo cercato il modo per noi più “libero” di fare il nostro viaggio. Ad esempio, avevamo pensato subito alla soluzione del fly and drive ma quando un nostro amico indiano che abita a Delhi ci ha detto “scordatevi di guidare in India” abbiamo capito che era una cosa seria. Confermo : per un europeo guidare in India per il breve periodo di una vacanza vuol dire rischiare insensatamente la vita. Non ne vale la pena. Ci scappava un po’ da ridere all’idea di avere l’autista, ma vi assicuro che è l’unica soluzione. Tuttavia, se non parlate inglese forse è meglio il viaggio organizzato con guida italiana perché nel tour del Rajastan si passa davvero molto tempo in macchina (anche 7 ore in una giornata) e andarvene in giro tutto il giorno con una persona con la quale non riuscite a comunicare, alla lunga può essere un po’ pesante oltre che un vero peccato.
Altro esempio : alberghi e ristoranti. Non raccontiamocela, noi occidentali diamo per scontate certe “comodità” che altrove sono quasi un lusso come acqua corrente ed elettricità ad ogni ora del giorno e della notte, fognature funzionanti, e simili. Gli standard di “comodità” ai quali è abituato un indiano NON sono gli stessi, perciò un albergo o un ristorante che per un indiano va bene, magari per noi non va altrettanto bene. Forse dopo aver vissuto là per un po’ andrebbe bene anche a noi , ma non dopo sole 24 ore di distacco dalle nostre abitudini.
Forse il nostro non è un turismo responsabile, ma sapevamo di non poter pretendere più di tanto da noi stessi, perciò gli alberghi li ha prenotati l’agenzia e lo standard era molto alto (per noi; ce ne sono di ancora più lussuosi, ma francamente a me sembravano già uno schiaffo alla miseria quelli dove abbiamo alloggiato noi, figuriamoci gli altri).
Ristoranti e cibo : a parte le colazioni (occhio: le colazioni indiane sono diverse e sinceramente non ho mai avuto il coraggio di provarle), noi ci siamo affidati al nostro autista oppure abbiamo approfittato dei ristoranti degli hotel, ma mediamente ci siamo trovati meglio fuori. Il cibo indiano a noi piace molto ma, come si sa, è molto speziato e noi non siamo abituati alle spezie. Perciò abbiamo cercato di alternare con “cucina internazionale”. A me è andata bene, per fortuna; a mio marito invece la diarrea è durata quasi tutto il viaggio. Comunque, male che vada, chiedete riso in bianco e dahl (lenticchie) : sono il corrispettivo indiano della dieta “da ospedale”.
Se avete molti soldi a disposizione, tipo 4/5000 euro a testa, e volete viaggiare e soggiornare da veri nababbi andate con i viaggi dell’Elefante : immagino vi sentirete come dei maharaja del recente passato indiano.
Se volete spendere poco secondo me dovete avere anche un enorme spirito di adattamento ed essere molto, ma molto scafati per non fare la parte del pollo. Sicuramente ne verrà fuori un’esperienza molto più intensa della nostra, ma noi ci sentiamo troppo polli per questo tipo di avventura.
Se preferite il “pacchetto tutto compreso con guida parlante italiano” vi perderete un po’ del divertimento perché in India anche le persone più semplici un po’ di inglese lo parlano, ma se comunicare con gli autoctoni non rientra nei vostri piani … Comunque, in qualunque modo ci andiate … andateci !